Data pubblicazione: 3-nov-2018 11.48.19
Gent.mo dott. Giordano,
innanzitutto complimenti per questa pagina così ricca di spunti, informazioni corrette e incoraggiamenti per noi mamme che allattiamo! E’ così difficile trovare personale medico competente su questo argomento!
Le racconto la mia situazione, sperando in un Suo aiuto.
A settembre scorso è nata la mia seconda bambina. La prima l’ho allattata solo due mesi: ingorghi, ragadi, mastite, forse candida, nessun ascolto, nessun supporto, nessun medico che mi aiutasse o credesse ai miei sintomi. Ho dovuto interrompere perché avevo il panico ogni volta che si avvicinava la poppata, tanto forte era il dolore.
In questi anni però mi sono documentata, speranzosa di poter avere una seconda possibilità..e così è stato.
La mia seconda piccola è nata a 38 settimane, di soli 2360 kg. L’ho attaccata subito, ho combattuto contro qualcuno che voleva propormi subito il latte in polvere per farla recuperare, e da 6 settimane allatto esclusivamente al seno. La mia piccola ora pesa 4200 kg e io mi sento soddisfatta per questo.
Dall’ospedale sono uscita con le ragadi: la piccina non si attaccava bene. La situazione ora è decisamente migliorata, così come l’attacco, ma persiste un dolore al seno destro.
Ho un riflesso di emissione forte: spesso mia figlia si stacca, tossisce, si inarca col mio capezzolo ancora in bocca, e questo avviene soprattutto al seno destro. Pensavo che il dolore dipendesse da questo. Ma non credo sia solo questa la motivazione. Ho delle fitte al seno, forti, profonde, che si irradiano dal capezzolo a tutta la mammella. Ho contattato una consulente de La Leche League che ha ipotizzato un vasospasmo. Tuttavia, negli ultimi giorni, il dolore è diventato più frequente, il capezzolo particolarmente sensibile (mi fa male anche se lo sfioro, è spesso turgido), e la mammella è spesso dolorante pure al tatto (o se per esempio sono distesa su quel lato), e a volta avverto un dolore sotto la scapola. Ho paura sia candida. La mia piccola ha qualche piccola macchia rossa in zona pannolino: non so se è una semplice irritazione o una candida.
Vengo al dunque: cosa mi suggerisce di fare? Ho letto in altri post che spesso consiglia una terapia col Daktarin, solo che quando ho usato gli ovuli per una candida vaginale ho avuto una leggera intolleranza locale (prurito e bruciore). COsa posso fare, allora? Il dolore è fastidioso e io non voglio mollare di nuovo, ma non so a chi rivolgermi...
Spero davvero Lei possa aiutarmi.
Cordiali saluti
P.S.: ho appena notato di avere due piccole punte bianche sul capezzolo...
Gentilissima mamma,
innanzi tutto complimenti per questa Sua seconda esperienza di allattamento .
Giusto per contestualizzare la vostra specifica situazione, da quanto Lei scrive la Sua piccina nasce "piccola per la data", cioè meno pesante di quanto ci saremmo aspettati dai famosi centili di crescita intrauterina.
Il ritardo di crescita, soprattutto quello che si stabilisce nel terzo trimestre di gravidanza, è dovuto ad una persistente ipoalimentazione del feto, per lo più per motivi placentari.
In buona sostanza il metabolismo del piccolino che viene alla luce è abituato alla fame cronica ed è bene, anzi obbligatorio, che dopo la nascita gli apporti alimentari (calorie, grassi, proteine, etc) tengano conto della storia pregressa. In caso contrario (leggasi generose dosi di pappa e rincorsa del peso "così siamo tutti tranquilli") avviene un vera e propria deriva endocrino-epigenetica, che si traduce con fortissimo rischio di "malattia metabolica": ipercolesterolemia, sovrappeso, diabete, ipertensione, cardiopatia e ... peggio ancora già in età giovanile !!!!!!
Tutta questa manfrina per dirLe che sono più che felice dei 1900 gr. in 6 settimane di una cucciola di nemmeno 2400 alla nascita.
Una crescita, che essendo dovuta al solo latte di mammà, è senz'altro da considerare "di qualità" (+ massa magra).
Le ricordo che la crescita nel primo anno di vita è esponenzialmente decrescente, quindi c'è da aspettarsi che la Sua principessa arrivi a 6 chili circa a 5 mesi (più o meno 2 settimane circa) ed a 9 - 9,5 chili a 11-12 mesi.
Le ragadi che Lei ha avuto nelle fasi precoci dell'allattamento oltre ai soliti piccoli errori nell'attacco e nella posizione (tutte le mamme fanno gli stessi errori a tutte le latitudini: penso per es. alla mania di mettere la mano sul culetto - e spingere in avanti - durante l'allattamento) ritengo siano state dovute semplicemente alle dimensioni ridotte della boccuccia della Sua bimba ed infatti, crescendo, si sono attenuate.
Lasci perdere il riflesso di eiezione che di solito non produce alcun disturbo se non in casi veramente estremi.
Nella Sua descrizione ci sono già gli elementi per orientarci.
"il capezzo turgido", "due puntine bianche sul capezzolo" ... al di là di una ipotetica sovrainfezione, sembrerebbe trattarsi di uno o più dotti ostruiti con ingorgo focale a monte.
Le ragadi pregresse possono essere state le cause o momenti favorenti di questi ingorghi, perchè ostacolano il corretto scarico della ghiandola.
Quindi, il primo passo è scaricare bene bene il seno SEMPRE, nell'incertezza anche dopo che si è allattati. L'estrazione del latte fa sempre e solo bene alla mammella. E' una pratica che giova alla salute della ghiandola, dei lattociti ed alla durata della lattazione !
Il dotto ostruito - le macchioline bianche - va trattato strofinando con estrema delicatezza il capezzolo con una superficie LEGGERMENTE abrasiva sotto la doccia o in alternativa passandovi sopra la capocchia liscia di un ago per rimuovere il latte coagulato con calcificazioni.
Non sono più così entusiasta a consigliare impacchi TIEPIDI (comunque mai caldi) sulla mammella per recentissime osservazioni di
aumentata propagazione di germi su per i dotti.
La candidiasi "classica" del capezzolo NON si accompagna a particolari segni sul seno, se non un aspetto roseo-sbiancato persistente, ma questo raramente ed è aspecifico.
Il dolore è più indicativo: DOLORE TRAFITTIVO come una crudele ed insopportabile pugnalata che "ti buca sino alle spalle"!!!
Il Suo è solo "fastidioso" ...
Io direi, quindi, di iniziare dalle cose più semplici e di sicuro effetto
1) svuotare bene bene bene il seno (tiralatte )
2) asportare le cisti lattee dal capezzolo
3) nel dubbio cambiare spesso i reggiseni, lavarli bene con acqua calda 4) tenere l'areola scoperta in casa quando è possibile ... fa sempre bene
5) accertarsi se il partner abbia lesioni da candida (bruciore o prurito al glande)
6) lavarsi comunque sempre le mani.
Per quanto riguarda il Daktarin gel, anche se si tratta di un trattamento "soft" vale il solito adagio "i farmaci si prendono quando c'è davvero bisogno". Non so quali ovuli vaginali e quale specifico principio attivo Lei abbia usato in precedenza, ma ritengo che la differenza fra mucosa (vaginale) e cute (areola) ci protegga sufficientemente. Inoltre i Suoi disturbi (bruciore) potrebbero essere stati causati NON tanto dal farmaco, quanto dalla infezione micotica.
Nulla osta trattare la dermatite di Sua figlia (puntine isolate) con piccole quantità di crema antimicotica.
Cordiali saluti
Dott GG
PS restiamo in contatto.