Ritorno al lavoro e ... alimentazione complementare

Data pubblicazione: 5-apr-2019 12.39.16

Gentile dott. Giordano,

seguo sempre con molto interesse la Sua pagina e ho già chiesto il Suo aiuto in passato, per risolvere un ingorgo evoluto poi in mastite. I Suoi consigli sono stati fondamentali.

Le rammento brevemente la mia situazione. La mia piccola è nata a 38 settimane con un parto indotto per un ritardo di crescita, peso 2,360 kg. Allattata esclusivamente al seno, oggi ha sei mesi e mezzo e pesa 8,100 kg. Al compimento del sesto mese ho iniziato lo svezzamento. All'inizio non mangiava granché, oggi, dopo due settimane, mangia metà porzione. Continuo naturalmente ad allattarla a richiesta.

Il mio quesito riguarda il rientro a lavoro, che avverrà agli inizi di maggio. La bimba normalmente poppa al risveglio, poi a metà mattina, prima della pappa. Per la poppata di metà mattina io non ci sarò. Ho pensato di tirare il latte prima di uscire di casa (mancherò al massimo 4 ore) ma ho pensato di non volermi sottoporre allo stress di preparare delle scorte di latte in vista del mio rientro. La pediatra mi suggeriva eventualmente di sostituire la poppata di metà mattina con della frutta. Lei cosa ne pensa? L'apporto calorico in questo caso non sarebbe troppo ridotto? E se la mia bimba rifiutasse il latte tirato, considerando che non ha mai preso un biberon e non ho intenzione di darglielo ora? Potrei darle altro (uno yogurt per esempio)?

Scusi per le domande forse banali, ma sono un po' in ansia per il rientro.

Grazie fin da ora per la sua disponibilità e per il grande servizio che rende a noi mamme.

Gentilissima mamma,

complimenti sinceri per il Suo percorso.

Davvero un allattamento di successo ! Magari troppa grazia !

Il pupo ha quadruplicato il peso nascita a 6 mesi e mezzo ... Mizzica...

Per quanto riguarda la famosa "Alimentazione Complementare" (il vecchio "svezzamento")

condivido pienamente le modalità adottate e le Sue riflessioni.

Come ho scritto tante volte alle mamme, quando si ritorna al lavoro è indispensabile tirare il latte non tanto per assolvere l'angosciosa mission di reperire scorte per le poppate in assenza, quanto per evitare lo stop della lattazione derivata dal NON-drenaggio quando si è "fuori"

Intendendo per "fuori" il tempo andata-lavoro-ritorno a casa.

Quindi, il mio consiglio è sempre quello di portare un tiralatte ben pulito sul posto di lavoro ed in un momento di pausa scaricare ben bene i seni sino all'ultima goccia. Il latte estratto lo si riporterà a casa, potendo restare a temperatura ambiente per circa 6 ore (secondo la stagione) e/o 72 ore in frigo se disponibile (in freezer da 6 a 12 mesi).

Una possibile soluzione potrebbe essere l'utilizzo di una piccola borsetta termica con uno o due panetti di ghiaccio sintetico.

Sono d'accordo con Lei:

1) A casa meglio attaccare al seno il pupone che perdere tempo ad estrarre con tiralatte !!

2) Attacco libero al seno anche dopo la pappa semisolida (a mò di dessert).

3) Opportuna la valutazione calorica delle pappe che vengono a sostituire le poppate. ...

Anche se dipende dal tipo di pappa e dalle dosi.

Completati i sei mesi canonici di allattamento esclusivo (tra l'altro così vigoroso come il Suo !), personalmente ritengo che si possa anche indulgere con qualche episodico biberon + latte di mamma o formula, se non disponibile latte di mamma.

Per quanto riguarda l'andamento dello svezzamento, valgono i soliti consigli: Piatti saporiti (che anche un adulto mangerebbe) ed in dosi da lattantino (non quelle di papà). Olio di oliva (meglio quello "di casa") a cucchiai, sale poco o nulla. Passati di verdure, legumi, etc. Frutta di stagione fresca frullata o grattata o mordicchiata.

Ma penso che la Sua Pediatra di fiducia potrà benissimo consigliarLa nei dettagli.

Cordiali saluti ed ancora complimenti.

Dott GG