Data pubblicazione: 5-ott-2019 15.18.29
Carissimo Dott. Giordano,
ci troviamo a ridosso dei 5 mesi del nostro lattantino (che pesa 6,3 kg x 68 cm, il famoso “longitipo") e la pediatra di famiglia ci ha già dato indicazioni sullo “svezzamento”, chiedendoci di partire prima possibile per un “pallore” del bambino (per cui sta prendendo integratori a base di ferro; c’è da dire che io sono anemica, abbastanza chiara e soffro anche di discromia cutanea, quindi al massimo la mia preoccupazione è di avergli trasmesso questo pacchetto...).
Fortunatamente le indicazioni non comprendono l’uso di farine e pappine pronte ma frutta, verdure e carni bianche, con piena libertà nell’introduzione dei vari alimenti.
Confesso che spulcio continuamente il suo sito (sono aggiornatissima!!) e ovviamente ho letto tutto lo scibile in merito di alimentazione complementare, trovandomi pienamente d’accordo con il suo approccio.
Sono fortemente convinta di voler continuare ad allattare esclusivamente fino ai 6 mesi compiuti, anche se il papà scalpita per poter scendere in campo e alimentare suo figlio… dunque non seguirò il consiglio di cominciare prima di allora o comunque a ridosso dei 6 mesi.
Perché le scrivo, dunque?
Innanzitutto perché lei ormai è un riferimento per me e mio marito (GRAZIE!!!), poi per chiedere la sua opinione in merito al cd. “autosvezzamento”, alias “alimentazione complementare a richiesta”. In particolar modo, ho difficoltà a comprendere “praticamente” come fare: se il bambino è attratto dagli spaghetti del papà, ritengo che vadano comunque sminuzzati molto molto piccoli (col bicchiere come faceva mia nonna!!)… ed in ogni caso, per i primissimi approcci è sempre meglio proporre le verdure frullate, la carne omogeneizzata, la frutta schiacciata?
Attendo lumi e… grazie ancora!!
Gentilissima mamma,
la Sua mail mi fa sentire carico di grandi responsabilità ....
Andando alla Vs. storia, mi viene da dire che se il pupo è a ridosso dei 5 mesi, quindi non li ha ancora compiuti, allora è in perfetto "orario" come peso !
La regolicchia recita raddoppio del peso a 4-5 mesi (e ci siamo) e triplicarlo a 12 mesi. Quindi ?
Per quanto riguarda il "pallore", per esperienza molti bambini chiari di carnagione
sembrano pallido-anemici. Ecco perchè forse sarebbe bene evitare il "mi sembra" o "probabilmente è" e forse sarebbe meglio per la serenità di tutti, se è stato posto il dubbio di una anemia, fare un emocromo ed una ferritina.
E' lecito aggiungere che il latte di mamma contiene una quota di ferro piccola, ma ben assorbibile (50 % contro il 10 % dei medicinali) ed in più riduce/azzera le perdite inapparenti dall'intestino tipiche delle formule a base di proteine del latte vaccino. Quindi anche in questo caso il latte di mamma vince e sbaraglia.
Tutti i protocolli nazionali ed internazionali sono concordi a datare la alimentazione
complementare intorno al sesto mese (settimana più settimana meno).
Per quanto riguarda l'auto-svezzamento, sono fermamente convinto che un lattante "blindato" dal latte di mamma possa permettersi di approcciare (guardare, leccare, succhiare, mordicchiare un pò) i cibi del desco genitoriale, presumendo che questi cibi rispondano almeno al buon senso e, perchè no, grosso modo alla ns tradizione mediterranea. Insomma che non sia "cibo spazzatura" !!
Quindi, non appena il pupo sarà in grado di stare seduto sul suo infant seat, quello che si attacca al tavolo, lo lascerei libero di allungare le manine sui piatti e impiastricciarsi la bocca ed il visino.
Per quanto riguarda le dimensioni ... preferisco che i pupi tengano in mano, lecchino succhino e mordicchino pezzettoni grandi, piuttosto che piccini.
Li gestiscono meglio e non si prova il brivido si crisi di soffocamento.
Cordiali saluti
Dott GG