Data pubblicazione: 14-apr-2020 20.05.33
Gentile Dott. Giordano,
In attesa di seguire l'incontro online di giovedì prossimo le scrivo per porle una domanda.
Circa 6 settimane fa ho partorito una bella bimba di 4 kg. Ahimé ho avuto un parto medicalizzato e per vari motivi (farmaci, complicazioni, stress da inizio quarantena, ecc) la montata lattea si è fatta attendere (prima del parto avevo già fuoriuscite di colostro ma subito dopo si è bloccato tutto) e in ospedale ho utilizzato la formula pur continuando ad attaccare la bimba al seno.
Con tanta pazienza e costanza sono riuscita nel giro di 20 gg a passare all'allattamento esclusivo al seno e di questo devo ringraziare lei perchè i suoi incontri sono stati a dir poco illuminanti!
Nonostante questa conquista ogni tanto offro una piccola poppata di formula la sera tardi o la notte e non ho mai proposto il ciuccio.
In queste settimane la bimba è cresciuta, bagna e sporca abbastanza pannolini e l'attacco al seno è corretto.
La mia domanda è questa: da qualche tempo e principalmente da un solo seno ho dolore. Cerco di spiegarmi meglio: quando la bambina si attacca sento il capezzolo pungere e un dolore irradiarsi fin sotto l'ascella come se avessi un "muscolo indolenzito che tira". Non penso di avere ragadi e consultando il suo sito mi sono autodiagnosticata un ingorgo o una candida (ma la bambina non ha mughetto).
Utilizzando il tiralatte non ho dolore, mi capita solo quando si attacca.
Il dolore è sopportabile ma mi rendo conto che non dovrebbe esserci.
Non posso assumere farmaci fans per via del morbo di crohn.
Cosa mi consiglia di fare? Temo che a lungo andare questo fastidio possa compromettere l'allattamento.
Aggiungo inoltre che:
il seno diventa molto turgido se passa più tempo fra una poppata e l'altra (forse la produzione di latte non si è ancora stabilizzata) e questo rende l'attacco più difficoltoso;
spesso sento i capezzoli pungere (come da uno spillo) se sento la bambina piangere e che la bimba a volte si attacca a fatica ed è un po' irrequieta se propongo questo seno indolenzito.
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Gentile mamma,
complimenti per i Suoi risultati e per la Sua determinazione.
Le "aggiunte" di formula possono ... anzi interferiscono sempre con i meccanismi fisiologici dell'allattamento.
Comportano sempre un prezzo.
Occorre valutare se veramente sono necessarie. ...
Io non voglio entrare nel merito delle Sue scelte, però è certo che l'attacco serale è quello che stimola di più la prolattina che stabilizza la lattazione nel primo mese dal parto. D'altra parte quantità crescenti (ed innaturali) di formula addestrano il lattante ad un attacco diametralmente opposto a quello al seno (bocca chiusa vs bocca larga, posizione lingua, flusso a valanga vs gocciolamento etc.). Spesso si somministrano quantità davvero enormi (per gli standard fisiologici della capienza e tolleranza gastrica = o > 130-150 cc) di formula.
Quindi se proprio deve darla questa benedetta poppata al biberon la prego di non superare gli 80cc ..
se meno meglio, se zero ancora meglio.
La sintomatologia algica da Lei descritta potrebbe far risalire ad una candidiasi dei dotti. Anche se in questo caso il dolore sarebbe trafittivo, urente come una pugnalata terribile.
Data la non tossicità del prodotto potrebbe fare un tentativo con il solito daktarin oral gel, che non necessita risciacquo prima di mettere il bambino al seno. E' sempre consigliabile tenere il seno scoperto per più tempo al giorno.
Che il dolore puntorio si avverta prima della poppata evocato dal pianto del bambino fa pensare a qualche attinenza con il riflesso ossitocinico.
Infine, non ripeterò mai abbastanza che è necessario, inevitabile, obbligatorio scaricare il seno al minimo segno di sovraccarico, di ingorgo incipiente !!!!!! Motivo in più per sconsigliare l'aggiunta di formula al biberon !!!
Ci vediamo in video conferenza
Dott GG