Data pubblicazione: 21-lug-2018 6.24.01
Dottor Giordano Buongiorno,
mi scuso per il disturbo di questa mail ma ho bisogno del suo aiuto.
Nel mio condominio hanno fatto un primo intervento di disinfestazione un mese fa e io ho preso la mia bimba di otto mesi e sono scappata per 10 giorni da mia madre. Mi ricordo perfettamente quello che lei ci ha detto sul danno che questi veleni possono arrecare ai bambini così piccoli! Se si ricorda mentre seguivo i suoi incontri l'estate scorsa (ero all'ottavo mese di gravidanza) sono scappata da mia madre sempre per la disinfestazione.
Stamattina ho trovato un altro avviso di disinfestazione che faranno venerdì (tra 2 giorni!). Questa volta non posso trasferirmi da mia madre e vorrei impedire questo seconda somministrazione di veleni che la mia bambina respirerebbe dato che, oltretutto, la scala del mio palazzo non ha finestre e quindi è impossibile areare bene dopo la disinfestazione. Mi ritrovo sempre la casa puzzosa di veleni.
Le chiedo di aiutarmi se potrà e se vorrà, scrivendomi due righe dove mi sconsiglia di tenere la bambina in ambienti in cui sono svolti interventi di disinfestazione, in modo che io possa contattare l'amministrazione e bloccarli. Con una lettera (anche una mail potrà aiutarmi) di consiglio da parte di un esperto come lei, di sicuro la mia richiesta sarà ascoltata.
Mia figlia ha otto mesi, si chiama Beatrice Alioto, la prego dottore, mi aiuti a bloccarli.
Grazie per l'aiuto che vorrà fornirmi.
Un caro saluto.
Gentilissima mamma,
è sempre deprimente assistere al ripetersi dei rigidi rituali estivi della "disinfestazione" dei condomini.
Spargere tonnellate di veleno a lunga persistenza (i Suoi dieci gg di allontanamento non bastano) nell'ambiente per uccidere due o tre scarafaggi, che a parte il ribrezzo emotivo sono insetti del tutto innocui non essendo vettori di alcunchè.
Le zanzare sono tra l'altro quasi tutte resistenti.
Eppure i condomini potranno esser reticenti sulle spese per il decoro dell'edificio, ma votano "a maggioranza" compatti queste risoluzioni foriere di documentati danni per piccini (disturbi del neurosviluppo dall'autismo alla s. del deficit dell'attenzione) e grandi (Alzheimer e Parkinson).
Sono impermeabili ad ogni informazione e ragionamento: lo scarafaggio va gassato e chi se ne frega del cervello in maturazione del lattante del secondo piano.
Anche perchè gli abitanti dei condomini marciano verso una età media di 70 anni suonati e quindi ...
Le inoltro questa mail inviatami a suo tempo dalla ISDE (International doctors for enviroment) con i suoi allegati. Le inoltro anche una monografia esaustiva sui danni da pesticidi.
Più di così non si può !
Spero che riesca a combinare qualcosa, ma ho fortissimi dubbi.
Io nel mio condominio non ci sono riuscito.
Un carissimo saluto
Dott GG
ARRENDERSI. Oppure NO
Cari Colleghi Soci ISDE,
quasi per caso, un anno fa partecipai alla presentazione, da parte di Funzionari del Comune di Roma, della “ordinanza” del Sindaco (si tratta di un documento in cui il Sindaco “ordina” qualcosa ai suoi amministrati) che riguardava le modalità con cui noi cittadini dovevamo condurre una lotta alle zanzare.
Ordinanze equivalenti vengono emesse annualmente dai Sindaci di innumerevoli Comuni italiani: in pratica sì ordinano delle disinfestazioni 1) che di fatto possono avvenire su richiesta di privati cittadini, ad esempio un amministratore di condominio, “in presenza di elevata densità” dell’insetto senza che sia garantita una adeguata informazione delle persone interessate sulle conseguenze di tali pratiche 2) che avvengono con modalità di controllo nella pratica assai carenti 3) non c’è chiarezza sulle finalità di questa lotta perche se è vero che le zanzare possono trasmettere numerose malattie, nessun caso di tali patologie si è verificato in modo autoctono nel nostro Paese da almeno otto anni . La”lotta”viene quindi ordinata solo perche la zanzara provoca “molestia, anche di grave entità, nella popolazione “.
Feci presenti le mie perplessità al Presidente ed al Comitato Scientifico dell’ ISDE, chiedendo una discussione collettiva sull'argomento.
Di fatto ho avuto scambi numerosi e faticosi con il Coordinatore e due membri del Comitato Scientifico alla conclusione dei quali le nostre posizioni, derivate da una analisi per quanto possibile accurata e completa della letteratura, non sono state ritenute “condivisibili” dall’ISDE.
Da tale divergenza di opinioni è derivata la decisione di consegnare le nostre conclusioni in una (prima) pubblicazione che allego (“Nuove Direzioni”, n 30,2015) .
Mi sì permetta di fare alcune considerazioni su questa vicenda.
Sono ben conscio che il buonsenso direbbe di non prendere una posizione radicale nei confronti di una pratica, la disinfestazione, attuata da molti anni da migliaia di comuni italiani: fare ciò ci aliena simpatie e ci mette contro tutti .
Sono anche ben conscio che molti diranno che la questione della disinfestazione delle zanzare non è di per se di capitale importanza e che ” i problemi sono ben altri”. Su questo sono d’accordo: alcuni scienziati sostengono che, poiché ogni giorno scompaiono specie viventi che non torneranno mai più a vivere sul pianeta, stia avvenendo al momento attuale la “sesta distruzione massiva delle forme di vita” per motivi fondamentalmente antropici (la precedente è stata quella che 65 milioni di anni fa ha portato alla scomparsa dei dinosauri). C'è poi chi sostiene che la fatidica linea rossa dell'aumento della temperatura globale del pianeta di 2 gradi ° (quella tollerabile per il pianeta) non solo verrà superata prima della fine del secolo ma potrebbe già essere raggiunta prima del 2040 e sì ci fosse qualcuno che non si è estinto ed è quindi in grado di testimoniarlo, l'aumento della temperatura per la fine del secolo sarebbe di 4-7°. La produzione di sostanze contaminanti quali pesticidi insetticidi e altri composti chimici continua invariata a milioni di tonnellate per anno creando una contaminazione globale che difficilmente potrà essere reversibile. I rifiuti continuano ad invadere vaste aree del pianeta e già sì pensa di dover costruire isole con i residui di plastica praticamente indistruttibili che sì vanno accumulando negli oceani. Eccetera.
Di fronte a tali tipo di problematiche la questione delle zanzare diventa quasi irrisoria.
Viene però spontanea una domanda: possiamo ancora sperare che il pianeta possa essere salvato? E’ possibile che l'opinione pubblica sempre più consapevole e stimolata da movimenti ecologisti sempre più determinati trovi il modo di arrestare questi fenomeni devastanti? E’ possibile che l'umanità riesca a fermare la propria distruzione? In pratica possiamo continuare a sperare o è invece necessario prendere atto del fatto che tutto quello che sta avvenendo è ineluttabile e che pertanto dobbiamo arrenderci?
Io non posso fare a meno di credere fortemente che se ciascuno di noi di fronte a cose che concretamente può fare con l’azione o con la parola evita di farlo con una piccola alzata di spalle, questa persona ha deciso che dobbiamo arrenderci perché non c'è speranza.
Occorre opporsi alla lotta alle zanzare perche è inutile, dannosa, controproducente, costosa: soprattutto perché non vogliamo arrenderci e vogliamo continuare a sperare.
Gli autori di questo testo sarebbero molto lieti di ricevere un commento (positivo o negativo), anche brevissimo, sulla vicenda descritta .
Grazie.
Roberto Ronchetti
Presidente sezione ISDE di Roma
Professore Emerito di Pediatria- Università La Sapienza