Ipercolesterolemia familiare e statine

Data pubblicazione: 3-gen-2020 22.00.31

Buon giorno Dottore Giordano!

Sono la mamma di un bambino di un anno e tre giorni, allattato esclusivamente al seno e da qualche mesetto abbiamo inserito anche le varie pappe, pesa 13 chili.

Le scrivo perche´ soffro di ipercolesterolemia familiare e per tutta la gravidanza e l'allattamento non ho preso piu' il farmaco per la cura del colesterolo.

In passato ho preso il Crestor 20mg e Zetia 10mg dopodiche cambiato con Cholecomb 10/10mg sempre a base di Rosuvastatina ed Ezetimibe.

Sono compatibili con l'allattamento? Oppure devo sospendere l'allattamento per potermi curare?

Grazie anticipatamente per la sua attenzione

Buona giornata

Gentile mamma,

complimenti per le Sue alte vette raggiunte in allattamento: Un anno !!!!

In relazione ai Suoi quesiti occorre premettere che proprio a causa dell'età del Suo bambino il ragionamento su farmaci ed allattamento assume

carattere più formale che sostanziale. Infatti studi, giudizi e valutazioni sono condotti su bambini molto più piccoli ed allattati ESCLUSIVAMENTE al seno.

Veniamo comunque ai farmaci:

Le statine sono molecole che interrompono la catena enzimatica di sintesi del colesterolo. Pur trattandosi di farmaci poco secreti nel latte sono classificati "non compatibili con l'allattamento", in quanto il colesterolo è richiesto dal pupo in quantità molto elevata per garantire un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale, delle membrane cellulari e degli ormoni. La Rosuvastatina è sconsigliata in allattamento.

L'atorvastatina è ritenuta meno rischiosa in quanto ha un peso molecolare più alto e passa meno nel latte

La simvastatina ha la biodisponibilità orale più bassa.

http://www.e-lactancia.org/breastfeeding/rosuvastatin-calcium/product/

L'ezetimibe invece agisce riducendo l'assorbimento intestinale di colesterolo e fitosteroli (AEMPS 2016, Merck 2007).

Non sono disponibili studi sulla sua assunzione in corso di allattamento. D'altra parte, dato il suo strettissimo legame con le proteine plasmatiche è improbabile che passi nel latte materno e quindi dovrebbe essere giudicato "a basso rischio" per l'allattamento.

Lactancia, ciò nondimeno, consiglia che sino a quando non ci saranno più dati formali sull'allattamento al seno, è prudente evitare di usarlo, almeno in corso di allattamento esclusivo.

http://www.e-lactancia.org/breastfeeding/ezetimibe/product/

I testi specializzati consigliano una terapia alternativa con molecole che inibiscono l'assorbimento dei grassi nell'intestino della mamma, non sono assorbite e sono, quindi, del tutto prive di effetti sul bambino: è il caso della colestiramina http://www.e-lactancia.org/breastfeeding/colestyramine/product/

La verità vera è che diversi studi condotti su mamme con ipercolesterolemia familiare hanno dimostrato che l'interruzione del trattamento farmacologico durante l'allattamento non influisce sull'esito a lungo termine della malattia, purchè nel contempo sui segua una dieta ipolipidemica. L'allattamento al seno, anzi, di per sè può essere considerato terapeutico della ipercolesterolemia familiare (Lawrence 2016, p.393).

Cordiali saluti

Dott GG