Data pubblicazione: 25-mag-2020 13.09.51
Buongiorno dott. G,,
grazie per il prezioso servizio che offre.
Prima di disturbarla ho provato a leggere nel sito per non farle perdere tempo, ma non ho trovato espressamente le risposte alle domande che volevo farle.
Sono la mamma di una bambina nata lo scorso 31 marzo. Peso 3.350
In ospedale la piccola ha avuto un problema di ittero e al quarto giorno di nascita è stata sottoposta alla fototerapia.
Quindi non potendole più darle il colostro direttamente dal seno, mi è stato consigliato di prendere il tiralatte per non interrompere l'allattamento, anche se a distanza.
Mi erano comparse delle ragadi, relativamente dolorose. (Glielo segnalo, perché forse sono quelle che successivamente hanno portato all'ipotizzata candida?)
Durante il trattamento alla piccola oltre al poco colostro che estraevo, in pediatria le è stato dato latte artificiale per la perdita di peso che avevano registrato.
Nelle dimissioni mi è stato indicato di continuare a darle il mio latte più un aggiunta di latte artificiale, specificando le quantità di entrambi.
Per questo motivo ho continuato l'estrazione del latte col tiralatte e le davo il mio seno al di fuori delle poppate standard indicate 7/8.
Col passare delle settimane si sono ridotte le poppate a 6 offrendole sempre il latte nel frattempo indicato dalla pediatra in funzione del peso della piccola.
Dalla terza settimana, riuscivo ad offrirle con mia grande soddisfazione totalmente il mio latte.
Peso alla quarta settimana 4.070. Le ragadi nel frattempo sono completamente scomparse.
Dalla quinta ho iniziato ad avvertire delle fitte, comunque sopportabili al seno sx, capezzolo rosa, come la prima parte dell'areola, e sentendo il pediatra si è ipotizzata una candida.
Per paura di poter attaccare qualcosa alla bambina le ho offerto a questo punto, solo il seno destro (per misurare le quantità assunte utilizzo la doppia pesata), e non per tutte le poppate, perché con il tiralatte riuscivo ad estrarre di più, mentre per il seno sinistro sempre il tiralatte.
Mi è stato prescritto daktarin gel orale da mettere sul capezzolo.
Il dolore non passa, il capezzolo è sempre rosa, ma continuo come sopra. Cerco di lasciare il seno scoperto, come ho letto che consiglia.
Dalla scorsa settimana (settima, peso 4.450) la bimba fa cinque poppate da 140.
Ho provato per qualche giorno a tirarmi il latte anziché cinque volte, quattro volte e il seno ne ha trovato giovamento. Avevo letto infatti in vari siti che forse poteva trattarsi dell'uso del tiralatte troppo frequente. Ero soddisfatta perché la produzione era rimasta invariata anche diminuendo il numero di estrazioni.
Nel frattempo lo scorso venerdì ho fatto la visita col ginecologo che ha sollevato dei dubbi sulla candida, anche se mi ha detto di continuare la terapia con il daktarin e di provare a darle il seno dopo averlo deterso. Una volta preso il latte, lavarlo nuovamente e poi rimettere il daktarin.
Venerdì ho continuato ad usare il tiralatte, ma ho notato una minor produzione.
Da sabato quindi ho provato ad aumentare il numero delle estrazioni da quattro a cinque, ma la produzione diminuisce giorno per giorno.
In più da sabato la bambina non si attacca più, ovvero quando le offro il seno, mentre prima "sentiva l'odore" e si attaccava, ora inizia a piangere. Se provo a farla ad attaccare si dispera. Non ho cambiato il sapone con cui mi lavo, mangio sempre le stesse cose. La bambina mangia tranquillamente il mio latte estratto, che però fra un paio di giorni, finite le scorte in frigo, non le sarà più sufficiente....
Volevo chiederle:
- c'è un esame per valutare se effettivamente ho la candida?; Le aggiungo che non ho mai avuto la candida vaginale né l'ho ora. La bambina all'ultimo controllo risultava avere la bocca completamente pulita.
- mi devo rivolgere ad un dermatologo?
- continuo ad offrirle il seno o aspetto qualche giorno?
- il seno sinistro (dove c'è forse la candida) glielo offro deterso (come dice il ginecologo) o con la pomata (come dice il pediatra)? Come posso esser sicura di non passarle niente?
- la diminuzione di latte può esser dovuta dalla riduzione di estrazioni? O può essere momentanea e basta continuare tranquillamente (è una parola!)?
Saluti
G
Gentile mamma,
innanzi tutto riconoscimento al Suo impegno ! Avviare un allattamento per una mamma alla sua prima esperienza è sempre una strada in salita. Spingere, stimolare, allenare il seno ed allenarsi alla corretta posizione NON è un meccanismo automatico/fatalista, ma un percorso in cui sono necessari volontà, motivazione, intelligenza e ... adeguato sostegno e consiglio e ... la fortuna di non avere ostacoli (dove ostacoli intendo anche le innumerevoli interferenze).
Nella Sua storia compaiono diverse incongruenze.
Sua figlia è una bambina di nemmeno un mese di vita, nutrita, come scrive Lei in gran parte con latte materno con un reiterato tentativo di attacco diretto.
Anche nella più becera interpretazione della modalità di nutrizione artificiale (biberon + formula) a 20 gg di vita la regolina recita di fare 7 o min. 6 poppate. Mai 5.
Personalmente, ritengo la modalità "artificiale" quanto di più lontano dalla fisiologia, dalla naturalità, dove il modello, guarda caso, è l'allattamento al seno !
Allattamento al seno = nutrizione naturale = attacco frequente 15-16-18 e/o più volte al giorno = annidamento fra le braccia della mamma che mette in essere quella che adesso si chiama "eso-gestazione".
Se la mamma scarica, drena, stimola il seno, questo "sboccia". Passa da lo stato da signorina con pochi e striminziti acini a quello di donna matura e navigata con una moltitudine di acinoni belli grandi e maturi. Tutto ciò si compie nel giro del primo mese di vita sotto lo stimolo della Prolattina, secreta in max parte di sera. L'unico a saperlo sembra a volte essere il neonato che cerca spasmodicamente il seno soprattutto di sera. Questo suo comportamento viene spesso ottusamente interpretato come "coliche" o "scomparsa del latte di sera". L'aggiunta del biberoncino pieno di mezzanotte fa il resto.
Esistono diversi modi per non lasciar avviare la lattazione o far scomparire subdolamente il latte ad una madre
1) offrire il seno mezz'ora prima delle poppate artificiali ad orario (cioè ogni tre ore tre ore e mezzo), magari facendo dieci minuti pe lato.
2) fare la doppia pesata e poi dare l'aggiunta al biberon.
3) metterci in mezzo il solito ciuccio da succhiare
4) fare una poppata sì ed una no seno / biberon.-
5) tirare il latte (solo) 4 o 5 volte al giorno
6) etc.
In realtà le modalità sono infinite, ma tutte hanno lo schema: drenaggio insufficiente, quota di ristagno di latte dentro la ghiandola, disturbo dell'attacco del pupo al seno,etc.
Tutta roba che invia un segnale di stop alla ghiandola. Non produrre perchè non serve.
Ora, allattare non è dare con il biberon il latte estratto: bellissimo ! sappiamo quanto latte diamo. Sediamo la ns ansia e facciamo i nostri conticini da alimentazione artificiale usando il fantastico ed insuperabile latte di mamma.
Allattare è spingere il contatto intimo mamma/bambino, mettere il essere tutti i meccanismi ormonali, emotivi, sensoriali che stimolano e fanno fiorire la mammella ed il bambino (il contatto si sa stimola ossitocina anche nel bambino, endorfine, sistema gabaergico etc).
La Sua pupona è stata sin qui addestrata ad una modalità "artificiale" biberonica:
GRANDI VOLUMI CONCENTRATI IN POCHISSIME POPPATE, flusso abbondante e rapido, succhiare (con il risucchio) ad un biberon anzicchè poppare ad un seno con la bocca a leone, con la lingua protrusa, con le guance gonfie, etc.
E' facilmente prevedibile che dopo 20 gg di condizionamento al biberon, scaturisca una difficoltà a parlare il linguaggio del seno !
Non si tratta di fatalità, sfortuna, caso, ma effetto di ritmi e modalità imposte e reiterate.
Cosa fare adesso ?
Mettere un sovrappiù di impegno e di motivazione e fare un intervento di rieducazione al seno, fare il re-bonding. Tenere fra i seni la bambini per più tempo possibile, offrire l'attacco (però corretto = legga sul portale) il più spesso possibile, NON AL PIANTO, ma ai primi segnali di invito (smorfie e lingua sulle labbra), mettere da parte il ciuccio.
Io non credo che i Suoi doloretti/fastidi al seno siano dovuti a CANDIDA.
La candidiasi dell'areola produce un dolore terribile, penetrante, lancinante !
Un pugnale che ti buca il petto sino alle spalle ! Inizia appena il pupo si attacca e continua anche quando si è staccato.
Non è un doloretto fastidiosetto, ma sopportabile.
L'areola nella candidiasi ha un colore NORMALE.
Piuttosto, sono abbastanza sicuro che si tratti di un mix di cattivo attacco con la solita presa a labbra serrate (ecco perchè è rosella) di un bambino messo in posizione-biberon (pancia rotata verso l'esterno e NON completamente a contatto con il corpo della mamma) e di un tiralatte con una coppa non del tutto adeguata + varie ed eventuali.
Dove varie ed eventuali potrebbero essere anche le frequenti detersioni dell'areola (usa detergenti ? spero di no). Il Daktarin NON è un problema. Il bambino può anche ingerirlo. Ma nel Suo caso non credo serva.
Temo che i doloretti che Lei avverte siano da ricondurre ad una certa dose di ingorgo/ristagno sottoareolare.
Per questo motivo scaricare il seno non è mai sbagliato. Però non può sostituire l'attacco diretto e corretto del bambino.
Fare le cose per bene (fra queste rientra l'allattamento) richiede impegno ed acume, ma in un bilancio globale porta meno guai e stanca, stressa meno del farle alla meno peggio. Anche se il meno peggio inizialmente sembra essere più semplice ed allettante.
Legga il portale. Utilizzi la funzione cerca nel sito per ogni Suo dubbio.
Legga le mail delle altre mamme.
Cordiali saluti e ... in gamba.
Dott GG