Data pubblicazione: 26-mag-2020 21.11.05
Nord-ovest
Gentile Dott. Giordano,
sono la mamma di un bambino di 7 mesi (9,2 kg) che sinora ho allattato esclusivamente al seno e a richiesta, nonostante mille difficoltà. Sin dall'inizio dell'allattamento ho avuto molto latte. Dopo pochi giorni dal parto sono però comparse le ragadi, che non sono passate nonostante i numerosi rimedi sperimentati e a cui sono conseguiti dei dolori lancinanti al seno, che sono durati per un paio di mesi perché prima sono stati scambiati per candida, poi curati come infiammazione aspecifica, e solo dopo una coltura del latte curati per quello che erano (infezione da stafilococco aureo) con terapia antibiotica, nonostante l'assenza di febbre. Per un certo periodo a causa del dolore insopportabile ho dovuto tirarmi il latte e darlo al bambino col biberon, quando poi ho ripreso l'allattamento diretto ho dovuto usare il paracapezzoli perché lui si era disabituato al seno e non si attaccava correttamente. Ai quattro mesi e mezzo di vita del bambino il mio allattamento sembrava quindi essere tornato normale, ovvero non troppo doloroso e ho provato a togliere il paracapezzoli, non sempre riuscendoci. Le ragadi profonde che avevo sono sparite (grazie a fitostimoline) e non sono più tornate.
Negli ultimi tre mesi è però insorto un nuovo problema, un dotto ostruito nel seno destro (seno bloccato in un'area triangolare dal capezzolo verso la spalla), che la prima volta si è verificato insieme a una puntina bianca sul capezzolo sottopelle, non in rilievo, che è andata via sfregandola (dopo che i soliti rimedi, impacchi caldo-umidi, docce, spremitura manuale, modifica della posizione di allattamento non funzionavano), rivelando un buchino (immagino l'uscita del dotto) e facendo fuoriuscire il latte. In seguito il problema si è riproposto almeno altre sei/sette volte, in media ogni 10/15 gg: la sezione del seno bloccata è sempre precisamente la stessa, ma ogni volta è più difficile liberare il dotto ostruito, un paio di volte (su consiglio dell'ospedale che mi ha curato durante l'allattamento) ho dovuto addirittura bucare con la punta di un ago sterilizzato il punto ostruito del capezzolo, e sempre il latte ha ripreso a fluire normalmente (non denso, anzi zampillava con forza quando premevo la zona gonfia). Ora ho di nuovo lo stesso identico problema, da oltre 24 ore il solito dotto è ostruito e dal punto del capezzolo dove so che dovrebbe uscire il latte non esce neanche una goccia; per di più non vedo alcun segno visibile di dove sia "tappato" il dotto, nessuna macchia bianca, nessuna ampolla. Ho sfregato con garza bagnata, applicato impacchi caldi, impacchi freddi, olio di oliva sul capezzolo, addirittura foglie di cavolo sul seno, attaccato il bambino nella posizione della lupa e usato il tiralatte massaggiando il seno, ma niente. Ogni volta è più demoralizzante combattere contro questi problemi, inoltre il bambino ora mangia sia a pranzo che a cena e non cerca più il latte come prima, poppando 3/5 volte al giorno e per pochi minuti (di solito una decina al massimo, durante i quali però estrae molto latte); questo ovviamente non aiuta. Naturalmente dopo il primo episodio ho cercato di tenere il seno drenato, offrendoglielo sempre per primo, a volte tirandomi il latte, ma evidentemente non è bastato. I miei familiari, che mi hanno supportato in questo lungo percorso (durante il quale mi sono rivolta anche a consulenti per l'allattamento e ostetriche per essere sicura che l'attacco fosse corretto), sono stremati quanto me da questi incidenti che sembrano non finire mai e mi consigliano di interrompere l'allattamento, ora che lo svezzamento è bene avviato e che il bambino stesso sembra non sentire grande bisogno del mio latte. Io ancora non vorrei rinunciare, per inciso mi rendo conto che, pur sapendo che non dovrebbe essere così, per me è anche una sorta di "riscatto" personale, a fronte di un travaglio/parto andato molto male, conclusosi con un cesareo d'urgenza, per fortuna senza sofferenza del bambino. Vorrei allattare a lungo e risolvere una buona volta questo problema, sperando sia l'ultimo, visto che nei mesi scorsi ne ho risolto di peggiori, a mio avviso.
A cosa possono essere dovuti questi episodi ricorrenti di ostruzione di un preciso dotto? Io mi sono fatta l'idea che sia un problema di "guarigione" del capezzolo, che ricreando la pelle a seguito dell'abrasione che esercito per liberare il dotto lo ostruisce nuovamente, infatti proprio quando sembra guarito, il seno si blocca, e inoltre l'ingorgo non si presenta mai in altre zone del seno, né nell'altro seno, cosa che forse succederebbe se fosse un problema di attacco/drenaggio/composizione del latte; ma magari sbaglio! Ha delle cure o rimedi da suggerirmi? Al momento prendo solo lecitina di soia e ho preso con molta continuità in questi mesi Bioderlin (da qualche giorno sospeso). Posso forse sperare che arrivando molto gradualmente a due poppate al giorno, mattina e sera, e con una produzione quindi minore di latte il problema non si ripresenti? Il bambino come le dicevo raramente cerca il seno, il più delle volte glielo offro io per non far passare troppe ore tra le poppate, a volte lo rifiuta con decisione perché distratto da qualcosa, quindi non sarebbe una forzatura.
Mi scusi per la lunghissima mail, ma davvero non so più a chi rivolgermi e ho trovato sempre molto utili in questi mesi le sue risposte; spero vivamente ne abbia una anche per me.
I miei più cordiali saluti,
Gentilissima mamma,
trovo la Sua mail estremamente interessante.
Innanzi tutto emerge il impegno, la Sua forte voglia di mettersi in gioco e di porsi domande.
Le Sue argomentazioni testimoniano, se posso permettermi (non lo dico per piaggeria), una bella intelligenza !
Da varie cosette capisco che Lei è stata seguita molto meglio di tante mamme e/o è riuscita ad utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili nella Sua realtà. Spero anche che la Sua scelta di donna di allattare, non Le sia (letteralmente) costata un patrimonio. ... questo degli oneri economici delle mamme che allattano è un argomento emergente che preoccupa tanti sostenitori dell'allattamento e dell'idea che la salute debba riconoscere meccanismi inclusivi aperti a tutti.
Ma questa è un'altra storia ...
Andiamo alla storia dello stafilococco ... sono argomentazioni relativamente nuove. Alcuni ricercatori ritengono che una buona quota di ingorghi infiammati e/o di mastiti sia dovuta ad una infiammazione da "risalita" ed invasione di germi gram positivi, anche e non solo stafilococchi. Questi germi risalendo producono infiammazione, fibrina, ostruzione dei dotti etc. .
In realtà la presenza di stafilococchi è normale nel latte estratto, essendo questi germi nient'altro che comuni abitatori della cute. E' fisiologico. Anzi si ritiene che sia uno dei meccanismi preferiti della natura per arricchire il microbioma del lattante.
Quindi, quando ci si tira il latte, si prendono anche i germi di superficie.
La risalita + infiammazione = non è fisiologico.
Quindi il punto è sempre l'infiammazione, l'essudato di fibrina, che ostruisce e distorce i dotti, predisponendo ad ingorghi recidivanti. Come ha detto benissimo, il problema è la cattiva o mancata guarigione delle lesioni. Ogni "cicatrizzazione" che residua ad ogni episodio strozza letteralmente dotti, pori, sbocchi di dotti !
Le ragadi, specie se malcurate (correggere posizione, attacco eliminare ciuccio, seno scoperto, etc) e/o persistenti predispongono alla sovrainfezione.
Ma sembra facilitare anzi produrre la risalita di germi il rimedio più tradizionale e più usato dalle mamme: l'applicazione di panni caldo umidi ! Incredibile ! Ma è così.
Quindi, la prima cosa da fare è smetterla con i panni "che fanno sciogliere il latte".
Io resto un grande sostenitore dei FANS, IBUPROFENE in testa (una cpr da 200 mg tre volte al giorno), ma anche Ketoprofene, Piroxicam, etc. a meno che non si soffra di ulcere o piastrinopenia o allergie. I FANS aiutano sempre sia perchè analgesici, sia perchè è sempre presente una quota infiammatoria.
Benissimo ogni intervento che miri a svuotare il seno, come quelli che Lei ha citato.
Massaggi e manipolazioni devono essere molto delicati perchè rischiano di essere traumatizzanti e di infiammare di più.
La foglia di cavolo non è che abbia un fondamento scientifico ... anche se piace a molti, perchè fa etnico.
Se dovesse emergere rossore e calore, può dare un certo sollievo l'applicazione di panni freschi (un reggiseno tenuto
in frigo).
Se si rileva la classica puntina bianca del dotto ostruito sono descritti fra i rimedi prudenti abrasioni con guanto di crine sotto la doccia (metodo a mio parere un pò troppo estensivo, ma fattibile) oppure l'utilizzo della CAPOCCHIA SMUSSA (non della punta !) di un ago che passa e ripassa sopra la parte incriminata oppure la frizione con una poltiglia umida di bicarbonato (cosa che si può associare ai primi due metodi).
Ogni intervento draconiano, violento, sanguinolente è VIETATO proprio perchè produce INFIAMMAZIONE, cicatrizzazione, recidive e guai a non finire.
In alcuni testi si consiglia una alimentazione che prediliga i grassi vegetali (olio di oliva) piuttosto che quelli animali (insaccati, carni rosse, etc) ... Ma questo lo consiglierei anche a chi non allatta.
Non capisco l'indicazione alla assunzione di lattobacilli, il Bioderlin (!?).
Le poppate NON si dobrebbero mai diradare. Il dogma dell'allattamento dovrebbe essere: poppate (o quanto meno estrazioni manuali o con tiralatte) frequenti per mantenere sana la mammella !
Ma cosa è questa epidemia di bambini che fanno pasti rari ed abbondanti ?
Certo, se il bambino è addestrato ad un biberon che scarica flussi rapidi e volumi abbondanti in bocca, hai voglia di convincerlo ad attaccarsi al seno. Non perchè è maliziosamente "furbo", ma solo perchè addestrato, condizionato.
Infine, l'allattamento deve essere una esperienza ricca, spontanea, impegnata certo, ma NON ideologizzata.
Sia serena. Non si tratta di un test angosciante di validità genitoriale del tipo tutto o nulla.
Sono convinto che il mettersi seriamente in gioco sia un impegno etico dovuto al proprio bambino. Però è necessario perdonarsi i numerosi inciampi che, fuori dalla volontà della mamma, possono emergere.
Complimenti ancora,
Cordiali saluti
Dott GG
PS: Sono contento che le nostre conversazioni, il nostro portale Le sia stato utile. Le sono riconoscente per l'uso intelligente che ne ha fatto: Funzione "cerca nel sito" in alto a Dx della home page, parole chiave e si va ovunque.
Solo per mia curiosità professionale, quale antibiotico ha usato contro lo staf. aureo: la clindamicina ? la claritromicina ?
Gentile dottore,
La ringrazio vivamente per l'interesse che ha dimostrato al mio caso e per la sua risposta, che oltre che utile e molto chiarificatrice è stata davvero confortante, da un punto di vista umano.
Rispondo subito alla sua domanda: a seguito di antibiogramma mi è stato prescritto il bactrim, che insieme a fitostimoline in 10 giorni di trattamento, poi prolungati a 12 per persistenza dei sintomi, mi ha fatto rinascere. Sono sparite già dopo 7 giorni le forti fitte che avevo un po' in tutta la mammella e al decimo giorno avvertivo solo un po' di dolore tra le poppate, soprattutto al capezzolo e all'areola. Le ragadi profonde si sono finalmente cicatrizzate completamente pochi giorni dopo.
Il suo discorso sullo stafilococco mi ha illuminato: mentre leggevo mi è subito venuto in mente che in effetti ho spesso ancora delle fitte al seno destro o al capezzolo (mai nel seno sinistro!), molto simili a quelle dei mesi scorsi anche se più sopportabili, tanto che avevo anche pensato di fare un altro ciclo di antibiotico pensando di essere ricaduta nella stessa infezione. Poi visto che la cosa è rimasta sotto controllo (non la avevo minimamente collegata agli ingorghi!) e visto che non volevo recarmi in ospedale in questo periodo per ovvi motivi, ho lasciato stare... Ma effettivamente dotto ostruito e fitte sono iniziati quasi insieme, il secondo in seguito al primo, forse proprio per l'abrasione del capezzolo/puntura con ago fatta per superare il primo episodio. Pensa che possano essere entrati i batteri (il solito stafilococco) e avermi provocato l'infiammazione recidiva così come aver facilitato l'insorgenza delle successive ostruzioni? Se fosse anche solo una possibilità, prenderei in considerazione di ripetere un ciclo di bactrim (ovviamente sentirò prima anche la mia dottoressa, non voglio metterla in difficoltà! Le chiedo solo un consiglio spassionato).
Stasera sono finalmente riuscita a sbloccare il dotto, dopo oltre 24 ore, lasciando le fantomatiche foglie di cavolo nel reggiseno tutto il pomeriggio, ma soprattutto prendendo mezza compressa di Brufen 400 nel pomeriggio, come lei suggeriva in diverse risposte (magari è bastato questo a sbloccare la situazione) e lasciando il seno in ammollo in acqua calda dieci minuti prima di allattare. Per fortuna mio figlio era affamato e ha contribuito con una bella poppata, poi ho finito di svuotare la sezione gonfia con spremitura manuale.
Per concludere, per evitare ricadute (che ormai arrivano puntuali ogni 10/15 giorni) potrei provare, se ho ben capito i suoi suggerimenti, a:
1. Allattare frequentemente. Purtroppo mio figlio però come le dicevo poppa meno frequentemente perché mostra enorme interesse per il cibo durante i nostri pasti, interesse che considero giusto assecondare, visto che siamo entrati nell'ottavo mese e ho iniziato lo svezzamento a sei mesi compiuti... Del resto ha sempre fatto massimo sei/sette poppate, quasi mai di notte, sin dal primo mese di vita, e la sua crescita è sempre stata ed è tutt'ora ottima, all'80o percentile circa. Ma spero che come lui diminuisce la richiesta di latte anche la mia produzione presto si calibrerà di conseguenza.
2. Evitare impacchi caldi portatori di germi, preferire eventualmente una doccia calda?
3. Usare Brufen alla prima comparsa di dolore o sintomi di ostruzione e continuando fino alla scomparsa dei sintomi
4. Usare solo abrasioni delicate, e per evitare un ispessimento della pelle dove l'ho più tormentata (fino a un paio d'ore fa...) magari proverò lo "scrub" che mi ha consigliato con il bicarbonato
Inoltre considererei di ripetere il ciclo di antibiotico che si era dimostrato risolutivo qualche settimana fa finché le fitte che sento spesso non scompaiono. Magari alla base di tutto c'è ancora un'infezione. Ma capisco che questo non me lo possa dire/prescrivere lei, eventualmente sentirò la mia dottoressa!
Il bioderlin me lo hanno consigliato perché in molti casi hanno detto averlo visto agire miracolosamente anche in caso di mastiti e altri problemi/infiammazioni, a volte meglio di medicinali. Per la serie, tentar non nuoce...
La ringrazio davvero per l'ascolto, i consigli, la gratificazione che ho provato leggendo la sua risposta. Le dico (anche io senza piaggeria!) che traspare dalle sue parole una grande passione per il suo mestiere e una grande voglia di aiutare il prossimo, nonché molta gentilezza: tutte doti rare da trovare oggigiorno nelle figure professionali che ci circondano.
Le mando un caro saluto,
Carissima mamma,
bene ! Sono contento della piega che hanno preso le cose.
In linea di massima è sempre meglio evitare l'assunzione di antibiotici a meno che non sussistano segni, sintomi o prove inconfutabili di infezione e che tale infezione sia in tutta probabilità sostenuta da germi sensibili a quello specifico antibiotico.
Quindi, Le direi di usare il FANS e di usarlo anche per qualche giorno (tre o quattro), non solo uno al bisogno come per il mal di testa.
La ns tesi è: Ostruzione da flogosi, il cui silenziamento necessita di alcuni giorni di terapia.
Meglio evitare "mettere in ammollo il seno in acqua calda" ... per i motivi già enunciati.
Ogni approccio DEVE essere rispettoso del seno, mai aggressivo.
Per i lattobacilli (Bioderlin) utilizzati nella patologia del seno .... mah !
Non saprei comunque ormai si consigliano per tutto.
Benissimo.
Felice di esser venuto in contatto con Lei .
Ad maiora. Sempre avanti.
Dott GG