Data pubblicazione: 7-apr-2017 12.27.45
Gent.mo dott. Giordano,
sono la mamma di un bimbo di 18 mesi che si attacca al seno ancor oggi, e forse più di prima, nonostante si sia sempre alimentato con latte sintetico e quindi con biberon.
Sorvolo sulle cause di questo "mancato" allattamento, dicendo soltanto che in clinica dove ho partorito ho ricevuto dalle pediatre indicazioni che non hanno favorito la "montata lattea", per cui sono ricorsa al latte artificiale.
Non mi dilungo sulla rabbia che ho provato quando leggendo il Suo portale ho invece scoperto che quei "suggerimenti" (tenerlo al seno non più di 15 minuti, staccarlo quando si avverte una suzione emulativa del ciuccio....) erano stati del tutto errati e che avevano distrutto irrimediabilmente la possibilità di allattare integralmente il mio bimbo.
Nonostante ciò, il bambino dalle prime ore di vita si è comunque sempre attaccato al seno, e ancor oggi lo cerca in modo bramoso sia la notte che il giorno, al risveglio mattutino e pomeridiano, alla nanna serale e tutte le volte che sente il bisogno di consolazione, manifestando, dopo qualche secondo dalla suzione, una sensazione di benessere e appagamento palese a tutti e non solo alla mamma innamorata che vive le medesime sensazioni meravigliose di scambio amoroso.
La nota dolente è che a causa di una amenorrea da quasi 4 mesi, devo assumere il Primolut che è incompatibile con l'allattamento. Il ginecologo non mi ha dato alternative e quindi mi trovo costretta a porre fine con tanto dolore a questi momenti magici unici e irripetibili.
Mi rivolgo a Lei perchè ho bisogno di sapere come posso interrompere questo "allattamento" in modo non traumatico per il piccolo.
Sto provando da qualche giorno ad allontanarlo gradualmente ricorrendo a distrazioni varie, ma mi risulta impossibile resistere ai suoi pianti inconsolabili e ai suoi occhi pieni di lacrime che cercano disperatamente soltanto un capezzolo con cui giocare tra una ciucciatina e una carezza.
Così non ce la farò mai. Non immaginavo che questa fase potesse provocare un dolore così grande ad entrambi.
Vorrei solo sapere come comportarmi per minimizzare la frustrazione che prova il piccolo al mio diniego.
Esistono farmaci che rendono il contatto sgradevole? Indicazioni e suggerimenti di qualsiasi tipo?
Grazie per qualsiasi consiglio possa darmi,
un cordiale saluto
Gentile mamma
Il Primolut ha come principio attivo il norethindrone, un tipico progestinico orale usato sia per la contraccezione sia per problemi endocrini. Si suppone che solo una piccola quantità passi nel latte e comunque la letteratura scientifica NON ha mai rilevato effetti indesiderati sui bambini "via milk".
Per di più il Suo meraviglioso figlio è un vitellone di 18 mesi, che ha i suoi meccanismi metabolici ben rodati e che divora (spero) di tutto e di più. Pertanto, per questo farmaco, ma anche per tutti i altri farmaci che Lei potrebbe assumere, ogni discorso proscrittivo (leggi = vietato) è puramente accademico, anzi estremamente accademico.
L'unico motivo per cui i testi specializzati guardano con diffidenza i progestinici è che tendono a ridurre la produzione del latte.
Quindi, in conclusione l' assunzione di questo farmaco non configura un motivo valido per azzerare a forza questo vostro connubio (che Lei descrive meravigliosamente) mamma-bimbo via mammella, sia esso nutritivo, sia esso consolatorio, sia esso simbolico, sia esso etnico, religioso o emotivo o altro ....
Se Lei non si sente pronta come sembra non essere, può continuare nella piena spontaneità ed in tutta libertà ad attaccare al seno il Suo pupone. Che questo contatto termini pure quando sarà maturo per cessare.
Cordialissimi saluti e complimenti, comunque, per il Suo percorso di allattamento
Dott GG