Data pubblicazione: 26-gen-2020 18.15.47
Salve dottor Giordano,
Sono la felicissima mamma di una bimba di quasi quattro mesi che allatto esclusivamente al seno. Ho seguito con interesse e riconoscenza gli incontri tenuti da lei e la ringrazio ancora per avermi fatto visita una mattina mentre ero ancora degente per mostrarmi come posizionare a dovere la bimba per l'allattamento.
A parte un episodio di mughetto intercorso a una decina di giorni dalla nascita della bimba e risoltosi in brevissimo tempo, non ho avuto problemi con l'allattamento. Mai usato paracapezzoli, né ciucci né biberon.
Una decina di giorni fa ho cominciato ad avere un po' di fastidio al capezzolo del seno destro e, all'ispezione, ho notato una piccolissima puntina bianca e un indurimento su una fascia del seno. Il giorno dopo è diventata dura e dolente tutta la parte superiore del seno nonostante non avessi interrotto l'attaccamento della bimba al seno e ho deciso di usare allora anche il tiralatte apponendo sul seno la borsa dell'acqua calda. Il gonfiore e il dolore al seno è passato ma, nel frattempo, la puntina bianca era diventata più grande nonostante, dopo la consultazione del sito, avessi cercato di sfregarla con la capocchia di un ago. Ho deciso di rimuovere con l'ago (sempre molto superficialmente e delicatamente) la pelle in corrispondenza della puntina, ma non ho mai visto fuoriuscire latte e, nel giro di poco la puntina si formava sempre (sono forse stata fin troppo delicata?). Non ho mai smesso di far attaccare la bimba nonostante il fastidio (e, a volte, vero e proprio dolore) localizzato al capezzolo. Ancora oggi talvolta alla palpazione rilevo nella parte superiore del seno corrispondente alla puntina un indurimento sottopelle o una piccola ghiandola dura che cerco di drenare massaggiando quando la bimba si attacca e risolvo così quantomeno il problema del gonfiore. A ogni doccia calda provo a sfregare la parte con una spugna più ruvida, ma non riesco mai a risolvere il problema e comincio a temere che, se non riesco a trovare una misura risolutiva, questo problema, al momento tutto sommato gestibile, possa aggravarsi. Le chiedo quindi, se può, un ulteriore suggerimento su una possibile strada da intraprendere perché non so davvero più cosa fare.
Le allego una foto della cisti (sempre che di cisti si tratti).
Sperando in una sua risposta la ringrazio ancora per tutto quello che fa per incoraggiare la bellissima esperienza dell'allattamento in una società che, purtroppo a partire dall'ospedale, rema esattamente in senso opposto.
Gentilissima mamma,
grazie per la bella mail e complimenti per il Suo traguardo dei 4 mesi di allattamento esclusivo !
Un sovrappiù di complimenti perchè, da quello che leggo, Lei ha fatto praticamente tutto quello che era da farsi ....
Se la crosticina bianca persiste e su di essa insiste un'area della mammella di consistenza aumentata (dura) e dolente alla pressione, se non già un pò infiammata, allora bisogna pensare anche qualcos'altro.
Certamente aggiungerei un antinfiammatorio. Per esempio un preparato a base di bromelina (Ananase o Fortilase confetti: uno due volte al giorno ai pasti) che ha un effetto proteolitico, cioè "taglia" le proteine e potrebbe aiutare in questo tipo di situazioni. In alternativa il solito Ibuprofene 200 mg due o tre volte al giorno, FANS di prima scelta in tutte le situazioni infiammatorie della mamma che allatta. Ovviamente i farmaci sono controindicati in caso di malattia ulcerosa gastrointestinale ed intolleranza generica ai FANS.
Direi di stare ben attenta ad evitare di dormire a pancia sotto ... per il maggior rischio di ingorgo mammario.
Insisterei con il drenaggio del seno cambiando frequentemente posizione di allattamento (ivi inclusa la posizione della lupa) e con l'abrasione con il guanto di crine.
Si potrebbero anche provare impacchi di acqua e bicarbonato (il bicarbonato scioglie le cellule morte della pelle. ha effetto peeling).
Riviste specializzate insistono con la somministrazione di lecitina di soia per fluidificare il latte (personalmente non saprei) e consigliano di limitare (non abolire) i grassi animali (insaccati, burro, carni rosse, formaggi, etc.) (questo male non ne fa, soprattutto se ne fa uso eccessivo).
Restiamo in contatto.
Dott GG
Gent.mo dottore Giordano,
Le scrivo dopo qualche giorno dalla mia ultima email per darLe aggiornamenti circa il mio caso. Innanzitutto La ringrazio per la Sua risposta non solo tempestiva ma anche esaustiva e dettagliata.
Proprio dopo averLe scritto la situazione è peggiorata notevolmente: il seno alla palpazione presentava dei nodi duri a catena che si potevano intravedere sottopelle già a occhio nudo. Ho cominciato ad assumere subito il Danase (un antinfiammatorio che avevo già in casa a base di bromelina ed escina, come quelli che mi aveva suggerito Lei) e ho provato di nuovo a sollevare lo strato superficiale della pelle con un ago disinfettato, ma il drenaggio non è risultato efficace. Il giorno dopo ho massaggiato il capezzolo frizionandolo col bicarbonato tra i polpastrelli inumiditi, come Lei aveva suggerito. Quest'ultima manovra è risultata particolarmente efficace perché ne ho subito tratto beneficio: la cisti sembrava scomparsa. Ho continuato nei giorni successivi sia a far attaccare la bambina, sia a tirare il latte sia ad assumere l'antinfiammatorio. Oggi il seno è di nuovo morbido come il sinistro, non capisco bene se la cisti è stata rimossa del tutto perché continuo a vedere una zona bianca e ho un po' di fastidio quando allatto (ma potrebbe anche essere la pellicina per la cicatrizzazione della parte). Ad ogni modo tutto sembra procedere in direzione della soluzione, spero definitiva, del problema.
Grazie ancora una volta per il sostegno effettivo e morale e grazie a nome di tutte le mamme per il Suo lavoro.
Purtroppo lo stato infiammatorio persiste per diversi giorni, anche dopo che la situazione si è sbloccata.
Per questo consiglio di continuare l'antinfiammatorio per almeno un' altra settimana .
Sono felice di esserLe stato utile
Dott GG