Data pubblicazione: 3-ott-2019 9.29.12
Buonasera Dottore
Intanto la volevo ringraziare : ho seguito i suoi incontri all'ospedale cervello ed è grazie alle sue parole se sto allattando il mio bimbo. G. è nato ad aprile alla 38+ 4 con cesario d'urgenza dopo induzione al parto causa colestasi gravidica. I primi giorni non riusciva ad attaccarsi bene, ed a causa dell'eccessivo calo di peso siamo stati costretti ad integrare la formula per qualche tempo. Il suo peso alla nascita era di 3390 kg e 50 cm . Ad oggi pesa 7 kg ed è lungo 65 cm.
Le scrivo poiché il bambino è stato richiamato più volte a ripetere gli screening neonatali per sospetta citrullinemia( attendiamo i risultati del dna). Tengo a precisare che Il bambino ha rifiutato il latte aproteico che mi è stato proposto all'ospedale dei bambini e che ad oggi si nutre esclusivamente tramite all'allattamento al seno a richiesta ;vorrei continuasse così fino ai 6 mesi come da indicazioni oms. Il mio dubbio e il motivo per cui le scrivo e relativo allo svezzamento: vorrei seguire l'autosvezzamento.
Secondo lei dato la sospetta malattia ci potrebbero essere controindicazioni? La malattia non dovrebbe manifestare già dei sintomi?
Cordiali saluti
Gentilissima mamma,
complimenti per il vostro percorso di allattamento !
Certamente, anche nel vs caso (sospetto di citrullinemia) il latte di mamma si conferma l'alimento migliore a causa del contenuto proteico, quantitativamente ridotto rispetto alle formule in commercio (0,9 contro 1,4 /1,5), qualitativamente TUTTO biologicamente funzionale ed attivo.
Controprova: la citrullinemia NON E' ANNOVERATA FRA LE CONDIZIONI MEDICHE CHE LEGITTIMINO LA SOSPENSIONE DEL LATTE DI MAMMA (v. allegato).
Esistono vari tipi di citrullinemia, almeno due gruppi principali, codificati da geni diversi: la citrullinemia tipo I (che comprende la citrullinemia neonatale acuta tipo I e la citrullinemia ad esordio nell'età adulta tipo I) e il deficit di citrina (che comprende la citrullinemia ad esordio nell'età adulta tipo II e la colestasi intraepatica neonatale da deficit di citrina).
In effetti, già nell'età infantile potrebbero essere evidenti i sintomi legati alla malattia da quelli più gravi a carico del sistema nervoso (letargia, crisi epilettiche e coma), alla più comune disfunzione epatica nei pazienti di tutte le età. Vanno ricercati gli episodi critici di iperammoniemia con segni neuropsichiatrici nei bambini o negli adulti.
Credo che nel vostro caso specifico, occorrerebbe innanzi tutto inquadrare con precisione il tipo di citrullinemia e le relative implicazioni prognostiche. Pertanto, sarebbe bene aspettare le conclusioni dell'esame del DNA
Non sono un esperto di malattie metaboliche, tuttavia, suppongo che, per quanto riguarda l'alimentazione complementare, non sussistano particolari problemi con l'auto-svezzamento con cibi a basso o bassissimo contenuto proteico (frutta di stagione, pane, pasta, legumi, vegetali in genere).
D'altra parte, mi sembra prudente razionalizzare e/o limitare l'introito di alimenti quali latticini e soprattutto carni.
Una cosa è certa: il latte di mamma può benissimo continuare a svolgere il proprio ruolo sia alimentare sia protettivo e promuovente il sistema nervoso ed immune.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie mille per la sua risposta è sostegno.