Farmaci antipertensivi
Buongiorno dottore Giordano,
torno a scriverle per il mio problema riguardo l'allattamento e l'assunzione di farmaci antipertensivi.
Mia figlia ha 16 mesi e da quando sono incinta sono in terapia con adalat e trandate. La mia cardiologa è sempre stata contraria all'allattamento, sostenendo che non avrei dovuto allattare assumendo questi farmaci ma io mi sono informata con lei e con il centro antiveleni che mi hanno confermato che potevo continuare l'allattamento in serenità.
Il problema, adesso, è che il trandate è terminato in deposito e la mia cardiologa non vuole prescrivermi un sostituto, sostenendo che non esiste altro che io possa assumere. Mettendomi, dunque, a un bivio:o smetto subito di allattare o non mi curo. Insomma non so come comportarmi e vorrei trovare un cardiologo sensibile all'argomento.
Spero riuscirà ancora una volta a supportarmi.
Grazie e a presto.
Gentile mamma,
Mi viene difficile capire il perchè di tanta resistenza (non vorrei utilizzare il termine ostilità) a una pratica che fra i tanti effetti ha anche l'abbassamento tendenziale della pressione in virtù dei mediatori ormonali e dei neuropeptidi che innesca. ...
Comunque a ciascuno le Sue simpatie o antipatie ... però per tutti vale l'evidenza scientifica consolidata e cioè che sia la nifedipina che il labetalolo (tradate) sono farmaci di prima scelta in caso di ipertensione.
vedi: https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/labetalol-hydrochloride/product/
Una alternativa nella famiglia dei beta bloccanti potrebbe essere il METOPROLOLO o magari ... si potrebbe anche cambiare "famiglia" di farmaci.
Ma parliamoci chiaramente: Sua figlia ha 16 mesi e durante la giornata si fa qualche ciucciatina di sguincio e poi mangia ogni ben di Dio (spero !).
Ma quanto può incidere la quantità (minuscola) di farmaco contenuta nel relativamente poco latte assunto da questa "signorina" di 16 mesi ?
Si tratta quindi di una questione più teorica che reale !
Cordiali saluti e ... mi faccia sapere.
Dott GG
PS: Se Lei ha piacere di allattare ... continui a farlo.
Se la Sua pupona si stacca o si mostra non troppo interessata allora che si volti pagina in tutta serenità. Amen
Latte vaccino o no ?
Caro dottore,
Torno a chiedere i suoi preziosi consigli.
Mia figlia ha da poco compiuto 15 mesi. Nata a 37,3 e dimessa al peso di circa 2,600 kg abbiamo fatto un super allattamento a richiesta che la porta oggi ad essere oltre gli 11 kg. È stato un percorso intenso e bellissimo, senza nessun ciuccio o biberon. L’acqua l’abbiamo proposta subito nel bicchiere. Lo svezzamento è cominciato a 6 mesi ma molto a rilento, lei è una grande fan del seno ma una spiluccatrice con il cibo solido. Nelle ultime settimane però abbiamo ingranato bene anche con il cibo. Le scrivo perché vorrei introdurre il latte vaccino ed evitare la formula che il mio pediatra mi aveva consigliato. Ho letto gli ingredienti e non mi va di proporlo a mia figlia dopo tutti i sacrifici di questi mesi. Lei dorme nel lettone e comincio ad aver bisogno di riposare di più dunque vorrei introdurre la sera il latte vaccino (magari alternandolo a quello vegetale). In che quantità?Quale? E soprattutto necessariamente caldo?
Grazie sempre per i suoi consigli.
Buona serata.
Gentilissima mamma,
Personalmente da sempre consiglio l'introduzione del latte vaccino dopo l'anno di età saltando la trafila dei latti di crescita.
I motivi sono molteplici:
1) Svezzamento è (soprattutto) educazione al cibo: Apprendere che esistono una infinità di alimenti diversi e gustarseli tutti. Abbasso i bambini schifiltosi e monotematici. Il latte vaccino è un alimento fra tanti alimenti.
2) La maggior parte dei c.d. latti di crescita hanno la quota proteica identica al latte vaccino. La parte lipidica è sostituita con altri grassi ... ma insomma ... che mi risulti non esistono prove scientifiche di buona qualità secondo le quali valga la pena darsi a dei sostituti del latte vaccino peraltro spesso edulcorati con vanillina o altri sapori attrattivi
3) Da migliaia di anni la specie umana è passata dalla tetta al latte di animali allevati e non mi pare ciò sia stato causa di grossi guai.
A mio avviso il miglior latte è quello vero cioè il latte parzialmente cremato PASTORIZZATO, quello che scade dopo tre o quattro gg.
Non capisco perchè Lei o qualunque altra madre dovrebbe dare al proprio bambino un prodotto fasullo vegetale, rimaneggiato all'infinito da trattamenti industriali non certo fisiologici.
Cordiali saluti e Buon Anno
Dott. G. Giordano
Compatibilità allattamento / vaccini
PS: ma come si può ancora terrorizzare le mamme ?
Gentile dottore Giordano,
sono la mamma di un bimbo di 2 anni e 3 mesi che allatto ancora a richiesta (fondamentalmente la mattina al risveglio e la sera prima di addormentarsi più qualche extra se non va all’asilo o se è malato e inappetente). Vorrei un suo parere sulla possibilità di fare il vaccino per l’hpv e per il meningococco B. Nella mia piccola esperienza sono quasi sicura che per il primo non ci siano controindicazioni particolari in corso di allattamento, nel caso del meningococco, però, non ho la stessa certezza. Tra l’altro, per precauzione, molto spesso viene consigliato di rimandare tutte le vaccinazioni differibili al termine dell’allattamento.
Ringraziando, colgo l’occasione per augurarLe buone feste.
Cordialmente,
Carissima mamma,
complimenti per il Suo curriculum di allattamento !
Per quanto riguarda l'ampia gamma di vaccini attualmente a ns disposizione (molecolari proteici o polisaccaridici, vivi attenuati, a RNA, etc)
NON ESISTE alcuna controindicazione, warning, limitazione o che-so-io in termini di compatibilità e allattamento.
Tra l'altro proprio per quanto riguarda quello anti-Meningococco, si tratta di un vaccino inserito a suo tempo nella lista degli "obbligatori" del ministro Lorenzin ed è praticato ai bambini stessi. Quindi quale potrebbe essere il rischio-allattamento ????
Mi fa sentire male, mi offende, mi scandalizza, mi fa arrabbiare che qualcuno (spero non si tratti di gente in camice bianco o verde) faccia girare queste e altre follie per ignoranza grassa e rozza associata a una buona dose di sentimento anti-allattamento (invidia, frustrazione per non averlo fatto, etc) .
Per di più trattandosi di un bambino così grande la questione farmaci-allattamento è praticamente INESISTENTE.
Buona festa dell'Immacolata
Dott. GG
Dubbi sulla efficacia dell'allattamento
Salve dottore ho una domanda da porle. Da un paio di giorni che ho abolito il tiralatte. E ho attaccato solo ed esclusivamente lei..e ho notato che sembra esser diminuito il latte. Perché tirandolo effettivamente ne esce meno del solito!
Non so se sia una mia fissazione, però sembra che nonostante ciò lei si sazi, richiede di attaccarsi più spesso quello si, e lo faccio! Ma volevo un consiglio!
Continui così !!!
Con il biberon i bambini assumono grosse quantità (standardizzate spesso arbitrariamente ) in breve tempo e a flusso abbondante.
Al seno invece prendono flussi più discreti e quantità variabili che decidono loro.
Pertanto le poppate tendono ad essere più frequenti.
Piuttosto NON dia il ciuccio è l'attacchi al seno al minimo segno di richiesta (smorfie, manine sulle labbra, ricerca etc) e SOPRATTUTTO stia attenta ai minimi segni di ristagno di latte !!!!!! Grumi, parti dure e dolenti, seno pesante. Allora riprenda in mano il tira latte e ci dia dentro.
Il latte lo può congelare sino ad un anno
Ovviamente è sempre valida la regola dell'allattamento efficace: pipì tante, cacche, rigurgitino di latte, si stacca contenta, etc.
e fare tesoro delle poppate notturne che stimolano la prolattina.
Cordiali saluti
Dott GG
Cadono i capelli ? La colpa è dell'allattamento ? Ma quando mai !!
Salve ,,posso chiedere se è possibile perdere tanti capelli in allattamento??questo è il mio secondo figlio e secondo allattamento ma perdo tantissimi capelli
Buona sera,
in realtà i capelli hanno un ciclo vitale relativamente lungo. In autunno normalmente questo ciclo diventa un pò più rapido in quanto risente degli effetti postumi del periodo caldo e soleggiato dell'estate.
Quindi i capelli si rinnovano e se ne perdono un pò di più del solito sino a ingenerare qualche preoccupazione.
Ovviamente se una mamma allatta la colpa di chi o di che cosa è ?????
Tutti indicheranno (maliziosamente) l'allattamento ! Che invece non ha alcuna colpa (come sempre accade).
La prego di consultare il portale ALLATTAMENTI RIUNITI google site e mettere come parola chiave "perdita / caduta capelli"
Si renderà conto di quanto il problema sia sentito.
Le giuro inoltre che TUTTE le mail mi sono arrivate puntualmente ogni anno in Autunno e tutte le mamme sono state coinvolte
in acquisto di lozioni o di integratori specifici che non servono ad un'acca ma promettono grandi risultati.
Ovviamente il processo si arresta spontaneamente di lì a qualche settimana.
Cordiali saluti
Dott GG
PS se una mamma non allatta e offre il biberon invece si invoca lo stress, la stanchezza, etc.
Aciclovir
Buonasera,
Desideravo sapere: è possibile assumere Aciclovir durante l'allattamento? E se sì, devo usare qualche accortezza?
Grazie,
Gentile mamma,
TUTTI GLI AUTORI E TUTTE LE AUTORITA' SCIENTIFICHE sono concordi nel giudicare l'aciclovir una molecola DEL TUTTO COMPATIBILE CON L'ALLATTAMENTO, a prescindere dal dosaggio e dall'età del bambino.
Non occorre prendere alcuna precauzione.
Cordiali saluti
Dott GG
Desaclor collirio
Buongiorno dott. Giordano,
mio figlio ha 1 anno e ancora allatto. Mi è stato prescritto un collirio per una congiuntivite, Desaclor. È compatibile con l’ allattamento? L’oculista dice di sì, su internet leggo diversamente. Grazie
Carissima mamma,
1) il collirio va inteso come terapia localizzata, scarsamente assorbita nel circolo generale e quindi esula da ogni possibile implicazione "compatibilità allattamento".
2) il Suo pupone ha un'età in cui ogni discorso è estremamente accademico.
Cordiali saluti
Dott GG
PS: sono contento della posizione saggia e competente del Suo oculista.
Grazie mille!
Smettere di allattare
Gentile dottore, ho una bambina di 22 mesi che ho sempre allattato esclusivamente al mio seno. Allattare la mia bambina, nonostante la titubanza iniziale per il dolore, è stata la scelta migliore che potessi fare e che rifarei ad occhi chiusi, ma adesso è giunto il momento di smettere di allattare. Nonostante la procrastinazione di vari mesi, adesso sento di esserne convinta, ma il mio problema è come fare senza incorrere ad una odiata mastite già provata. Io ho ancora molto latte e se volontariamente cerco di non fare attaccare la mia bimba, il seno si gonfia e diventa duro; quindi poi alla fine faccio ciucciare mia figlia così da svuotare il seno . Mi hanno consigliato di prendere il Dostinex, ma sinceramente vorrei evitare e comunque ho letto che non è detto che funzioni senza ingorghi. Come potrei quindi smettere di allattare senza dover incorrere a problematiche al seno e come poter lasciare meno traumi possibili alla mia bimba troppo attaccata al seno della sua mamma? Grazie
Gentile mamma,
il Suo quesito ricorre frequentemente nella ns casella di posta.
Innanzi tutto un presupposto: La madre DEVE VOLERLO FORTEMENTE E SENZA MEZZI TERMINI !! Continuo a sentire da più parti questa storia del "distacco naturale" graduale, glissato, atraumatico. ... .Mi sembra l'ennesima favoletta post-moderna pseudo-antropologica. Ribadisco spesso l'immagine della leonessa che ad un punto del suo percorso di madre, scaccia senza mezzi termini il leoncino cresciuto e pasciuto, ma che ancora "ci prova" ad attaccarsi alle mammelle. Questa è la via autenticamente naturale. Serenza, decisa, lineare, autentica, onesta, corretta se vogliamo, etc. etc.
La leonessa SI MOSTRA ASSERTIVA !!! - che brutta parola ! Presuppone identità, programma, visione, credo, energia ... troppo !
Il nostro bimbo piange e si dispera perchè la mamma gli fa intravedere la possibilità di una "apertura", di un ritorno al seno e quindi "ci prova".
Hai voglia di aspettare che quello capisca, che si allontani da solo !!!!!
Esistono farmaci per smettere ? Assolutamente no !
Il Dostinex / cabergolina, tanto propagandata per "asciugare il seno", NON asciuga un bel niente ed ha anche diversi effetti indesiderati.
Invece è bene scaricare un pochino il seno, quel tanto per non incorrere in un fastidioso ingorgo, ma lasciando un pò di ristagno (non troppo) per dare il segnale di stop alla Sua lattazione.
Certo se dovesse palpare una zona dura e dolorosa o peggio infiammata, la storia cambierebbe.
Cordiali saluti e buona estate
Dott. GG
Ancora mastite ...
Buona sera Dott. Giordano , nn è la prima volta che la contatto . Io ho piena fiducia in lei e mi sento nuovamente di scrivergli . Come consigliato da lei l’altra volta ho dato un occhiata al portale , ma sarà che sono in panico e nn trovo quello che mi serve . Gli chiedo scusa se la sto disturbando nuovamente.
Ho partorito il 22 maggio e allatto a regime dalla nascita. Purtroppo stanotte ho cominciato ad avere dolore nella mammella destra e in mattinata mi è spuntata la febbre a 37 e 7 , ho aspettato un po’ prima di prendere la Tachipirina ( consigliato dal medico curante) la temperatura in mattinata si è alzata a 38 e mezzo , passate 4 ore circa ho cominciato ad avere di nuovo brividi e la temperatura è salita a 39 . Il medico curante mi consiglia che a 6 ore posso riprendere l’altra Tachipirina e se continua anche domani cominciare con l’antibiotico. Io durante la giornata ho tirato il latte con un tiralatte elettrico , nn so come proseguire con l allattamento, tirarlo prima e poi fare attaccare la piccola o viceversa? Fare impacchi ? Nn so che fare Veramente vorrei il suo aiuto.
Gli spiego il seno come lo sento, è dalla parte destra ed è molto duro e dolente . Per il momento avverto questi sintomi.
La ringrazio infinitamente del suo aiuto che da .
Cordiali saluti Dottore
carissima mamma,
Lei ha una mastite. La causa è di solito un ingorgo che nasce come parziale, localizzato, e poi tracima interessando TUTTA LA MAMMELLA.
E' possibile che l'ingorgo sia derivato da una delle tante situazioni che interferiscono sul completo svuotamento del seno: Allattamento ad orario (ogni tre ore altrimenti il pupo si vizia), 10 min per lato senza considerare se una delle due mammelle non riesca a svuotarsi bene, il MALEDETTO CIUCCIO ("i bambini ne hanno bisogno per consolarsi"), l'aver dormito su un lato tutta la notte o aver dato una poppata di artificiale a mezzanotte (non sarà il Suo caso certamente) , etc etc
La terapia si fonda sullo svuotamento TOTALE DEI DUE SENI (anche quello non colpito), con drenaggio manuale per chi sa farlo o con tiralatte.
Lo svuotamento DEVE ESSERE TOTALE. La spremitura va accompagnata da un massaggio DOLCE, non aggressivo, carezzevole. Alcune donne trovano utile una doccia tiepida prima di tirare il latte.
Sono SCONSIGLIATI i panni caldi per sciogliere il latte che tanto piacciono ad alcuni e che invece aumentano l'infiammazione.
L'infiammazione è la diretta conseguenza dell'ingorgo che produce la sofferenza delle cellule ghiandolari sino alla loro morte in alcuni punti.
TUTTE LE INFIAMMAZIONI PATOLOGICHE si curano con gli antinfiammatori ... scusi l'ovvietà .
La tachipirina è un antipiretico (abbassa la temperatura) ed un antidolorifico, ma ha potere antinfiammatorio pari a zero: NON E' un antinfiammatorio.
L'antinfiammatorio di prima scelta in caso di mastite è l'ibuprofene. Il dosaggio consigliato dalle procedure nazionali ed internazionali è di 600 mg tre volte al giorno dopo i pasti. Ovviamente i FANS sono sconsigliati in caso di patologia gastro-ulcerosa o intolleranze pre-esistenti e note.
La terapia con FANS accompagna la spremitura e va protratta sino a risoluzione.
Il bambino può e deve essere allattato anche in caso di mastite e di terapia con FANS (anche la tachipirina) senza alcuna necessità di un intervallo fra l'assunzione e la poppata. I fans NON PASSANO NEL LATTE perchè farmacologicamente sono bloccati nel sangue della mamma legati alle albumine.
Se la febbre alta con brivido dovesse durare più di 24 ore è prevista dai protocolli nazionali ed internazionali anche una terapia antibiotica (oltre ai FANS ed alla estrazione del latte): Amoxicillina 1 gr per bocca ogni 8 ore per 10-14 giorni, anche se la mastite si risolve prima.
L'allattamento va continuato in ogni caso, anche dal seno colpito che anzi va svuotato di più.
IN NESSUN CASO E' CONSIGLIATO IL DOSTINEX spesso proposto come pillola che "asciuga il seno e fa passare l' ingorgo/mastite".
Ecco cosa è necessario fare. IMMEDIATAMENTE !
Spero di essere stato esaustivo
Cordiali saluti
Dott GG
Methergin e perdite ematiche
Buonasera Dottore, Ho partorito una settimana fa ed oggi ho avuto una perdita di sangue significativa; recatami al pronto soccorso mi hanno riferito si tratta coaguli di sangue post parto, prescrivendomi il methergyn una ogni otto ore per cinque giorni. Al momento, sto allattando a regime. Sono preoccupata se questo farmaco sia compatibile con l’allattamento o se possa avere effetti indesiderati sulla bambina o in generale sulla secrezione del latte. Posso continuare con l’allattamento o è preferibile che, nel dubbio, le diamo alternativamente anche latte artificiale? Grazie infinite
Gentile mamma,
il farmaco che Le è stato prescritto è Metilergometrina, una molecola originariamente estratta da una pianta (un tipo di segale) che fra i vari effetti ha anche la contrazione della muscolatura dell'utero e quindi viene spesso prescritta in casi di "atonia uterina" cioè scarsa contrattilità dello stesso.
La molecola di per sè non è tossica per il bambino, ma essendo un vasocostrittore, diminuisce un pò la produzione del latte e spesso aumenta la pressione della madre, motivo per cui è controindicato in caso di "ipertensione maligna" (almeno coì è scritto nel bugiardino).
Quindi non c'è problema sul versante bambino, ma sul versante seno/mamma.
C'è da dire che la natura ha messo a disposizione dei mammiferi il potentissimo e multifunzionale ormone dell'Ossitocina, che, stimolato dalla suzione al seno del cucciolo, provoca contrazione della parete uterina e già di per sè mette al riparo da situazioni pericolose per la madre.
Quindi, Le consiglierei, e mi ripeto come sempre, di allattare esclusivamente ed ancora di più al seno ed evitare assolutamente l'utilizzo di ciucci e tettarelle, che interferiscono soltanto con il corretto attacco e sono motivo di ragadi, ingorgo e peggio.
Cordiali saluti
Dott. GG
fluticasone (cortisonico) e vilanterolo (broncodilatatore) spray
Buon pomeriggio dottore Giordano,
la mia piccola ha da poco compiuto 8 mesi e il nostro allattamento procede benissimo come sin dall'inizio. Con un po' di impegno siamo riusciti ad evitare biberon e ciucci e abbiamo cominciato molto lentamente lo svezzamento.
Le scrivo perchè dovrei assumere Revinty Ellipta per l'asma. Lo utilizzavo prima della gravidanza ma lo avevo sospeso e adesso dovrei ricominciare. Lei pensa che possa essere compatibile con l'allattamento?
Grazie sempre e buon lavoro.
Gentile mamma,
Lieto di avere ancora Sue notizie. Il Revinty Ellipta è uno spray che contiene fluticasone (cortisonico) e vilanterolo (un beta 2 stimolante simile al salmeterolo), si tratta di molecole che per il tipo di somministrazione (possiamo dire "locale"), per la scarsa biodisponibilità orale (si assorbono poco) e per la scarsa eliminazione nel latte di mamma non pongono alcun problema di compatibilità.
Quindi può usarlo. Peraltro stante l'avanzata età della Sua pupetta, ogni discorso su farmaci e compatibilità con l'allattamento è sempre più teorico e speculativo.
Cordialissimi saluti
Dott GG
Allattamento "misto" ... bene essere sinceri.
Buongiorno dottore, sono nella mia prima gravidanza, ho una bimba di 2 settimane e la sto allattando sia al seno che artificiale, perché sono una lavoratrice, e in prossimità di rientrare a lavoro, sto abituando mia figlia con entrambi..
Arrivo al dunque ,sia dall'inizio l 'ho attaccata ma ho sempre l impressione che non riesca a saziarsi ( visto lo scarso latte che le do) .vedendolo anche con il tiralatte che ne esce poco..
Prendo integratori come il più latte,ma niente appena l attacco rimane anche due ore e mezzo, provando per giunta moltissimo dolore ,ma sembra non la soddisfi...
Esiste un altro modo per avere molto più latte??
Non so una pillola che mi faccia aumentare il latte...
Per favore mi aiuti perché sarò costretta a toglierlo il seno..grazie mille
Gentile mamma,
l'allattamento misto, un pò al seno ed un pò al biberon, soprattutto alla prima gravidanza e con tutte le difficoltà per avviare una mammella che non ha mai allattato, è una pia illusione.
Finisce sempre che in pochi giorni o qualche settimana, l'insufficiente stimolo riduce e infine blocca la produzione. Se poi ci mettiamo in mezzo anche il santo ciuccio abbiamo completato il tutto.
Purtroppo è così
Cordiali saluti
Dott GG
Integratori e drenanti naturali
Buongiorno,
Ho quasi 37 anni e il mio piccolo, ormai svezzato (20 mesi) prende il seno ormai esclusivamente per addormentarsi e durante i risvegli notturni. Non so se questo ormai è da considerarsi ancora allattamento, io ho sempre ancora timore con farmaci e alcolici, faccio bene? Nello specifico, anche se non è un farmaco, una nutrizionista mi ha consigliato di prendere cell-plus, un drenante con ingredienti che mi sembrano naturali, due volte al giorno, sarebbe controindicato? Grazie
Gentile mamma,
a 20 mesi è molto molto molto teorico parlare di compatibilità di sostanza farmacologiche o para-farmacologiche ed allattamento.
Il prodotto che dice Lei appartiene alla famiglia degli integratori ed ha come composizione "bioflavonoidi da pompelmo, prolina, acido ialuronico e vitamina C, con Linfodrenyl (una miscela di estratti vegetali di pilosella, meliloto e fillanto) e centella".
Non dovrebbe avere controindicazioni, ma non credo che qualcuno abbia mai fatto studi sulla somministrazione in allattamento.
Quindi, dovrebbero andare più che bene.
Io mi chiedo sempre però perchè non assumere i bioflavonoidi direttamente dalle loro fonti naturali, cioè dalla frutta.
Personalmente sono un cultore delle ns arance, frutta ricca di bioflavonoidi, vit. c, potassio etc. dal costo risibile. .
Comunque questa è una opinione e quindi ha un valore molto relativo.
Cordiali saluti
Dott GG
Mamma pentita di aver preso il Dostinex
Salve posso attaccare di nuovo la mia bambina dopo 8 ore che ho preso Dostinex?sono disperata !!!
Gentile mamma,
mi dispiace per il ritardo con cui Le rispondo.
Mi dispiace davvero.
La prego di consultare il portale Allattamenti Riuniti per ogni Suo dubbio utilizzando la funzione "lentina" in alto a Dx ed inserendo la giusta parola chiave in questo caso "dostinex"
Non so se Le possa servire ancora, ma Le rispondo lo stesso.
Il dostinex, principio attivo cabergolina, è un inibitore della prolattina. Blocca la lattazione nelle fasi di avvio (diciamo il primo mese) e successivamente è meno efficace in quanto i meccanismi di stimolo della produzione di latte sono differenti.
L'errore più comune è somministrare il Dostinex per "far passare la mastite" o "per fare asciugare il seno", magari con un bambino di 4-5-6 mesi. Non passa proprio nulla e non si asciuga proprio nulla.
Di per sè non è una molecola tossica per il bambino, o per lo meno non sono noti effetti indesiderati su neonati la cui madre ha assunto la molecola per errore o per una decisione che hasubito revocato. Quindi la madre può attaccarlo il bambino senza problemi.
Noi in reparto abbiamo avuto un caso emblematico di un piccolo pretermine di 26 sett. la cui madre era stata inopinatamente trattata con dostinex e che invece ha allattato per tutta la (lunga) durata del ricovero del suo piccino.
Le porgo i miei cordiali saluti e rinnovo le mie scuse per il ritardo.
Dott GG
Acido lipoico ed integratori
Gent. Mo Dottore Giordano,
Sto allattando la mia bimba di quattro anni ed ho scelto di allattare 'secondo natura' finché la bimba vorrà il latte.
Purtroppo ho una dolorosa neuropatia pelvica causata da endometrisi ed ho provato tanti farmaci senza risultati. In quest'ultimo periodo mi è stato consigliato un integratore che si chiama (x nerv) che ha acetilcarnitina, acido lipoico e ribes nigrum.
Ho paura di assumere in allattamento acido lipoico perché ho visto su lactancia che è 'arancione' e perché ho letto che 'paradossalmente' si può usare in gravidanza ma non in allattamento e nella prima infanzia.
Mi dispiace tanto averLa disturbata ma sono molto confusa e sconfortata;spero mi risponderà.
Grazie infinte
Carissima mamma,
ho letto con attenzione la Sua mail e con maggior attenzione la pagina di lactancia.
In realtà i bravissimi colleghi spagnoli enfatizzano 1) che si tratta di una molecola normalmente presente nel ns corpo ed implicata nei processi metabolici del glucosio 2) che è contenuto in natura nel fegato, nella carne, nel pesce, nella verdura a foglia verde, etc insomma dappertutto 3) che l'effetto benefico per le varie situazioni proposte, fra cui la neuropatia (diabetica) non è provato 4) che è generalmente ben tollerato a dosi moderata (dai pazienti che lo assumono si intende), ma sono stati segnalati alcuni singoli casi di effetti avversi che potrebbero essere collegabili.
Infine la pagina di e-lactancia conclude che L'ASSUNZIONE A DOSI MODERATE DIETRO PRESCRIZIONE CLINICA DOVREBBE COMPORTARE UN RISCHIO BASSO PER IL LATTANTE (noi medici parliamo sempre in termini di rischio su tutto).
Quindi, considerata la vetusta età del Suo bambino che pone nell'ambito della estremamente remota ipoteticità il problema farmaci ed allattamento, potrebbe assumerlo (e provarne l'efficacia, sempre che fosse davvero necessario ...)
Cordiali saluti
Dott GG
Gent. Mo Dottore Giordano, grazie infinte per la Sua risposta.
Un' ultima cosa a proposito dell'acido lipoico ; io potrei assumerlo quando la bimba è all'asilo in modo che passino delle ore prima di allattare. Ma sembra che la sua emivita sia tra mezz'ora e sei ore, sembra uno stacco molto lungo (allego la foto).
Considerando che servono cinque emivite per smaltire il farmaco ;se l'emivita fosse mezz'ora sarebbe perfetto cioè lo smaltirei in cinque ore circa, se fosse sei ore l'emivita invece ci vorrebbero 30 ore per smaltirlo..
Cosa ne pensa?
Poi non so anche effettivamente quanto acido lipoico passa nel latte..
Grazie infinte per tutto
Carissima mamma,
complimenti per la Sua preparazione ! Anche il tempo di eliminazione ! Emivita X 5 !
Siamo sicuri che Lei non sia una farmacista ? o un medico ?
Ripeto, io non me ne farei un problema. Sua figlia è una ragazzona di 4 AA ed il volume di latte di mamma nelle 24 ore non può essere granchè elevato e di conseguenza neanche la quantità di ac. lipoico trasferito in assoluto.
Ripeto, io farei un ciclo e ne valuterei l'efficacia. Anche perchè stiamo facendo tanti discorsi intorno ad una terapia che potrebbe anche non portare alcun giovamento (stando a quello che entrambi abbiamo letto) e che, pertanto, potremmo sospendere ed abbandonare in tempi rapidi.
Insomma, ci possiamo permettere una scelta in libertà
Ancora saluti
Dott GG
ALLATTAMENTO E REFLUSSO
Buon pomeriggio dottore,
Mi ha dato il suo contatto XX una mamma alla pari di Arte in Crescita.
Ho contattato XX perché la mia bimba di 3 mesi soffre di reflusso e non riesco a risolvere la situazione.
Mia figlia è allattata al seno esclusivamente con il mio latte...da un mese a questa parte ha cominciato ad avere problemi di reflusso,ma senza rigurgito, sento solo che fa sali e scende il latte e spesso non riesce a riposare bene; in particolare quanto L allatto al seno a volte inizia a ciucciare e poi inizia a piangere disperata non volendosi riattaccare più. Come soluzione ho spesso tirato il latte e dato nel biberon dove solitamente a meno che non ha forte reflusso già iniziato non ha problemi a prenderlo;Ivana mi ha consigliata di cambiare posizione di allattamento e ho fatto anche quello, quindi mettendo la bimba in posizione eretta a cavalcioni o altri metodi semidistesa etc etc...per una decina di giorni è andata molto meglio , aveva ripreso al seno serenamente da tre giorni a questa parte ha ripreso ad avere problemi appena si attacca piange e le parte il reflusso anche con queste posizioni. prende dopo ogni poppata Dicogel dato da pronto soccorso pediatrico e consultato con la pediatra, dopo un episodio di un giorno che non mangiava, non dormiva e piangeva da una giornata intera. Cosa mi consiglia di fare? Molti mi dicono di integrare con L artificiale e dare solo dal biberon sia artificiale che ,a me dispiacerebbe moltissimo non darle più il seno...cosa posso fare?
Grazie in anticipo
Gentilissima mamma,
innanzi tutto complimenti per il Suo allattamento di successo ! Presumo che la Sua pupa cresca bene in quanto non mi pare di cogliere dalla Sua mail ansie (di solito indotte da altri) sull'incremento ponderale.
Secondo poi è bene chiarirsi su un punto: la cosa più sbagliata che Lei potrebbe fare in questo momento è sospendere l'allattamento o porlo in minoranza o indebolirlo in favore di una fantomatica "formula" magica anti-reflusso che NON esiste.
Il latte di mamma va lasciato dove si trova, soprattutto in caso di reflusso gastro-esofageo. Infatti il reflusso ha spesso attinenze con la famosa intolleranza alle proteine del latte vaccino (componente della formula) cioè della IPLV. Il reflusso può essere un effetto, un sintomo di IPLV oppure innescare una IPLV in quanto possibile la sensibilizzazione alle PLV tramite la mucosa esofagea infiammata dal continua sali e scendi acido dallo stomaco.
Ma siamo sicuri che sia un reflusso ? Mi sembra strano che almeno ogni tanto non vi sia un bel rigurgitone. Benchè sia anche possibile che il reflusso si fermi prima della cavità orale ......
Ha controllato bene la boccuccia ? Mi è anche capitato alcuni casi etichettati come reflusso (descrizione di ruminazione e pianto) che invece erano dovuti a Candidiasi orale (mughetto per lo più causato dalla mania di pulire -ed abradere- la bocca con fazzoletti o bicarbonato ). Curato il mughetto scompariva il "reflusso" (inesistente). Oppure casi di pianto innescati dalla suzione dovuti invece a mal d'orecchio !
Sturato il naso con lavaggetti di fisiologica passava l'ovattamento doloroso all'orecchio ed il pianto durante la suzione.
Ammettendo che sia veramente un reflusso doloroso, direi che la poppata va approntata direttamente al seno in posizione "eretta" o cavalcioni come suggerito dalla validissima mamma alla pari.
Usare il biberon non ha molto senso. Il Dicogel è un alginato di magnesio, commercializzato da molte aziende. Un ml dopo ogni poppata (sino ad 8-10 volte al giorno) dovrebbe funzionare.
Però il pianto, sempre che sia un vero reflusso, per il dolore mi fa pensare ad una esofagite da reflusso, quindi qualcosina di più, e quindi forse potrebbe essere indicato un inibitore di pompa per ridurre l'acidità del bolo refluito (per es. omeprazolo, comunemente usato in questi casi).
Però a questo punto mi sembra giusto coinvolgere il Pediatra di Famiglia, per una corretta valutazione obiettiva e per una appropriata prescrizione.
Infine, NON vada più al PS per queste cose.
Cordiali saluti e buon allattamento
Dott GG
Le mitiche curve di crescita ...
Buongiorno sono mamma di una bimba di 3 mesi e mezzo, allattamento iniziato con difficoltà perché è stata inserita subito l aggiunta dal pediatra perché non prendeva peso. Con l aiuto di un ostetrica da subito abbiamo cercato di calare la formula a favore del mio latte, iniziato con 280 ml di formula totali, ad oggi 60. L ultimo mese la crescita è calata, volevo chiedere se fosse normale e se posso proseguire in questa maniera.
Cordiali saluti
Gentile mamma,
grazie per aver scritto.
Le curve di crescita sono croce e delizia ! Sono dei parametri di riferimento che vanno interpretati, ragionati, applicati al bambino e ... messi da parte all'occorrenza.
A mio avviso troppo spesso portano a omettere LA DOMANDA, quella maiuscola che ogni medico dovrebbe fare al proprio assistito: Come stai ?
Come sta la pupa ? Se la ride beata ? Ci inonda di cacca e pipì ? Fa mugolini soddisfatti ? Volge, aggancia lo sguardo di mamma ? A pancia sotto alza bene la testa ?
La cute è perfusa e trofica ? E potrei continuare ... sino alla domanda che sembra cretina, ma cretina non è: la mamma come la vede ?
Non nel senso "la mamma è miope", ma la mamma pensa che sia sofferente o abbia qualcosa !
Noi stiamo parlando di una pupa che a meno di 4 mesi sta raddoppiando il peso nascita. Che cosa vogliamo di più dalla vita ?
Le ricordo che il peso della nascita raddoppia a 4-5 mesi e triplica a 12 !
Questo significa che la velocità di crescita è DECRESCENTE. Ogni mese ci aspettiamo un guadagno sempre più piccolo: 800-900 il primo mese, 700-750 il secondo mese, 600-700 circa il terzo, 600 più o meno il quarto. Poi prenderà 3-3,5 chili in 7 mesi !
I bambini non crescono seguendo una linea retta. Hanno i c.d. "scatti di crescita". Cioè dopo alcune settimane che sembrano fermi fanno un balzo in avanti improvviso.
Secondo me i 60 cc di formula che Lei offre sono ininfluenti. Può darli come non darli.
Semmai metterei un pò più da parte il ciuccio (se lo da) e aumenterei la frequenza delle poppate che male non fa nè alla mamma (v. cancro del seno), nè al bambino (una infinità di cose)
Un caro saluto
Dott GG
PS restiamo in contatto
Grazie per la risposta. È stata una partenza in salita la nostra con difficoltà di attacco della bambina, si addormentava dopo poco, un paio di settimane fa abbiamo fatto la frenulectomia, e abbiamo sempre avuto poppate molto lunghe. Non abbiamo mollato. Ora la perplessità dell ostetrica, che mi ha sempre seguito,sulla sua crescita mi aveva mandato in crisi. Io vedo bene la bimba, nel senso che la vedo attiva e curiosa, bagna i pannolini e a periodi con regolarità quotidiana, a volte a giorni alterni si scarica. Una sola volta ma in maniera importante. Dopo qualche poppata è presente rigurgito.
Con le aggiunte ci siamo fermati a scalare visto che mostrava difficoltà a prendere peso. Però mi rendo conto che quei 60 ml non sono nulla.
Grazie del consulto e grazie per avermi fatto aprire gli occhi.
Buona domenica
Carissima,
purtroppo la Sua storia è comune a quella di molte altre brave mamme motivate (frenulectomia compresa) .
Il rigurgito è prova di una buona produzione di latte. L'andare di corpo a giorni alterni è del tutto normale.
Ancora saluti
Dott GG
Non ho ancora il capoparto dopo due anni. ... posso bere un bicchere di vino ?
Buon pomeriggio, intanto ci tengo a ringraziarla per tutto il lavoro di informazione che fa. Non e' scontato ed è davvero di supporto per tante donne. Personalmente mi ha aiutato molto durante le fasi iniziali del nostro percorso di allattamento. Grazie ancora. Le scrivo oggi per due questioni, la prima è che non mi è ancora arrivato il capoparto e a fine maggio mia figlia fa due anni, per il ginecologo è tutto ok e mi consiglia di smettere di allattare, cosa per me non fattibile. La seconda questione è, posso bere un bicchiere di vino??? Senza sentirmi in colpa? Fino ad ora ho bevuto quasi niente. La ringrazio ancora buona giornata
Gentilissima,
grazie per il Suo riconoscimento, sono parole che rendono più festosa questa ricorrenza del 1° maggio.
Per quanto riguarda il Suo quesito ... personalmente considerato quanto può essere forte il desiderio di una seconda nascita e di come in fretta si consumino gli anni, imposterei alcune indagini propedeutiche per una precisa diagnosi. Certamente l'allattamento spazia le gravidanza in virtù dell'effetto inibitorio della prolattina. Però ciò è vero sino a che la mamma viene bombardata h 24 dalla stimolazione. Cioè in corso di allattamento di tipo esclusivo.
Quando il pupone inizia a mangiare altro le poppate si diradano e sono più superficiali e quindi meno "stimolanti" e scatta l'ovulazione.
Io direi di impostare alcuni dosaggi ormonali di base e poi ragionarci su. Do per scontato che il Suo ginecologo abbia già valutato ecograficamente le ovaia, gli annessi e lo spessore della mucosa uterina. ... Sì io ci ragionerei un pò su.
L'amenorrea da allattamento può spiegare molte cose, ma ci può essere dell'altro che va escluso.
Per quanto riguarda il vino, perchè no ? E' consentito possibilmente subito dopo l'allattamento, prevedendo un intervallo di almeno due o tre ore per consentire l'eliminazione dell'alcol. Però trattandosi di un bambino di due anni è un ragionamento molto molto accademico. Il cervello di SUo figlio non è più così vulnerabile come quando aveva 2 giorni o due mesi di vita ed inoltre i suoi sistemi di detossificazione cominciano ad essere validi .
A presto
Dott GG
Febbre alta e dolore fisso sotto il seno
Salve dottore, allatto mia figlia da 11 mesi. Da 2/3 giorni però ho febbre alta 38.5/39 e un dolore fisso nella parte sinistra/sotto il seno destro.
Mia figlia quando ciuccia stringe molto quella parte, potrebbe essere questo o un ingorgo?? Cosa mi consiglia?
Cordiali saluti.
Gentile mamma,
la prima ipotesi è che Lei abbia una mastite lobulare.
Già dall'inizio della sintomatologia avrebbe dovuto praticare una terapia antinfiammatoria con Ibuprofene 600 mg ogni otto ore, dopo i pasti e svuotare il seno con un tiralatte o manualmente o incrementare le poppate alla pupa. Già 24 ore dalla comparsa dei disturbi avrebbe dovuto iniziare una terapia antibiotica con amoxicillina-clavulanico 1 gr ogni 12 (meglio se nei primi due giorni ogni 8 ore) e continuarla per 10, ripeto, dieci giorni.
OVVIAMENTE i farmaci sopra riportati SONO COMPATIBILI CON L'ALLATTAMENTO E NON COMPORTANO ALCUN RISCHIO PER LA BIMBA.
Altrettanto ovviamente vanno assunti in assenza di situazioni personali della mamma che li controindichino.
Certamente non li assuma se soffre di allergia alle molecole o di ulcera gastrica o gastro-duodenite.
Attenzione ai tanto consigliati panni caldi sul seno. Se troppo caldi possono aumentare la lesione locale.
Attenzione alle spremiture vigorose della mammella per lo stesso motivo.
Attenzione alle situazioni disfunzionali: dormire di fianco sul lato ingorgato per es.
Se la bimba stringe troppo e fa male, la allontani e la rimproveri pure con un tono di voce assertivo.
I bambini capiscono i messaggi chiari e lapidari e sono confortati dall'univocità del significato.
Può essere un incipit educativo direttivo che male non fa. Anzi ...
La prego di ricontattarmi fra 48 ORE e darmi notizie.
Dott. GG
Gentilissimo dottore, grazie infinite per la risposta. Ho seguito subito il suo consiglio, ho initiziato immediatamente la terapia antibiotica con amoxicillina ogni 8 ore e va molto molto meglio. La febbre è andata via e il seno fa leggermente male, sicuramente nei giorni seguenti andrà via del tutto.
Grazie!
Gentilissima
La prego di continuare l’antibiotico per 10 gg! Non creda sia un tempo troppo lungo solo perché in giro si assiste ad assurdità terapeutiche di 3 gg. Le procedure nazionali ed internazionali parlano di 10-14 gg. !
Continui l’ibuprofene per tutti i 10gg al massimo riducendo il dosaggio a mezza compressa da 600 tre volte al g ma continui.
Scarichi sempre il seno
Buon fine settimana
Dott GG
Salve dottore, sarà fatto. Grazie mille
Sbiancamento denti
Buongiorno Dottore ,
Sono mamma di un bimbo di 10 mesi che sto allattando . Oggi mi sono sottoposta a un blando sbiancamento dentale dal dentista con perossido al 10% senza pensare che potesse essere dannoso, devo sospendere allattamento? Lui dice che è molto leggero non come quello al 40% che non si mette neanche protezione per gengive quindi non passa mucose . Ma non so cosa fare .
Grazie
Allatti !
Al 10 o al 40 % quale effetto tossico potrebbe avere sul latte di mamma una pennellata di perossido (acqua ossigenata) sui denti ?
Cordiali saluti
Dott GG
Farmaci a volontà per una colecistite !
Salve dottor Giordano, sono una mamma di un bimbo di quasi 6 mesi.
Giorni 2 aprile sono stata ricoverata d’urgenza per una brutta colecisti infiammata. Il 2 aprile mi hanno sottoposta a ERCP, mentre giorno 4 aprile mi hanno sottoposto a colecistectomia, durante questi giorni mi hanno dato dei farmaci, e adesso ho paura che non possa più allattare il mio piccolo perché nessun dottore sa dirmi se questi medicinali sono compatibili o meno.
Spero lei mi possa aiutare.
Adesso le inoltro due allegati, uno dei farmaci che mi hanno fatto e delle anestesie e un allegato della terapia che dovrò fare adesso a casa.
Spero mi possa aiutare al più presto.
Ps non so se nel foglio hanno inserito che dopo la seconda operazione mi hanno fatto una pompa antalgica con dentro toradol che mi veniva somministrata ogni ora 2ml per 24h.
Grazie anticipatamente
Gentilissima,
nessun problema per: Profol (brevissima emivita), paracetamolo. toradol, cefalosporina, fentanest, rocuronio, midazolam (ansiolitico di prima scelta in allattamento). Antra / omeprazolo assolutamente sicuro. Urbason, cortisone, compatibile anzi sicuro.
Il flunazeril è una benzodiazepina che in molti paesi è usata anche in neonatologia ed in pediatria, però non abbiamo dati recenti sulla escrezione nel latte.
Il parere degli esperti è che dovrebbe essere sicura. Sarebbe da valutare la sostituzione con il MIdazolam che già Le è stato prescritto
Stesso discorso per il Granisetron: non esistono studi specifici, ma per analogie chimiche dovrebbe essere sicuro. Il commento di lactancia però è: perchè non usare il domperidone /peridon che è del tutto sicuro e che anzi aumenta il latte ?
IL Contramal è considerato sicuro, ma è altrettanto consigliato l'uso di antidolorifici alternativi Ibuprofene anche ad alte dosi in testa.
Anche l'indometacina è compatibile con l'allattamento perchè escreto nel latte in piccolissime quantità. D'altra parte è anche consigliabile, ripeto lil FANS principe in allattamento e cioè l'Ibuprofene, ripeto. Se proprio è necessario comunque lo potrebbe assumere.
Mi scuso per il ritardo per la risposta, ma attualmente sono in ferie dall'ospedale.
Spero che dopo questa carrellata, non salti fuori il solito personaggio che se ne esce con la frase di rito "ma perchè tante storie ? Tanto con il biberon ed il latte artificiale crescono uguale !"
Non è così e lo sappiamo (dovremmo saperlo) tutti.
Un caro abbraccio e auguri
Dott GG
Grazie di cuore dottore, questi farmaci mi sono stati fatti sotto forma di anestesia per un intervento urgente. io ho ripreso ad allattare il mio bimbo dopo 4 gg secondo Lei fatto bene? Ho smaltito tutta quella carrellata di medicinali che mi hanno somministrato? Perché ho ancora paura che abbia iniziato ad allattare troppo presto e che i medicinali siano ancora in circolo. Spero mi possa tranquillizzare. Io ho cercato di fare il meglio per il mio bimbo.
Carissima mamma,
Lei non ha fatto bene, Lei ha fatto benissimo.
Forse nella mia mail precedente non sono stato abbastanza chiaro. LEI AVREBBE POTUTO ALLATTARE già IN CORSO DI TERAPIA CON QUEI FARMACI! aggiungerei, magari cercando di semplificare un po’ le terapie. Mi sarebbe piaciuto seguirLa in corso d’opera in quanto se è vero che TUTTI I FARMACI erano compatibili è anche pur vero che la multiterapia va sempre ragionata SOPRATTUTTO PER IL PAZIENTE a prescindere dall allattamento.
Quindi allattare allattare allattare!
Stia attenta piuttosto all ingorgo mammario che deriva da insufficiente svuotamento.
Un caro saluto
Dott GG
Grazie di cuore gentilissimo dottore, mi ha fatto passare i sensi di colpa, derivati dal fatto che tutti (parenti e suocera) continuano a dire che non dovrei
allattare per via delle anestesie fatte. Grazie al suo messaggio mi sento bene e sicura che sto facendo il meglio per il mio piccolo bimbo. Le mando un
abbraccio e spero di conoscerla personalmente presto.
Farmaci per l'osteoporosi
Buongiorno,
Purtroppo mi è stata diagnosticata ieri,
osteoporosi idiopatica transitoria alle anche, a quanto pare causata proprio dalla gravidanza.
L'ortopedico mi ha prescritto cura con fiale CLODY 200 per circa 20 giorni e magnetoterapia.
Il mio piccolo , compirà giusto 1 mese di vita, il 16 Marzo.. vi chiedo se il farmaco effettivamente non è compatibile con allattamento..ed un supporto anche pratico su come fare per eventuale sospensione dell'allattamento,nel caso in cui questo si renda necessario.
Spero ci sia una soluzione alternativa, il dispiacere è tanto...la mia prima figlia ,l'ho allattata per 2 anni..
In attesa di un Vs riscontro e di parlare venerdì anche con il pediatra, congelo vasetti preziosi ...
Grazie per il Vs supporto.
Gentile mamma,
nessuna fra le linee guida nazionali ed internazionali elenca l'osteoporosi quale indicazione alla sospensione o, peggio, al non avvio all'allattamento.
Questo in quanto durante l'esperienza di allattamento (e della gravidanza) gli ormoni in causa producono un rimaneggiamento del tessuto osseo che porta alla fine ad un bilancio positivo del patrimonio calcico.
Questo accade purchè si osservi una alimentazione sufficientemente ricca di calcio (e qui nessun problema nella ns dieta occidentale) e la donna abbia un sufficiente apporto di vit D (qui più difficile perchè si stima che circa il 60% delle donne non abbiano livelli ottimali di Vit D) .
Per quanto riguarda la terapia prescritta dal Suo Ortopedico, la molecola in questione, il Clodronato è ancora un pò troppo recente per avere dei dati formalmente adeguati riguardo la compatibilità in allattamento. La categoria chimica alla quale il Clodronato appartiene è poco/nulla escreta nel latte e pertanto dovrebbe essere compatibile, tuttavia ai fini di una corretta consulenza non posso che consigliarLe
un farmaco "alternativo" della stessa famiglia del Clodronato e cioè il Pamidronato che risulta studiato in lungo e largo e giudicato "safe" .
https://e-lactancia.org/breastfeeding/pamidronate-disodium/product/
Ne parli con lo specialista.
L'allattamento non è smancerie e cuoricini, come possono pensare taluni poco o nulla informati.
Allattare riduce nel bambino il rischio di diabete di primo e secondo tipo, il rischio di leucemia (14-18 % ) di morte improvvisa (30 %), di m di Crohn, di rettocolite ulcerosa, nei pretermine dona 8 punti di QI rispetto ai non allattati etc etc etc. Vale la pena ragionare su molecole farmacologiche alternative per la madre.
Cordiali saluti
Dott GG
Portatrice di anemia mediterranea / Talassemia
Pregiatissimo Dottore,
Sono alla mia prima gravidanza (30° settimana) e sono portatrice sana di anemia mediterranea. Dopo la nascita, vorrei allattare mia figlia e mi chiedevo se questa mia condizione di anemia potesse essere ostativa all'allattamento. In quest'ottica, ai fini dell'allattamento, mi piacerebbe sapere se sin d'ora devo seguire qualche specifica cura.
La ringrazio in anticipo, cordiali saluti
Carissima mamma, non deve fare proprio nulla e deve solo godersi questo magico momento di attesa
Auguri
Dott GG
Farmaci per la pressione: Labetalolo, Nifedipina e metil-dopa
Caro dottore Giordano,
adesso che il mio allattamento è a rischio sento che lei è la persona che più può aiutarmi.
Mi scuso per la mail lunga ma parto dal principio.
Soffrivo di ipertensione prima della gravidanza e questa si è aggravata durante la mia gestazione arrivando a una terapia che compendeva Trandate, adalat e aldomet. Nonostante ciò, sono stata ricoverata un mese presso l’ospedale Cervello per la pressione che non diminuiva. A 37+3 mia figlia è nata con un cesareo di urgenza sempre a causa della pressione.
Una volta nata mia figlia, sono tornata dalla mia cardiologa che mi ha consigliato di ridurre i farmaci poiché passavano nel latte e non facevano bene alla mia bambina. Ad oggi, dopo 5 mesi di allattamento, la mia pressione continua ad essere alta per cui la mia cardiologa mi consiglia di cominciare a pensare di sospendere l’ allattamento che pur essendo molto importante, lo è meno di una mamma sana.
Il mio allattamento è un viaggio stupendo per me e mia figlia. Ilde è nata a 37+3 dimessa con il peso di 2,670 kg. Ad oggi a 5 mesi e mezzo pesa 8,100 kg. Ci siamo riprese il peso con gli interessi. È una bambina che non ha mai preso un raffreddore, è sana, curiosa e forte. Non conosce ciucci o biberon ma soltanto il mio seno che rappresenta per lei nutrimento, conforto, cura, tutto.
Non riesco nemmeno a immaginare di privarla del mio latte sia per l’enorme beneficio che le dà sia per l’esclusiva magia di questi momenti che mi hanno fatto superare dolori, ragadi, poppate di ore, mancanza di sonno. Vivo l’allattamento come un’esperienza naturale e appagante è davvero non vorrei rinunciare a questa cosa così importante.
La mia cardiologa è stata brava durante la gravidanza ma mi dice che ad oggi l’ultimo tentativo è Nifedipina da 30 mg. Se anche così i valori non tornano alla normalità l, dobbiamo pensare di sospendere l’allattamento in modo che io possa cominciare una cura con altri farmaci.
Spero lei possa aiutarmi, mi fido. Ascoltando lei il mio allattamento è stato ed è così bello e ben avviato.
Grazie per il suo ascolto. Spero a presto.
Gentilissima mamma,
complimenti per il Suo percorso di allattamento
1) Il trandrate è il nome commerciale di un Beta bloccante che si chiama labetalolo. E' considerato "safe" in allattamento.
E' considerato SICURO in quanto passa nel latte in quantità minime e ne arriva in circolo al bambino in quantità ancor più basse. Le principali agenzie internazionali lo giudicano del tutto compatibile con l'allattamento . Se non ci credete: https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/labetalol-hydrochloride/product/
2) L'adalat è il farmaco di prima scelta per la mamma che allatta e soffre di ipertensione. E' considerato così "safe" che non sono consigliate alternative terapeutiche "migliori": https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/nifedipine/product/
3) Per l'aldomet il discorso è fotocopia: https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/methyldopa/product/
In conclusioni, può allattare e curarsi in tutta sicurezza e serenità senza alcun accorgimento particolare e senza necessità di "ridurre le dosi" rischiando una situazione di sottodosaggio che non serve a nessuno.
Può passare i link al Suo curante. Il portale e-Lactancia è un sito SERIO, SCIENTIFICAMENTE ACCREDITATO ED utilizzato da Tutti i consulenti dell'allattamento e gli specialisti della mamma che allatta.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie mille per la sua risposta dottore. Adesso però devo trovare un cardiologo che sappia tutto questo, il mio attuale certamente non sarà d’accordo. Sa consigliarmi qualcuno?
Grazie in anticipo.
Le auguro buona giornata.
Nessuno si può mettere di traverso a queste che sono posizioni scientifiche oggettive per proprie opinioni personali discutibili.
Crescita adeguata e rinofaringiti ricorrenti
Buonasera dott.Giordano, sono la mamma di una bimba di quasi 14 mesi, allattata al seno.
Mia figlia ha iniziato l'alimentazione complementare a 7 mesi e mezzo circa (settembre scorso), nel senso che abbiamo iniziato a 6 mesi ma lei non gradiva molto e, quindi, solo dopo un poco ha iniziato a mangiare pappe/pastina e proteine (sia sottoforma di omogeneizzato del supermercato che preparate da me (sempre frullate), più pezzettini di quello che mangiamo noi. I primi 6 mesi sporadicamente prendeva anche poco l.a. quando non era con me ma non ne è mai andata pazza. Da quando ha iniziato a mangiare non ne ha più voluto, anche se appunto non era mai stata una sua abitudine.
Vengo al problema.
Mia figlia da ottobre ha un peso che oscilla tra 8500 e 8700 ed è altra 71,5 (a dicembre 70 cm); in questi mesi ha avuto spesso rinofaringiti e a dicembre, gennaio, e due giorni fa, febbre con inappetenza e muco. In quest'ultima occasione anche episodi di vomito. Oggi alla visita la pediatra mi ha detto che è scesa al 30 percentile e che la crescita non sta andando bene. Mi ha chiesto di cercare di darle anche l.a. ma io non credo che lei si abituerà. Appena si riprende le faremo anche un prelievo per vedere se è tutto ok e un esame delle urine perché ha una piccola parte della vagina chiusa e la pediatra sospetta che possa esserci qualche infezione che non dà sintomi.
Volevo sapere che ne pensa e se, secondo lei, il mio latte può essere diventato troppo poco nutriente per lei. Questo è il mio secondo allattamento perché ho un figlio che adesso ha 4 anni e che ho allattato fino a 2 e 3 mesi e mi sentivo tranquilla ad affidarmi al mio latte, anche se in effetti mio figlio ha sempre mangiato bene e di più dell' piccola.
Grazie
Gentile mamma,
a mio modesto parere se un bambino scende dal 45° al 30° centile non è il caso di farne un affare di stato, a meno che ciò non si accompagni a scadimento dello stato generale, "tristezza" del pupo, arresto della acquisizione delle tappe dello sviluppo cognitivo-relazionale che prima andava alla grande etc.
Se la pupa ha avuto rinofaringiti a gogò, questo è un buon motivo di arresto momentaneo della crescita e possiamo sppiegarci il perchè non abbia ancora doppiato i 9 chili che sono grosso modo il triplo del peso della nascita.
In generale ritengo che a 14 m i bambini dovrebbero sedersi a tavola con i genitori e mangiare pasta con il sugo sporcandosi tutto il visino. Passato l'anno I SISTEMI METABOLICI, DIGESTIVI, RENALE, EPATICO, ETC. sono maturi e quindi l'unica barriera è un minimo, minimo di buon senso (certo non sarà una dieta a base di trippa tutti i giorni) ed il calibro del cibo e la possibilità di masticarlo con i pochi dentini.
Se non beve il l.a. ... non è un grosso problema.
Poi la prego di non cadere nella trappola del paragone tra i due fratellini: l'uno è un maschietto (comunque sempre più robusti: gli ormoni e la genetica non sono un'opinione) e l'altra una femminuccia.
Il Suo latte può solo fare bene soprattutto in una situazione di infiammazioni ricorrenti, che invito a curare e prevenire con frequenti lavaggi delle fosse nasali (sempre ogni giorni anche quando sembrano libere).
Il latte di mamma NON scade e non perde di qualità nutritive. E' una vecchia favola e non ne vorrei parlare più
Cordiali saluti e mi dia notizie.
Dott GG
PS: E' chiaro che se poi esiste il dubbio di qualcos'altro (celiachia, infezioni vie urinarie, etc.) vanno fatti gli opportuni test che la Sua Pediatra non esiterà a mettere in essere
Dieta chetogenica
Dottore buongiorno sono una mamma che allatta felicemente il suo bambino da 22 mesi che ha necessità di perdere un bel po di peso. Il medico mi ha proposto una dieta chetogenica che già feci in passato con eccellenti risultati ma ho il dubbio che questa con l'allattamento possa andare bene perché mi chiedo se questa condizione di chetoacidosi possa fare male al bambino per cui ho pensato di porgere a lei questa domanda.
In attesa di un suo riscontro
La ringrazio anticipatamente
Buona sera,
nel latte non passano radicali tossici in corso di dieta chetogenica. Quindi nulla osta.
Per di più il Suo pupo ha ben 22 mesi ! quindi ogni discorso, anche riguardo farmaci ed allattamento è molto molto molto accademico.
Per di più allattando ... si dimagrisce.
Insomma liberi tutti !
Buona serata
Dott GG
Levosulpiride per dolore fortissimo da reflusso gastro-esofageo
Carissimo dottor Giordano, buona sera .
Come sta? Spero bene .
Rieccomi qui ad aver bisogno del suo aiuto..
Questa mattina mi sono dovuta recare in PS causa dolori epigastrici lancinanti .. purtroppo dovuti al reflusso gastroesofegeo .
Li hanno somministrato Omeprazolo e Levopraid in vena
Riguardo a quest ultimo farmaco vorrei sapere compatibile con L allattamento .
Allatto ancora XX, 5 mesi, esclusivamente al seno.
Grazie sempre per il suo prezioso aiuto
Cari saluti
Gentile mamma,
la levosulpiride appartiene a un gruppo di medicinali chiamati. “psicolettici, antipsicotici". Insomma è uno psicofarmaco.
E' considerato un farmaco abbastanza compatibile con l'allattamento, anche se non esistono studi scientifici formalmente di alta qualità.
Tra l'altro è un potente galattogogo: Aumenta sensibilmente la produzione del latte ! Ma, si badi bene, non c'è indicazione al suo utilizzo in questo senso.
Ha un tempo di eliminazione abbastanza rapido, il che è una buona cosa.
Per una terapia prolungata è consigliato il Domperidone che è classificato estremamente sicuro.
Cordiali saluti
Dott GG
PS: nulla da dire sull'omeprazolo
Ha un anno e 2 mesi e si attacca di notte in continuazione ... ho i capezzoli doloranti
Gentilissimo dottore Giordano,
Torno a scriverle dopo più di un anno, per avere un suo suggerimento, leggo il suo blog e cerco spesso delle risposte che, ahimè, non sempre trovo.
Sono una mamma, trentaquattrenne, di un bambino di 1 anno e 2 mesi che pesa 12.5kg ed è alto 90cm, che allatto esclusivamente al seno dalla nascita.
Il bambino non ha mai avuto un sonno regolare, ma ultimamente la situazione sta peggiorando parecchio, si sveglia ogni 20/30 minuti circa.
Tutti mi dicono di smettere di allattare, io con sincerità le scrivo che ultimamente sono tentata, perché mi accorgo che lui la notte non mangia, ciuccia a vuoto, mi sembra più un conforto, un modo per farsi coccolare e non nutrimento.
Sono esausta, ed ho i capezzoli doloranti; anche di giorno starebbe sempre attaccato è molto legato a me e spesso vuole stare in braccio.
Sono combattuta, perché ho avuto una situazione analoga con l'altro mio figlio ma con lui ho resistito 24 mesi.
Grazie per avere letto.
Cordialmente.
Gentilissima,
che bel bambinone ! Che bella altezza soprattutto ! dati da bambino di due anni !
Spero solo, anzi sono sicuro, che l'alimentazione non sia troppo carica di carboidrati (pastina, creme di cereali, etc) o di proteine, ma batta di più su frutta fresca di stagione e locale (arance !!!) e verdure.
Il bello dell'allattamento è che si può smettere, però in libertà e senza condizionamenti, quando si vuole.
Tutte le linee guida sostengono la necessità di 6 mesi di allattamento esclusivo (niente pappe) per recuperare TUTTI i benefici della bioattività del latte di mamma.
In seguito l'Accademia Americana di Pediatria consiglia di continuare sino all'anno, l'OMS a due anni ed oltre se la mamma può ed il bambino è interessato.
Quindi diciamo che il Vostro bel traguardo l'avete bello e raggiunto !
I bambini hanno smanie notturne per un milione di motivi, a prescindere dell'allattamento. Per es. lo struggimento da dentizione (prurito, bruciore, dolore !)
I bambini allattati ricorrono al seno e "rosicano" spesso per aver sollievo alle gengive.
Quelli non allattati rosicano i ciuccio e quello non può lamentarsi.
Quindi valuterei altri motivi di "disagio" del bambino. Magari, vedere se piccole dosi di paracetamolo (la metà della dose che si usa per la febbre) a scopo antalgico fanno qualche cosa. Oppure più semplicemente piccole applicazioni di un prodotto a base di miele rosato ... da usare con parsimonia perchè comporta il rischio di carie.
Quindi, smettere non è una brutta azione per il bambino, ma in ogni caso valutata qualche causa alternativa.
Cordiali saluti
Dott GG
Allattamento e tattoo / tatuaggi
Buongiorno,
Vorrei fare una pratica estetica del microblanding, che consiste nel tatuare le sopracciglia. L'estetista sostiene di non farlo in allattamento. Io allatto il mio bimbo di tre anni. L'allattamento è quasi del tutto legato al momento dell'addormentamento pomeridiano e notturno, con qualche cucciata consolatoria...
Lei che indicazioni dà a tal proposito?
In attesa di cortese riscontro
Porgo cordiali saluti
Gentile mamma,
a seguire la pagina di e-lactancia (tradotta in italiano) relativa a tattoo ed allattamento.
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/tattoo/product/
"Il tatuaggio deve soddisfare tutti gli standard di sicurezza e igiene conosciuti ed essere eseguito in negozi di tatuaggi professionali autorizzati per evitare la trasmissione di epatite B, epatite C, HIV e altre infezioni (MedlinePlus 2020, LLLi2019, Wong 2008, Millner 2001). Come misura di sicurezza, le banche del sangue e molte banche del latte materno non accettano la donazione di prodotti biologici finché non è trascorso un periodo compreso tra 4 e 12 mesi dopo il tatuaggio (Roche 2015, Karp 2010).
Sebbene non siano state pubblicate complicazioni nei neonati di madri che si sono sottoposte a sessioni di tatuaggio durante l’allattamento (Kluger 2018, 2015 e 2012), alcuni autori suggeriscono di astenersi dalla procedura di tatuaggio fino alla fine dell’allattamento al seno. (Rademeyer 2020, Farley 2019, LLLi 2019, Kluger 2018, 2015 e 2012, Roche 2015)
Cadmio (giallo), Carbonio o ferro (nero), Cinabro, cadmio, ferro o mercurio (rosso), Cobalto (blu), Cromo o Cooper (verde), Ferro o ocra (marrone), Manganese o alluminio (viola), Titanio o Zinco (bianco), plastica, formaldeide, diluenti/solventi, contaminanti (nichel, antimonio, arsenico), nanoparticelle e alcuni agenti cancerogeni sono prodotti utilizzati come coloranti e pigmenti per i tatuaggi. (Rademeyer 2020)
Sebbene i coloranti e i pigmenti utilizzati per i tatuaggi possano comportare un rischio di tossicità, vengono tenuti sotto la pelle, impedendo loro di entrare nel flusso sanguigno. Questo è il motivo per cui un tatuaggio vecchio o nuovo fatto durante l’allattamento non è controindicato, a condizione che vengano seguiti i migliori standard di sicurezza e igiene per garantire la prevenzione della trasmissione di malattie infettive. Molti professionisti del tatuaggio si rifiutano di tatuare durante la gravidanza o l’allattamento. (LLLi 2019)
Creme utilizzate a scopo anestetico, antisettico o antinfiammatorio prima o dopo il tatuaggio sono compatibili con l'allattamento, così come il paracetamolo o l'ibuprofene utilizzati per alleviare il dolore.
Esiste il rischio di distorsione del tatuaggio applicato sul seno a causa della distensione della pelle dovuta all'aumento del volume del seno che si verifica durante la gravidanza e l'allattamento.(Kluger 2010)
I tatuaggi sul capezzolo dovrebbero essere evitati poiché comportano il rischio di ingestione di coloranti che potrebbero essere tossici.
Nascondere un tatuaggio con trucco o copertura è compatibile con l'allattamento al seno. La rimozione tramite raggi Laser può disgregare i pigmenti del tatuaggio che entrano nella linfa e nel sangue e verrebbero escreti nel latte materno, motivo per cui si consiglia di attendere con prudenza, a seconda del colorante da rimuovere, fino alla fine dell'allattamento."
Cordiali saluti
Dott GG
Sono ipertiroidea .... i miei autoanticorpi passano nel latte ?
Salve dottore, le scrivo alle 3 di notte...
Le spiego ciò che non mi fa dormire la notte e mi fa sprofondare in un pianto inconsolabile di giorno....
Soffro di ipertiroidismo (Basedow) da molti anni... Ero in cura con mezza compressa di Propycil da quando ho cercato di rimanere incinta fino a qualche giorno fa perché oggi a distanza di 3 mesi e mezzo dalla nascita della mia bambina, il TSH è a 0,005 e gli anticorpi antiTSH 14
L'endocrinologa che mi segue mi ha prescritto 2 compresse di Tapazole a colazione e a pranzo , 1 a cena, obbligandomi categoricamente ad interrompere l'allattamento. Non le nascondo che l'idea di dover smettere mi ha mandato in uno stato di enorme "down" psicologico. Al momento sto allattando pochissimo la piccola, perché oltre al fatto di non poter allattare a causa del Tapazole (che non ho ancora iniziato), per la dottoressa non posso allattare perché gli anticorpi antiTSH sono altissimi e attraverso il latte andrebbero ad attaccare anche la tiroide della bambina . Io ho avuto modo in queste notti insonne di documentarmi al riguardo, scoprendo che il Propycil sia la scelta migliore per continuare ad allattare, ma la conversione Tapazole-Propycil è la stessa? dovrò assumere sempre 2compresse di Tapazole a colazione e a pranzo +1 a cena? Inoltre, questa quantità le sembra comunque sicura? Io onde evitare problematiche sono disposta anche a darle latte artificiale durante la poppata successiva all' assunzione della compressa, faccio bene?
Grazie in anticipo per la sua attenzione.
Attendo risposta
Gentile mamma,
sono spiacente di risponderLe in ritardo rispetto i miei standard, ma ancora di più per il disagio che Lei sta attualmente vivendo.
In realtà, proprio dal versante allattamento Lei non avrebbe nulla da temere.
I farmaci che Lei cita sono considerati SAFE / sicuri in allattamento. Anzi il metimazolo, nome commerciale TAPAZOLE, è considerato farmaco di prima scelta nelle donne che allattano. Non sono riportati in letteratura casi di reazioni avverse, anche solo ipoteticamente collegabili alla molecola.
Sotto il link di uno dei siti internazionali (accreditati ovviamente) più utilizzato dagli esperti di allattamento
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/tapazole/tradename/
Per quanto riguarda il propiltiouracile /propycil, la American Thyroid Association dichiara che che un dosaggio sino a 450 mg / die è sicuro durante l'allattamento (Amino 2020, Alexander 2017, Stagnaro 2011, Mandel 2001) . Altri studiosi addirittura portano il limite a 750 mg (Inoue 2009, Glatstein 2009, Marx 2008, Azizi 2006, Bartalena 2005, Momotani 2000 y 1989, Cooper 1987, McDougall 1986, Kampmann 1980).
Non è raccomandato il monitoraggio della tiroide del pupo, se in buona salute e crescita (Alexander 2017).
Infine, per quanto alti siano, i Suoi autoanticorpi saranno di classe G cioè di quella delle immunoglobuline circolanti nel sangue.
Il latte di mamma MATURO ne contiene poco e niente (e quel pochissimo viene inattivato/digerito nello stomaco), mentre è assai ricco di Immunoglobuline di tipo A, dette secretorie, cioè del tipo che protegge le mucose e resiste all'inattivazione dei succhi digestivi.
Non credo sia mai stato riportato il caso di un bambino reso ipotiroideo dal latte di mamma.
D'altra parte è vero che il latte di mamma contiene piccole quantità di ormone tiroideo.
Quindi, in scienza e coscienza e confortato dalla letteratura scientifica disponibile al momento posso dire serenamente che non ci sono motivi per smettere di allattare, anzi ....
l'essere figlia di madre con patologia autoimmune dovrebbe spronare di più ad allattare e ad allattare a lungo per garantire tutte le centinaia (migliaia ?) di fattori immunomodulanti del latte materno e ridurre il rischio di ricorrenza di patologia in Sua figlia
Restiamo in contatto
Dott GG
Quell'attacco continuo di notte .... come smettere di allattare ?
Buongiorno.
Vorrei dei consigli sull'allattamento notturno. Mia figlia ha 3 mesi, allatto esclusivamente al seno così come ho fatto con i precedenti 2 figli,fino ai 2 anni,mai dato latte artificiale mai dato ciuccio, sempre poppate a richiesta,solo da un lato per volta e senza limiti temporali. Tutti comportamenti naturali per me,nel senso che non ho avuto la fortuna di conoscerla prima né di seguire corsi o avere consulenze in merito.
Tanti sacrifici,vero, ma anche tante gioie e soddisfazioni, lo rifarei mille volte. Questa volta però è diverso,la notte la bambina vuole stare attaccata tutto il tempo, appena sembra dormire provo a staccarla e si sveglia urlando,provo a coccolarla in altro modo ma niente sta calma solo ciucciando. Questo mi provoca evidenti problemi alla schiena (per le posizioni da contorsionista che devo assumere)e ovviamente totale assenza di riposo notturno per me, il che dopo 3 mesi inizia a pesare considerando anche il mio rientro imminente a lavoro.
La prego mi dia qualche consiglio per staccarla gradualmente la notte senza traumi e consentire anche a me un po' di riposo.
Di giorno l'allattamento è molto più "sano" e i riposini riesce a farli tranquillamente nel passeggino.
A breve a seguito del mio rientro a lavoro dovrò integrare per la prima volta con latte artificiale perché tirandolo con il tiralatte non riesco a coprire la giornata. Anche relativamente a questo argomento ha consigli da darmi?
Grazie mille per l'aiuto
Gentilissima mamma,
grazie per il Suo riscontro.
Mi chiedo se questo stile "a ventosa continuato" by night sia stato presente già all'avvio dell'allattamento o se sia emerso nelle ultime settimane o negli ultimi giorni. Sto cercando di immaginare cosa possa aver cambiato i giochi per una madre veterana pluridecorata, con due mammelle da olimpiadi (2 aa di allattamento per due figli ! complimenti !), in occasione della terza esperienza di allattamento.
Forse una partenza sfalsata ? Questa gravidanza è esitata in un TC "programmato", modalità riconosciuta come in qualche modo interferente ? Lo stile della madre in qualche modo diverso rispetto ai precedenti allattamenti. .. un diverso approccio ... Forse dei farmaci ad azione interferente.
Forse la bambina è solo più grossetta dei precedenti fratellini e quindi più richiedente ... Forse ha una qualche irritazione al cavo orale .. dopo i tre mesi iniziano pruriti e bruciori da dentizione con le relative proteste, i relativi scoppi di pianto e le comprensibili richieste di coccole ....
Non capisco il perchè dei contorsionismi in una madre esperta e quindi prevedibilmente a suo agio nella posizione sdraiata di fianco a letto ... per es.
Va detto che non è affatto certo (anzi direi) che introducendo la formula la piccina non manifesterà scoppi di pianto e necessità di conforto di notte.
Per quanto riguarda il distacco dal seno mi sono espresso tante volte sul portale. Non credo che esistano metodi "graduali" o "atraumatici", così come spesso si sente teorizzare con schemini fantasiosi a zig zag.
Occorre prestare molta attenzione al sempre presente rischio di ingorgo mammario, davvero reale quando improvvisamente non si svuota del tutto il seno. L'ingorgo può evolvere in mastite in un attimo ! Quindi in ogni caso seni un po ' stranamente pesanti vanno immediatamente svuotati.
Ecco perchè quando tornerà al lavoro sarà necessario alleggerire i seni alla prima pausa disponibile. Non tanto per portare a casa il prezioso liquido (cosa che comunque non guasta - il latte si mantiene sino a 72 ore a temperatura - 4° di frigo e 7-8 ore circa a temp ambiente più o meno a seconda la stagione), quanto per garantire la buona salute
L'unico distacco che viene accettato dal bambino è quello in cui la madre manifesta la ferma volontà ed il fermo convincimento di farlo senza balletti "avanti ed indietro" o tentennamenti "non saprei, ma se vuoi, io potrei" di Battisti memoria. Solo allora si allinea e collabora.
D'altra parte, come ripeto sempre, i bambini sono persone serie, e se c'è ambiguità in certi gesti e certe espressioni del viso della madre, la percepiscono, non capiscono e si arrabbiano. Insomma, la madre interrompere l'allattamento lo deve volere sul serio e farlo vedere.
E con questo le rinnovo i miei più caldi auguri di buona fortuna e di migliore 2024 !
DOtt GG
Grazie per la risposta tempestiva.
Lo stile "a ventosa continuato" è attivo sin dall'avvio dell'allattamento, negli ultimi tempi si è solo accentuato,la bimba giustamente ha capito che è più bello dormire con la tettina in bocca.
In effetti rileggendo le sue riflessioni mi sono resa conto che non è cambiato nulla rispetto alle due esperienze precedenti,e che probabilmente si tratta solamente di una madre stanca e non più giovane (la nostra meravigliosa XXX è arrivata dopo 10 anni dall'ultimo bebe),che quindi non "regge" le nottate come una volta.
Non sono assolutamente pronta ad interrompere l'allattamento che per me è un momento magico di intimità tra me e mia figlia,quindi al momento preferisco andare a lavoro come uno zombie,poi si vedrà..
Quanto al latte in formula abbiamo tentato già un paio di tipologie ma invano, latte letteralmente sputato ma anche per questo,a poco a poco riusciremo a integrarlo con il mio che spero di poter tirare a lavoro.
Grazie ancora, questo "blog" dovrebbe essere portato alla conoscenza di tutte le neomamme,ne conosco tantissime che abbandonano la meravigliosa esperienza dell'allattamento quasi immediatamente, scoraggiate dalle difficoltà iniziali.
Un caro saluto
Gentilissima,
basta interrogarsi un attimo e tutto si chiarisce, tutto ha una sua logica.
Evidentemente questo è lo "stile" normale di tutte e tre le diadi mamma-bambino che Lei ha di volta in volta interpretato. Non c'è nulla di strambo, vizioso,
pericoloso in una pratica che riduce il rischio di Leucemia del 18-20% e di diabete di secondo tipo nei bambini e nelle mamme che allattano .
Purtroppo nessuno ringiovanisce (mannaggia !) e le stesse cose le vediamo e le operiamo ogni volta in maniera un pò diversa.
Le sconsiglio di fare abracadabra strani "a schemi" per staccare il seno. Lo interrompa solo quando sarà pervasa dalla serena ineluttabilità dello stop.
Allora sarà facile. Anzi molte mamme ci rimangono proprio male per la manifestata indifferenza del lattantino, che recepisce e capisce molto più di quanto possiamo immaginare.
Cordialissimi saluti
Dott GG
La mamma ha la diarrea ...
Sono la mamma di un bimbo di 5 mesi che allatta ma ha iniziato lo svezzamento: prende una pappa e due poppate di artificiale al giorno.
Purtroppo da stanotte io ho avuto diverse scariche di diarrea ho preso l’enterogermina sotto consiglio del mio medico di base, ma non ho avuto grandi risultati.
Ci sarebbe qualche altra cosa che potrei prendere?
Aggiungo solo per farle comprendere meglio la situazione che ieri e l’altro ieri ho mangiato pranzo e cena con le stesse persone; mio marito, mia madre e mia sorella sono stati male dalla notte del 25 e io da ieri notte. Gli altri stanno tutti bene. Quindi non capisco se sia qualcosa che abbiamo mangiato o una forma virale.
La ringrazio in anticipo e le auguro di trascorrere buone feste.
Gentile mamma,
tutte le procedure nazionali ed internazionali SONO CONCORDE nell'indicare lo svezzamento nei bambini allattati al seno AI 6 MESI DI ETA'.
Sino a quell'età i bambini dovrebbero alimentarsi al seno esclusivamente. Non capisco le due poppate al giorno di formula .... perchè ? per sganciarlo dal latte materno ?
Sarebbe una assurdità. Peraltro, il latte di mamma è la barriera che sta proteggendo il Suo bambino nei confronti della diarrea che sta imperversando nella Sua famiglia.
Sarebbe sconsiderato ridurre le poppate proprio adesso !
Per quanto riguarda la Sua diarrea ... (siamo sicuri che non sia COVID ?) l'enterogermina ovviamente non è controindicata in allattamento.
La soluzione OMS di solito funziona: poco meno di 1/2 litro di acqua, 4-5 limoni spremuti, 4-5 cucchiai di zucchero, 1-2 cucchiaini di sale. Piccoli sorsi durante la giornata.
Non rallenti l'allattamento ! Anzi aumenti il numero delle poppate. Anche se Le dovesse venire la febbre.
Cordiali saluti
Dott GG
LE TETTINE DEI BAMBIN NON SI TOCCANO
Buon pomeriggio dottore, il 10/12/23 è nato XXX.
“Pratichiamo” allattamento esclusivo su richiesta, si sveglia autonomo ogni qual volta che vuole mangiare, ha una media di ogni 2/3 ore
che si vanno dilungando a giornate alterne.
Gode di ottima salute, ha già fatto la prima visita pediatrica.
Quello che volevo domandarle è… il “seno” del bambino va “spremuto/strizzato”?
C’è chi mi dice si e chi no, con la pediatra non ne abbiamo ancora parlato perché è un argomento sbucato negli ultimi giorni, lei cosa può dirmi a riguardo?
Parenti vari mi hanno detto che vanno strizzati perché contengono liquidi e per questo stanno diventando dure intorno all’area…
La ringrazio per la sua pazienza e il suo tempo!
Saluti
GENTILISSIMA,
LE TETTINE DEL BAMBINO NON , RIPETO NON, RIPETO NON VANNO TOCCATE !!!!!!!
OGNI MANIPOLAZIONE PUò ESSERE CAUSA DI TRAUMATISMI, DI LESIONI CHE POSSONO ESITARE ANCHE IN UN ASCESSO !!!
MA CHI LE HA PROPOSTO UNA COSA COSì ASSURDA ?
NON TOCCHI NULLA ! PUO' ESSERE ESTREMAMENTE PERICOLOSO
AUGURI
Dott GG
PS che follia !
Si può allattare avendo perduto sangue e/o dopo una trasfusione ?
Buonasera dottore scusi il disturbo volevo chiederle un informazione, io ho partorito giorno 21 ed ho avuto delle complicanze, ho avuto un emorragia ed adesso sto facendo delle trasfusioni di sangue, ho cercato di allattare il bambino quando mi è stato possibile, qui mi hanno detto di evitare adesso, mi può consigliare che fare io cmq mi sento di allattare. Grazie mille
Gentile mamma,
la perdita di sangue e le trasfusioni NON sono, ripeto, NON sono una controindicazione ad attaccare al seno il proprio bambino.
Anzi, l'attacco al seno può essere terapeutico perchè stimola l'ossitocina NATURALE che fa contrarre l'utero, facendo stasi ed interrompendo ulteriori perdite.
L'unica controindicazione assoluta all'allattamento è praticamente l'AIDS !
La mamma non attacca al seno il bambino solo se, ovviamente, è collassata, svenuta, in coma !
Non mi pare il Suo caso.
Neanche i farmaci sono un problema. Peraltro, ci troviamo in fase colostrale. Pochi ml di colostro e, quindi, atomi (pertanto trascurabili) di qualunque farmaco possa passare nel latte.
Restiamo in contatto.
Buon Natale e ... auguri per la Sua nascita
Dott GG
Ancora integratori ... per il Colon irritabile.
Buongiorno dottore Giordano sono mamma di una bimba di 12 mesi allattata esclusivamente al seno …. Nell’ultimo periodo ho qualche problema di colon irritabile il mio medico di base mi ha prescritto il realxcol volevo sapere se posso assumerlo serenamente …. Ho cercato sul sito ma non ho trovato una risposta soddisfacente
In attesa di suo riscontro
Le auguro buona giornata e ne approfitto per augurarle Buone feste
Gentilissima,
gli integratori alimentari sono una categoria di prodotti che
1) non richiedono prescrizione medica,
2) contengono sostanze normalmente contenute nei cibi, per quanto in quantità inferiori al prodotto commerciale
3) hanno una efficacia clinica non certificata da studi clinici di qualità sufficiente (infatti non sono mutuabili)
Il relaxcol contiene Finocchio (Foeniculum vulgare), Cannella (Cinnamomum zeylanicum), Carvi (Carum carvi), Anice verde (Pimpinella ansium), Coriandolo (Coriandrum sativum), semi di Carruba (Ceratonia siliqua) e Frutto Oligo Saccaridi (FOS) ...
Alcune di queste sostanze sono state in passato consigliate dagli erboristi anche come galattogoghi (per es. l'anice), ma, ribadisco, senza un riscontro clinico formale.
Quello che taglia la testa al toro, comunque, è l'età della Sua pupa (12 mesi) che rende insignificante ogni discorso su farmaci e compatibilità (forse l'unica eccezione sono i traccianti radioattivi).
Quindi nessun problema
Dott GG
Sindrome bocca-mano-piedi e ... allattamento
buongiorno,
allatto al seno mia figlia di 2 anni e mezzo ,in genere al mattino e alla sera prima di addormentarsi.
La piccola frequenta il nido e sono stati diagnosticati casi di "bocca-mani-piedi". Qualora si contagiasse c'è il rischio che il virus infetti anche il mio capezzolo? l'allattamento deve essere interrotto? come comportarmi?
Grazie infinite per i vostri preziosissimi consigli e per il sostegno che date a tutte noi mamme.
Gentilissima mamma,
la malattia mani-piedi-bocca è una patologia febbrile causata da un virus coxsackie.
Si tratta di una patologia tutto sommato fastidiosa, ma non pericolosa. Sono virus molto diffusi , che di solito causano disturbi minori come raffreddore, feci brutte, un pò di mal di gola.
Non è un motivo per sospendere l'allattamento (a proposito: Complimenti !!). Non esiste alcun rischio per la mammella.
Un caro saluto
Dott GG
Crescita prodigiosa, forse eccessiva. Reflusso e sintomatologia dolorosa. Riflesso di eiezione. Alimentazione della madre ?
Gentile dottore,
Innanzitutto grazie per aver avuto la lungimiranza di comprendere che per allattare c’è bisogno di consapevolezza. Un gesto tanto naturale quanto complesso.
Purtroppo se ne dicono tante e per quanto mi riguarda aumenta la confusione, l’incertezza, la paura di non stare mai facendo la cosa giusta.
A tal proposito il mio bambino compie tre mesi il 23 novembre.
Prima questione: crescita “importante”; ovvero al controllo del secondo mese pesava già 6,6 kg. Nato 3,3, ha assunto 1,5 al mese.
La pediatra fa la faccia storta, lasciandomi intendere che forse sono io a sbagliare qualcosa?
Seconda: attacco. Ha sempre avuto un modo di attaccarsi nervoso. Si affanna nel succhiare ed ingurgita un mucchio d’aria. Da piccolissimo si stancava subito e le poppate duravano tre minuti, adesso siamo a 10 minuti, ma io sento di lasciarlo sempre insoddisfatto.
Tre: flusso. Abbondantissimo, credo si stanchi per questo motivo. Lui è anche bravo e due poppate al giorno in media le prende a un buon ritmo di suzione. Ma le altre sono un continuo stacca/attacca, tossire.
Quattro: non va di corpo.. non ho mai aspettato oltre i tre giorni perché consultati ben DUE pediatri uno mi dice di fare peretta al terzo giorno, l’altra di farle tutti i giorni fino alla regolarizzazione. E chi devo ascoltare?
Ho ascoltato il mio bambino e la sua irrequietezza e malessere quindi si, sono ricorsa al Melylax.
Le sue feci si presentano molto dense e in parte a pezzetti di maggiore densità , mucose e giallo scuro.
Quinta e ultima questione: nell’ultima settimana abbiamo vinto anche l’amato reflusso. Nel cuore della notte si sveglia urlando e contraendo l’addome. Vomita a getto e se non vomita lo sento ingoiare come bolle d’aria.. ad ogni deglutizione un urlo di dolore.
La mia alimentazione è assolutamente normale: nè ristretta nè esageratamente ricca di qualcosa in particolare.
Ho come la sensazione che sia tutto collegato.
E la paura di avere un latte troppo grasso (?), troppo acido (?), o semplicemente troppo (?)…
Insomma le ansie aumentano
Cosa le chiedo: cosa devo attenzionare e modificare?
La ringrazio infinitamente
Gentile mamma,
questa non è una lettera ! E' una consulenza enciclopedica omnicomprensiva !!!!!
Provo a rispondere punto su punto
1) Per definizione l'allattamento è LA NUTRIZIONE NATURALE, IDEALE, MODELLO, DESIDERABILE PER TUTTI I BAMBINI.
Amo dire che l'aggettivo NATURALE CIOE' FISIOLOGICO può e dovrebbe essere sostituito da un altro aggettivo: OBBLIGATORIO.
Tutte le procedure e tutta la bibliografia scientifica internazionale dichiara che promuove la migliore SALUTE , SVILUPPO NEUROCOGNITIVO, CRESCITA possibile del bambino allattato. Se SUO figlio è cresciuto tanto vuol dire che è quanto avrebbe dovuto crescere AL MEGLIO nella Vs specifica coppia mamma-bimbo (oggi si preferisce dire DIADE)
2) Sono quasi convinto che la faccia storta della Sua Pediatra sia stata SOLO una Sua impressione. Ma qualora non lo fosse stata Le rispondo con le parole del sommo poeta che di certe cose ne capiva: "Non ti curar di loro ma guarda e passa".
3) C'è da dire che la velocità di crescita di Suo figlio rallenterà vistosamente nei prossimi mesi. Le prometto che NON arriverà a 15 chili a 12 mesi. I compartimenti corporei si redistribuiranno. Quanto adesso è ciccia e liquidi domani diventeranno muscoli ed ossa e lunghezza. IL peso grezzo magari non cambierà di molto.
Allora magari qualche gufo avanzerà certamente l'idea che il latte non è più sufficiente o che è improvvisamente diventato di scarsa qualità
4) Che abbia una suzione "agitata" ed inghiotta tanta aria, non saprei. Occorrerebbe valutare la posizione ed osservare la poppata. Però la spiegazione potrebbe essere nel
punto seguente che mi sembra una contraddizione in termini (si dice OSSIMORO ? RIcordo bene ?) con la Sua IMPRESSIONE di lasciarlo insoddisfatto.
5) Flusso abbondantissimo e si stanca ... tossisce. Potrebbe trattarsi di un comune caso di riflesso di eiezione un pò troppo vivace. Cioè dello schizzo provocato dalla reazione all'ossitocina (l'ormone dell'allattamento). Provi, prima delle poppate, a scaricare un pochino, pochino (raccogliere nella giornata e congelare - non si butta niente - il latte estratto) e veda un pò
6) Non va di corpo ? I casi sono due o continua a girare per Pediatri (quando finirà questo antipatico turismo sanitario ?!) oppure consulta il portale ALLATTAMENTI RIUNITI e mette la parola chiave stipsi o pseudostipsi nella funzione lentina in alto a Dx. Se le feci diventano pallini il discorso cambia.
7) IL reflusso è facilmente curabile con una formulazione di alginato di magnesio (un ml 10 min dopo le poppate). Ne esistono diverse formulazioni commerciali. Portrebbe trattarsi di reflusso associato ad un pò di esofagite (Lei scrive "urla di dolore"). Se si tratta di coliche o altro non potrei saperlo.
8) Basta con la storia dell'alimentazione della mamma che incide sul meteorismo e quindi le coliche dei bambini ! Il manuale UNICEF/OMS fa una disamina puntuale, semplice e comprensibile a tutti ! Oppure sempre funzione lentina portale ALLATTAMENTI RIUNITI e ... alimentazione mamma. Ne abbiamo parlato tante volte.
In conclusione rispondo alla Sua ultima domanda "cosa devo modificare ?"
Ritengo un bel niente ! Cambiare prospettiva e demolire le Sue ansie. Penso non se le possa permettere in una situazione di piena salute, fenomenale crescita e bellissimo allattamento così come Lei la descrive. Anzi .. Le suggerisco di NON raccontare ad altre mamme la velocità di crescita di Suo figlio perchè potrebbe suscitare un senso di inadeguatezza diffuso dove si osserva una crescita altrettanto normale di 700, 800 ma anche 650 gr mese.
Se sono stato un pò troppo diretto in alcuni punti della mia mail, è stato solo a fin di bene: Per essere più incisivo
Cordialissimi saluti
Dott GG
Seno pigro e seno bravo.
Salve dottore ma è possibile che durante l allattamento un seno produca meno latte??cosa posso fare per stimolare la produzione ???
Gentile mamma,
si tratta di un argomento estremamente presente nel portale allattamenti riuniti.
Di regola ogni donna ha un seno "bravo" ed un seno "pigro", un seno più grande ed un seno meno grande.
I due seni si svuotano in maniera differente ed il bambino si attacca in maniera differente per diversi motivi: Madre mancina, anzicchè destrorsa; ricordi della posizione fetale; posizione coatta del collo in utero; frattura ostetrica della clavicola quando c'è; etc. etc.
Ogni seno ha la sua architettura e la sua ricchezza ghiandolare.
Ci sono diversi stratagemmi per contrastare l'involuzione del seno "pigro" o "meno bravo", quello a cui il bambino si attacca meno volentieri perchè ha anche un flusso meno generoso. Si può attaccare il pupo più spesso possibile proprio a quel seno, però quando non sente ancora l'impellenza della fame.
In alternativa si può iniziare la poppata con quello "bravo", staccarlo appena possibile e continuare e terminare con quello "pigro" quando il bimbo si è calmato.
In ultima ratio si può anzi si deve svuotare il seno con il tiralatte.
Bisogna ribadire che non usare il seno "pigro" o usarlo meno significa favorire una certa quota di ristagno intraghiandolare e quindi causarne l'atrofia.
Aggiungo ancora che madre natura ci ha dotato di ampia riserva funzionale su tutto ciò che è indispensabile per la sopravvivenza e la riproduzione, mammelle comprese.
Pertanto è ammesso che è sufficiente UNA SOLA mammella per far crescere BENE uno o anche due bambini.
Credo di aver detto tutto.
Le invio anche LINK del portale e La prego di consultarlo utilizzando la funzione LENTINA in alto a Dx inserendo l'opportuna parola chiave.
Otterrà IMMEDIATA RISPOSTA ad ogni SUO QUESITO.
Cordiali saluti
Dott GG
https://sites.google.com/search/villasofia.it/allattamento?query=seno%20pigro%20%20seno%20bravo&universe=classic&scope=site&showTabs=false
Crescita adeguata o no ? Biberon sì o biberon no ?
Caro dottor Giordano,le scrivo a distanza di 6 anni dal primo allattamento esclusivo al seno (di grandissimo successo) durato ben 11 mesi ,grazie anche ai suoi preziosi consigli. Oggi sono qui perché con la mia secondogenita sto riscontrando non poche difficoltà .
XXX è alimentata solo con latte materno ed è nata a fine settembre 3140 gr. Alle dimissioni 3100gr.
Al controllo mensile,il 24 settembre,peso 4300gr.in occasione di quest ultimo incontro con il pediatra esprimo la mia perplessità circa un comportamento al quanto strano della piccola ( ogni sera,da circa 4 giorni ,quasi alla stessa ora,si attacca nervosamente al seno,piange in maniera inconsolabile,poppa un po’ e poi si stacca nuovamente piangendo). Questo siparietto dura circa un ora/due.. poi si addormenta esausta.( escluderei coliche) durante questi episodi ho la sensazione che il seno sia molto svuotato ed esca poco latte.
La pediatra suppone che la sera il mio seno produca meno e mi suggerisce una poppata di latte artificiale.
A malincuore seguo il suo consiglio,ma è una tragedia: XXX non vuole il biberon e piange inconsolabilmente anche se Le porgo il seno..
( lei prova a ciucciare,ma questa volta sento davvero che non c’è latte) .
Nonostante assumo 2 bustine al dì “più latte “,noto che la produzione ha molte difficoltà,seppur insisto nel tentativo di tenere la piccola sempre al seno,ma ciuccia poco.
Cosa posso fare? Mi sento davvero sconfortata ,sopratutto perché temo che mangi poco e rifiuta il biberon.
Carissima,
veramente Le sconsiglierei di dare poppate di formula artificiale, perchè da lì inizia il canto del cigno della lattazione.
La storia "di notte il seno produce meno latte" non mi convince anche in considerazione della Sua anzianità di servizio.
Mi convince poco che un seno che ha lavorato bene e così a lungo possa dare forfait.
Ci potrebbero essere altre spiegazioni.
Potrebbe trattarsi di una irritazione al cavo orale ... oppure a meteorismo e/o impaccio/fastidio addominale se non "coliche", che spesso incidono nei puponi di 4 -4,5 chili e poi passano da soli.
Di fronte qualunque disagio la risposta dei lattantini è monotona: Danno via ad una suzione frenetica e cercano consolazione nel il seno .
Potrebbe trattarsi di uno "scatto di crescita" dovuto proprio al prodigioso incremento ponderale nel primo mese !
Quindi potreste essere vittime del vostro stesso successo.
Spero soprattutto che NON offriate alla bambina le solite quantità (sovra)dimensionate di formula.
Infatti, nell'accezione della nutrizione artificiale, pervengono ai lattantini di 1-2 mesi anche 140-150 cc di latte formulato ogni tre ore.
E allora ?
Innanzi tutto la smetta di sentirsi sconfortata perchè la Sua pupona certamente NON rischia di morire di fame. Infatti rifiuta il poppatoio !
Provi a fare massaggini rotatori sul pancino con la mano a piatto con le gambette aperte.
Oppure la metta in braccio in posizione consolatoria a pancia sotto, meglio con la manona di papà sotto la pancia e veda un pò
Salutissimi.
Dott GG
Caro dottore ,
Non posso innanzitutto non ringraziarla per il suo incoraggiamento.. (probabilmente L unico in questi giorni). Rincuorata dal suo messaggio ho tenuto ancora di più la piccola al seno ,quasi imperterrita ho messo da parte il Latte artificiale e relativo biberon ( che ha totalmente rifiutato tra l’altro ) .
Continuo ad assumere due bustine al dì di “più latte”.
In questi ultimi due giorni ,infatti,va molto meglio.
Ieri il pediatra ha nuovamente controllato il peso della bambina,è cresciuta 250gr in 6 giorni .. mi ritengo abbastanza soddisfatta!
Il suo aiuto è sempre tanto prezioso ..
Gas anestetici e raggi X (mamma inferimiera di sala operatoria)
Buonasera!
Ci eravamo sentiti mesi fa perché son un’infermiera che lavora in sala operatoria come infermieri d’anestesia e le chiedevo se ci fosse un rischio per l’allattamento. Ora mio figlio ha 13 mesi ma beve ancora il mio latte di sera e tutta notte (con non pochi problemi di sonno, ma questo è un altro discorso)..
In sala usiamo io Sevoflurane e Desflurane.
Mi diceva che non sia un problema.. io finisco di lavorare alle 15.30 e mio figlio lo inizio ad allattare dalle 20.30 circa..
E per quanto riguarda i raggi X? Per quando lavoro in quelle sale in cui scattano radiografie in continuo
La ringrazio ed attendo fiduciosa
Gentilissima mamma,
ribadisco che i gas anestetici NON costituiscono una controindicazione all'allattamento.
Sia nella mamma in quanto paziente sedata, sia, ancor meno, nella mamma esposta per motivi professionali (medico anestesista, infermiera di sala etc.)
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/sevoflurane/product/
Ecco il link dell'apposita nota del prezioso sito Lactancia.
Per quanto riguarda l'esposizione ai raggi diagnostici ... beh ! quelli sono un problema sì per chi se li prende, ma non certo per il latte che NON diventa fosforescente radioattivo.
Le ricordo che, invece, sono strettamente controindicati TUTTI I TRACCIANTI RADIOATTIVI somministrati e.v. alla mamma che allatta.
Quelli sì che costituiscono una controindicazione. Ma NON l'esposizione del latte ai raggi X !
Cordiali saluti ed auguri
Dott GG
Grazie !
Buon pomeriggio dottore Giordano,
sono la mamma di Ilde, siamo state dimesse dall'ospedale circa un mese fa.
XX è nata a 37+3 e, nonostante le iniziali difficoltà nel prendere peso, siamo riuscite e non demordere e abbiamo continuato con l'allattamento esclusivo al seno.
Oggi XX compie un mese e prende oltre 260 grammi a settimana ( questa settimana 330 grammi!).
Le scrivo per ringraziarla per i suoi consigli che ho continuato a seguire e che ci hanno portate fino a qui.
Buona giornata.
Che cosa meravigliosa !!!!!
Ha reso meno dura la mia giornata di guardia domenicale
Dott GG
Attacco ed ingorgo dopo Taglio Cesareo
Sono un collega Ematologo. Vivo negli Stati Uniti. Ho appena avuto un bimbo, ma mia moglie ha qualche problema con l’allattamento. Il bimbo è nato 5 giorni fa, si attacca al seno ma non ci sembra mangi tanto quando al seno. Con il tiralatte, mia moglie, ottiene ogni volta circa 40 ml di latte. Diamo un po’ la colpa al biberon e alla formula che ha preso fino a ieri su indicazione dell’ospedale dove é nato perché il bambino era ipoglicemico (mia moglie ha avuto diabete gestazionale) e perdeva peso. Adesso il seno è molto grosso, le mammelle sono molto dure e le fanno male (non ha febbre). È un po’ difficile per noi riuscire a far da mangiare ogni ora e mezza/due ore come ha detto il pediatra (per evitare perda peso), non dare la formula e riuscire a dargli la quantità di latte materno di cui ha bisogno dal seno. Considerando anche le piccole lesioni che iniziano a comparire sui capezzoli e quindi il dolore ogni volta che mia moglie allatta. ....
Grazie
Caro collega,
auguri per la nascita.
Quanto tu descrivi è purtroppo molto comune, soprattutto nella prima esperienza di allattamento.
La difficoltà di attacco (per non performante interplay madre / bambino) è causa di ingorgo da montata lattea, che a sua volta peggiora l'attacco (la mammella va a palla, il capezzolo e l'areola si appiattiscono), che a sua volta aggrava l'ingorgo e può produrre microfessurazioni degli alveoli (da apoptosi di pochi o molti lattociti) con stravaso di piccole quantità di latte extra-alveolare e cascata infiammatoria (ingorgo infiammato e quindi mastite).
La strategia verte sullo svuotamento del seno a tutti i costi. Attacco frequente al seno e/o estrazione manuale o con tiralatte da usare SINO ALL'ULTIMA GOCCIA DI LATTE ed anche qualche minuto in più per essere sicuri che ...
Ogni manovra va effettuata con la massima delicatezza. NO spremiture violente, no panni caldi perchè aumentano l'infiammazione e possibilità di risalita di germi dai dotti galattofori. Forse una doccia TIEPIDA può aiutare. Panni freschi da frigo se rossore sul seno.
Il fatto che tua moglie riesca ad estrarre 40 cc con il tiralatte mi sembra ottimo. Occorre continuare sino ad ottenere un seno MORBIDO.
Il ciuccio/tettarella è un terribile interferente. Abitua il bambino ad attaccarsi CON LA BOCCA CHIUSA A CUORICINO, spinge la lingua e la mandibola. Quindi agli antipodi dell'attacco fisiologico al seno che prevede BOCCA APERTA A FORNO, MANDIBOLA PROTRUSA IN AVANTI, LINGUA SOPRA IL LABBRO INF. tale da inglobare il capezzolo e gran parte dell'areola.
La mamma deve attaccare il bambino con le spalle ben poggiate su una poltrona o cuscini e con una inclinazione di 30 o meglio 35° (insomma bella e sbracata). MAI SEDUTA SU UNA SPONDA DEL LETTO CON LE GAMBE A PENZOLONI.
La posizione del bambino deve rispettare il criterio della linea testa-spalle-sederino, pancia contro pancia della madre (che significa anca Dx ed anca sx a contatto della pancia della madre e NON DI TAGLIO come nel biberon).
Il mento poggia sul seno, il collo è un pò inclinato in alto e si vede una semiluna di areola sopra il labbro sup.
Il pupo va attaccato quando è tranquillo e comincia a muoversi, mai quando si è arrivati al pianto.
Se l'ingorgo è imponente, molto doloroso e cominciano a comparire aree di arrossamento potrebbe essere utile che la madre assuma Ibuprofene tre volte al giorno (ovviamente farmaco compatibile - come il 90 % dei farmaci - con l'allattamento).
Ovviamente il biberon va allontanato gradualmente e le quantità vanno stoppate. Ma date il latte di mamma con il biberon ?
Ce ne sarebbero altre di cosa da dire, però non voglio confondervi ulteriormente
Auguri ancora
Giuseppe Giordano
Mastite
Buongiorno dottore Giordano, ci siamo sentiti telefonicamente.
La contatto in quanto dopo esserci sentiti il giovedì sera il sabato sera sono dovuta scappare al pronto soccorso per via del rossore gonfiore e dolore al seno, .... mi ha visitato e mi ha diagnosticato la mastite nella parte superiore del seno e mi ha prescritto Augmentin 2 volte al GG per 5 GG e pomata locale di gentalyn beta 2 volte al GG e nel caso in cui vedessi che la cura non facesse effetto di ritornare e valutare il da farsi.
A parte il dolore, gonfiore e rossore che continua ad esserci ma non sembra al momento essersi allargato mi è spuntata una pallina bianca (tipo brufolo) sul capezzolo che fa malissimo allattando credo abbia letto si tratti di una Perla di latte cosa devo fare ?
Grazie in anticipo
La procedura prevede
1) scaricare il seno o con tiralatte o con l'attacco diretto del bambino. Evitare panni caldi perchè peggiorano la situazione.
Evitare le "mungiture" violenti e dolorose perchè peggiorano la situazione
2) Ibuprofene 400 mg almeno tre volte al giorno a meno che non si soffra di gastrite SINO A CHE SCOMPAIANO I SEGNI DI INFIAMMAZIONE
3) Se febbre alta superiore a 38,5° e sintomi come per influenza (brividi, dolori sparsi, stanchezza) che durano più di 24 ore:
Amoxicillina (+/- Clavulanico) 1 gr. 3 volte al giorno per 10-14 gg. almeno.
La cosa più importante è scaricare il seno .
Auguri
Dott GG
Antistaminici
Buongiorno dottore,
Sono tre notti che, mentre dormo, mi copro di puntine pruriginose. Mio figlio ha 12 mesi appena compiuti, prende il seno esclusivamente o quasi la notte per addormentarsi e durante i risvegli.
Quando ho queste reazioni, per contrastare essendo io stata un soggetto fortemente allergico da bambina, prendo due compresse di Bentelan e un antistaminico chiamato Xytol.
Con la lente d’ingrandimento purtroppo non ho trovato notizie su questo particolare farmaco, ma in caso di assunzione, nel mentre che indaghiamo sulla sorgente dell’allergia, è meglio non allattare se non a ore di distanza?
Grazie
Gentile mamma,
gli antistaminici di ultima generazione (quelli che non danno o danno poco sonnolenza per capirci) sono generalmente compatibili in allattamento.
Lo Xytol o XYZAL ? Lo XYZAL non è altro che levocetirizina, una molecola recentemente introdotta, derivato dalla più nota cetirizina.
Essendo una molecola relativamente nuova, gli studi sulla farmacocinetica nel latte di mamma sono ovviamente meno di quelli invece disponibili a proposito della molecola madre CETIRIZINA e della altrettanto ben conosciuta LORATADINA, che quindi sono formalmente da preferirsi
perchè formalmente etichettate SICURE.
Nel Suo caso però si tratta di ragionamenti molto molto teorici in quanto , data l'età avanzata della Sua pupa, può in pratica scegliere indifferentemente qualunque delle molecole sopra elencate in quanto non esiste un vero e proprio rischio farmaco per il bambino.
Cordiali saluti
Dott GG
Non cresce abbastanza ?
Buon pomeriggio, sono la mamma di un bimbo nato lo scorso Agosto e ricoverato in UTIN per 4 giorni per distress respiratorio; per fortuna risoltosi spontaneamente.
Scrivo per chiedere delle informazioni in merito al nostro percorso di allattamento: premetto che assumo Sertralina, ma in una mail precedente mi avete rassicurata ed incoraggiata a proseguire l'allattamento.
Il mio bimbo è nato 2,560 kg; alle dimissioni (dopo 4 giorni) il peso era 2,510 kg.
Alla prima visita, dopo una settimana (ad 11 giorni dalla nascita) il peso era 2,650 kg. Sono stata comunque rassicurata poiché il bambino sta bene ed il pediatra valuterà alla prossima visita se sarà il caso di incrementare con latte artificiale.
Io vorrei tanto dargli il mio latte ,esclusivamente, mi chiedevo: "È possibile che il bimbo mangi poco poiché spesso si addormenta durante le poppate, nonostante il latte sia abbondante ed i dotti non siano ostruiti?Magari se tirassi il latte e lo somministrassi col biberon quando è più stanco, lui mangerebbe in meno tempo e di più?
In attesa di suo cortese riscontro, le porgo i miei saluti.
Gentilissima,
Complimenti per il Suo allattamento che, se esclusivo, non esito a definire di successo.
Come Le avevo già scritto, la sertralina è del tutto compatibile con l'allattamento, anzi è un farmaco di prima scelta per la mamma che allatta e che ha bisogno di una molecola di questo tipo, anzi è un potente galattogogo (in parole semplici fa scendere ancora più latte).
Mi sembra di ricordare che Suo figlio fosse un pò più piccolino rispetto alle attese ed agli standard neonatali (nella dimissione era scritto SGA ?). Pertanto, il ns piccolo campione parte con un settaggio del metabolismo un pò più ridotto rispetto ai neonati di 3 chili o di 3,5 chili. Spingere il metabolismo a dismisura con eccesso di calorie può avere effetti indesiderati a lungo termine (età adulta).
Anche in questo caso il latte di mamma è la panacea sia per il contenuto in cellule staminali, piccoli ormoni, enzimi digestivi, etc. etc., sia per la modalità di assunzione: Volontaria, gestita dal bambino.
Al contrario la modalità biberon è gestita da un adulto, che potrebbe anche avere idee scorrette riguardo a quantità e qualità di pappa da far mandare giù.
Questi bimbi piccini spesso, dopo il calo fisiologico, hanno problemi nel recuperare il peso della nascita oppure scendono di peso anche eccessivamente.
Suo figlio non solo non ha avuto un calo significativo, ma ha anche recuperato e superato il peso della nascita in un tempo rapidissimo.
Pertanto, sulla base di questi elementi oggettivi non vedo perchè introdurre una interferenza ed un motivo di complicazioni come il biberon.
Lo lasci liberamente poppare tutte le volte e tutto il tempo che vuole. Lo lasci autogestire il suo allattamento.
I brevi pisolini sul seno sono preziosi perchè corrispondono ad un aumento di endorfine nel bambino e di ossitocina nella mamma.
Sul seno non si stanca nessun bambino. D'altra parte esistono ampi studi che attestano la particolare difficoltà di coordinare suzione, respirazione e deglutizione al poppatoio e la spesa energetica maggiore della poppata al biberon.
Quindi, mi sembra tutto a posto.
Dott GG
PS Non è detto che il Suo campione debba mettere su un chilo a tutti i costi nel primo mese di vita.
Potrebbe anche continuare a seguire la curva (dei centili più bassi) di crescita della vita fetale
Non cresce abbastanza !!! Help !!!
Gentile dottor Giordano,
ci siamo scritti in passato per problemi riguardo a dotti frequentemente ostruiti e ho avuto beneficio dai suoi consigli.. perciò la disturbo nuovamente. Ho letto diverse sue risposte in merito a problemi di crescita dei neonati (reali e immaginari) e mi sembra che la mia bimba sia abbastanza nella norma, ma la pediatra non è dello stesso avviso: si dice preoccupata dal rallentamento di crescita e mi dà due mesi di tempo per far “recuperare” la bambina con lo svezzamento, altrimenti faremo degli “esami di accertamento” non meglio specificati perché a quanto pare “il latte di mamma non basta più, ti usa come ciuccio”.
La bimba fa sei mesi domani.
Nata 3300kg, con calo 2950kg.
Dal calo ha preso circa 1kg il primo mese, 750 il secondo, 450 il terzo, 450 il quarto, 300 il quinto e 300 il sesto.
Ora ha sei mesi e pesa 6400kg.
Nata 50cm, ora 64cm.
Circonferenza cranica da 35 a 42cm.
Ora, immagino che sia stancante per lei rispondere a tutte le mamme preoccupate dal peso dei propri bimbi, ma è dal terzo mese che mi sento dire che la bambina “non cresce” e “ti usa come ciuccio” ecc. e mi sarebbe di conforto sapere il suo parere.
La bimba non prende nè ciuccio nè biberon; non accetta neanche il mio latte tirato messo nel biberon (il latte c’è, ho continuamente dotti ostruiti e ingorghi..).
La pediatra spera nella magia dello svezzamento, io non sono così fiduciosa che mangi tanto da subito e che prenda il peso che lei spera.
Mi ha detto che l’unico motivo per cui non ci sottopone subito ad esami di accertamento è lo stato di apparente benessere della bambina, nonostante sia magrolina: molto attiva, attenta, sta seduta da sola, rotola, lalla (da da ga ga la la), afferra gli oggetti ed è curiosa, sgambetta, prova a strisciare per arrivare a prendere i suoi giochi (con scarso successo), sorride (piange solo quando la mamma si allontana).
Mi scuso per il disturbo e le auguro buon lavoro.
Gentilissima mamma,
complimenti per il Suo percorso di allattamento e soprattutto grazie per aver seguito e letto le conversazioni pubblicate sul portale.
Riguardo il Suo caso avrei poco da aggiungere, avendo Lei descritto benissimo i punti salienti riguardo elementi, dati ed aspetti relativi alla salute
ed alla vita di tutti i giorni della Sua principessa. Sta seduta, sgambetta, rotola verso gli oggetti di suo interesse, accenna alle prime paroline. E' serena ! Questo mi sembra il punto.
Certamente è "magrolina". Certamente avrebbe potuto mettere qualche etto in più e saremmo stati tutti più contenti, però non sarei così draconiano.
Il Suo cuore di mamma ritiene che abbia qualche malattia nascosta ? Che sia affamata ? Che si sia adagiata su un regime alimentare ipocalorico ?
Certamente è ora di iniziare i cibi semi-solidi. Di farla sedere a tavola con i genitori, magari seduta su un seggiolino di quelli che si agganciano in sicurezza alla tavola ed alla sedia. Di lasciarle inzuppare le manine in qualche pappa o lasciarle prendere mela o pera o banana sbucciata e lasciargliela rosicchiare o ciucciare.
E quelli che le dicono che è presto, li inviti a leggere gli eccipienti delle goccine delle vitamine, degli intrugli anticoliche, degli antibiotici, dei prodotti per la stipsi o pseudo stipsi etc. Saranno meravigliati di trovare roba strana come estratti di frutta non meglio specificati come per esempio su alcuni prodotti usati per le ragadi.
Non dia nulla che un adulto non mangerebbe. Cibi gustosi (ovviamente poco o nulla sale), olio d'oliva di casa, grana invecchiato, legumi, pesciolino bollito olio e limone, crema di riso, carne lessa frullata / amalgamata con patate ed olio, verdure bollite, omogeneizzate e congelate in piccole quantità da tirar fuori giorno per giorno per essere pratici, yoghurt bianco, etc. Ovviamente criterio di gradualità per lasciar sperimentare e lasciar capire i vari gusti.
Lo svezzamento non fa miracoli, l'allattamento si. E si continua ad allattare fra una pappa e l'altra.
Restiamo in contatto
Dott GG
Stitichezza sospetta !
Salve dottore Giordano
ho una bimba di quasi 6 mesi allattata esclusivamente al seno.
I primi giorni di agosto la bambina ha avuto un episodio di stitichezza, per quasi 3 giorni niente feci ma solo aria che ha espulso tranquillamente, su consiglio della pediatra ho fatto una peretta al miele e da lì cacca fatta e nuovamente regolare nell'evacuazione.
Ultima cacca mercoledì sera, giovedì nulla, venerdì ovvero ieri, nulla
Oggi ho fatto una peretta perché sempre e solo molta aria espulsa.
Non capisco cosa possa essere successo e quale possa essere la causa visto che la bambina si nutre solo del mio latte, non ho ancora introdotto cibi solidi
Lo svezzamento lo inizieremo presumo settimana prossima
Mi è stato detto che la causa è da ricercare nella mia alimentazione, ma io mangio sempre tutto e bevo molto al solito
O addirittura mi hanno parlato di stitichezza da fame, il mio latte potrebbe non essere più sufficiente e nutriente come prima, io non ho dato credito a questa teoria perché la bambina si nutre, cresce molto bene e se avesse fame piangerebbe e urlerebbe, invece è serena.
Il mese scorso, al 5 mese di vita, pesava ben 8 kg! Per 65 cm di lunghezza
Io ho fiducia in lei per tale motivo le scrivo, vorrei un suo parere e dei consigli
Grazie mille
Buona giornata
Gentilissima mamma,
complimenti per il successo del Suo percorso di allattamento !
In realtà non saprei cosa aggiungere alla SUa mail in quanto le risposte alle domande più grosse se L'è date Lei da sola !
L'alimentazione della madre impatta molto poco sia sulla qualità, sia sui possibili effetti lassativi del latte materno. Certamente la pasta e fagioli che mangia la madre non produce flatulenza nel bambino attraverso strane migrazioni di gas dall'intestino materno attraverso il sistema portale materno, il grande circolo materno sino alla rete ematica della mammella, organo che perfidamente, subdolamente intercetta e concentra proprio quei gas per colpire il bambino con le coliche gassose.
Esiste la stipsi "da fame" o meglio esistono le feci "da fame", verdastre e mucose per la prevalenza dei succhi biliari ed enterici che vanno "a vuoto", per l'insufficienza del substrato (cioè della pappa).
Però come ha argutamente osservato Lei è improbabile che "la fame" nel vostro caso c'entri qualcosa a fronte di una bambina che è andata oltre il raddoppio del peso nascita, è spilungona, è felice di stare al seno di mamma, non mostra insofferenza o frustrazione.
Mi viene da chiederLe se dopo i fatidici tre giorni di sciopero della cacca, le feci siano dure a pallini oppure cremose. Il gran caldo della ns estate potrebbe aver fatto la sua parte disidratando un pò la piccina oppure anche no ...
Non posso non aggiungere, concludendo, che moltissimi lattantini evacuano dopo tre o quattro giorni in modalità assolutamente fisiologica, tirando le gambette, facendo smorfie e gridolini e poi dandoci dentro per arrivare al risultato.
Tutto ciò, soprattutto in un contesto di allattamento esclusivo, lo riterrei normale.
A meno che non si realizzino feci di consistenza dura dura ...
ma quella è un'altra storia.
La prego di continuare così come ha fatto (benissimo) sinora.
Per quanto riguarda lo svezzamento provi ad invitare a tavola Sua figlia utilizzando quelle utilissime seggioline che si agganciano alla tavola e che scaricano su una sedia. La lasci osservare cosa fanno e cosa mangiano mamma e papà, la lasci incuriosire e, magari, leccare (ovviamente lasciandosi guidare dal buon senso) qualcosa.
Il latte di mamma blinda l'intestino dei bambini e protegge da intolleranze ed allergie. E' bene che l'incontro con i cibi solidi o semisolidi i piccini lo facciano con tanto latte di mamma di contorno.
Se poi Lei mamma dovesse soffrire di terribile ansia perchè la bambina non evacua da tre giorni o più, ma solo per un bisogno materno, si potrebbe solleticare l'ano con le gambette un pò flesse con un cotton fiock (ne vendono ancora o sono - giustamente - fuorilegge ?) intinto nell'olio d'oliva.
Di solito funziona ed è meno traumatizzante di una peretta.
Mi dia notizie
Dott GG
Dotto mammario ostruito ricorrente e crescita
Buongiorno,
sono la mamma di una bimba di cinque mesi che ha avuto difficoltà con l’allattamento fin dal nascita, e adesso combatto con dotti ostruiti (che si presentano sempre in zone differenti) da circa un paio di mesi, 1-2 volte a settimana. Solitamente seguendo tutti i consigli che ho trovato sul suo sito la situazione si risolve dopo max 48 ore. Questa volta ho un dotto ostruito molto testardo da sei giorni, localizzato sul seno destro nella parte interna, piuttosto in alto. Dopo la terapia con brufen sono scomparsi il dolore e il rossore, ma il grumo duro rimane, e la suzione è dolorosa. Mi è stato consigliato l’antibiotico vista la stasi prolungata del latte. Io inizio ad essere preoccupata, visto che non trovo un modo efficace per svuotare quella zona del seno. Non sono visibili vescichette o puntino bianco.
Preciso che allatto a richiesta e frequentemente (max ogni 3 ore ma spesso meno) sia di giorno che di notte, in modo esclusivo, niente ciuccio nè biberon.
Questa invece è la “situazione crescita” su cui mi sento in difficoltà.
Ad oggi la bimba ha 5 mesi e pesa 6,100 - nata 3,370kg e dimessa 2,900kg.
Nata 50cm e ora 65cm.
L’allattamento di mia figlia è stato complesso fin dall’inizio, perché non ciucciava (si addormentava appena la attaccavo al seno e si svegliava piangendo appena la staccavo), cosa che ha causato forte calo ponderale alla nascita e somministrazione di aggiunte di latte artificiale in ospedale. Tornata a casa ho iniziato a darle il seno e il mio latte con tiralatte e biberon; dopo un paio di settimane siamo riuscite a passare ad allattamento esclusivo al seno senza biberon. La bimba è cresciuta molto bene i primi due mesi (200/300gr a settimana) e poi ha iniziato a crescere meno, a detta della pediatra troppo poco (nel terzo e nel quarto mese è cresciuta 450gr ciascuno, il quinto 350). Non piange, è serena, bagna pannolini, se le offro io il seno (pieno) lo rifiuta.. per cui immagino sia soddisfatta.
Mangia ogni 2,30h circa giorno e notte (la notte però non fa spesso pasti completi, a volte si attacca giusto 5 minuti.),… non è una “gran ciucciatrice”, sta tanto al seno ciucciando piano, le basta poco per distrarsi, si attacca e si stacca, si guarda in giro, vuole essere allattata solo in determinate posizioni altrimenti non mangia proprio e mi lascia con il seno sempre gocciolante. Per sentire una suzione efficace la devo allattare da sdraiata e spesso mangia di più quando è semi-addormentata prima delle nanne diurne.
Perdoni la lungaggine, ma è un percorso faticoso e in questi giorni non so come risolvere la situazione. Esiste la possibilità che il dotto non si sblocchi e che occorra un intervento medico?
Grazie infinite per il suo prezioso lavoro e per la pazienza nel leggermi.
Gentile mamma,
capisco il Suo disagio, la Sua fatica ed il Suo impegno.
L'antibiotico è indicato in caso di Mastite franca. Cioè febbre alta e malessere generale che durano più di 24 ore (più i segni locali) nonostante il corretto svuotamento del seno e la somministrazione dei FANS utilizzati per la mastite non infettiva (<24 ore).
Quindi niente febbre, niente antibiotico.
Nelle situazioni di reiterato dotto ostruito e quindi di ingorgo più o meno localizzato è frequente che si formi un durone che persista per un pò. Il dotto ostruito spesso recidiva e quindi occorre intervenire spesso con prudenti strofinii (un asciugamano ruvido) dopo la doccia sul capezzolo oppure, per mia esperienza è efficace, con il bicarbonato di sodio.
Per l'infiammazione persistente alcuni esperti utilizzano (in sostituzione dell'ibuprofene) prodotti a base di bromelina, che ha un effetto proteolitico. L'ingorgo .. sono sicuro che è diventata bravissima a trattarlo.
Per quanto riguarda la crescita e le abitudini di Sua figlia, la crescita normale dei bambini nel primo anno di vita è a velocità decrescente e quindi è fisiologico che il guadagno mensile di riduca a poche centinaia di grammi al 4 e 5° mese di vita. Mi pare che abbia grosso modo raddoppiato il peso nascita (intorno ai 3 chili è adesso 6 chili).
La domanda da farsi è piuttosto : Come sta ? E' vispa ? Attiva ? Partecipe ? C'è il dubbio di altro ? (per es. infezioni urinarie)
Se la risposta è "sta bene !" penso che possiamo essere sereni.
Cordiali saluti e mi invii il form compilato
Dott GG
Lombosciatalgia fastidiosa
Buonasera dottore, lo contattata qualche mese fa a causa di un problema che ho alla schiena, lei mi aveva mandato una lista di alcune medicine che posso prendere visto che allatto.
Siccome ho fatto altre visite ed infiltrazioni senza i risultati che speravo, oggi ho consultato un altro medico che mi ha dato una lista di medicine che dovrei prendere e che ora le giro.
Vorrei sapere per favore se sono compatibili con l'allattamento.
Grazie mille, attendo sue notizie
Gentile mamma,
innanzi tutto va detto che per una corretta consulenza sarebbe necessario conoscere l'età e le condizioni generali del Suo bambino.
Infatti per (quasi) tutti i farmaci si pone una prudenza generica dell'uso in caso di bimbi pretermine, mentre si è molto molto permissivi in caso di bambini già svezzati o addirittura vicini oppure oltre l'anno di età.
Tornando alla Sua lista
1) Prednisone / deltacortene: ne abbiamo parlato molte volte. E' compatibile, soprattutto per le terapie non prolungate
2) Alprazolam: ansiolitico di prima scelta per la mamma che allatta (v. dichiarazioni AIFA e Min della Salute
3) Lyruica / pregabalin: Escreto in piccole quantità nel latte di mamma. La maggior parte degli autori lo giudica compatibile.
4) Nicetile /L-acetil-carnitina: E' una normale sostanza delle nostre cellule. Si vende in formato farmacologico. Niente da dire .
5) Arcoxia: E' un FANS relativamente nuovo e quindi non esistono ancora studi approfonditi in termini di compatibilità in allattamento.
Gli autori consigliano FANS alternativi con lo sperimentatissimo IBUPROFENE anche ad alte dosi e con il Celecoxib ( Safe. Compatible. Minimal risk for breastfeeding and infant) della stessa famiglia dei FANS dell'Arcoxia, ma più conosciuto e documentato
Cordiali saluti
Dott GG
Ancora mastite
Salve dottore, sono una mamma di una bambina di un anno allattati esclusivamente al seno. Mia figlia ad oggi, nonostante sia svezzata, continua a prendere il mio latte( soltanto da una sola mammella ) e a non volerne altro di nessun tipo. Qualche giorno fa la bambina è stata male e non ha mangiato nulla se non il mio latt. Questo ha provocato l’aumento del mio latte, non svuotato poi nelle ore successive in quanto lei ha ricominciato a mangiare. Tutto ciò ha provocato in me una ostruzione del dotto fino alla mastite. Ho iniziato ad accusare febbre, seno rosso, duro e dolente. Dunque il mio medico mi ha prescritto augumentin per 6 giorni, di applicare panni caldi e svuotare il seno. Sono trascorsi 4 giorni, ma io non ho riscontrato il minimo miglioramento, ho bisogno del suo aiuto, cosa posso fare per stare meglio? Grazie e spero mi risponda presto
Buona sera,
la mastite come ha detto bene Lei insorge da un ingorgo NON TRATTATO.
Quindi la prima cosa da fare è svuotare il seno o con attacchi al seno frequentissimi o con un buon tiralatte, stando attenti a non usare pressioni di aspirazione troppo alte ed un coppa adeguata alla forma del proprio seno.
Il seno va svuotato !
Per mastite si intende una situazione di febbre superiore a 38-38,5 e malessere generale e seno arrossato e dolente.
Prima degli antibiotici vanno assunti gli antinfiammatori (è ovvio se si tratta di una cosa che finisce in "ite" !)
Il farmaco di prima scelta è l'ibuprofene 200-400 mg tre volte al giorno (anche se il protocolli parlano di dosaggi anche maggiori).
Se la febbre dura più di 24 ore nonostante il seno sia stato svuotato e siano stati somministrati gli antinfiammatori allora è indicata la terapia antibiotica (amoxicillina clavulanico per 10-14 gg.).
I panni caldi "per sciogliere il latte" sono controproducenti. Anzi gli specialisti consigliano impacchi con indumenti freschi di frigo per dare un sollievo e produrre vasocostrizione. Il latte può essere dato al bambino.
E' controindicata perchè non serve a nulla ed espone gratuitamente la madre a effetti collaterali l'assunzione del Dostinex (la famosa pillola che "fa asciugare il seno") .
La prego in futuro di consultare il portale ALLATTAMENTI RIUNITI utllizzando la lentina in alto a Dx e la parola chiave del caso (per es. mastite). Troverà IMMEDIATA risposta ai Suoi quesiti.
Cordiali saluti
Dott GG
Latte in eccesso che gocciola
Buongiorno dottore, le scrivo perché ho continue perdite di latte che mi provocano molto disagio. Non posso uscire di casa perché anche le coppette assorbilatte si spugnano e quelle raccoglilatte si riempono troppo velocemente. Ho una bimba di 1 mese che si alimenta solo con il mio latte e per fortuna cresce bene infatti è nata di 3500 gr dopo il calo fisiologico di circa il 10 per cento ora pesa 4700 gr ed ha 5 settimane. Può aiutarmi a risolvere questo inconveniente per me disagiante. In attesa di una sua risposta la ringrazio.
Buon giorno
scusi se Le rispondo solo adesso.
Ero in attesa del Suo modulo compilato nelle varie parti e che non mi è MAI arrivato
L'eccesso di latte può essere fastidioso, ma soprattutto pericoloso perchè può dare luogo ad ingorgo, infiammazione e mastite. Quindi occorre vigilare ed intervenire a fronte di ogni grumo o zona dura del seno strana estraendo il latte che il bambino non riesce a scaricare con la suzione.
Detto ciò, è possibile agire sul "freno" del motore della lattazione assumendo una o max due tazze di tè verde al giorno che, per mia esperienza per quella che vale, ha un effetto inibitorio. Anche i panni freschi rallentano.
Ma è bene non esagerare con questi trucchi
1) perchè in fondo la mammella si equilibra da sola prima o poi
2) perchè si rischia di interrompere la lattazione
Cordiali saluti
Dott GG
Diarrea ed allattamento
Buongiorno dottore Giordano! Sono la mamma di XX, non so se si ricorda di noi ... Dottore purtroppo mi ritrovo in una situazione spiacevole XX ha avuto 4 giorni di scariche di diarrea acqua completamente, abbiamo fatto esame coprocultura esito arrivato oggi è risulta solo candida spp! Alla nascita era 3500 uscita 3200 è una settimana fa era 5100 adesso con queste scariche ha perso peso si vede più sciupata! Domani la peso ma non sarà più 5100 dottore ma cosa devo fare dicono qualcosa che mangio io, ma io non ho mangiato quasi niente dalla troppa preoccupazione zero appetito pasta in bianco o con patate e carote , riso, carne, pollo! Secondo lei cosa può essere ? Cosa devo fare?
Buona sera,
scusi se Le rispondo solo adesso ma sono in ferie.
Secondo me NON deve fare proprio nulla. La Sua alimentazione NONc'entra nulla.
La candida MOLTO probabilmente viene da pannolino ed è innocente.
DEVE continuare ad allattare e spero che NESSUNO LE abbia consigliato di smettere e fare un latte "speciale" per la diarrea.
Il latte di mamma NON va sospeso mai soprattutto nelle diarree infettive.
Invece è possibile (possibile non significa certo, ma vale la pena di capire ) che dipenda da una infezione delle vie urinarie e quindi sarebbe utile fare un esame di urine al più presto. Lavare benei genitali e far aderire il sacchetto intorno e farla bere / allattarla.
NON sospenda mai ! anzi la attacchi di più
Sentiamoci.
Io sono in ferie sino al 14
Dott GG
Allergeni che passano nel latte
La mia bambina ha da poco compiuto un anno. Ha avuto 2 volte reazione allergica, l'ultima violenta con angioedema ed abbiamo capito senza ombra di dubbio che è allergica alla nocciola (si trattava di una crema di nocciole 100% e la reazione è stata idtantanea).
Ciò premesso, vorrei sapere se allattandola devo:
1.astenermi dal consumare frutta guscio;
2. evitare di far consumare alla bambina tutti i prodotti recanti la dicitura "può contenere tracce di frutta a guscio"
3. Evitare anche io di consumare i suddetti prodotti con questa dicitura e quindi se gli allergeni passano nel latte.
Sono molto preoccupata perché la reazione è stata violentissima.
Prima di questa reazione, io consumavo frutta a guscio ed anche la crema che ha scatenato la reazione allergica. Ma non era mai successo nulla. La bambina ha anche mangiato le mandorle (nel pesto).
Ovviamente ho sentito il pediatra che mi ha già detto di escludere tutta la frutta a guscio dall'alimentazione della bambina.
Ma rimane il dubbio sulla mia alimentazione dal momento che allatto.
Spero possa aiutarmi.
Grazie
Gentile mamma,
la questione "cosa posso mangiare" e "passa nel latte ?" è vecchia quanto Ippocrate ed altrettanto dibattuta.
La tendenza generale è di colpevolizzare la madre che ha ardito decidere l'alimentazione al seno (nel suo caso peraltro di una bambina così grande = 1 anno ! Complimenti a proposito) piuttosto che ricorrere ad un tranquillizzante biberon pieno di un prodotto
a composizione nota e controllata (del tutto nota ? del tutto controllata ? aggiungerei un punto interrogativo su entrambi i punti ).
In realtà la ghiandola mammaria è un laboratorio che da sostanze elementare (aminoacidi, glucosio, sali minerali etc.) che viaggiano nel sangue tira fuori ed esporta verso il bambino sostanze complesse (pesanti proteine, grassi DHA, immunoglobuline di tipo A, etc etc.).
L'intestino della madre digerisce, scioglie, scompone e quindi assorbe ciò che mangia (quindi anche le nocciole) e poi dirotta tramite il sistema portale verso il fegato, che fa la sua parte. E' teoricamente possibile che qualche piccolo frammento - peptide, una breve catenella di 4-5 aminoacidi - dell'alimento possa passare nel latte di mamma, tuttavia ciò avviene molto più raramente di quanto il sentire comune possa suggerire.
In parole povere io suggerire di 1) ovviamente, astenersi rigorosamente dall'offrire alimenti contenenti nocciole alla bimba, 2) evitare, ma senza dare troppo di testa, gli stessi alimenti nella propria alimentazione,3) continuare ad allattare serenamente tanto più che i fattori immunologici presenti nel latte permettono la maturazione e la educazione della risposta immune.
Cordiali saluti
Dott GG
Prednisone, alprazolam, Nicetile, Lyrica, Arcoxia
Buonasera dottore, l' ho contattata qualche mese fa a causa di un problema che ho alla schiena, lei mi aveva mandato una lista di alcune medicine che posso prendere visto che allatto.
Siccome ho fatto altre visite ed infiltrazioni senza i risultati che speravo, oggi ho consultato un altro medico che mi ha dato una lista di medicine che dovrei prendere e che ora le giro.
Vorrei sapere per favore se sono compatibili con l'allattamento.
Grazie mille, attendo sue notizie
Gentile mamma,
innanzi tutto va detto che per una corretta consulenza sarebbe necessario conoscere l'età e le condizioni generali del Suo bambino.
Infatti per (quasi) tutti i farmaci si pone una prudenza generica dell'uso in caso di bimbi pretermine, mentre si è molto molto permissivi in caso di bambini già svezzati o addirittura vicini oppure oltre l'anno di età.
Tornando alla Sua lista
1) Prednisone / deltacortene: ne abbiamo parlato molte volte. E' compatibile, soprattutto per le terapie non prolungate
2) Alprazolam: ansiolitico di prima scelta per la mamma che allatta (v. dichiarazioni AIFA e Min della Salute
3) Lyrica / pregabalin: Escreto in piccole quantità nel latte di mamma. La maggior parte degli autori lo giudica compatibile.
4) Nicetile /L-acetil-carnitina: E' una normale sostanza delle nostre cellule. Si vende in formato farmacologico. Niente da dire .
5) Arcoxia: E' un FANS relativamente nuovo e quindi non esistono ancora studi approfonditi in termini di compatibilità in allattamento.
Gli autori consigliano FANS alternativi con lo sperimentatissimo IBUPROFENE anche ad alte dosi e con il Celecoxib ( Safe. Compatible. Minimal risk for breastfeeding and infant) della stessa famiglia dei FANS dell'Arcoxia, ma più conosciuto e documentato
Cordiali saluti
Dott GG
Bruciore al capezzolo
Buonasera
A distanza di 2 settimane di allattamento continuo ad avere bruciore al capezzolo... La situazione non migliora ma peggiora ad ogni poppata. Chiedo un supporto in merito
Gentile mamma,
le cause di bruciore al capezzolo sono molteplici.
La più frequente un attacco non del tutto corretto: Posizione, bambino in linea, pancia contro pancia - fianco Dx e Sx a contatto entrambi con la pancia della mamma etc.
Ma anche utilizzo incongruo del ciuccio che abitua il bambino ad attaccarsi con la boccuccia socchiusa, allattamento misto con l'incursione del biberon, una quota di ingorgo mammario che impedisce la buona protrusione del capezzolo, utilizzo improprio di detergenti dell'areola ad ogni poppata, la candidiasi del capezzolo etc. etc. etc.
Insomma ce ne è per tutti i gusti.
Quindi occorrerebbe conoscere le condizioni del seno, se si svuota bene ad ogni poppata o rimane duro in alcune parti, se il bruciore compare con l'inizio della poppata e termina staccando il bambino (cattivo attacco) oppure persiste anche quando il bambino si stacca (candidiasi) ed allora la sensazione è di mille aghi conficcati dal capezzolo sin alle spalle.
Ad ogni situazione corrisponde un approccio un pò diverso, anche se le raccomandazioni di valutare
1) posizione mamma/bambino
2) svuotamento del seno se rimane ancora un pò pieno dopo la poppata
3) eliminazione del ciuccio
4) eliminazione o almeno sensibile riduzione per volumi e numero delle poppate di formula al biberon
5) eliminazione della cattiva pratica di "sanificare" il seno ad ogni poppata
6) esporre la mammella libera all'aria
possono e devono essere messe in opera in ogni caso per la buona salute della mammella.
Cordiali saluti
Dott GG
Cresce bene ? Farei meglio ad integrare ?
Sarà colpa del frenulo corto ?
Carissimo dottore Giordano,
all’ultimo bilancio, del terzo mese, il mio bimbo che alla nascita pesava 3,6 kg (3,2 alla dimissione) ora pesa 5,350 kg, siamo al 50 percentile. La lunghezza, invece, ha raggiunto i 63 cm, alla nascita era 50 cm. Secondo il pediatra, il latte di mamma è poco ed incrementa poco questo peso, tanto da “aggiungerne” in formula 90+90 mattina e pomeriggio, come ultima poppata 120 ml. Di mio aggiungo una osservazione confermata dal pediatra, cioè di un frenulo linguale corto, quanto questo più interferire con l’allattamento, quindi la crescita? Per l’aggiunta invece? Forse sbaglio ad insistere, pregiudicandone la crescita.
Grazie per la sua disponibilità
Gentile mamma,
si è discusso molto sull'impatto del frenulo linguale sull'allattamento.
Le statistiche registrano un'incidenza che oscilla fra il 5 ed il 40 % ... quindi è chiaro che la diagnosi varia molto secondo l'operatore.
Se il frenulo è corto, la madre lamenta dolore persistente all'attacco al seno. D'altra parte il dolore, per intenderci, è la costante di ogni situazione di attacco non proprio corretto. Se invece non c'è dolore (parliamo di tanto dolore ! non quel fastidio all'inizio della poppata), allora quando anche il frenulo fosse corto, l'attacco è sostanzialmente corretto e possiamo stare tranquilli.
Per quanto riguarda la crescita in peso del Suo bel pupone, occorre ricordare che i bimbi allattati al seno, quindi quelli tirati su al meglio delle possibilità biologiche e genetiche mamma/bambino, sono longitipi. Cioè sono lunghi e snelli.
Inoltre, vale la vecchia, cara, grossolana regolina del raddoppio del peso nascita intorno ai 5 mesi di vita ed il triplo ad un anno.
Vale a dire che Suo figlio ha un appuntamento con i 6,5/7 chili grosso modo fra 2 mesi e con i 9,5 chili fra circa 9 mesi.
La crescita normale dei bambini ha una velocità decrescente. Non batte gli 800-1000 gr ogni mese, ma va scendendo sino a registrare anche solo qualche etto per mese. Consideri fra i 5 ed i 12 mesi un incremento di 3-3,5 chili complessivi.
Infine va considerato lo stato generale del bambino: E' sereno ? Si stacca con espressione soddisfatta ? E' roseo ? E' idratato ?
Fa pipì ? etc.
Io non so a che punto della storia siete, però virando verso il biberon, magari con l'uso massivo del ciuccio da succhiare fra le poppate, inevitabilmente la mammella sarà sempre meno stimolata, sempre meno produttiva, sempre più deprimentemente vuota.
Al contrario se si hanno dubbi sulla "produttività", il rimedio è appunto aumentare il numero e le occasioni di attacco.
Spero di esserLe stato utile.
Cordiali saluti
Dott GG
Io non so come ringraziarla, le sue parole sono conforto e sostegno! Dopo un inizio difficoltoso, ora siamo ad allattamento esclusivo al seno e vorrei continuare ancora e ancora, non conosce il ciuccio e mangia ogni tre ore circa, spesso saltando una poppata notturna. Nessun dolore all’attacco, mentre c’è e ci sarà sempre quel dubbio di mamma: starò facendo bene?!?
Grazie, grazie, grazie.
Mi sembra la descrizione di una situazione perfetta ...
Cordialissimi saluti
Dott GG
Contraccezione di emergenza
Ho partorito il 26 maggio, ancora non si è presentata la mestruazione vorrei sapere se posso ricorrere alla contraccezione d'emergenza avendo avuto un rapporto non protetto ieri sera..grazie
Gentile mamma,
l'allattamento garantisce una protezione sovrapponibile alla pillola se
1) E' ESCLUSIVO. NIENTE GIOCHI. NIENTE INTEGRAZIONI. NIENTE POPPATA DELLA MEZZANOTTE (niente ciuccio nel primo mese)
2) non è ancora comparso un ciclo
Se queste due semplici condizioni non sono soddisfatte, allora la madre può affidarsi alla c.d. "pillola del giorno dopo".
Si tratta di un progestinico ad alto dosaggio, che NON è tossico per il lattante (la madre può continuare a dare il seno !), ma può ridurre TEMPORANEAMENTE la produzione di latte (la madre DEVE continuare ad allattare per compensare l'inibizione della lattogenesi)
Cordiali saluti
Dott GG
Come si usa il Dostinex ? voglio smettere
(ovvero come non si usa il dostinex)
Buona sera,
Il 7 febbraio ho partorito, ed ho iniziato ad allattare e contemporaneamente do il latte artificiale.
Siccome ho deciso di interrompere l allattamento e il medico curante mi ha prescritto dostinex, ma non sapeva come si dovesse assumere.
Volevo sapere da voi come si assume.
Grazie
Gentile mamma,
il dostinex agisce contrastando l'azione della prolattina.
Dopo il primo mese però la mammella è "sganciata" da questo ormone e quindi l'effetto del farmaco è limitato.
Non conosco i motivi che l'hanno portata a questa scelta, che va comunque rispettata.
La mammella va leggermente ma non completamente svuotata, quel tanto che basta per evitare un ingorgo.
Alla fine questo minimo ma persistente ristagno di latte interno porterà alla scomparsa della lattazione.
E' proprio quello che avviene in tante mamme MAL-consigliate con ciuccio a gogò, integrazione a mezzanotte ed orari fissi (ogni tre ore) !
Cordiali saluti
Dott GG
Buon pomeriggio
dottore Giordano, mi è stato detto di prendere le due pillole di dostinex assieme, già ha 2 giorni che nn allatto più ma io sto male, ho il seno indolenzito nn posso alzare nemmeno le braccia ,in questo caso cosa dovrei fare? Grazie.
Gentile mamma,
come avevo scritto nella mail precedente, la cabergolina/dostinex NON è "la pillola magica che fa asciugare il seno" che molti pensano. Infatti proprio perchè non agisce sul latte già prodotto, nè in maniera significativa sulla lattazione dai due mesi in poi, la cabergolina/dostinex NON trova applicazione nè in caso di mastite, nè in caso di ingorgo mammario.
Molte mamme come Lei ricevono la prescrizione del Dostinex NON accompagnata dal consiglio di ALLEGGERIRE IL SENO COMUNQUE.
Il risultato, COME NEL SUO CASO, è un ingorgo più o meno infiammato, molto doloroso, che va trattato con
1) svuotamento del seno con un tiralatte, per tutto il tempo ed i giorni che sono necessari, sino alla riduzione della lattazione (NO FASCIATURA !!!!!),
2) assunzione di Ibuprofene 200 mg 3 volte al giorno (a meno che non si sia intollerante ai FANS)
Cordiali saluti
Dott GG
Allattamento e ginseng
Buongiorno Dottore,
Nel ringraziarla per essere sempre stato di estremo aiuto, mi rivolgo nuovamente a lei per un dubbio che può sembrare sciocco, ma volendo fare solo il meglio in allattamento ho preferito non “sottovalutare”.
Consumo da mesi un caffè al ginseng al giorno, ma ho letto oggi che può essere dannoso perché potrebbe avere effetti estrogenici ma, allo stesso tempo, molte vitamine sia per la gravidanza che per il post parto lo contengono. Cosa sarebbe meglio fare? Grazie
Certo che ne fate di domande strane !
Sì ! Al ginseng vengono attribuite delle componenti estrogeno agoniste cioè delle sostanze che si comportano come un sovrappiù di estrogeni naturali.
Pertanto potrebbe il suo uso eccessivo ridurre la produzione di latte.
D'altra parte è pur vero che molte culture e molti popoli ne fanno un gran consumo eppure non sono ascritti effetti collaterali. ...
Va aggiunto che non sono disponibili dati scientifici sulla sua escrezione nel latte .
Io per mio orientamento formativo, prudente anzi sospettoso verso quanto non è farmacologicamente titolato (voglio dire "non se ne conosce il preciso dosaggio del principio attivo"), propenderei di utilizzarlo mai come "integratore" medicamentoso, insomma a mò di medicina quotidiana, e lascerei la porta aperta per un uso occasionale "per il piacere del palato".
Ma questo a prescindere dall'allattamento.
Comunque, meno che meno un uso continuativo in gravidanza ....
Cordiali saluti
Dott GG
PS troppo spesso dimentichiamo che il nostro paese (e quindi la nostra cultura gastronomica autoctona) ci consente di essere fra le popolazioni più longeve al mondo.
Tatuaggi ed allattamento
Buonasera, sono una mamma che allatto! Il mio bimbo ha 9 mesi. Volevo sapere se posso farmi un piccolo tatuaggio?
Gentile mamma,
per rispondere alla Sua domanda ho attinto ampiamente al noto portale LACTANCIA.
Devo confessare che quanto ho letto conferma la mia idea che la attuale diffusione dei tatuaggi sia un esempio di comportamento sociale, la cui popolarità sembra garantire una (falsa) sicurezza in termini di salute.
Piccoli o grandi che siano, innanzi tutto i tatuaggi pongono problemi di natura infettiva e DEVONO osservare stringenti norme e procedure per evitare la trasmissione di tutti gli agenti infettivi a trasmissione ematica: Epatite B, epatite C, AIDS-HIV ed altri (MedlinePlus 2020, LLLi2019, Wong 2008, Millner 2001).
Le banche del sangue e molte banche del latte umano donato per sicurezza non accettano donatori/donatrici da 4 a 12 mesi dopo aver praticato un tattoo (Roche 2015, Karp 2010).
Sebbene non siano stati pubblicati casi di effetti indesiderati in bambini di madri che si siano sottoposte a sessioni di tatuaggio durante l'allattamento (Kluger 2018, 2015 & 2012), alcuni autori suggeriscono di evitare di praticare tatuaggi sino alla fine dell'allattamento (Rademeyer 2020, Farley 2019, LLLi 2019, Kluger 2018, 2015 & 2012, Roche 2015).
Ma il grosso problema risultano essere i pigmenti ed i coloranti usati che sono documentate sostanze tossiche o cancerogene: Il cadmio per il colore giallo, il carbonio o il ferro per il colore nero, miscela di cadmio, ferro, cinnabaro, mercurio per il rosso, ferro ed ocra per il marrone, manganese o alluminio per il violetto, totanio o zinco per il bianco, plastiche, formaldeide, diluenti, solventi, contaminanti (nicke, antimonio, arsenico), nanoparticelle etc. (Rademeyer 2020)
L'essere confinati nello spessore della cute sembrerebbe evitare l'ingresso massivo nel torrente ematico e questa è la ragione per cui avere un vecchio tatuaggio o farne uno nuovo, purchè siano rispettati criteri di sicurezza nei confronti della trasmissione di infezioni virali, non controindica di per sé l'allattamento.
D'altra parte molti tattuaggisti professionali rifiutano di procedere in gravidanza ed allattamento (LLLi 2019).
Infine un discorso a parte meritano le procedure di eliminazione/cancellazione di un tatuaggio, che liberano le sostanze tossiche colorate e rendono più probabile il passaggio nel sangue.
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/tattoo/product/
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie tanto..
Ma non lo farò perché la vita di mio figlio vale più di un tatuaggio
Il singhiozzo ?
Buonasera dottor Giordano sono la mamma di XX ! Siamo stati dimesse ieri dall’ospedale! Parlare con lei è sempre un piacere, fa veramente bene grazie di tutto! Volevo dirle che è arrivata la montata lattea è tutto va bene! Unica mia preoccupazione è normale che la bambina ad ogni poppata ha il singhiozzo? Dura 2-3 minuti lei non è infastidita da questo ma mi chiedo è normale ad ogni poppata ? Grazie mille anticipatamente!
Benissimo !
Felicissimo per voi. Il singhiozzo è un aspetto (tra l'altro divertente !) frequente nei neonati e nei lattantini.
E' assolutamente privo di significato patologico. La soluzione ?
Ovvio ! Ri- attaccarlo al seno.
Buona serata
Dott GG
Terapia per la vaginite
Buon giorno dottore,
Mi scuso perché l’ho già disturbata in passato, ma ho nuovamente bisogno di un suo consiglio, e lei è sempre stato gentilissimo e le sue risposte esaustive a dir poco.
Prima della gravidanza soffrivo di vaginiti vulvovaginali ricorrenti, l’unica cura che ha funzionato è stata a base di Elazor 200 e dicoflor elle e ovuli di Meclon.
Qualora io dovessi riprenderla, potrei farla in allattamento? Grazie mille
Gentilissima,
l'Elazor 200 è un antimicotico che ha come principio attivo il fluconazolo, un antimicotico del tutto compatibile con l'allattamento anzi valutato "sicuro" da vari autori. ll dicoflor elle ovuli contiene lattobacilli per ripristinare la flora vaginale. IL meclon ovuli è una associazione un antibiotico e di un antimicotico: Metronidazolo e clotrimazolo. L'assorbimento tramite la mucosa vaginale è estremamente basso e ancora, ma ancora più basso il rischio che possa passare qualcosa nel latte.
Quindi nessun problema
Saluti
Dott GG
La ringrazio tantissimo lei è sempre gentilissimo e le sue risposte illuminanti
Stomatite ed allattamento
Gentilissimo dottore,
Allatto mia figlia di 2 anni, in realtà poche volte al giorno, per lo più per farla addormentare… ma per noi è un momento irrinunciabile. Purtroppo ha preso la stomatite, ha tutte afte in bocca. È stata contagiata da alti bambini all’asilo nido. Premesso che fa fatica a mangiare, qualora riuscisse ad attaccarsi, sarebbe possibile che la stomatite causasse problemi anche ai miei capezzoli? Cosa potrebbe attaccarmi? Inoltre… col tiralatte riesco a tirare veramente poco, se interrompessi l’allattamento per alcuni giorni, magari facendo un po’ di spremitura manuale e tiralatte, potrei perdere comunque il latte? Sempre che poi lei abbia di nuovo voglia di attaccarsi.
La ringrazio moltissimo e le faccio i complimenti per la chiarezza con cui dá i consigli a noi mamme.
Cordiali saluti
Gentilissima,
complimenti per i Suoi anzi Vostri traguardi .
La stomatite nei bambini ... è un termine generico (di che lesioni parliamo ? che microorganismi ?) , quindi non posso che essere generico.
Quella classica, quella con erosioni alle gengive ed al lato interno delle labbra è dovuta ad un'associazione di germi.
Difficilmente potrebbe dare problemi alla mamma. Il latte non è un buon terreno di coltura per i germi, a causa dei milioni di fattori immunologici che contiene.
Il bambino potrebbe avere atteggiamenti "aggressivi" sul seno, utilizzandolo come un punchball per lo stress dovuto al fastidio/dolore in bocca.
La stomatite da candida è facilmente curabile somministrando un pò di Mycostatin sospensione o applicando un pò di Daktarin oral gel in bocca (ed anche un po 'sul seno). La stomatite all'angolo della bocca è anch'essa dovuta a candida.
Riflettendoci bene .. non vedo motivo per cessare l'allattamento per questo motivo. Tra l'altro, FORMALMENTE, la stomatite del bambino NON è nemmeno citata come causa di "ostacolo", né "controindicazione temporanea" all'allattamento.
Infine, la causa della stomatite non è tanto la mano zozza che il pupo si mette continuamente in bocca (la nonna direbbe "tutti anticorpi") quanto delle piccole lesioni della mucosa orale su cui si impiantano i germi. LESIONI CHE PIU' SPESSO SONO DOVUTE ALL'USO DEL CIUCCIO ED ALLA MANIA DI PULIRE LA BOCCA DEI BAMBINI CON GARZINE STERILE, MA RUVIDISSIME E PEGGIO CON BICARBONATO.
Cordialissimi saluti
Dott GG
Grazie infinite per la risposta chiara, celere e tranquillizzante. Complimenti per i consigli che elargisce a noi mamme, gratuitamente, attraverso il sito.
Adesso vuole il biberon !
Buongiorno, il mio bambino ha quasi 2 mesi e a parte i primi 10 gironi di vita poi non ha avuto particolari problemi ad attaccarsi al seno..
adesso sono 4 giorni che non vuole attaccarsi, se provo a tirare il latte e a darglielo con il biberon mangia tranquillamente.
Dal mio seno invece devo insistere tantissimo e diventa molto nervoso
Ho dovuto imbrogliarlo, prima gli do il ciuccio e subito dopo offro il mio seno. Solo così riesce a mangiare
Cosa posso fare?
Dare meno biberon possibile ! Il biberon è tutto il contrario del seno ed abitua anzi mal-abitua a modalità antitetiche rispetto al seno:
Flussi abbondanti ed immediati che ti riempiono la pancia a dismisura prima ancora che te ne accorgi, posizione a panza all'aria e sguardo catatonico al soffitto, bocca socchiusa a cuoricino e la lingua spinta verso dentro (al seno sarebbe aperta a leone e lingua protrusa), gusto cartonato contro gusto aromatico, etc etc.
Shiftare verso il biberon potrebbe innescare un circolo vizioso di 1) minor drenaggio 2) minimo ingorgo/ristagno 3) inibizione della produzione 4) riduzione del flusso 5) ulteriore rifiuto del bambino 6) scoraggiamento della mamma.
Lo ri-educhi al seno tenendolo, non solo per l'orario della poppata, nudo contro il suo petto nudo in poltrona semisdraiata comoda e con le gambe su uno sgabello.
Sono sicuro che ce la farà
Dott GG
PS però secondo me c'è stata una interferenza in un momento del vs percorso. Qualcuno ha dato un biberon ? Ha insistito con il ciuccio ?
Acido ialuronico
Buongiorno Dott Giordano ,
Sono una mamma che ha già chiesto più volte il suo parere, allatto esclusivamente da 20 mesi
4 anni fa prima di avere il mio piccolo ho fatto un intervento di rinoplastica, ovviamente dopo un anno dall assestamento avrei dovuto fare una visita di controllo.
Dopo un paio di mesi ho avuto la gravidanza poi allattamento fino ad oggi e quindi per un motivo e per L altro non ho più fatto nulla …
Ad oggi sono stata a visita e il mio chirurgo mi ha consigliato che devo fare una puntura di rinofiller ( credo sia come quella che fanno alle labbra , quindi con acido ialuronico) io ho detto che prima dovevo chiedere informazioni in merito visto che ancora allatto e non credo se ne parli di smettere.
Quindi vorrei sapere da lei se è consigliato farlo , o se c’è qualche controindicazione per questo tipo di sostanza per cose estetiche …
Grazie sempre in anticipo
Buona giornata
Aspetto sue notizie
Gentile mamma,
l'acido ialuronico è un polisaccaride normalmente presente in vari tessuti del corpo umano (cute, articolazioni, cartilagini, etc. ).
Lo si ritrova normalmente anche nel latte umano.
Per quanto riguarda l'utilizzo in medicina estetica, non esistono studi specifici riguardo alla escrezione nel latte di mamma.
D'altra parte si tratta di una molecola talmente grande (alto peso molecolare) che non è ipotizzabile la possibilità di un trasferimento nel latte significativo.
In conclusione l'ac. ialuronico è considerato universalmente sicuro in termini di compatibilità allattamento.
Quindi nessun ostacolo e nessun problema
Buona serata
Dott GG
Tintura ai capelli
Salve mi scusi Mia moglie si è tinta i capelli. Ha qualche effetto sull'allattamento? Grazie. Continui ad allattare il bambino o no?
Un bambino di una settimana
Gentilissimo,
il cuoio capelluto assorbe pochissimo e la letteratura specializzata nega possibili effetti latte-mediati sul bambino. L'unica eccezione quando la mamma ha una dermatite (infiammazione) del cuoio capelluto, in quanto l'assorbimento aumenta perchè la barriera cutanea è indebolita.
Ma quale donna è così ... imprudente da farsi la tintura con una forte infiammazione arrossamento in testa ?
Quindi nessun problema
Cordiali saluti
Dott GG
Noroxin ed allergia nimesulide
Buon pomeriggio, mi scuso perché ho provato a cercare con la lente d’ingrandimento ma non ho trovato risposte alla domanda.
Ho un caso di cistite acuta, allatto mio figlio di quasi otto mesi, e non so che antibiotico prendere.
Sono purtroppo allergica al nimesulide, per anni ho preso il noroxin (che ormai so che non esiste più).
Cosa posso fare?
Grazie mille
Buona sera,
il noroxin è (o era ?) un antibiotico della famiglia dei fluorochinoloni (norfloxacina) .
La molecola è in vendita sotto altri molti altri nomi commerciali.
E' un antibiotico consentito in allattamento perchè passa nel latte pochissimo o nulla.
Forse non è proprio l'antibiotico di prima scelta per le infezioni urinarie non complicate, però questo è un aspetto di assoluta competenza del Suo medico di famiglia.
La nimesulide è un antifiammatorio ed appartiene ad una categoria di molecole diversissima.
Se si è allergici alla nimesulode, non è detto che lo si debba essere anche per la norfloxacina.
Cordiali saluti
Dott GG
Ragionamento sul peso dei bambini paciocchi
Gentile dottore
La contatto per la mia bimba di 25 giorni. Alla nascita, (prima gravidanza, avvenuta a 41 settimane e 2 gg con cesareo, visto che l'induzione non aveva sortito effetti), pesava 4kg. Alla dimissione, dopo due giorni, aveva avuto il calo fisiologico passando a 3.800kg. Dopo qualche giorno a casa , rendendoci conto che aveva un colorito giallastro, allertati abbiamo fatto i controlli del caso. È stato diagnosticato l'ittero dovuto ad una perdita ulteriore di peso, (3.600kg) e su indicazione dei medici, abbiamo integrato con latte artificiale raggiungendo le 8 poppate complessive. Fino a quel momento avevo solo dato il mio latte e di tenevo molto affinché l'alimentazione fosse esclusivamente al seno. Ma ovviamente data la situazione è stato necessario integrare. Dopo due gg la bambina aveva riacquistato il peso e abbiamo proseguito così per altri 8 gg. A questo punto aveva raggiunto il peso ottimale di 4.250 e ci è stato detto dalla pediatra che l'ha in carico di passare a due poppate di latte artificiale e monitorare il peso, che però in questi giorni è rimasto invariato.
Cacca e pipì sono normali, sia per quantità che per qualità.
L'allattamento al seno dura sempre tanto ( la bambina è quasi sempre attaccata)e io temo non ne sia soddisfatta. (All'inizio i medici mi dicevano che probabilmente il mio latte la saziava ma non la nutriva. E che a 10 gg dal parto avrei avuto il giusto latte per nutrirla adeguatamente).
Spesso, durante la poppata si porta le mani in bocca e si dimena. Sono molto amareggiata all'idea di non allattare e ci tengo molto, ma ovviamente ho a cuore il bene di mia figlia. Vorrei capire dove sbaglio, se è un fatto di attacco errato, o che altro . Vorrei quanto meno che l'allattamento fosse misto, ma soprattutto che la bambina prendesse peso e crescesse adeguatamente. Non vorrei trascurare nulla.
Gentilissima mamma,
innanzi tutto auguri per la Sua bellissima bimba.
Detto questo, occorre considerare che i bambinoni così paciocchi tendono a perdere un pò di più di quanto facciano quelli con peso canonico di 3-3,3 chili.
Sia in termini assoluti (200-300-400 gr), sia in termini relativi (percentuale peso nascita).
Questo perchè alla nascita i bambini paciocchi risultano in genere un pò più annacquati (edematosi, gonfi) dei nati di peso adeguato.
Il peso nascita di questi bambini per di più risente spesso delle infusioni fatte alla madre nel/i giorno/i precedente/i alla nascita e può essere falsato. I liquidi delle infusioni materne possono essere considerevoli se il travaglio è stato prolungato e l'infusione in vena è durata molte ore.
Va aggiunta inoltre la difficoltà dell'avvio dell'allattamento in caso di TC.
E' noto che la montata lattea nelle madri cesarizzate ha uno sprint un pò ritardato e meno vivace. Altro che "a 10 gg. dal parto la produzione di latte raggiunge la piena adeguatezza" !
Tutte le situazioni sopra descritte, quindi, possono rendere tutto più complicato, scoraggiare la madre e spingere verso l'alimentazione al biberon.
Non c'è da stupirsi che la pupa stia al seno a lungo. Anzi lo giudicherei desiderabile.
Invece mi sembra, forse, fin troppo spinto e fin troppo rapido il recupero in peso.
Ma di quale peso stiamo parlando ? Del peso dell'acqua che la pupa aveva in più alla nascita (bimbo edematoso) o del peso dei muscoli e parenchimi di adesso ?
Mi sembra giudizioso il consiglio di ridurre le poppate a due.
Io aggiungerei il consiglio di NON aumentare il volume di formula nel biberon e se fosse possibile anzi ridurlo.
Credo che Lei non stia sbagliando nulla e che possa continuare così tenendo a mente proprio quanto sia stato complicato far partire il Suo allattamento.
Infine ritengo che non dovremmo aspettarci un incremento ad un mese di 4 k del peso nascita + 1 kg, ma un livello più basso.
Cordiali saluti
Dott GG
Muscoril
Salve,
Sto allattando il mio bimbo di due mesi e mezzo esclusivamente al seno.
Ho appena fatto una visita fisiatrica per il mal di schiena e il dottore mi ha fatto una puntura di muscoril dicendomi che fosse compatibile con l’allattamento.
Io mi sono fidata ma documentandomi dopo ho visto che invece non è così. Come mi comporto adesso?
Grazie
Gentilissima mamma,
il muscoril / thiocochicoside è una molecola molto usata in Italia e nei paesi latini, molto meno nei paesi anglosassoni.
Il sito e-lactancia la considera "ad alto rischio" Poorly safe. Evaluate carefully.
Use safer alternative or interrupt breastfeeding 3 to 7 T½.
Lo stesso sito consiglia farmaci alternativi quali :
Come può comportarsi adesso ? Continuando ad allattare ancora e di più di prima, fiduciosa nel valore del latte materno come detossificante, antidoto, moltiplicatore di tutte le risorse potenziali del bambino, anche di quello che si è trovato in utero o nelle prime fasi della sua vita extrauterina in condizioni di difficoltà.
Inoltre aggiungerei personalmente, fiduciosa nella regola d'oro che, tranne che in alcuni rarissimi casi, i farmaci non compatibili sono davvero tossici se in terapia continuata.
Cordialissimi saluti e risentiamoci se vuole
Dott GG
Ho una lombosciatalgia e vorrei fare il Ketorolac / Lixidol
Buonasera, oggi tramite la ginecologa ho avuto modo di ascoltare dei consigli per quanto riguarda l'allattamento.... mi ha consigliato per la lombosciatalgia di farmi la toradol ne ho fatta una e sto molto meglio, siccome tra 10 giorni devo fare rx e visita ortopedica posso sapere se posso farne almeno un'altra? A distanza di quanto tempo e se devo aggiungere qualche altro farmaco. Grazie attendo risposta
Gentile mamma,
al contrario di quello che si pensa e purtroppo si dice alle mamme che allattano ("allattando puoi prendere solo la tachipirina"), il 99 % dei farmaci sono assolutamente compatibili e permessi !
Gli antinfiammatori sono quelli più compatibili fra i farmaci già compatibili.
Anche se per motivi formali quello di prima scelta è l'IBUPROFENE (nome commerciale Moment, Brufen, etc), anche quelli che volgarmente sono detti "più forti" sono del tutto consentiti (voltaren, lixidol o toradol che dir si voglia, etc) .
Quindi la madre che assume questi FANS può benissimo continuare ad allattare senza alcuna ansia.
Purtroppo spesso dati fantasiosi consigli del tipo "butta via il latte per 12 ore" oppure "per 24 ore" oppure per due giorni, a secondo i gusti.
La madre NON deve gettare via nulla e può allattare senza pensieri anche un secondo dopo la puntura dell'antidolorifico.
L'unico antifiammatorio per cui viene consigliata prudenza, però per le terapie continuative di mesi e mesi, è il Naprossene, perchè ha una emivita (la sua durata nell'organismo di chi l'assume) piuttosto lunga.
Gli altri antinfiammatori invece hanno emivita breve o brevissima e questo è uno dei motivi per cui sono ritenuti "sicuri" in allattamento.
Cordiali saluti
Dott GG
PS se ne volesse sapere di più https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/ketorolac-trometamol/product/
intuitivo la bandierina di colore verde
Ha 15 gg.
Buongiorno, sono la mamma di XXX che ha 15 giorni..
Da qualche giorno vedo il mio piccolo quasi come rifiutare il mio seno, non riesce ad attaccarsi bene come nei giorni prima e comincia a diventare molto nervoso.
Se riesce ad attaccarsi poi ciuccia solo qualche minuto e poi non ne vuol più sapere. Come posso aiutarlo a restar calmo e ad invogliarlo ad attaccarsi un po’ di più ?
Premetto che si nutre solo del mio latte, ma sembra che gliene basti pochissimo per saziarsi
Grazie anticipatamente
Gentile mamma,
la poppata ha modalità e tempi di durata (nonchè di intervallo) assolutamente variabile da bambino e bambino e da mamma a mamma (è una primipara ? ha già allattato ?)
Spesso clichè precostituiti e falsi standard del sentire comune portano le mamme a quote d'ansia evitabilissime.
Occorre allora verificare i segni di allattamento di successo della fase di avvio:
Il numero delle scariche di feci (4-5 spruzzetti giallo oro o arancione al giorno, all'inizio ... poi dopo il primo mese anche una volta ogni due o tre gg.), il numero delle pipì (più di cinque nelle 24 ore), il bambino che si stacca sereno anche se vuole ri-attaccarsi dopo 10-15 minuti o che si rilassa sul seno della mamma, l'attacco che NON fa male ad eccezzione di un fastidio iniziale, il seno che si gonfia, etc. etc.
Per ogni dubbio ed ogni problema è sempre valido il consiglio di aumentare il numero delle poppate, lasciando il bambino vestito del solo body (o anche con il solo pannolino meglio) sul torace della mamma SCOPERTO (no reggiseno, no camicia da notte etc.). I due attori DEVONO familiarizzare fra loro e capire le movenze e lo stile l'un dell'altro.
Le ricordo che la mamma che allatta può (e deve) avere una alimentazione varia, saporita, personalizzata. E' fuori da ogni indicazione scientifica la proibizione pregiudiziale di questo o quell'alimento (la vecchia storia dell'aglio e delle cipolle vietate in allattamento)
Cordiali saluti
Dott GG
È la mia prima esperienza, fa cacca regolarmente 5/6 volte al giorno e fa pipì regolarmente.
Non si attacca serenamente al seno, muove la testa a destra e a sinistra molto velocemente e agitandosi prima di attaccarsi. Impiega circa 2 minuti prima di trovare modo di attaccarsi e ciucciare bene.
Proverò ad allattarlo come scritto nella sua mail.. la mia maggior preoccupazione resta il fatto che non mangi abbastanza. Ma a contar i pannolini forse è solo una mia ansia. Grazie
Dimenticavo ...
Il ciuccio va eliminato per tutta la fase di avvio dell'allattamento
In pratica nel primo mese NIENTE CIUCCIO
Ci si rivede con un bambinone d 4 Kg !!!
Gentilissimo Dottore,
Con la mia prima bambina, cinque anni fa, lei fu per me di grande aiuto. Per il mio secondo bimbo, nato a termine, un bambinone di quasi 4 kg, mai immaginavo di ricadere nel tranello dell’allattamento, ma alla dimissione il bambinone aveva perso oltre il 10% di peso, quindi l’aggiunta era inevitabile! Ora però sono qui a combattere tra la voracità che mi spinge ad integrare, perché ha fame, ed un seno che reclama perché è pieno. Nel mezzo ci sono anche io che tendo chiaramente per il mio latte, ma all’atto pratico mi piego al pianto di fame. Mi dia qualche consiglio, partendo dall’impiego o meno del peridon che con la prima mi aiutò ad incrementare e non perdere, ogni tre ore tiro anche il latte, ma mi fermo ancora sui 20 ml, e cerco di attaccarlo ad ogni poppata.
Grazie mille.
Gentile mamma,
complimenti per questa seconda nascita.
Va detto che i bambinoni come questo Suo figlio sono piuttosto "gonfi" (un pò edematosi) e tendono nei primi giorni a perdere anche il 10% tondo tondo del peso di partenza.
Il seno, soprattutto quello di una veterana come Lei, si mette rapidamente a regime ed adegua la sua produzione di latte alle richieste del bambino (non potrebbe essere altrimenti !)
Quindi, tolto l'ammissibile "paracadute" dei primissimi giorni (piccole quantità di formula - 20-30 ml- al biberon - d'altra parte, si badi bene, contestabilissime sotto le procedure OMS - UNICEF), comparsa la montata lattea il pupo va attaccato al seno a ripetizione (senza orari prefissati) cercando di cogliere i segni di ricerca e di richiesta (il pianto NON è un segno di richiesta, ma di angosciante frustrazione) che sono i piccoli movimenti delle labbra e del capo.
Quindi mettere da parte il ciuccio, sconsigliato da TUTTE le procedure nazionali ed internazionali nella fase di avvio, il primo mese, dell'allattamento (nel secondo mese c'è chi dice si e c'è chi dice no) e poppate frequenti e ravvicinate.
Il Peridon è un trucco più adatto alle mamme di prematuri ricoverati in UTIN che a quelle di bambinoni come il Suo.
Se lo attacchi spesso, pena un bell'ingorgo infiammato dalle conseguenze imprevedibili !
Un carissimo saluto
Dott GG
Gentamicina, piperacillina, biberon
Buon pomeriggio dottore sono la mamma di un bimbo allattato al seno e con il biberon con latte materno (dovendo rientrare presto a lavoro ho deciso di abituarlo da subito anche al biberon ) primo figlio allattato esclusivamente al seno per 2 anni e mezzo ma non avevo impegni lavorativi.
Le scrivo perché da qualche giorno sono ricoverata per una brutta infezione post parto mi hanno parlato di endiometrite e trattamento per sepsi puerperale e sto facendo in vena una cura antibiotica importante, in particolare gentamicina e tazocin.
Durante la degenza ospedaliera di questi giorni il bimbo ha finito la scorta del mio latte in frigo e hanno dovuto alimentarlo con la formula, io in ospedale continuo a stimolare la produzione di latte con il tiralatte buttando una grande quantità di latte (che peccato)
La mia domanda è da quando finirò le infusioni di antibiotici quanto tempo ancora dovrò tirare e buttare via il latte prima di poterlo dare in sicurezza al bambino?
Mi scuso se mi sono dilungata la ringrazio anticipatamente per la risposta
Buona giornata
Gentile mamma,
mi dispiace tantissimo per i Suoi problemi di salute, ma sono sicuro che presto andrà a guarigione.
Mi addolora ancor di più che la Sua storia, ahimè, si complichi con la solita ingiustificata diffidenza verso la questione farmaci - allattamento.
Sia la gentamicina, sia la piperacillina sono del tutto compatibili con l'allattamento e NON richiedono alcuna interruzione. Non solo, ma gli autori considerano le due molecole talmente "safe" da non poter consigliare farmaci alternativi ancora più "safe", come di solito in caso di consulenza formale.
Quindi, per favore, NON butti più nemmeno una goccia di latte.
Inoltre la pregherei di mettere da parte il biberon perchè, anche se contiene latte materno, abitua il lattante ad uno stile antitetico al seno:
1) bocca socchiusa contro la bocca spalancata dell'attacco al seno
2) Lingua spinta all'indietro anzicchè protrusa in avanti
3) flussi abbondanti in poco tempo contro flussi moderati e drenati lentamente (in modo naturale!)
4) posizione "a panza all'aria" anzicchè di taglio verso la madre
etc etc etc
Un caro saluto e mi dia notizie.
Dott GG
PS se ne volesse sapere di più
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/piperacillin-sodium-tazobactam-sodium/product/
https://e-lactancia.org/breastfeeding/gentamicin-sulfate/product/
Help ragadi ! Cosa posso fare ?
Buongiorno dottore Giordano. Mi sono accorta che ho un seno spaccato, ho dolore forte quando lui si attacca. Che rimedio mi suggerisce? Us
Bevo 2 litri di acqua ... il colore delle feci è verdino anzi giallino un pò verdino
Buonasera dottore Giordano
Ho un dubbio sul colore delle feci di XX, allattata esclusivamente al seno
Ha un mese e mezzo di vita
Premetto che mangio tutto e bevo regolarmente molto, almeno 2 litri d'acqua al giorno.
Le sue feci da qualche giorno hanno un colore verde chiaro, un giallo verde....
Lei è serena, ogni tanto fa anche aria ma credo sia normale.
Questo colore delle feci è da considerarsi normale nei bambini allattati al seno?
O devo sottoporre la questione alla pediatra?
Grazie mille sempre
Gentile mamma,
in allattamento NON è ci sono quantità prefissate di acqua.
Le procedure OMS / UNICEF dicono di bere quanto la sete spinga a bere.
Il colore delle feci è spesso fuorviante in quanto può dipendere dalla ossidazione delle stesse, dalla permanenza nell'ampolla rettale, etc. etc.
Quindi NON è il caso di farsi venire un inutile mal di testa su colore, numero o consistenza, a meno che non si tratti di feci BIANCHE però bianche come lenzuola (acoliche) o con quantità abbondanti (torrenti) di sangue (non la goccina o la striaturina che forse, può essere, magari è sangue ed invece si tratta ancora di sali biliari).
Il o i rigurgitino/i se la bimba è serena e cresce anche poco (spesso il poco è decretato da parenti o amici o tabelle ansiogene) NON va disturbata
Quindi buona Pasqua e felice allattamento
Dott GG
PARACAPEZZOLO ?
Grazie e buona domenica
Buona sera,
il rimedio per le ragadi è
1) cercare di mettere al seno il bambino in posizione più adeguata: Spalle ben poggiate su una poltrona o contro un cuscino. MAI accoppate verso il bambino. Far poggiare il mento ben bene sul seno. Togliere quanto fa "distanza" dal seno: bavaglini, collettini. Spogliare il bambino e lasciarlo con il solo bodino. Metterlo pancia contro pancia che significa anca Dx ed anca Sx poggiate sul corpo della mamma. Bocca ben aperta "a leoncino". NON DARE IL CIUCCIO perchè abitua ad una forma innaturale ed a tenere la boccuccia chiusa.
2) lasciare il seno scoperto per quanto più tempo al giorno per accelerare la guarigione.
3) scaricare il seno se troppo pieno o manualmente o con tiralatte. Se è pieno "va a palla" e stira l'areola ed il capezzolo e favorisce l'insorgenza delle ragadi.
Il paracapezzolo è consigliato più che altro per i bambini pretermine e per brevi e limitati periodi.
Questo è quanto scrive il manuale UNICEF / OMS. Sel resto sono difficili da usare perchè occorre riempire la punta di latte, bagnarli prima per migliorare l'aderenza, lavarli bene dopo ogni uso, meglio disinfettarli etc.
Cordiali saluti
Dott GG
Mamma infermiera di sala operatoria: I gas anestetici ??
Buonasera.
sono un’infermiera.. a maggio rientrerò a lavoro ed il mio bimbo avrà 7 mesi e mezzo. Ho chiesto di lavorare in sala operatoria ma mi hanno detto che i gas anestetici sono pericolosi se si allatta.. posto che per allora ancora probabilmente allatterò molto ed il mio bimbo ancora non sarà del tutto svezzato.. effettivamente è pericoloso?
Non trovo alcuno studio in merito.
La ringrazio
Gentilissima mamma,
"gas anestetici ed allattamento" è un capitolo di cui ci siamo occupati tante volte nel ns portale ALLATTAMENTI RIUNITI
(Vedi: https://sites.google.com/search/villasofia.it/allattamento?query=gas%20anestetici&universe=classic&scope=site&showTabs=false)
Infatti sono moltissime le mamme che per motivi professionali (anestesiste, infermiere, mamme chirurghi etc) possono entrare in contatto con, dosi infinitesimali badiamo bene, di anestetici volatili. Che siano dosi molecolari è facilmente intuibile dato che nessun operatore, speriamo bene, entra in sonno profondo durante un intervento su un pz in narcosi mediante gas.
La natura stessa (brevissima emivita) dei gas utilizzati fa sì che non esista alcuna controindicazione all'allattamento neanche per la pz operata, che potrebbe allattare immediatamente non appena uscita dalla sala operatoria. Figuriamoci per una operatrice !
I gas sono ritenuti quindi compatibili con l'allattamento dalle società scientifiche (AAP in testa) anche per la mamma che lavora in sala operatoria.
Peraltro, prevedendo un ritorno a 7 mesi e mezzo, la questione è ancora più marginale data la condizione di lattante già svezzato, cioè che mangia anche altro rispetto il l.m., in cui si troverà Suo figlio.
Le allego anche qualche link interessante e Le porgo i miei migliori auguri
Dott GG
sevofluorano
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/sevoflurane/product/
alotano
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/alantan/tradename/
Allergia stagionale / Cetirizina
Buongiorno Dottore,
Ho una bimba di 6 mesi che allatto esclusivamente al seno. Abbiamo iniziato lo svezzamento solo da una settimana.
Da anni soffro di una forte allergia alla parietaria (starnuti continui, lacrimazione degli occhi, stordimento e cefalea) che contrasto con reactine compresse e spray nasonex al momento del bisogno. La scorsa primavera ero in gravidanza e non ho assunto alcun farmaco, in pratica sono stata malissimo per 3 mesi.
Sto iniziando già a star male e non posso ripetere un’altra stagione così. Cosa posso assumere in allattamento al momento del bisogno?
Grazie mille
Cordiali saluti
Gentile mamma,
il reactine è un farmaco a base di cetirizina, un antistaminico relativamente recente (ma non troppo ormai). Si tratta di una molecola del tutto compatibile con l'allattamento e che di per sè non implica alcunchè.
Se ne vuole sapere di più (veda anche la bandierina VERDE)
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/cetirizine-hydrochloride/product/
Stessa "bandierina verde" per aerosol con cortisonici o spray ovviamente
Allatti in tutta serenità
Dott GG
Gravidanza ed allattamento
Buongiorno dott Giordano,
dopo quasi 3 anni ho dovuto bruscamente interrompere l'allattamento perché sono in gravidanza. Ho nausee forti e vomito, non mangio e non bevo e per necessità ho cominciato quindi la terapia con Nuperal sotto indicazione del medico. È stato più difficile per me che per la piccola smettere che invece ha accettato e rispettato. Adesso però il seno fa male perché pieno di latte e non so come trattarlo (XX ciucciava davvero tanto ancora). È giusto fare semplicemente un po' di spremitura manuale?
Grazie sempre per il suo prezioso aiuto
Innanzi tutto la gravidanza non è indicazione alla interruzione dell'allattamento in corso.
Soprattutto nei primi mesi di gravidanza.
D'altra parte tre anni di allattamento, direi, sono più che ragguardevoli e va benissimo stoppare.
Il seno va alleggerito sino ad azzerare la sensazione di pienezza con un tiralatte o manualmente
Il rischio di mastite è sempre presente e se dovessero comparire note di infiammazioni va assunto l'ibuprofene come FANS di prima scelta.
La doxilamina (vecchio antistaminico di 1 generazione) contenuta nel Nuperal controindica l'uso in allattamento.
Auguri !
Dott GG
Allergie alle proteine del latte vaccino, dieta della madre ed allattamento
Gentile Dottore Giordano
Sono mamma di una bimba di 2 mesi e mezzo allattata esclusivamente al seno, oggi per un impegno imprevisto ho lasciato la mia bimba dai nonni che gli hanno dato latte di formula, ma appena mia figlia lo ha assaggiato le è comparso intorno alla bocca fino al mento e guance un eritema rosso vivo, Mi hanno raccomandato di porre attenzione da questo momento alla mia alimentazione eliminando o moderando l’ assunzione di latticini e derivati… E' possibile che l’assunzione da parte mia di latte possa far male alla mia bimba? Vorrei sottolineare che mia figlia cresce in bellezza e grossezza con il mio latte e non ha mai avuto ne coliche ne eruzioni cutanee ne altri fastidi fino adesso
La ringrazio anticipatamente
Gentile mamma,
le proteine del latte vaccino sono la prima causa di allergia alimentare nella prima infanzia.
Se la mamma mangia latticini o beve latte vaccino, le proteine in essi contenute vengono digerite dai succhi acidi dello stomaco e dagli enzimi intestinali, sezionate, scomposte in aminoacidi o al più in peptidi a basso peso molecolare ed a basso potenziale allergico (sono "gruppi di aminoacidi" molti piccoli).
La cosa è stata molto dibattuta nel mondo pediatrico e molti enfatizzano la possibilità (teorica) di che questi peptidi possano causare allergie veicolate appunto dal latte di mamma.
C'è da dire che il latte di mamma però contiene anticorpi (IgA), fattori immunologici e globuli bianchi che concorrono a "vaccinare" (immunizzare) il bambino allattato anche contro questi peptidi.
Inoltre nel Suo caso l'evidenza è che il Suo pupone sino ad oggi ha bevuto latte da una mamma a dieta libera senza avere alcun problema.
Quindi proporrei di continuare allo stesso modo e, se dovessero comparire nuove manifestazioni cutanee, porre un minimo di attenzione riducendo latte vaccino e derivati.
Va anche detto che la dermatite atopica che esordisce a due mesi riconosce come causa l'allergia alle proteine del latte vaccino anche, ma non solo.
Insomma direi di evitare crisi di ansia e continuare ad allattare a volontà.
Anzi ha un motivo in più per allattare.
Buona serata
Dott GG
PS Il parmigiano stagionato due anni è praticamente privo di allergenicità.
NEONATO RICOVERATO
Salve dottore Giordano
Mi chiamo Stefania e sono la mamma di Virginia, la mia seconda bimba, nata 4 giorni fa all'ospedale cervello.
Oggi sono stata dimessa dall'ospedale, la bambina è dovuta rimanere per ittero, si trova infatti sotto foto terapia al 5 piano.
Le scrivo perché sono sempre stata a favore dell'allattamento esclusivo al seno, ho allattato la mia prima bambina per ben 4 anni! E con la seconda arrivata ho avviato fin da subito un buon attacco senza alcuna difficoltà.
La mia preoccupazione è la seguente: non voglio rinunciare all'allattamento, sto tirando il latte e da domani lo porterò alla bambina.
Spero questo ricovero sia breve, le chiedo cosa posso fare oltre a tirare il latte?
Quando la bambina tornerà a casa potrò riprendere ad allattare? Mi può dare dei consigli in merito?
Grazie mille
Buona serata
Cordiali saluti
Gentile mamma,
mi dispiace per l'inconveniente ...
Se una mamma ha allattato in maniera esclusiva per i primi 6 mesi e poi ha continuato all'interno di una buona alimentazione complementare, la mammella diventa una super-mammella per maturazione, efficienza ed attivazione epigenetica permanente delle cellule ghiandolari.
La successiva gravidanza e la nuova nascita vede quindi una mammella "pronta" a scattare perchè ha già tutto.
I secondogeniti infatti sembrano più "pigri", si attaccano meno di quanto hanno fatto i fratelli più grandi proprio perchè percepiscono questa grande efficienza già in essere.
Per tenere attiva la lattazione e, soprattutto, per non incorrere nel rischio di un ingorgo da non svuotamento, è necessario estrarre TUTTO il latte sino all'ultima goccia ed oltre ogni tre ore circa, garantendo un riposo notturno di 6 ore circa.
L'estrazione deve quindi continuare "a vuoto" per circa un paio di minuti anche quando è uscita l'ultima goccia di latte.
Le mamme all'inizio si avviliscono e si demotivano perchè raccolgono pochi ml di latte, ma se si è costanti i pochi ml diventano molti ml.
La tecnica di estrazione risente positivamente di un ambiente sereno e silenzioso, avere una foto del pupo vicino, l'applicazione di panni PIACEVOLMENTE TIEPIDI (MAI troppo CALDI = rischio di infiammazione), un massaggio DELICATO circolare verso l'areola e premendo leggermente contro il torace.
Il latte può essere conservato in freezer da 6 mesi ed oltre, in frigo 3 giorni, a temperatura ambiente diverse ore a seconda della stagione.
Per quanto riguarda il ri-allattamento ed il re-bonding a casa, sono sicuro che
1) ELIMINANDO IL CIUCCIO
2) TENENDO LA BIMBA CON IL SOLO PANNOLINO A CONTATTO PELLE-A-PELLE CON LA MAMMA senza reggiseno e con la camicia aperta (se vi è timore di raffreddamento ci si mette una coperta sopra la coppia e non "a salsicciotto" intorno la bimba)
3) ATTACCANDO LIBERAMENTE AD OGNI SEGNO DI RICHIESTA (smorfie, movimenti del capo, rumorini) anche se SEMBRANO troppo ravvicinati
andrà tutto bene
Cordiali saluti
Dott GG
Ancora mastite
Salve dottore, ci siamo sentiti mesi, adesso la piccola ha nove mesi e continuo con l allattamento esclusivo, abbiamo iniziato k alimentazione complementare ma il più delle volte sono solo assaggi. Le scrivo perche da ieri ho qualche dotto ostruito, ho attaccato di meno la bambina al seno destro per dolore al capezzolo e adesso ho dolore in tutta la parte bassa e laterale, si presentano come zone più gonfie e dolenti con alcuni indurimenti. Da stamattina ho febbre con brivido 38.4 °c , ho provato a spremere manualmente e con il tiralatte, ne esce poco, ho provato impacchi caldi e a fine poppata freddi e ora ho preso ibuprofene (stanotte Tachipirina senza nessun risultato). Può aiutarmi con qualche consiglio? Ho paura di compromettere l allattamento. Grazie mille per il suo lavoro e buona domenica
Buona sera,
l'ingorgo va risolto con un buon tiralatte adoperato ad oltranza ogni tre ore sino a risoluzione. I panni CALDI vanno evitati perchè aumentano l'infiammazione ed il danno tessutale. Al massimo può essere utile una doccia tiepida rilassante. Se la zona è molto arrossata possono essere utili panni freschi decongestionanti.
L'ibuprofene va preso a dosaggio congruo. Le procedure parlano di 400 mg ogni otto ore o dosaggi anche superiori. Quindi potrebbe partire con 400 mg e poi dopo miglioramento scendere a 200 mg tre volte al giorno per qualche gg. L'antibiotico è indicato se la febbre persiste oltre 24 ore e/o ci sono segni di infezione (per es. ragadi infette). Il latte estratto può essere dato al bambino anche se sembra purulento o anche se dopo assunzione di antibiotico.
Buona serata
Dott GG
Sigaretta elettronica ed allattamento .... una falsa sicurezza !
Grazie mille dottore per la sua gentilezza e per la sua risposta esaustiva. ...
Avendo io ho smesso di fumare nicotina poco prima di restare incinta, avevo iniziato a fumare la sigaretta elettronica senza nicotina. Avrei bisogno di sapere se anche quella senza nicotina ed evitare durante l’allattamento. Nel ringraziarla ulteriormente le auguro una buona giornata.
Riguardo il fumo di sigaretta non è solo la nicotina il problema, ma anche le 120 e più sostanze tossiche (neurotossiche e cancerogene per polmoni, vescica, fegato, stomaco, intestino etc.) dal veleno dei topi usato nelle piantagioni al benzopirene, al polonio radioattivo etc che hanno trovato nel fumo di sigaretta.
La nicotina è un farmaco vasocostrittore e "fa scomparire il latte" di per sè !
La sigaretta elettronica contiene un mucchio di additivi ed offre la falsa sensazione di sicurezza, di non pericolo. L'OMS ha emesso migliaia di warnings, ma le industrie sono molto brave e molto potenti soprattutto nella pubblicità.
Il problema non è tanto l'allattamento quanto la salute della madre !
https://e-lactancia.org/breastfeeding/electronic-cigarette/product/
Infatti il portale e-lactancia fa capire che sarebbe meglio usare patch di nicotina o chewing-gum e ... via via perdere il vizio.
Cordiali saluti
Dott GG
Clebopride
Buonasera dottore allatto mio figlio che l'11 febbraio compirà 20 mesi.
Purtroppo soffro di reflusso gastroesofageo e sono in cura da sempre con omeprazolo 40mg.
Ora avendo avuto un peggioramento dei sintomi il mio medico mi ha prescritto Motilex prima di pranzo e cena, per almeno un mese. Logicamente subito mi è stato detto di dover sospendere l'allattamento in quanto il farmaco non è compatibile.
Io sono in crisi perche ho davvero bisogno di curarmi, ma non riesco a togliere il seno a mio figlio e rinunciare a questa nostra coccola quotidiana.
Lei cosa mi consiglia di fare? Davvero il motilex non è compatibile?
La ringrazio per l'aiuto, cordialmente.
Gentile mamma,
il motilex ha come principio attivo la Clebopride, un procinetico appunto molto simile per modalità di azione (antagonista della dopamina) simile alla metoclopramide, ma con maggiori effetti collaterali extrapiramidali (tremori, capogiri, etc.) e molto meno studiato in quanto farmacocinetica. È usato per trattare nausea, vomito e altri disturbi gastrointestinali. Somministrazione orale tre volte al giorno o per via endovenosa.
Non esistono studi specifici riguardo l'escrezione nel latte e per questo l'autorevole sito lactancia lo classifica "probabile sicuro" con un minimo invito alla prudenza in epoca neonatale e nel caso di piccoli prematuri. Quindi NON è il caso di Suo figlio che sta seguendo un "late breastfeeding" (allattamento di lunga durata) e per il quale ogni discorso allattamento-farmaci è puramente teorico.
Il portale spagnolo invita altresì a sostituire ove possibile il farmaco con il conosciutissimo e studiatissimo Domperidone (Peridon), della cui sicurezza siamo arcisicuri.
Ultima cosa: Il Clebopride, come tutti i farmaci della sua categoria è un potente galattogogo, cioè aumenta la produzione di latte !
Cordiali saluti
Dott GG
Farmaci ed allattamento
Buongiorno dott.Giordano
Allatto esclusivamente da 17 mesi , negli ultimi mesi ho avuto dei piccoli problemini che mi hanno portato a prendere farmaci quasi ogni giorno , oggi ho fatto la visita otorino e devo continuare con i farmaci questa cosa mi fa stare male perché a volte penso di staccare visto L elevata assunzione di farmaci e mi questa cosa mi fa stare male…
Volevo chiederle se ovviamente è il caso o meno di staccare o meno , mi creda che ha da novembre … adesso devo fare Augumentin per 10 g e deltacortene 25 mg ( è compatibile questo cortisone o comunque devo staccare per qualche ora L allattamento?) e argotone …aspetto sue notizie sull assunzione di questi farmaci e se, visto L assunzione da mesi di farmaci antidolorifici , antibiotici ecc ,possano compromettere qualcosa sull allattamento.
Grazie sempre buona giornata
Gentile mamma,
purtroppo il luogo comune che "allattando si può assumere soltanto la tachipirina"
è molto duro a morire. E' una delle più grosse fake news o bufale che dir si voglia dei nostri tempi. Ancor più deplorevole perchè esistono infinite fonti di informazioni sulla compatibilità (quasi sempre esistente) farmaci / allattamento.
E' più facile dire quali farmaci sono controindicati in allattamento che enumerare il 99 % dei farmaci consentiti.
Figuriamoci gli antibiotici che Lei ha citato, nonchè il cortisone di cui sopra.
E figuriamoci ancor di più il caso di un bambinone di 17 mesi, quando dopo l'inizio dell'alimentazione complementare (sei mesi) si considera il rischio farmaco della madre via via sempre più inesistente !
Quindi nessun problema. Qualora ritenesse personalmente che sia giunto il momento di smettere di allattare lo faccia pure. Ma i farmaci non sono un motivo valido.
La invito a consultare il ns portale ALLATTAMENTI RIUNITI ed usare la funzione "lentina" in alto a Dx mettendo il nome della molecola che Le interessa (ma anche le parole chiave utili per ogni questione attinente all'allattamento).
Cordiali saluti
Dott GG
Emorroidi e terapia con vasoprotettori
Buon pomeriggio Dottore,
Mio figlio sta per compiere 5 mesi ed è dal parto che soffro terribilmente di emorroidi.
Il medico mi ha consigliato di mettere esclusivamente creme, come il proxtosedyl, ma ormai non sono più d’aiuto e la situazione continua a peggiorare.
Ho letto, con lo strumento apposito, che alcune mamme che le hanno scritto facevano delle cure specifiche per le emorroidi ma io sapevo che allattando non è possibile assumere nulla, è così oppure c’è la possibilità di fare qualche cura un po’ più efficace della semplice crema?
Grazie
Gentile mamma,
le emorroidi sono una patologia diffusissima, che giunge ad inficiare la qualità di vita. Ha tutta la mia solidarietà.
Per quanto riguarda compatibilità farmaci-allattamento, ovviamente, via libera a tutti i preparati "locali" in crema di uso più comune.
Relativamente a terapie "per bocca", i tantissimi farmaci vasoprotettori in commercio per lo più comprendono molecole anti-ossidanti della famiglia dei flavonoidi. Si tratta di "integratori", cioè di sostanze già contenute in dosi più ridotte negli alimenti (ed aggiungerei anche nel latte materno) e quindi del tutto prive di rischi per il lattantino.
Va anche detto che manca una vera evidenza scientifica di efficacia, anche se le aziende farmaceutiche vantano risultati eccezionali.
Quindi nulla osta alla assunzione in allattamento.
Se mastica un pò di inglese può visionare lo splendido portale e-lctancia
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/flavonoid-compounds/product/
Cordiali saluti
Dott GG
Secondogenita: Peso nascita 4 chili, dorme tanto !
Buongiorno,
la mia secondogenita ha 2 mesi, nata 4 kg ed è allattata in modo esclusivo ad oggi pesa 5kg e 800. L'allattamento della prima figlia è andato sempre alla grande ed è terminato intorno ai 3 anni ed era un gran ciucciatrice... e forse qui sta il problema. La seconda figlia mangia ogni 2 ore o anche 3 dorme la notte dalle 21e30 fino anche alle 5e30 del mattino. Mi chiedo quindi,bimbi così piccoli possono stare così tante ore senza ciucciare? non hanno bisogno di poppate più frequenti? Poi sin dalla nascita, sono rare le volte in cui si attacca serenamente "a primo colpo" sembra quasi la debba convincere, nonostante
abbia fame. Mi spiego meglio, dopo i vari segnali di fame, la prendo in posizione culla o a letto o dritta e piange... quindi rigorosamente in piedi la devo cullare un po, piange un po e infine si attacca. È un po' stressante per me, non riesco a capire perché fa così.
Grazie Dottore per l'attenzione
Carissima mamma,
innanzi tutto complimenti per il Suo "allattamento di successo" !
Penso davvero che non lo si possa definire altrimenti. Una bambinona dalla carrozzeria prorompente (4 Kg) che la mamma è riuscita a spingere ben oltre i 5 chili a due mesi di vita. Complimenti davvero !
E qui ritengo sta tutto l'arcano. Dopo la prima esperienza di allattamento la mammella cambia in dimensioni, capacità, maturità, forma, performance e ... persino nel DNA delle sue cellule, che risultano pre-attivate e già pronte ad allattare un altro ed un altro ed un altro ancora pupo.
Ecco perchè la Sua bimba se ne sta buona buona la sera e si gode il sonno serale.
Il primogenito al contrario fa da "personal trainer" intensivo della mammella e la attacca in continuazione, specialmente di sera quando è più attiva la secrezione della prolattina, l'ormone dell'allattamento.
Il secondogenito trova tutto pronto. La tavola è apparecchiata e non si deve scomodare più di tanto.
Questo diverso comportamento mette una certa ansia alle mamme (e quando mai !) che si interrogano su improbabili problemi.
L'unico rischio è, come sempre, l'ingorgo. Cioè che il bimbo satollo non sia motivato a svuotare bene bene la mammella che mantiene dopo la poppata una quota di latte. Quindi, non sarebbe male, durante questo lungo lasso di tempo scaricare un pochino il seno o manualmente o con un tiralatte.
Per quanto riguarda i "rituali di attacco" che Lei lamenta, essendo datati sin dalla nascita, non mi sembrano granchè un problema, visto la crescita prodigiosa di questi due mesi.
Tengo però a ribadire che la crescita ponderale dei BAMBINI SANI ALLATTATI AL SENO segue un andamento non lineare (procede a salti, con brevi ed irregolari intervalli) e comunque DEVE fisiologicamente seguire una velocità decrescente.
Questo per sgombrare il campo a facili e becere accuse di "latte poco nutriente" o "non più sufficiente" che potrebbe ricevere.
Tra l'altro i comparti corporei (quanto di muscoli, quanto di acqua, quanto di grasso, quanto di cervello etc. etc) si re-distribuiscono sensibilmente durante il primo anno di vita. Pertanto a parità di peso ("Aiuto: non è cresciuto !") spesso corrisponde un bambino che ha preso 2 cm di lunghezza.
Quindi, ottimo lavoro avanti così
Dott GG
Ingorgo
Salve dott. Giordano, innanzitutto buon anno nuovo le scrivo per avere il suo aiuto.
Da circa 3/4 gironi sento una “massa” dura all’interno del seno destro e che fa male al tatto..tiro il latte col tiralatte e provo sollievo ma la massa è sempre presente.. cosa posso fare? Il bimbo mangia meno per via del raffreddore e per questo credo che si tratti di un ingorgo.
Grazie in anticipo se mi risponderà ,nel frattempo le auguro una buona giornata.
1) Sturare il naso del pupo con frequentissime istillazioni di sol fisiologica con siringhetta. Astenersi dal la tentazione di fare antibiotici
2) Assumere (la madre ovviamente) ibuprofene 200 mg una cpr per tre (a meno che non si soffra di una qualche controindicazione)
3) Evitare applicazione panni caldi "che sciolgono il latte" e manipolazioni implacabili che infiammano ancora di più
4) Tirare il latte con tiralatte o manualmente anche in posizione della lupa (chinata in avanti con i gomiti poggiati su un tavolo)
5) Consultare il portale Allattamenti Riuniti utilizzando la funzione "lentina" in alto a Dx e parola chiave ingorgo
Cordiali saluti
Dott GG
E' cresciuto poco ?
Gentilissimo dottore Giordano,
Sono mamma per la seconda volta di una bimba nata il 21 dicembre scorso, allattata esclusivamente al seno, ad una settimana dalla nascita ha fatto la visita dal pediatra di libera scelta che mi ha consigliato di dare almeno 4 poppate al giorno di latte materno con il biberon perché la bimba è cresciuta solo 70g in 4 giorni, ma io non sono molto convinta anche perché ho notato negli ultimi giorni maggiore attaccamento e frequenza di poppate rispetto i primi giorni…. Secondo lei come mi devo comportare? È davvero poco l’aumento di peso?
In attesa di suo riscontro, la ringrazio anticipatamente.
Gentilissima mamma,
il Suo piccino ha 14 gg. I primi giorni di vita sono pieni di importanti eventi relativi all' "ADATTAMENTO ALLA VITA EXTRA-UTERINA". Una ricchezza di fatti e cambiamenti che non trova paragone con nessuna altra età !
Infatti nei trattati di Pediatria-Neonatologia si parlava della prima settimana come "età neonatale precoce".
Confesso che è stato questo dinamismo che mi è piaciuto e che mi ha convinto tanti anni fa a fare il Neonatologo.
In questo bailamme di eventi quello che salta agli occhi è il dato "grosso" (e grossolano) del peso.
Il calo ponderale è fisiologico (e direi obbligato) sino all' 8 - 10 %. Il neonato si sgonfia dei liquidi in eccesso derivati dalla sua precedente vita acquatica (immerso nel liquido amniotico) e così gli funzionano meglio 1) i polmoni 2) il cervello !
Il peso di un neonato "ideale" di 3.300 gr quindi scende di 250-300 gr di solito sino al 4°-5° giorno di vita, poi c'è la montata lattea ed inizia prima un periodo di equilibrio ponderale e poi di crescita dapprima lenta e poi via via più regolare.
Ecco perchè anzi mi meraviglia che in Suo figlio di appena 13-14 gg. sia stata rilevata una crescita di 70 gr. nella settimana precedente.
Quindi, direi che le cose vanno bene e non potrei che esortarLa ad attaccare frequentemente ed a lungo il pupone, a negargli in ciuccio e ad attenzionare i soliti segni di allattamento di successo: Numero di pipì, di cacche- che cmq fisiologicamente si diradano nella seconda parte del primo mese di vita -, rigurgitini di colostro, espressione estatica quando si stacca anche si si vuole attaccare di nuovo dopo un pò.
Complimenti e cordiali saluti
Dott GG
Ha dato un morso al seno !
Buongiorno,
Sono mamma di XX 7 mesi.
Purtroppo mentre allattavo ho ricevuto un morso e ho un taglio che da circa 5 giorni non si rimargina. Ovviamente mi fa male quando lui si attacca. Il capezzolo è un po’ gonfio, cosa posso fare?
Grazie
Gentilissima,
mi dispiace per la Sua disavventura.
Capita che i lattanti esprimano reazioni aggressive sul seno per sfogare una qualche forma di frustrazione.
Ogni lesione al capezzolo va trattata lasciandolo scoperto il più possibile ed evitando coppette assorbilatte bagnate a permanenza.
Va lavato con acqua tiepida una volta al giorno. Il gonfiore della lesione potrebbe testimoniare una quota di infezione e quindi sarebbe bene applicare una crema alla gentamicina che comunque risulta innocua per il bambino che si attacca. La gentamicina non si assorbe per via orale.
Cordiali saluti
Dott GG
Ingorgo infiammato seconda gravidanza
Gentilissimo dottore Giordano
Sono mamma x la seconda volta di una bimba di 3 giorni, la prima figlia nata 4 anni fa è stata allattata esclusivamente al seno per 24 mesi …. Questa volta l allattamento è partito con il piede sbagliato, ho entrambi i seni ingorgati, Rossi e dolenti.
Cerco di attaccare la piccola il più possibile ma dopo qualche minuto smette di ciucciare e si addormenta. Quando non ciuccia scarico con il tiralatte ma invece di riscontrare sollievo mi sembra peggiorata la situazione.
Prendo moment 200 x sfiammare e faccio quando posso impacchi caldi naturalmente tutto è più difficile perché c’è la grande a cui dare la giusta considerazione e mi sento molto sopraffatta.
C’è qualcos’altro che posso fare x cercare di risolvere il prima possibile questo ingorgo?
Ps: la neonata ad ogni poppata fa la cacca giallina alcune volte con dei semini è tutto nella norma ?
Grazie in anticipo
Gentile mamma,
avverto sempre le mamme del rischio maggiorato di ingorgo nella seconda esperienza di allattamento. Dopo 24 mesi di allattamento del primo figlio la mammella è un atleta allenatissimo ed ipertrofico pronto a scattare.
I secondogeniti tra l'altro non sentono il bisogno di attaccarsi tanto spesso (come i primi) proprio perchè "sentono" questa mammella veterana già allenata.
L'ingorgo infiammato va trattato con dosi generose di antinfiammatori.
Le procedure parlano di 400 mg di ibuprofene 3 o 4 volte al giorno .
Sono utili panni freschi (il reggiseno tenuto in frigo).
Sono sconsigliati i panni caldi !!! Che se troppo caldi infiammano ancora di più
Spesso sento dire "panni caldi per sciogliere il latte" come se nel seno ci fossero noci di burro da fare in padella. Al massimo vanno consigliate docce tiepide.
Occorre svuotare il seno in continuazione. Più spesso è, meglio è.
Non va applicata una pressione negativa di aspirazione del tiralatte eccessiva per non danneggiare il capezzolo.
Provi anche a tirare in posizione china, con i gomiti su un tavolo ed il seno per gravità verso il basso.
Se dovessero insorgere sintomi generali (febbre, dolori articolari, brividi, astenia = simil influenza) della durata di più di 24 ore allora è indicata una terapia antibiotica (oltre ai FANS).
Coraggio e Buon Natale
Dott GG
PS la tipologia, l'aspetto delle feci, chicchi di riso inclusi, è tipico e prova di un allattamento di successo: complimenti !
Grazie sempre per la sua tempestiva risposta.
Buon Natale
Ho smesso di allattare dopo 18 mesi, ma forse ... dovrei, potrei tornare indietro ?
Salve Dr Giordano, mi rivolgo a lei perché in questo portare ho sempre trovato risposte accurate e mai scontate. Sono la mamma di un bimbo di 18 mesi, da tre giorni ho deciso di sospendere l’allattamento perché mi sentivo davvero esausta. Il bimbo di notte si svegliava spesso,almeno 3/4 volte, ogni notte da quando è nato. Inoltre ormai il seno per lui era diventata unica valvola di sfogo per qualsiasi tipo di emozione, quindi voleva attaccarsi sempre e dovunque. Ora mi rivolgo a lei perche mi stanno divorando i sensi di colpa, amavo allattarlo, amavo vedere come faceva stare lui e come stavamo insieme e ad oggi mi sento in colpa per averlo privato di questa gioia. È già passato qualche giorno ma lui cerca ancora il seno e spesso si addormenta con la manina li giusto per aver conforto. Che devo fare? Continuo su questa strada o ricomincio ad allattarlo? Scusi ma sono davvero in crisi
Scusi il tono assertivo, fuori moda nei nostri tempi di personaggi piacioni, però ...
La vuole smettere di sentirsi in crisi !
La vuole smettere di fare avanti ed indietro!
La vuole smettere di dare segnali ambivalenti a Suo figlio !
I bambini vogliono segnali sicuri, perentori, certi,
responsabilmente certi.
Basta con i "non vorrei, ma se vuoi potrei" !
Il percorso della Sua famiglia ha raggiunto degli importanti traguardi ed evidentemente era il tempo giusto.
Fine.
Così come non possiamo stare a piangere tutta la vita pensando con nostalgia agli anni del liceo ! Si va avanti.
Scusi la franchezza ... spero di averLa scossa (affettuosamente) per il verso giusto.
Buon Natale !
Dott GG
La ringrazio tanto. Sapevo che avrebbe trovato le parole giuste. Grazie ancora per avermi risposto soprattutto a Natale.
Grazie ancora
Forse ho poco latte ?
Dottore, salve, sono la mamma di una bambina di quasi 4 mesi allattata esclusivamente al seno. Ho sempre avuto una grande quantità di latte tanto da riempire una bottiglia da150 di tiralatte in poco tempo, adesso invece da qualche giorno mi rendo conto di avere il seno sgonfio, con poco latte. Ultimamente la bambina durante il giorno si attacca per poco tempo e spesso piange davanti al seno, solo la notte mangia piacevolmente. Non so a cosa sia dovuto questo cambiamento. Cosa posso fare per aumentare il mio latte, posso assumere qualcosa? Grazie e buona giornata
Gentile mamma,
la sensazione di "avere poco latte" prima o poi colpisce ogni mamma.
In realtà nel 90% dei casi si tratta solo di una sensazione.
Il seno acquisisce maturità e produce la quantità di latte che serve evitando rischiosi surplus (ingorgo > mastite).
I bambini peraltro piangono per una infinità di motivi (che la mamma che allatta fa sempre risalire ad un qualche problema di allattamento).
A 4 mesi può anche piangere per fastidio gengivale, per es.
Che la notte poi si attacchi bene è un buon segno.
Cordiali saluti e Buon Natale a Lei e famiglia
Dott GG
Smettere di allattare
Dottore buonasera, ho una bimba di 17 mesi allattata esclusivamente fino al 6º mese e poi auto svezzata . Ad oggi mi sento molto stanca e stressata , grava tutto o quasi sulle mie spalle e la notte anziché riposare mi sveglio 5/6 volte perché la bimba si vuole attaccare. Le chiedo in che modo o che strategie posso adottare per smettere di allattarla in maniera il più possibile non traumatica . Ho provato a non dare il seno durante il giorno il più possibile ma a volte è così incalzante che piange disperata e tenta di alzarmi la maglietta a tutti i costi nonostante le mie rimostranze . Sono stremata… spero possa aiutarmi .
Un caro saluto
Gentile mamma,
"come smettere di allattare ?". E' un tema molto discusso, che ritorna e ritorna su questo portale.
La rimando ad una conversazione pubblicata su Allattamenti Riuniti
https://sites.google.com/a/villasofia.it/allattamento/project-updates/smetterediallattaredopo30mesi
In ogni caso può trovare molte altre conversazioni sullo stesso tema (ma anche altri temi ed altri quesiti), utilizzando la funzione "lentina" in alto a Dx e mettendo le parole chiave giuste.
In sintesi però per risponderLe con una frase: "bisogna volerlo davvero".
Legga la conversazione
Cordiali saluti
Dott GG
SEMPRE ALLATTAMENTO MISTO
Gentilissimo dottore Giordano ,
sono la mamma del piccolo xxx e ci siamo conosciuti proprio il giorno delle nostre dimissioni in ospedale !
Sin dal primo giorno ho deciso di allattare ,però il bambino ha avuto un calo fisiologico del 11% perciò gli erano state integrate 3 poppate il giorno prima di uscire dall’ospedale e vedere come rispondeva … bene ovviamente infatti siamo usciti ! Paride é nato 3,490kg dimissioni 3,170kg. Oggi il bambino ha 25 giorni e già ne abbiamo sentite parecchie .
Dopo una settimana dalle dimissioni primo incontro con la pediatra , il bambino solo con latte materno aveva preso 200gr ! Ottimo direi ! Quindi un peso di 3,370kg . Per scrupolo e per vedere come continuava la crescita l’ha voluto rivedere dopo 5 giorni, purtroppo quel giorno andò male perché aveva preso solo 60g , quindi 3,430 kg .Da quel momento sono nati tutti i miei dubbi e le problematiche che affliggono tutte le donne che allattano, ( il mio latte non basta , ne ho poco , non è buono ) più ovviamente critiche e pressioni dei parenti , perché per colpa mia il bambino era digiuno e non cresceva !
Da quel momento mi vengono proposte 3 poppate aggiuntive, che ovviamente integro perché mi sono sentita incapace e in colpa per non avergli dato nulla di buono, più lo stress della pesata giornaliera ! Dopo una settimana e il bambino ha preso 230gr per un peso totale di 3,660kg. Quindi questo allattamento misto sembrerebbe funzionare !
Alcune persone mi hanno anche proposto un allattamento misto dando prima il seno e subito dopo il biberon, ma mi sembrava di compromettere del tutto l’allattamento, percorso che sto affrontando con tanta fatica e le problematiche del caso come ragadi e bruciore ai capezzoli !
In più sembra parere diffuso, che il bambino non può stare attaccato tutto il giorno a me e che deve fare delle pause di sonno lontano da me … lui riposa o dorme attaccato a me spesso e volentieri ,vuole sempre il mio contatto , anche dopo il biberon si addormenta sempre col seno , raramente riesco a metterlo nella culletta dove al massimo dorme un’ora se sono fortunata !
Vorrei tanto conoscere il suo parere e capire bene quale sia la strada giusta da percorrere ! Io non vorrei interrompere l’allattamento , voglio provarci fino all’ultimo prima di mollare anzi vorrei capire se è possibile fare solo esclusivamente seno o è giusto aggiungere queste poppate integrative ! Chiedo il suo aiuto !!
La ringrazio anticipatamente
Buon lavoro
Gentile mamma,
l'avvio di un allattamento spesso può essere assai difficoltoso per vari elementi.
Io non ricordo bene, scusi i miei primi segni di Alzheimer, la storia di Paride.
Dal questionario capisco che è un bambino di 25 gg. nato da parto spontaneo vaginale.
Non so come dirlo bene ed allora lo dico come mi viene:
La diffusione della cultura e delle corrette pratiche dell'allattamento ha ancora un lungo cammino da percorrere.
Per avviare l'allattamento serve principalmente CONTATTO. Cioè annidamento del bambino fra le tette della madre.
Allora è schiavitù ? Certo per gli standard immaturi, egocentrici, sadici di questa società, spendersi per gli altri, fosse anche tuo figlio, sposta il tiro dall'unico bersaglio che si riconosce: se stessi.
Si allatta stando vicino al bambino, permettendogli di leccare, ciucciare, accarezzare, guardare la tetta a volontà.
Il principio dell'attacco "a richiesta", dell'attacco libero non è cultura pop, new age o chessoio, ma una precisa procedura stabilita dalla Società Italiana di Pediatria, Società Italiana di Neonatologia, dall'OMS, dal Ministero della Salute, dall' Assessorato Regionale della Salute, etc. etc. etc.
Quindi, contatto, contatto e contatto. Poi il peso. I bambini recuperano il peso nascita fra 7 e 14 gg. Alcuni (mia figlia fra questi) anche dopo. E' fondamentale però monitorare le feci (che siamo giallo oro e con i semini di riso dentro, non importa se - dopo i primi giorni di vita - vada ogni due o tre gg. purchè cremose), le urine (5-6 emissioni al giorno). Poi la crescita di qualità: quella in lunghezza. I bambini allattati sono più lunghi che cicciottelli.
Concedere al bambino di leccare la tetta ogni tre ore e subito dopo ficcargli il biberon in bocca con il volume stabilito di formula serve solo a far declinare la lattazione. Se poi ci mettiamo nell'intervallo il malefico ciuccio per "far riposare lo stomachino" il quadro è completo.
Se in questo momento il pupo è abituato a tre poppate di formula, forse non è giusto toglierle d'emblée, ma limarle di una decina di grammi ogni tot giorni e nel frattempo aumentare, aumentare, aumentare la frequenza di attacco, monitorando il peso.
Una crescita di 200 gr la settimana è soddisfacente, ma anche 150 gr è qualcosa.
Restiamo in contatto
Cordiali saluti
Dott GG
Farmaci: Ciprofloxacina e Ketorolac
Salve sono stata al pronto soccorso per dolori da colecisti e mi hanno somministrato toradol in vena, posso allattare mio figlio di 1 anno? Grazie anticipatamente per la risposta
Gentile mamma,
il 99,9 per cento dei farmaci sono compatibili con l'allattamento, nonostante l'ignoranza da "caccia alle streghe" che regna sull'argomento dominata dalla infondata, becera regola che "in allattamento si può assumere solo la tachipirina".
Il Ketorolac (la molecola del toradol) è uno dei farmaci più tollerati in corso di allattamento.
Ma altrettanto compatibili sono gli altri FANS di più comune utilizzo: Diclofenac (Voltaren), Ibuprofene (Brufen), Ketoprofene (OKI) etc. etc. MI fermo per non fare propaganda alle industrie farmaceutiche.
La prego per la prossima volta di utilizzare la funzione "lentina" del portale "allattamenti riuniti google site" in alto a Dx. Mettendo le giuste parole chiave avrebbe trovato IMMEDIATAMENTE risposta al Suo quesito.
es.
https://sites.google.com/search/villasofia.it/allattamento?query=toradol&universe=classic&scope=site&showTabs=false
Cordiali saluti
Dott GG
PS tra l'altro dopo lo "svezzamento" (cioè dopo i sei mesi quando il bambino mangia non solo latte di mamma, ma anche altro) ogni ragionamento su farmaci ed allattamento diventa accademico (cioè di poco significato pratico)
Grazie davvero per la risposta siete stato super esaustivo.. Mi hanno dato una cura di ciproxin 500 compresse per 5 giorni 2 volte al dì.. Posso stare tranquilla?
Per un botolone di un anno che ogni tanto si fa una ciucciatina al seno ?????
Certo che sì. Fra l'altro la ciprofloxacina è
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/ciprofloxacin/product/
Cordiali saluti ancora
Dott GG
Un parto difficile ....
Gentilissimo dottore Giordano,
sono la mamma del piccolo YYY (6gg), peso 4.7kg per 54cm.
Il bimbo è nato lunedì da parto spontaneo, finito con una brutta lacerazione al collo dell'utero che mi ha sfinita fisicamente ed indebolita a causa dell'eccessiva perdita di sangue.
Le scrivo per chiederle qualche consiglio, nonostante visto la mia debolezza me l'abbiano sconsigliato ho insistito per avviare l'allattamento subito dopo il parto, ci sono riuscita anche se con difficoltà dopo qualche ora del parto.
I professionisti sanitari dell'ospedale dove ero ricoverata hanno più volte corretto l'attaccamento ma io ho subito avuto le ragadi, ora noto che il bambino perde tempo per attaccarsi come se si innervosisse idem io perché ho ancora dolori post parto e problemi di anemia ed inoltre il gesto stesso di attaccarlo mi fa molto male.
Mi saprebbe dare qualche indicazione? Il primo bimbo l'ho allattato fino ai due anni e mezzo, ora e come se avessi paura di farlo.
Grazie.
Gentile mamma,
Mi dispiace moltissimo dei problemi che sta attraversando.
Certo, partorire un bambino di 4.6 non deve essere una passeggiata ...
Tuttavia pur trattandosi di una partenza in salita le probabilità di un avvio di successo sono pur sempre a Suo favore trattandosi di una seconda gravidanza, un secondo allattamento, una mammella potenziata e matura.
L'anemia, se ben compensata, non può essere un elemento di condanna al fallimento.
Piuttosto le ragadi sono un segno di grande disagio e di un approccio non performante. E' assai probabile che sofferenze legate alle lacerazioni la costringano a posizioni non proprio da manuale con contorsionismi, schiena inclinata innaturalmente etc. IL risultato è l'attacco "in punta", una presa del seno povera, non drenante, limitata al capezzolo, con il mento del bimbo distanziato dalla mammella. Pertanto Le consiglierei di provare in tutta serenità (evitando giochi mentali "se non ci riesco non sono una buona madre") la posizione semi reclinata, meglio detta natural nurturing di cui sono facilmente reperibili foto e tutor a volontà sul web, anche se la migliore fonte resta il portale della Leche League Italia.
Quindi semisdraiata stile pascià dei tempi andati su una pila di cuscini con il pupo vestito con il solo il body e che staziona sul seno scoperto.
Le ragadi come Lei ben sa guariscono tenendo il seno scoperto all'asciutto.
Mi dia notizie
Dott GG
Dottore io la ringrazio sempre,
già oggi avevo provato per mia comodità questa posizione che lei mi sta consigliando e devo dire che i dolori sono molto diminuiti.
Il latte ce l'ho in abbondanza e il bimbo sembra soddisfatto, facendo tesoro dei suoi consigli la saluta e la ringrazio nuovamente.
Problemi allattamento
Gentile Dott.Giordano,
Sono la mamma di F.
La ringrazio per la precedente risposta al mio quesito. Come da lei indicato ho cercato di migliorare l'attacco al seno, anche se spesso lui si prova ad attaccare con la bocca stretta.
Stiamo migliorando, ma arrivata la sera non ho più latte e quindi devo integrare. Perché dalle 18 in poi il seno non mi produce più latte? Anche se lo attacco, il bimbo si innervosisce perché non mangia e quindi devo integrare. Il latte non mi arriva fino al tarda notte.
Inoltre ho dolore ai capezzoli anche se il bimbo non è attaccato ed il dolore si estende al seno, lateralmente fino all'ascella. Il dolore è spesso bruciore. Ovviamente durante l'allattamento il dolore aumenta e spesso non è sopportabile. Mi devo preoccupare? Cosa posso fare?
La ringrazio in anticipo, e mi scusi se la sto disturbando nuovamente.
Grazie mille
Gentile mamma,
complimenti per il Suo impegno. La percezione di "non avere latte la sera"è un problema comune a tutte le mamme.
Anzi è strano quando una mamma non lo rilevi !
Di sera i bambini si attaccano di più, più frequentemente e più voracemente. Soprattutto nelle mamme primipare.
Questo perchè la prolattina (della mamma ovviamente) trova il suo più efficace stimolo nelle ore serali.
Il bambino lo sa perchè i recettori della retina gli dicono che la luce del sole se ne è andata ed è sera e quindi lo invitano ad attaccarsi di più. Spessissimo questo comportamento è scambiato per "coliche" o in ogni caso per "mancanza di latte".
Quindi arrivano: la consolazione con il ciuccio (vietato nel primo mese di allattamento - tutti d'accordo), l'integrazione con formula, le tisane, le goccine etc.
Quindi il consiglio è allattare di più cercare di evitare quelle "integrazioni" che shiftano inevitabilmente verso l'allattamento artificiale, non fosse altro che il seno non trova più il suo adeguato stimolo con la suzione.
In merito ai disturbi dolorosi ai capezzoli, senz'altro c'entrano non solo la frequenza altissima di attacco, ma anche la modalità di attacco non del tutto corretta e, secondo me anche un piccolo ristagno di latte dopo la poppata (il seno resta un pò duro ?) che infiamma i tubicini della ghiandola. Il fatto che sia irradiato non depone benissimo in termini di infiammazione.
Io direi di controllare al meglio la correttezza della poppata, magari togliendo molti vestitini al pupo e lasciandolo in body per meglio visualizzare la posizione testa-spalla-sederino in asse e pancia contro pancia (NON FIANCO BIMBO CONTRO PANCIA MAMMA !). Occorre anche svuotare sempre il seno se resta ingorgato dopo le poppate. Il bambino potrebbe piangere anche perchè trova difficile tirare il latte da una mammella ingorgata. Se il dolore dovesse aumentare allora nulla vieta di assumere una compressa di ibuprofene da 200 mg (sempre che Lei non abbia qualcosa che lo controindichi !).
Cordiali saluti
Dott GG
Reflusso gastro-esofageo
Buongiorno dott. Giordano,
con piacere le dico che i miei problemi si sono risolti e la mia bambina è cresciuta; sabato pesava 6.330 kg, alla nascita 22.07.22 3.270 kg, calo importante e crescita di 500 gr il primo mese. Il 22 novembre, a 4 mesi, probabilmente avrà raddoppiato il peso alla nascita, grammo più, grammo meno.
Il motivo per cui le scrivo oggi è questo:
La bambina, come il mio primogenito, rigurgita dalla nascita...già il colostro in ospedale. Ha sempre avuto una suzione vigorosa, ingurgita tanta aria, penso che ormai si attacchi bene perché non provo alcun fastidio, ma comunque prende aria.
Rigurgita sia latte appena bevuto che ricottina, mangia più a offerta che a richiesta perché si addormenta o ciucciando o cullata con una musichina. Non dorme assolutamente nella culla o nella carrozzina.
Spesso, anche se dorme in braccio, si sveglia come infastidita, spinge e si sforza, strofina la testolina sul mio petto, si contorce tipo serpente e piange. Si calma cambiando posizione o riprendendo a dondolare e si riaddormenta.
Mangia anche dopo avere appena riurgitato e non vorrei che questo pancino sempre sovraccarico e mai in pausa sia la causa del disturbo insieme a tutta l aria che ingerisce. Per questi disturbi, la notte dorme poco e male soprattutto nell' ultimo mese perché appunto si sforza nel sonno e spinge piegando il capo verso l'addome come se dovesse fare aria. Devo tenerla spesso a dormire sul petto o comunque con il busto rialzato.
Si scarica giornalmente una o 2 volte, prima molte di più (6/8) con feci giallo oro. Noto che fa poca aria ed ora a differenza di prima si sforza molto a fare la cacca. Mette le manine in bocca non capisco se siano le gengive o il reflusso.
A parte questi fastidi che le disturbano il sonno, da sveglia sorride, gioca, fa versetti, gradisce che le si parli, ama le coccole.
La pediatra dice che si tratta di coliche, ma non dovrebbero essere serali, con pianto protratto? Lei ha avuto un solo episodio di pianto improvviso di mattina in cui rifiutava persino il seno, durato 3 ore. Per il resto il suo pianto cessa con il seno, o addormentandola, quindi è consolabile.
Ho dato XXX e YYY gocce quest' ultimo 2 volte al giorno, ma salvo rilassarla un minimo non ha attutito granché i disturbi e non voglio ridarlo perché è pieno di zuccheri che forse potrebbero peggiorare la situazione.
Ho sostituito con XYXYXY gocce, senza zuccheri e con aggiunta di finocchietto.
Poi mi chiedo, ha quasi 4 mesi, non è grandina x le coliche oppure possono comunque esserci degli spasmi dovuti all'aria in eccesso che non riesce ad eliminare e alle evacuazioni diventate difficoltose?
Come distinguere le coliche dal reflusso patologico?
Noto che non ha inciso sulla crescita ma mi preoccupa che abbia il sonno disturbato e così nemmeno io riposo mai!
Quanto agli eventuali sciroppi, gli antiacidi possono aumentare il rischio di gastroenteriti proprio x tamponare l'acidità che uccide i batteri? Questo lo chiedo perché così mi è stato detto in occasione di una mia visita.
Ho letto che consiglia esame urine. Nel caso di mia figlia, che sta prendendo 1 kg al mese, una infezione vie urinarie non avrebbe inciso sulla crescita? È un esame non invasivo, ma di questi tempi....cerco di evitare x quanto possibile l'ospedale!
Cosa devo fare o modificare? Allattare di meno, svezzarla a 5 mesi anziché sei? Dare uno sciroppo? Vorrei potermela godere di più!
Aspetto la Sua preziosa risposta.
Con stima.
Mamma mia quante domande !!!
Mi sono confuso !
Si ! E' un dato: Suo figlia gode di ottima salute. Non starei lì a cercare improbabili infezioni (urine comprese) o disturbi significativi.
Certo ha un pò di reflusso gastro-esofageo, come ... il 99 % dei bambini sotto i sei mesi. Che diagnosi facile !
Quanto la disturba questo reflusso ? Complessivamente poco o nulla tant'è che sta raddoppiando il peso (io veramente dico sempre 4 o più frequentemente 5 mesi).
Vuole la pappa anche dopo il rigurgito ? o chiamiamolo meglio vomito (se è ricottina ... ) ? Bene. Giusto.
Ma allora perchè si lamenta ? Mah ! Non saprei .. le coliche mi sembrano poco probabili ... per il bruciore esofageo da reflusso ? potrebbe essere.
Per i dentini ? ma si sbava ? si gratta le gengive con le manine ? ha un pò di catarro in gola da irritazione ? Se non vi sono questi piccoli segni anche i dentini sono improbabili.
Forse per noia ? come diceva la nonna. Una volta i bambini piangevano senza che le mamme si arrovellassero il cervello più di tanto.
Ma tornando al bruciore da reflusso. Forse farei una prova ex-iuvantibus (= se funziona è quello) con un anti-reflusso (una sospensione di alginato) dato 10-15 min dopo le poppate (non mi chieda la marca per favore). Si può provare per due o tre giorni e vedere come va.
Una cosa che farei certamente è sospendere tutte queste goccine e ridurre assai assai questi ritualismi (per quanto carini), ma temo troppo strutturati, a base di musichette e giravolte. Quindi solo spontaneità.
Per quanto riguarda l'ipotesi di iper-alimentazione da troppo latte di mamma ... non voglio nemmeno commentarla perchè sarei troppo poco politicamente corretto.
I cibi semisolidi (non gli omogeneizzati di frutta, ma la frutta vera tenuta in mano e presa a mozziconi) VANNO INTRODOTTI INTORNO A 6 MESI, quando il bambino ce li richiede, sta in posizione seduta a tavola con il seggiolino e porge la mano.
Cordialissimi saluti
Dott GG
Gabapentin e Clonazepan per la "sindrome delle gambe senza riposo"
Buongiorno,
Dalla prima gravidanza nel 2019 ho avuto la sindrome delle gambe senza riposo, che mi ha letteralmente tolto il sonno. Pur essendo una collega non l'ho capito subito e complice la pandemia ho fatto una serie di accertamenti prima di approdare da una neurologa che mi ha prescritto a Febbraio 2022 il Lyrica (Gabapentin) al dosaggio minimo di 25 mg...ho risolto egregiamente, se non fosse che a Marzo sono rimasta incinta e quindi ho dovuto sospendere.
Chiaramente il problema si è ripresentato massivamente, ho chiesto alla neurologa se almeno dopo il parto (previsto per fine Novembre) durante l'allattamento c'è la possibilità di poter prendere qualcosa visto che già arrivo senza sonno. Tempo fa avevo consultato il Centro antiveleni, secondo cui il Lyrica in allattamento si potrebbe prendere, ho consultato il sito e-lactancia, ma ovviamente non voglio fare nulla di testa mia.
La neurologa non si sente di consigliare nulla di certo (Lyrica? Gabapentin? Clonazepam?) senza il parere del neonatologo...motivo per cui sono qui a chiedere consiglio.
Vi ringrazio anticipatamente.
Gentilissima collega,
iL GABAPENTIN ed il PREGABALIN sono due molecole analoghe come struttura chimica e come meccanismo di azione.
Tuttavia, come sempre si procede in tema di valutazione di compatibilità in allattamento, il pregabalin ha uno score leggermente inferiore a causa del minor numero di references e di studi clinici rispetto il gabapentin.
Il pregabalin (Lyrica) passa nel latte in quantità tali da rendere improbabile effetti clinici, che infatti non sono mai stati (Lockwood, 2016; Ohman 2011). Particolarmente alti sono i livelli nel colostro delle prime 48 ore se la mamma lo ha assunto durante la gravidanza, ma dati i piccoli volumi del colostro ... la quantità in assoluto trasferita è pur sempre molto piccola.
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/lyrica/tradename/
Il gabapentin è più studiato, più "rodato" e quindi considerato più "safe" del Pregabalin in allattamento, soprattutto durante il periodo neonatale e se il piccolino è un bambino pretermine. I livelli plasmatici nel bambino allattato sono risultati o NON RILEVABILI oppure estremamente bassi (Kristensen 2006, Ohman 2005)
Se vuoi qualche notizia in più ti consiglio di dare un'occhiata alla apposita pagina, in open access, di LACTMED (la sezione della NIH dedicata a farmaci ed allattamento) dove trovi una revisione aggiornata a Marzo 2022 e che enfatizza l'assenza di effetti indesiderati sui lattanti o di interferenze sull'avvio dell'allattamento riferibili con certezza all'assunzione del farmaco. E questo anche a fronte di dosaggi piuttosto significativi ... 600 mg tre volte al giorno, peraltro in alcuni casi in associazione con altre molecole psicoattive.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK501224/
Vi è un generico consiglio prudenziale di vigilare su eventuale sonnolenza strana o scarsa suzione del bambino allattato.
Il Clonazepam è invece una benzodiazepina considerata safe in allattamento e che secondo il giudizio di lactancia sembrerebbe essere ancora più "safe".
Invece mi sembra giusto sottolineare che la mamma che assume farmaci ad azione sedativa dovrebbe astenersi o comunque limitare il bed-sharing, dormire con il bambino nel proprio letto, non fosse altro che per il rischio di caduta del neonato dal lettone per ipovigilanza materna.
Lo dice l'UNICEF / OMS ... e se lo dice lui che fa del contatto stretto un dogma ... ci puoi credere
"It is not recommended to share a bed (co-sleeping, bed-sharing) with the baby if this drug is being taken, due to increased risk of asphyxia or sudden infant death (UNICEF UK 2018, 2017, 2014 and 2013, Landa 2012, ABM 2008, UNICEF UK 2006)."
Spero di aver aggiunto qualche elemento alla tua già accurata ricerca.
Auguri
Dott GG
PS: Giusta la posizione della collega neurologa di condivisione con il neonatologo
Claritromicina
Gentilissimo Dott. Giordano,
La ringrazio per la risposta.
Vorrei anche chiederle se posso assumere Macladin in allattamento. Se no, cosa potrei assumere in alternativa? Ho un'infezione polmonare.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
La Claritromicina è compatibile con l'allattamento.
Cordiali saluti
Dott GG
Miorilassante Tiocolchicoside e sciatalgia
Gent.mo Dott. Giordano,
Le scrivo per avere un consiglio.
Mio figlio ha 15 mesi e l'ho sempre allattato esclusivamente al seno. Ovviamente il bambino è svezzato e mangia tutto ma continuo l'allattamento a richiesta soprattutto perché il bambino ha iniziato il nido e sta anche mettendo i premolari, quindi mi accorgo che ha bisogno di essere tranquillizzato.
Purtroppo a causa di una sciatalgia ho iniziato Tiocolchicoside e Nicetile mattina e sera e, avendo saputo che il Muscoril va a finire nel latte materno, ho sospeso l'allattamento ieri, con immensa difficoltà. Nel frattempo mi è stato detto che aspettando 7 ore dall'assunzione del Tiocolchicoside, posso allattare e che, in alternativa, potrei sostituirlo con il Baclofen che è più sicuro.
Intanto io il Tiocolchicoside l'ho iniziato e devo prendere un miorilassante fino a sabato.
Cosa mi consiglia di fare?
Continuo col Tiocolchicoside e allatto il bambino dopo 7 ore? E come faccio la notte, momento in cui mio figlio richiede il latte almeno 3 volte?
Posso tirare il mio latte prima di assumere il farmaco la sera e glielo do la notte con il biberon?
In attesa di un suo riscontro La saluto cordialmente e la ringrazio in anticipo.
Distinti saluti.
Gentilissima mamma,
confesso che .... mi sono confuso !
Ma andiamo per ordine.
Il Nicetile non è altro che n-acetilcarnitina, una molecola (un trasportatore di grassi dentro i mitocondri delle cellule per aumentare la produzione di energia) ampiamente presente per esempio nelle carni bianche e rosse, ma non solo.
Chiamiamolo pure integratore.
Assolutamente innocuo e compatibile e non pensiamoci più.
Altra cosa la Tiocolchicoside, molecola in odore di mutagenicità, di cui non è disponibile sufficiente bibliografia e di cui è stato segnalato un caso di convulsioni in un bambino la cui madre assumeva da tre giorni 8 mg al giorno del farmaco.
Quindi assolutamente sconsigliata in allattamento.
Ha detto bene che il Baclofen è la molecola miorilassante alternativa, sicura.
Le ricordo che i FANS sono farmaci assolutamente compatibili con l'allattamento:
dall'Ibuprofene al Ketoprofene, dal Diclofenac al piroxicam.
Si possono assumere a dose piena (a meno che non sussista anamnesi di gastrite o similia) ed aiutano in tutte le situazioni dolorose muscolo-scheletriche.
Infine, vige la solita regola per la quale in caso di allattamento di un bimbo già grandetto ogni storia di farmaco-compatibilità va a cadere sempre più nel campo delle esercitazioni teoriche.
Però la tiocolchicoside non la consiglierei.
Cordiali saluti
Dott GG
Allattamento protratto e fertilità
Buonasera caro dottor Giordano,
parecchio tempo fa le chiesi se ci fossero delle controindicazioni nell'allattamento in gravidanza e lei mi rispose che non ci sono evidenze scientifiche che mostrano legami di causa/effetto tra l'allattamento e l'abortività così come per l'assunzione in gravidanza di eparina a basso peso molecolare e cardioaspirina (ho precedenti abortivi)
Torno a farle qualche domanda....
Allatto con gioia e ancora abbondantemente la mia bimba già da due anni e mezzo e da circa tre mesi io e il papà abbiamo provato a concepire un altro bimbo ma niente da fare ancora...
Mi chiedo se l'allattamento, e quindi i valori della prolattina, possono incidere negativamente sulla fertilità?
Poi, come già fatto in passato, essendo un soggetto con ovaio micromultifollicolare, posso assumere in allattamento inositolo per migliorare la qualità degli ovociti?
Purtroppo non posso presentare certi quesiti al ginecologo che mi segue perché purtroppo mi interromperebbe dicendomi che devo smettere di allattare perché la suzione è abortiva....
Ahi, ahi, ahi
Grazie infinitamente e sempre
Gentile mamma,
se vi è ciclo, c'è ovulazione.
Tre mesi di rapporti "non protetti" o volutamente fertili sono pochissimi se consideriamo la bassissima prospettiva di concepimento (circa il 18-20 %), che per altro si riduce drasticamente man mano che si va avanti con l'età.
Tra l'altro l'impatto sulla ormonalità della madre di una bambina di due anni e mezzo che si attacca di tanto in tanto e mangia la sua pasta alla norma oppure al ragù di salsiccia o lo sfincione quello buono (lo spero per lei !), senza dubbio è trascurabile.
L'inositolo è un integratore che negli ultimi anni ha riscosso enorme successo in campo ostetrico-ginecologico e non solo. NON HA ALCUNA INCOMPATIBILITA' CON L'ALLATTAMENTO e può essere assunto senza alcun pensiero in questo senso.
Sul potere abortivo dell'allattamento, specie di quello sporadico e fugace di una bimba di due anni e mezzo, penso non valga la pena di aggiungere alcun ulteriore commento.
Per onestà intellettuale occorre considerare che è pur vero che ad un certo punto si smette di allattare. Se la mamma lo vuole veramente e si sente pronta ad andare oltre, si dà un bello stop, un bacino alla pupa e non ci si pensa più. In tutta libertà e sicure di aver fatto un bellissimo lavoro che continua in altre forme.
Però occorre essere convinte altrimenti non ha senso fare i soliti tentennamenti, due passi avanti e tre indietro.
Auguri
Dott GG
PS: sono sicuro che a breve arriverà
Le sue parole sono state più dell'abbraccio di un padre.
Se i medici avessero tutti il suo approccio e la sua vocazione il mondo della sanità sarebbe meraviglioso.
La sua missione per noi mamme è un dono prezioso.
Grazie infinitamente e spero di poterla incontrare presto!
Mio figlio è irrequieto: Si attacca, ma è nervoso e poi piange ....
Sono la mamma di XXX di 5 mesi tra pochi giorni.
Premetto che ho allattato XXX al seno dalla nascita, non ho mai avuto problemi, anzi lui è sempre stato un bimbo che si attaccava spesso e volentieri, prendendo più di 200gr a settimana.
Da circa 2 settimane invece sto avendo parecchi problemi ad attaccarlo o a mantenerlo attaccato, in quanto o piange appena lo avvicino oppure gira la testa all’indietro o si attacca e gira subito la testa staccandosi come per guardare cosa c’è dietro di lui.
Se mi metto da sola al buio senza rumori e suoni la situazione migliora ma non di molto.
In generale è molto nervoso, anche se non piange emette spessissimo delle urla acutissime.
Inoltre quando si addormenta, dopo averlo cullato a dovere li poggio nel lettino e subito scatta con gli occhi aperti.
Spero in qualche consiglio.
Grazie
Carissima mamma,
è possibile che il bambino sia infastidito da qualche cosa di "locale": una afte, infiammazione alla arcate, da incipiente eruzione degli incisivi (gengive gonfie e doloranti, tossetta per un pò di catarro in gola e cacchina puzzosa mal digerita)
Può provare ex iuvantibus con un prodotto (gel) a base di miele rosato sulle gengive a scopo decongestionante (male non fa) e comunque sarebbe giusto che il/la Pediatria di l.s. lo vedesse.
Certamente l'allattamento non c'entra nulla e nessuno parli di latte che è scomparso, è diventato acqua o altre amenità del genere.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie mille,
Prendere Geffer ed allattare una bambina di 3 anni
Salve io ho una bambina di 3 anni che prende il latte materno solo la sera. Io devo prendere il Geffer che ho problemi allo stomaco pero prima di prenderlo volevo sapere se posso assumerlo tranquillamente
Gentile mamma,
il prodotto da Lei citato contiene metoclopramide cloridrato (Plasil), dimeticone (Mylicon), potassio citrato, acido citrico, acido tartarico, sodio bicarbonato (tamponi acidità).
Sono molecole TUTTE compatibili con l'allattamento.
Una piccola nota per la metoclopramide (plasil) in esso contenuta.
Si tratta di un farmaco che accelera la motilità gastrica e che ha il simpatico effetto collaterale di aumentare il latte, anche se a tal fine si preferisce il buon Domperidone che risulta molto più maneggevole.
Comunque assolutamente compatibile con l'allattamento, anche se la "cartuzza" della confezione riporta pavidamente, tendenziosamente e banalmente la solita tiritera "gravidanza ed allattamento" (l'industria ti dice "non ne voglio sapere nulla di responsabilità" - anche se non ci sono rischi)
Nel Suo caso specifico è veramente risibile parlare di compatibilità farmaci ed allattamento trattandosi di un bambino di tre anni !!!!
A proposito complimenti
Dott GG
PS
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/metoclopramide/product/
Se conosce l'inglese ....
Ipertiroidismo, propiltiouracine (compatibile), anticorpi, paura di far male al bambino
Buongiorno dottore,
l'avevo contattata mesi fa in merito alla terapia con propycil durante l allattamento.
Oggi ho fatto un'altra visita, ed il dottore mi ha detto che allattando contagio il bambino e se al momento gli faccio gli esami del sangue al 100 per cento anche lui ha ipertiroidismo. Questa notizia mi ha messo in difficoltà e confusione perché devo smettere di allattare ma anche perché ho paura di aver fatto del male al bambino. Lei sa darmi indicazioni in merito?
Inoltre mi ha prescritto anche un antiossidante che ho pensato di prenderlo quando l allattamento sarà concluso definitivamente non so se al momento posso fare male al piccolo.
Grazie mille per la sua attenzione.
Cordiali saluti
Gentile mamma,
il propylthiouracile (principio attivo del propycil) è una molecola assolutamente compatibile con l'allattamento, già ampiamente discussa dalle pagine del portale "ALLATTAMENTI RIUNITI".
NON si tratta di una mia opinione soggettiva, ma della valutazione di tutte le più prestigiose ed affidabili società scientifiche nazionali ed internazionali (OMS in testa, ma anche Accademia Americana di Pediatria, AIFA dott. Davanzo etc. ). Faccio copia incolla dal bellissimo sito Lactancia
https://e-lactancia.org/breastfeeding/propylthiouracil-ptu/product/
NON richiede nè sospensione, nè interruzione allattamento, nè alcun particolare intervento sulla mamma che allatta o sul bambino allattato.
La sospensione del latte materno è arbitraria ed autolesionista. Non fa che negare gratis tutti i benefici del latte di mamma
(Leucemie, le riduce del 18 %).
Pertanto può continuare ad allattare in tutta serenità
Cordiali saluti
Dott GG
Anti-thyroid drug that blocks the production of thyroid hormones. Indicated in hyperthyroidism. Oral administration in one to two daily doses.
Small amount of Propylthiouracil can reach the breast milk and it doesn't cause harm to the thyroid function.(Low 1979, Kampmann 1980, Cooper 1987)
Several medical societies, experts and expert consensus, consider the use of this medication to be safe during breastfeeding. (Hale, LactMed, Peng 2022, Dumitrascu 2021, Amino 2020, Alexander 2017, Stagnaro 2011, Inoue 2009, Glatstein 2009, Marx 2008, Azizi 2006, Bartalena 2005, Mandel 2001, Momotani 2000 & 1989, Cooper 1987, McDougall 1986, Kampmann 1980 )
The American Thyroid Association and other authors (Amino 2020, Alexander 2017, Stagnaro 2011, Mandel 2001) stated that a daily dose as high as 450 mg is safe while breastfeeding. However, some studies have shown no harmful effect at a daily dose as high as 750 mg (Inoue 2009, Glatstein 2009, Marx 2008, Azizi 2006, Bartalena 2005, Momotani 2000 y 1989, Cooper 1987, McDougall 1986, Kampmann 1980). Some author recommend a maximum of 300 mg daily during breastfeeding. (Dumitrascu 2021)
Routine laboratory monitoring of thyroid function is not recommended in healthy infants who are developing well clinically. (Alexander 2017)
Methimazole or Carbimazole is preferred since liver toxicity has been found among patients who were treated with Propylthiouracil. (Karras 2009, 2010 y 2012, Azizi 2011, Serrano 2014, Hudzik 2016)
No se precisa
The American Academy of Pediatrics has rated it as compatible with breastfeeding. (AAP 2001)
Eleventh WHO Model List of Essential Drugs 2002: Compatible with breastfeeding. (OMS 2002)
...... Tuttavia giorno 19 ottobre un altro specialista mi ha comunicato che il problema non è il farmaco ma la mia patologia. Essa comporta valori animali e un numero elevato di anticorpi che attaccano la tiroide provocandomi ipertiroidismo. Il medico mi ha detto che questi anticorpi elevati passano nel latte provocando così ipertiroidismo anche al bambino. La sua comunicazione mi ha molto spaventata e sto cercando di capire se davvero ho fatto del male al bambino. Mi ha detto di smettere ma come può ben capire non è semplice smettere di allattare da un giorno all'altro specie se il bambino non prende ne ciuccio ne biberon
Il mio bambino ha 11 mesi e si addormenta solo con me. Certo piano piano troveremo alternative ma non è facile.
Volevo sapere se lei sa darmi qualche indicazione in merito se davvero la situazione è così complicata.
Vi ringrazio per la vostra attenzione
Carissima mamma,
il latte di mamma è pieno zeppo di anticorpi. Sono le famose immunoglobuline di classe A, quelle tipiche delle secrezioni esterne. Sono enormi, hanno un'azione "locale" (PROTEGGONO DA GASTROENTERITI, ALLERGIE ETC.), NON PASSANO IN CIRCOLO e non sono in grado di provocare alcunchè di "sistemico" al bambino.
Si tratta di nozioni davvero elementari ed a tutti noti
Continui ad allattare in tutta serenità
Dott GG
REFLUSSO GASTROESOFAGEO, terapia,
RIFLESSO DI EIEZIONE TROPPO FORTE !!!
Buongiorno sono una neo mamma oggi il mio piccolo ha compiuto 40 giorni mi sento molto scoraggiata perché soffre di reflusso gastroesofageo mi rigurgita spesso ho appena iniziato lo sciroppo antireflusso mette in pratica tutti gli accorgimenti del caso più ho scoperto di avere un riflesso di emissione molto forte e il bambino ultimamente si stacca dal seno e piange perché si affoga continuamente dal troppo latte Vorrei dei consigli ed essere aiutata Grazie in anticipo
Gentilissima mamma !
Complimenti ! Per la nascita del Suo principino, per il SUo allattamento di SUCCESSO (si chiama così), per la gran quantità di latte (vorrei fosse sempre questo il problema).
Allora iniziamo:
1) Il riflesso gastroesofageo è un difetto comune a TUTTI i neonati (primi 28 gg) ed a quasi tutti i lattantini. Si cura con le sospensioni anti reflusso. Non ne cito per non fare pubblicità. Sono prodotti che agiscono come un tappo nello stomaco e bloccano il contenuto a livello della valvola chiamata cardias.
2) I lattantini rigurgitatori sono stati spesso distinti in "rigurgitatori felici" e "rigurgitatori infelici". I primi mangiano, poi rigurgitano, di solito sulla giacca nuova di papà, se ne infischiano con faccina indifferente e riprendono. Crescono bene nonostante il reflusso. I secondi rigurgitano, piangono e strillano per un qualche dolore (un pò di esofagite), sono davvero disturbati e la crescita sembra rallentare un pò. Questi sono quelli affetti da MALATTIA DA REFLUSSO e vanno curati bene ed a lungo. La cura è comunque facile, ripeto, ed il reflusso scompare per lo più verso la fine del primo anno o prima. Il tratto esofago-gastrico MATURA !
3) Il riflesso di eiezione. Più diffuso di quanto si creda quello iperdinamico (complimenti). Il rimedio è scaricare un pochino (5-10 cc, basta poco) il seno prima dell'attacco affinchè non ci si arrivi con i dotti già "in pressione". Oppure allattare con intervalli più brevi e poppate più ravvicinate. Oppure allattare in posizione "australiana" con il bambino sulla pancia e mamma distesa. (contro gravità)
Insomma ce n'è da fare.
Auguri per tutto
Dott GG
Cresce poco ?
Buongiorno dottore, sono una delle sue affezionate mamme.
Le scrivo per un dubbio relativo alla crescita di XXX.
XXX è nato il 22.06.2022 a 39+1 con un peso di 2900 gr e con il calo è arrivato a 2785 gr.
È un/una bimbo/a allattato/a esclusivamente al seno.
Il 26 settembre pesava 5610 gr. Da allora ho notato una certa inappetenza e si attacca molto meno al seno, nonostante io glielo proponga spesso, lui/lei quando non lo vuole, non c'è verso di farlo/la attaccare.
Quando si attacca ciuccia per circa 5-8 minuti, la sera un po' di più arrivando la notte a dormire anche 4 ore.
Ciò che mi preoccupa è che fino a 3 giorni fa pesava 5690 gr quindi in 10 giorni aveva preso solo 80 gr, ma oggi pesa 5660 gr quindi un calo di 30 gr. Dalle mail con altre mamme ho letto che al quarto mese il bambino dovrebbe incrementare il peso di 350/500 gr, ma così siamo fuori di molto.
XXX è un bimbo sereno, sorridente e attivo (segue gli oggetti, muove velocemente gambe), non prende ciuccio, ma ultimamente ciuccia sempre il dito, oltre che la mano (ma dovrebbe essere in piena fase orale, quindi non dovrebbe essere un problema) Secondo lei cosa sta succedendo?
Noi teniamo molto al nostro percorso di allattamento.
La ringrazio sempre per la sua disponibilità e la ringrazio anticipatamente.
Gentile mamma,
una volta avviatosi il processo della lattazione, la mammella diventa una "atleta" ben allenata,
matura, competente.
Il bambino SENTE QUESTO UPGRADE e, di conseguenza, NON AVVERTE ALCUNA NECESSITA' DI ULTERIORE STIMOLO. Pertanto si attacca tanto quanto gli serve.
Suo figlio/a ha 3 mesi e ... 20 gg. ? E' nato/a 2900 ? Adesso 5700 ? Poco più poco meno ?
Insomma ha quasi raddoppiato il peso !!!! Cosa vuole di più dalla vità ?
Quindi come peso ci siamo anche se da qualche giorno "galleggia" fra 10 gr più o meno.
E tanto piacere allora !
Poi se dovesse risultare che il/la bambino/a sia abbattuto/a, sonnolento/a, ipotonico/a ...
che abbia qualcosa che faccia pensare ad una malattia il discorso cambierebbe.
Però Le assicuro che il Suo allattamento gode di ottima salute.
Cordiali saluti
Dott GG
Lo la ringrazio immensamente perché da mamma alla prima esperienza mi sentivo preoccupata per questi ritmi più lenti di questo quarto mese in corso, ma come sempre lei scioglie ogni dubbio in modo più che esaustivo.
XXX è un/a allegrone/a, sorride a tutti, si muove a meraviglia ed è un/una giocherellone/a.
Grazie ancora
Saluti,
Latte poco nutriente ?
Salve, dottore,
mia figlia è nata 3950 e cm 52 e ha fatto un calo di 200, ripreso subito dopo 3 giorni dalla nascita. Io allatto esclusivamente mia figlia con il mio latte, ma non vorrei sbagliare qualcosa. La bambina a 40 giorni dalla nascita pesa 4500 e 58,5 centimetri, io non vorrei integrare con il latte artificiale, cosa mi consiglia di fare? Sto sbagliando a dare solo il mio latte visto questo poco incremento di peso e dovrei integrare per forza con la formula opp ha altro da consigliarmi? Inoltre, questo poco incremento di peso è preoccupante? È possibile che sia il mio latte poco nutriente?
Grazie e a presto
Benedetta mamma (se posso permettermi ... ),
ma come è possibile che anche a fronte di un successo così palpabile, innegabile, indiscutibile ... che ti sputa nell' occhio per la Sua evidenza ! Una bambina gigantesca alla nascita ! Praticamente come se fosse una bambina di un mese! Che non ha avuto alcun calo ponderale importante ... 200 gr sono il 5 %, a fronte di un calo che si dice normale sino al 10 % cioè lo sarebbe stato sino a 400 gr in meno. Che è cresciuta 7 cm di lunghezza in 40 gg e di 500 gr. ...
Lei, dopo il parto, è stata capace di "trainare" con il Suo latte un TIR di 4 Kg ! Non una "utilitaria" (una panda) di 3 Kg.
Questo è un fatto.
Non è pensabile e nemmeno sano per la Sua bambina una aspettativa di crescita di
1 kg al mese. 5 kg a 30 gg di vita ! Meglio di no.
Qualora Lei abbia ancora dubbi guardi bene in viso la Sua bambina quando lascia il seno e valuti l'espressione. Se è di appagamento è tutto OK, anche se vuole riattaccarsi dopo breve tempo.
Per favore non scriva più "È possibile che sia il mio latte poco nutriente?"
Il latte "poco nutriente" NON ESISTE . Nel Suo caso meno che mai.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo
Cordiali saluti
Dott GG
La ringrazio infinitamente, le sue parole hanno reso una mamma forse troppo apprensiva molto più tranquilla. Grazie ancora
Distinti saluti
Nodulo duro al seno
Sono mamma di un bambino di 3 mesi e mezzo quasi allattato esclusivamente al seno. Tengo molto all'allattamento. Da oggi pomeriggio ho una palla dura al seno sinistro lateralmente e un parte anche sotto. È dolente e mi provoca anche dolore al braccio. Ho provato a tirare il latte da quel seno e non è uscita che qualche goccia. Questo dopo aver fatto attaccare il bambino più volte a questo stesso seno. Potrebbe trattarsi di un ingorgo? Che cosa mi consiglia di fare? Sono nel panico perché ho paura che finisca il latte e non vorrei mai.
Grazie sempre per il suo servizio
Gentile mamma,
Certamente si tratta di un ingorgo. In atto è importante capire quanto si è o si potrà complicare con un viraggio infiammatorio.
Pertanto occorre svuotare ostinatamente il seno evitando manovre aggressive del tipo panni CALDI "per sciogliere il latte bloccato" o spremiture vigorose ed implacabili.
Può giovare una o più docce tiepide e subito dopo estrazione delicata o manuale o con tiralatte con pressione di aspirazione "non fastidiosa" (altro che "non dolorosa"). Sono utili gli antinfiammatori comunque, perchè una quota di infiammazione /edema c'è sempre.
Prima scelta Ibuprofene anche 400 mg ogni 8 ore dopo i pasti per le prime 24 ore e poi 200 mg ogni 8 ore . Ma vanno bene anche il chetoprofene (l'OKI) o altro.
Può servire allattare in posizione della lupa (poggiata con i gomiti su un tavolo ed il bambino sotto) o rugby.
Cambiare la posizione serve sempre comunque.
Se il nodulo non dovesse cambiare di forma o di consistenza non sarebbe male fare una ecografia presso un esperto ecografista in mammelle in allattamento.
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie dottore,
La situazione è tornata ad essere normale. La posizione rugby è stata salvifica!!
Adesso mi preparo per il mio rientro a lavoro la prossima settimana. Mancherò 3 giorni 4 ore e due giorni per 6 ore. Sto predisponendo un tiralatte per drenare il seno tutte le volte che sarà necessario. Spero vivamente che il mio percorso di allattamento continui ancora per molto.
Grazie sempre per il suo immenso aiuto
Saluti
grazie a Lei ed a tutte le "mie" mamme per il ritorno in gratificazione che mi date
Buon fine settimana
Dott GG
Caduta capelli ed integratori
Salve ho biosgno di sapere se posso prendere degli integratori per i capelli...
Ho tanta caduta..
È legato all allattamento?
Perché sto allattando mio figlio di 3 mesi.
Grazie.
Gentile mamma,
ovviamente non saranno mancati personaggi a spiegare che inequivocabilmente la caduta dei capelli è dovuta ad un deperimento organico da allattamento.
In realtà, come può vedere dal portale, ogni anno in questo periodo qualche mamma mi manda mail analoghe alle sue.
I capelli hanno un ciclo piuttosto lungo (mesi) e con variazioni stagionali (più luce, più sole, più caldo in estate).
La perdita che Lei vede adesso riflette il turn over accelerato di due-tre mesi fa.
Gli integratori (sostanze normalmente presenti negli alimenti in formulazioni più concentrate che negli alimenti) sono certamente compatibili con l'allattamento. Non fanno male (e probabilmente fanno molto poco).
Li assuma pure. Gli effetti li vedrà fra due-tre mesi, dato il lungo ciclo del bulbo pilifero.
Cordiali saluti
Dott GG
Formoterolo / beclometasone areosol
Buongiorno,
sono all'ottavo mese di allattamento esclusivo.
In questo periodo dell'anno soffro d'asma ed in genere assumo l'inalatore foster (beclometasone+ formoterolo).
Sul bugiardino dicono di non assumerlo perchè nn ci sono studi in merito...voi sapete se posso assumerlo?
grazie
Gentilissima mamma,
complimenti per il Suo percorso di allattamento.
Potrei già liquidare la Sua richiesta con 2 note:
1) le terapie "locali" (e l'aerosol è di solito considerata tale) sono considerate di norma compatibili con l'allattamento
2) Il Suo pupone ha 8 mesi e suppongo abbia già iniziato da tempo la c.d. alimentazione complementare (detta all'antica e grossolanamente svezzamento) quindi il latte di mamma non è più l'unica fonte di nutrimento e, d'altra parte i sistemi di detossificazione sono già avanti nella loro maturazione
Andando allo specifico caso il Formoterolo è considerato sicuro in allattamento
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/formoterol-fumarate/synonym/
e così pure il beclometasone areosol.
Conclusione: Si allatta e senza pensieri
Cordiali saluti
Dott GG
Ragadi (segue)
Buonasera dott. Giordano,
Le ragadi sono guarite finalmente, la mia bambina si attacca molto meglio, ora pesa 4.100 kg ed ha preso 3 cm (nata il 22 luglio 3270 kg 51 cm ha recuperato il calo fisiologico importante al 21mo giorno). Prende in media 170 gr a settimana, ma il peso attuale risente ancora del fermo iniziale. La pediatra sostiene che va bene così adesso e che sta seguendo la sua curva che va verso l'alto.
Un dubbio sulla cacca, da sempre gialla è stata verde per un giorno intero. Inoltre è molto acida anche quando è gialla e il sederino della mia piccola è perennemente rosso, con delle abrasioni attorno all'ano. La prima volta che ho trattato questa irritazione la pediatra mi aveva fatto mettere antimicotico alternato alla pasta allo zinco ma poi alla visita aveva sospeso, escludendo i funghi e ha prescritto XXX . È guarita ma dopo 2/3 giorni di nuovo rossa prima alle piccole labbra (risolto solo con pasta zinco) e ancora sederino rosso con escoriazioni all ano e stavolta anche arrossamento sulle natiche con puntini, senza screpolature. Vedendo il peggioramento, ho usato antimicotico mischiato alla pasta zinco e calendula e dal pomeriggio alla notte la situazione è migliorata, svanito il rossore alle natiche e diminuito quello attorno all'ano.
Il mio timore è che, nonostante l'igiene, maneggiando lei e toccando il seno possa in qualche modo contagiarmi e innescare il circolo vizioso del mughetto.
Quindi le chiedo:
1. Le feci verdi a cosa sono dovute?
2. Come tamponare l'acidita delle feci in modo da non causare queste abrasioni? Io già sono scrupolosa, non uso salviettine ma la lavo direttamente sotto l'acqua oppure spruzzo acqua termale e pulisco con XXX velo, uso la crema XXX e cambio pannolino spessissimo. Queste attenzioni però con lei non bastano e penso proprio x l'acidità delle feci.
3. L'acidità può dipendere dalla mia alimentazione e quindi dal mio latte?
4. Come capire se per l'irritazione ano/sederino serve antimicotico e per quanto usarlo per evitare recidive?
5. Come valuta la crescita, considerato il fermo iniziale e il recupero lento del peso?
Grazie del suo aiuto sempre prezioso.
Con stima.
Gentilissima,
felice di avere Sue notizie. Ancora più felice di sapere che la Sua piccina non è più così piccina. Sono contento che la Sua Pediatra di famiglia continua a sostenerLa efficacemente.
Bene, allora passiamo a rispondere (dove possibile) alla Sua raffica di domande
1) Le feci verdi ? Sono durate un solo giorno e non ci sono più ? Se ne infischi
2) L'acidità delle feci ? Difficile da trattare ... sono sicuro che Lei è attentissima a cambiare rapidamente i pannolini (I pannolini si cambiano DOPO la poppata, non prima, perchè spesso i lattantini scaricano proprio quando poppano).
Cerchi di evitare i dieci minuti per lato. Come certamente sa, il latte cambia composizione continuamente. Nei primi 5-10 minuti esce il "primo latte", abbondante, fluido e ricco di lattosio, ma meno di grassi. Alla fine della poppata esce il "secondo latte", meno volumi, MENO LATTOSIO, più grasso, più denso.
Potrebbe tirare i primi 5-10 cc di "primo latte" pieno di lattosio da ciascun seno e metterlo da parte (congelarlo: non si getta nulla) e dare il seno. In sostanza diminuire un pò il carico di lattosio e quindi sperare che le feci siano un pò meno acide. Poi come trattamento locale, non credo si tratti di infezione, ma di irritazione "chimica". Quindi, lavare (sotto il rubinetto ?) con acqua tiepida. Asciugare con un panno di cotone (i Suoi sono certamente tutti pulitissimi e morbidissimi) e lasciare scoperto quanto è possibile.
3) La Sua alimentazione NON C'ENTRA UN FICO SECCO !
4) Le lesioni micotiche sono facilmente riconoscibili: Pallini arrossati su cute integra oltre i margini della parte infiammata. Però la diagnosi e la terapia deve farla il Pediatra. Lasci perdere la candidiasi dell'areola ! Perchè ? troppo lungo a spiegarsi.
5) Bene che la bambina si muova con il peso ! Questo mi basta
Cordiali saluti
Dott GG
COLICHE ?
Buonasera Dottore Giordano
Ci siamo conosciuti ad agosto quando è nata le mis bambina?
È la seconda figlia che allatto esclusivamente con latte materno
Lei mi aveva detto che ho un latte buono maturo e infatti la piccola cresce benissimo ,in un mese 1200kg e 3 cm e mangiare e dormire con poppate che variano ogni 3 o 4 ore . Da qualche giorno capitano pianti inconsolabile che durano circa un'ora e nell'arco della giornata capitano due volte anche se più frequenti nelle ore serali
Piange si tira le gambe e non vuole ciucciare al seno e nemmeno col biberon che so che non bisogna farlo ma ho provato per cercare di trovare una soluzione che non è questa perché rifiuta sia seno che biberon
Ho cercato di trovare risposta nel forum ma non so cosa fare
Dopo questi episodi si rilassa e mangia tranquillamente..una cosa sicura è che le piace stare tra le braccia della mamma ovviamente
La mia domanda è potrebbero essere colichette??
Grazie in anticipo per la sua attenzione e disponibilità
Carissima mamma,
che piacere avere Sue notizie !
Mi fa piacere che Lei ricordi il mio incoraggiamento.
Molto probabilmente avrò detto che alla seconda esperienza di allattamento la mamma ha una montata lattea più scattante e più vivace perchè la mammella resta "rodata" a vita.
Il latte di mamma è sempre l'optimum e guai ad indulgere ad atteggiamenti di valutazione a punti fosse anche "buono" o "sufficiente" e meno che mai "poco nutriente" o "scarso".
La bimba è cresciuta a più non posso quindi certamente NON piange per fame. Assai rischiosa la "prova biberon".
Da non fare mai per tutti i risvolti pratici e psicologici (la madre si convince infatti di non avere latte o che il proprio latte non è "buono").
Tralasciando la storia delle gambette che si tirano (sto ancora cercando un bambino che non tira le gambette quando piange), le crisi di pianto è possibile siano dovute a quel gruppo di fastidi che comprendiamo con il nome omnicomprensivo di coliche.
Tuttavia solo l'approccio diretto del Suo Pediatra di Famiglia può accertarsi se lo stomachino sia meteorico o no oppure capire se la causa del dolore è altrove (per es. un mughetto, una stomatite, etc).
Certamente NON DIPENDE DA CIO' CHE LEI MANGIA. SGOMBERIAMO SUBITO IL CAMPO DA ACCUSE COLPEVOLIZZANTI ALLA MADRE! Non dipende dal fatto che la piccina fa cacca ogni tre giorni, purchè la faccia CREMOSA. Se la fa a pallini il discorso cambia.
(Quasi) certamente o coliche o mughetto si tratta di qualcosa facilmente superabile.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie per la sua risposta in tempi molto brevi!
Penso proprio che la Piccola abbia coliche.Ho notato che mangia poi dopo un po'piange e arriva la cacca molto liquida continuamente.
Poi dopo un po'si calma...
Poi ritorna il doloretto (secondo me) e arriva un altro spruzzetto
Cerco di metterla al seno ma è così tanto nervosa che non vuole nemmeno attaccarsi
Provi ad estrarre il "primo latte", quello più ricco in lattosio. Per es. i primi 5-10 ml per ciascuna mammella e quindi attaccare la bimba per il "secondo latte", più ricco in grassi. Cerchi di evitare di fare 10 min per lato. Il latte estratto può congelarlo per giorni a venire.
Mi faccia sapere
Dott GG
Io normalmente (non so se sbaglio)faccio la poppata tutta di un seno e poi all'altra do l'alto seno.
Noto che il flusso all'inizio è maggiore molto più acquoso è che la bambina mangia non più di 10 minuti .Ieri ad esempio giornata molto tranquilla senza episodi di cacca molto liquida e senza coliche arrivati alle 22 fino alle 3.30 pianto inconsolabile alternati a momenti in cui voleva attaccarsi al seno e momenti in cui faceva cacca liquida .
Sono distrutta perché succede ogni giorno ed avendo anche un'altra bambina di 2 anni è molto pesante.
A volte penso di mollare ma insisto soltanto perché so quanto è importante l'allattamento e i benefici che ne avrà la Piccola
Gentilissima,
occorre aver pazienza ! In questo e negli innumerevoli momenti che seguiranno.
Ma Lei è già mamma e quindi una idea ce l'ha già.
Mollare non serve a nulla. Anche perchè non è detto che la "formula" o latte artificiale che dir si voglia risolverebbe.
Certamente non potrebbe garantire la diminuzione del rischio leucemie del 15-18 %, del morbo di Crohn, della rettocolite ulcerosa, del diabete, della morte improvvisa, etc. etc. etc. come l'allattamento .
Molto probabilmente Lei soffrirebbe di un bellissimo ingorgo più o meno infiammato ... non oso pensarci. E diffidi dai/dalle consiglieri/e di "pillole che fanno seccare il latte" perchè se c'è un ingorgo o peggio una mastite non secca proprio nulla.
Io penso che si tratti con tutta probabilità di un fatto transitorio destinato a risolversi da solo. Ripeto provi a scaricare un pò i seni prima delle poppate. Togliere il primo latte. Solo un pò (10-15 cc per lato), lo raccolga e lo congeli.
E' possibile che questi sommovimenti siano dovuti ad un eccesso di lattosio (di cui il primo latte è ricchissimo).
Mi faccia sapere come va.
Cordiali saluti
Dott GG
MASTITE !!!!!
Buonasera,
Richiedo, gentilmente, delucidazioni riguardo alla mastite. Ho avuto due giorni di febbre a 39, ho il capezzolo spaccato ed un gonfiore e rossore al seno. Il medico curante mi ha prescritto l’Augumentin e la Tachipirina. Vorrei sapere se nonostante il sangue al capezzolo e l'antibiotico, posso continuare a dare il mio latte al bambino o eventualmente, se posso farlo e dopo quanto tempo, appena finiró la cura.
Grazie anticipatamente,
Gentilissima mamma,
la mastite è quasi sempre l'evoluzione di un "ingorgo mammario" non risolto in tempo.
L'ingorgo a sua volta è determinato da un attacco poco efficace e poco "svuotante" il seno oppure da un attacco "ad orario". Per es. ogni tre ore e poi integrare con il biberon, anzicchè cogliere tempestivamente i segnali di invito - il bambino gira la testa da un lato e dall'altro, fa le smorfie, fa gridolini etc. - ed offrire il seno tutte le volte e per tutto il tempo che desidera.
L'attacco NON deve fare male. Le ragadi sono un segnale di attacco poco performante (presa limitata al capezzolo, con la lingua che schiaffeggia e graffia la punta del capezzolo anzicchè posizionarsi sotto il complesso capezzolo-areola). La posizione del pupo e della madre etc etc.
Insomma tutta l'arte dell'allattare senza interferenze.
Se l'ingorgo persiste le cellule ghiandolari vanno in sofferenza e muoiono. Piccolissime quantità di latte trasudano nel tessuto circostante l'alveolo e scatta l'infiammazione.
Quindi nelle prime 24 ore di mastite (febbre, brividi, astenia) è sufficiente una bella somministrazione di antinfiammatori (i protocolli suggeriscono Ibuprofene 400 mg ogni otto ore oppure 600 mg ogni 12 ore) .
Estrarre il latte, svuotare la mammella: Con la suzione del bambino, con un tiralatte o con l'estrazione manuale.
Se la febbre persiste ancora dopo 24 ore allora è bene iniziare un antibiotico
Le procedure parlano di Amoxicillina/ac. clavulanico per os, 1 gr ogni otto ore per 14 gg. da associare a
Lattobacilli Fermentun 3 mld UFC 1 cpr /die. Qualora la madre fosse allergica allora sostituire la Amoxicillina con la Claritromicina 500 mg ogni 12 ore sempre associata ai lattobacilli.
In ogni caso il seno va svuotato ed in ogni caso il latte può e deve essere dato al bambino, anche se sembra molto denso o somiglia a pus.
I farmaci usati, come il 99 % di tutti i farmaci, non sono una controindicazione all'allattamento.
Insomma anche in caso di ascesso mammario si allatta
Cordiali Saluti
Dott GG
Ancora ragadi
Buongiorno dott. Giordano,
Le ragadi vanno meglio, a sinistra è quasi del tutto chiusa e a destra il tessuto mancante si sta riformando ma fa ancora tanto male. A sinistra riesco ad allattare più tranquilla, ma ancora c è un pò di fastidio.
Al controllo, la piccola è cresciuta, pesa 3.700 kg, ed è aumentata di percentile. Le chiedo un parere su un altro dubbio: è capitato sia nella fase più critica delle ragadi di trovare tracce marroncino nel rigurgito della bambina.
Il mio dubbio però è questo: anche se ho avuto il seno conciatissimo e ora è d'oro al confronto, non ho mai visto la bocca della bimba sporca di sangue e nemmeno il seno dopo la poppata. Sporadicamente solo qualche puntino sulla carta e questo anche ieri sera . La bambina rigurgita ma prende peso, le poppate non hanno interruzioni, ha spesso il singhiozzo, in generale riesce a dormire solo in braccio, giorno e notte dopo essere stata cullata a lungo
Devo preoccuparmi di queste tracce marroni? Possono essere le ragadi? Potrebbero essere dovute a 2 integratori (XX XY ) che sono trasperenti/giallo chiaro?
Non vorrei trascurare, ma nemmeno medicalizzare e fare indagini per niente.
Grazie per l'attenzione.
Gentile mamma,
i bambini ingeriscono il sangue della mamma quando nascono e passano il canale da parto o la breccia da TC e quando la mamma ha ragadi oppure escoriazioni sul capezzolo. Se in piccole quantità lo buttano giù e magari lo si ritrova più o meno digerito nel pannolino. Se le quantità diventano importanti, invece compare rigurgito o vomito franco. Il sangue di per sè NON è TOSSICO.
Non fa male al bambino, però è piuttosto "indigesto" e quindi lo stomachino del pupo lo rimanda indietro. Ma niente paura.
Gli integratori non dovrebbero entrarci nulla.
Cordiali saluti
Dott GG
Nel mio caso volevo capire se posso escludere altre cause preoccupanti, visto che a parte qualche puntino sporadico sulla carta che metto tra reggiseno e capezzolo non vedo sangue sulle lesioni. La bambina rigurgita (come il mio primo figlio) dopo le poppate e circa 4 volte ho trovato queste straccetti marroni e mi era venuta la paura dell'esofagite. Però sta prendendo peso. Posso escludere questa evenienza se sta crescendo?
Gentile mamma,
Lei comprende bene che questo servizio "a distanza" non può dare diagnosi di certezza (in Neonatologia già è difficile farne in tempo reale ed in presenza), ma consigli improntati sulle evidenze scientifiche e ragionamenti in termini di probabilità clinica sulla base dei vostri racconti (e già è tantissimo !).
Spesso il gocciolamento ematico avviene da lesioni materne inapparenti e comunque il rigurgito di per sè non costituisce un sintomo di patologia.
E' patologico il rigurgito (e soprattutto il vomito) di grandi volumi di contenuto gastrico, specialmente se accompagnato a pianto di dolore (cioè un segno indiretto di bruciore a partenza della lesione esofagea - esofagite - causato dal bolo alimentare acidificato).
Quindi
1) se il rigurgito è minimo
2) se la crescita non è inficiata
3) se la bambina non piange
E' estremamente improbabile la sussistenza di una esofagite.
Cordiali saluti
Dott GG
Crescita
Buonasera dottore, sono XXXX, ho partorito 3 mesi fa, la contatto perché credo di avere qualche problema con l'allattamento. Ho allattato subito mia figlia, per il primo mese ho integrato una o due poppate di artificiale e dal secondo mese la pediatra ci ha detto di continuare solo con il mio.
La bambina cresceva bene da 3220g (peso dopo il calo) è arrivata a 5150g il 27 luglio, prendendo anche 10 cm totali in lunghezza. Da allora la crescita è notevolmente rallentata, in 20 giorni ha preso solo 330g e 3cm, (5480g per 63 di lunghezza) ha avuto in quel periodo diverse e abbondanti evaquazioni giornaliere con feci liquide e verdi (prima scure e poi più chiare), da tre giorni invece le feci si sono normalizzare tornando gialle e piu consistenti, lei si attacca al seno come sempre ed è serena, non sembra rimanga affamata ma visto lo scarso avumento del peso Ho paura che il mio latte non sia sufficiente. La nostra pediatra dice di continuare così, in tutto questo la bambina rifiuta sia il biberon che il ciuccio.
La ringrazio anticipatamente per l attenzione.
Grazie mille e buona serata
Carissima mamma,
innanzi tutto mi fa obbligo complimentarmi con la collega, la pediatra di famiglia, che dimostra di sostenere responsabilmente l'allattamento.
Come può leggere da portale (parola chiave per la ricerca "lentina" in alto a Dx - crescita -) il bambino nel primo anno di vita mette su peso a velocità decrescente. Target: raddoppiare il peso nascita a 4-5 mesi, triplicare il peso nascita ad un anno = 9,5 chili più o meno.
Ovviamente la crescita non procede in maniera lineare ! Esistono piccole pause ed subitanee accelerazioni (scatti di crescita).
Ovviamente il tutto va valutato attraverso le condizioni generali del bimbo !
In questo mi sentirei garantito dalla professionalità della Sua specialista.
Benissimo il rifiuto del ciuccio e del biberon della Sua bambina,
che denota già grande saggezza pur in tenera età !
Cordiali saluti
Dott GG
La ringrazio tanto per la celere risposta, allora mi sa che l'unica cosa da fare è rilassarsi e continuare senza pensare al peso, cosa un po' difficile. Grazie ancora buona serata
Pseudostipsi
Buongiorno il mio bimbo ha 2 mesi.... Lo allatto esclusivamente al seno. Inizialmente faceva cacca ogni poppata
Da 2 settimane che rallenta.... Una settimana fa ho fatto la peretta al miele x disperazione mia e paura... Ma lui era tranquillo... E ovviamente è andato.. Dopo è ripassata un'altra settimana.. Nn ho fatto nulla e proprio ieri ne ha fatto un po...
Però noto che fa tanta aria .. È il caso che debba abituarsi da solo giusto?
Grazie Dottore.
Gentilissima,
come può vedere dalle tantissime mail analoghe, la PSEUDO-stipsi del lattantino è una evenienza frequente, come è frequente anzi costante la preoccupazione delle mamme e .... ahimè ... il frequente ricorso a clisteri, perette più o meno naturopatiche trendy, stimolazione con cose improponibili (punta del termometro, gambo del prezzemolo etc).
Va ribadito che
1) l'alimentazione della mamma difficilmente interferisce sull'alvo (leggi cacca) del bimbo allattato. Dall'intestino della mamma non si formano emboli di lenticchie o di formaggio o di frutta che vanno a bersaglio nella mammella e vengono scaricati nel latte a nocumento del pupo. La mamma che allatta per vecchie statement AAP, OMS etc può nutrirsi di quello che normalmente assume.
2) Il piccolo lattante si nutre solo di latte che ... non ha scorie, non ha cellulosa, non fa massa.
3) Per stipsi si intende una significativa riduzione del NUMERO associata ad un significativo aumento di consistenza delle feci (dure come le pietre). La maggior parte dei bimbi le fa cremose (i lattanti non fanno mai il pitone dell'adulto !), anche se ogni 3-4-5 gg.
4) Nei primissimi giorni di allattamento il bambino assume il COLOSTRO, il latte dell'avvio ricco di cellule immunocompetenti, staminali, proteine (immunoglobuline), molto denso (sembra pus), che ha un potente effetto lassativo !
Madre natura garantisce in questa maniera la completa emissione delle feci collose meconiali e lo stop del riassorbimento della bilirubina (il giallo che produce l'ittero) nell'intestino.
Dopo alcune settimane cambiano le esigenze del bambino e, quindi, le proprietà del latte. Le feci di diradano.
Carlos Gonzales, il noto pediatra spagnolo, grande divulgatore della cultura dell'allattamento, nel suo libro "Un dono per tutta la vita", parla di casi aneddotici di un bambino che scaricava ogni 20 gg. ... Mah !
Alle mamme che proprio non ce la fanno al 3° o 4° gg. di non cacca, che proprio devono intervenire in qualche modo attribuendo ogni strilletto o smorfia alla cacca ritenuta, spesso consiglio il vecchio rimedio del cotton fiock (ma se ne trovano ancora ?) lubrificato con dell'olio di oliva che stimola superficialmente (e prudentemente !) l'ano del pupo messo con le gambe rannicchiate.
Occhio agli spruzzi !
E dopo questi discorsi ameni non mi resta che augurarLe buon Sabato
Dott GG
Grazie
Caro dottore, i suoi insegnamenti sono stati salvezza per la lattazione della mia nipotina... Grazie a quello che ha spiegato durante il "corso di allattamento" all'ospedale cervello... A cui ho partecipato per la mia prima gravidanza nel 2019 a ciò che ho appreso con l'esperienza da mamma bis e al suo continuo supporto, la mia nipotina si è attaccata al seno della sua mamma nonostante i 10giorni lontane... Mamma e bimba contente... E zia ancor di più, grazie mille sempre!!!
La ringrazio infinitamente per il Suo feed back !
Il miracolo non lo fanno i medici, ma l'impegno responsabile, il cuore e l'intelligenza delle mamme responsabili, di cuore ed intelligenti.
Anche un pò di fortuna e di buona stella non guasta mai
Un caro saluto
Dott GG
Ragadi dall'inizio allattamento .... LESIONE (ANCHE) DA TIRALATTE ?
Buonasera, mi affido nuovamente a questo servizio sperando di trovare la forza di proseguire nell’allattamento.
Il 22 luglio è nata la mia bambina con taglio cesareo, dopo il primo del 2016.
Ho messo la bambina sul seno appena me l'hanno portata in camera, a 3 ore e mezza dalla nascita.
Si è attaccata, male probabilmente perché già alle dimissioni (48h dopo) avevo delle ragadi importanti, così come è successo con il mio primo figlio.
Timorosa di vivere quello che ho vissuto con il primogenito (ragadi e mughetto lui e candida al seno lui con ping pong di 3 mesi perché nessuno dava la cura giusta a me), ho applicato quasi subito daktarin dermatologico, usato bicarbonato x lavare il seno e ad alternare vari e vani rimedi x cicatrizzare (purelan, clemulina, olio vea, fitostimoline, glicerina tannica galenica), ma niente da fare, non guariscono, fanno un male assurdo e dal taglio fuoriesce una sostanza gialla collosa(infezione ?) Per questo motivo, da ieri ho iniziato ad applicare la pomata APNO che mi hanno preparato in farmacia (mupirocina, betametasone valerato e miconazolo) di cui si parla sul sito www.lll.it ed ho subito avuto sollievo dal dolore e la sostanza gialla si è ridotta. Oggi al secondo giorno, ho di nuovo male anche se non come prima.
Dopo questa pomata applico dactarin x ridurre rischio micosi da antibiotico e cortisone.
La mia bambina non ha nulla in bocca, fa cacca giallo oro diverse volte al giorno anche se non sempre abbondanti e pipi, però temo che (nonostante l'ostetrica abbia detto che è corretto) si attacchi male e non prenda la giusta quantità di latte e che il mio dolore ostacoli la calata, anche se il latte c 'è in abbondanza. La poppata dura un'ora ma ciuccia con vigore pochi minuti, poi si addormenta, ciuccia nel sonno. Per questo motivo lo estraggo con tiralatte e lo do con il biberon, sia x aumentare la quantità di latte assunto sia x riposare il seno (ho meno male con il tiralatte). È nata di 3.270kg, alle dimissioni dopo 48h era 2980, dopo una settimana aveva preso 70 gr (perché sicuramente il calo è andato oltre i due gg) e ieri al 19mo giorno era 3.250 kg.
Io ho l'impressione che ciucci con la bocca non ben spalancata e che non frapponga bene la lingua tra labbro inferiore e seno e che le ragadi dipendano da questo attacco serrato (spesso il capezzolo è schiacciato). Inoltre, penso di soffrire di vasospasmo perché il capezzolo si sbianca ed ho come delle contrazioni/spasmi che dal capezzolo si irradiano ai lati esterni della mammella. Non penso sia candida perché ho usato daktarin da subito, anche se questi fastidi a volte mi mettono il dubbio, ma poi penso che con la pomata sarebbero passati se fosse una micosi.
Non uso paracapezzoli come consigliato alle dimissioni perché la mia bambina li rifiuta e non uso coppette in argento perché al primo allattamento secondo me hanno contribuito alla candida riempiendosi di latte.
Cosa mi consiglia per le ragadi, perché non si infettino arrivando alla candida? Come distinguere questa dal dolore da ragadi e vasospasmo? Quanto posso usare la pomata APNO ? Oppure posso mettere altro x curare eventuale infezione e al contempo cicatrizzare?
Come capisco se la bambina dorme perché è sazia e appagata o letargica perché la suzione non efficiente la stanca e non ha abbastanza energie?
L'incremento ponderale è giornaliero o se capita come oggi di vedere la bilancia ferma è normale?
Io ho l'impressione che abbia ripreso peso più x i biberon di latte mio che per la sua suzione.
Se la causa delle ragadi è come temo il mal posizionamento della lingua e quindi una suzione non efficace, posso sperare che si risolva crescendo oppure è possibile che l'attacco rimanga sempre scorretto? In tal caso non riuscirei fisicamente a continuare. Mi basta sapere che ancora deve imparare a ciucciare e che lo farà presto.
Chiedo scusa per le lungaggini ma vorrei ben capire per avitare frettolose aggiunte di l.a.
Grazie per l'attenzione.
Gentilissima mamma,
la Sua lettera trasuda di competenza, approfondimento, impegno e ... se mi posso permettere ... di intelligenza.
Lei è una di quelle mamme che mi piacerebbe sostenere e seguire "in presenza", altro che via mail.
Ma purtroppo abita un pò lontanuccio e quindi dobbiamo andare di mail a volontà.
Mi ha preceduto inviandomi le foto, gliele avrei chiesto a prescindere.
La qualità non è buona, ma la sede della lesione, alla base del capezzolo, mi fa pensare qualcosa di diverso dalla ragade da sfregamento/abrasione della lingua del pupo. Forse la mal posizione della lingua c'è pure, ma potrei giurare che quella è una lesione da tiralatte !
Anzi nello specifico da coppa troppo piccola e pressione a va e vieni di aspirazione che ha fatto over stretching sulle povere fibre del capezzo/areola.
Le ricordo che le dimensioni della coppa DEVONO INGLOBARE L'INTERO CAPEZZOLO ED UN PAIO DI MM DELL'AREOLA ALLA BASE DEL CAPEZZOLO.
Non di più, ma soprattutto NON di meno. Quasi sicuramente il Suo tiralatte ha una coppa troppo piccola, inadeguata per le forme (invece adeguatissime) del Suo seno .
Quindi occorre cambiare la misura della coppa (soprattutto se Lei usa un tiralatte elettrico, come credo), ridurre la pressione di aspirazione, tenere il seno all'aria per fare guarire la lesione.
Per quanto riguarda pomate, creme ed unguenti ... forse c'è un pò troppa confusione. Metterei tutto di lato per un pò.
Il giallume che Lei vede è in gran parte dovuto a trasudato di siero e fibrina . Certo se facciamo un tampone lo stafilococco lo troviamo, ma non
è il colpevole è sopraggiunto dopo. Ed anzi dovremmo stare attenti a disseminazioni ascendenti che sono descritte in caso di ragadi sovrainfettate.
Quindi attenzione ora più che mai a segni di ingorgo.
Detto questo forse non sarebbe male imparare ad estrarre il latte manualmente magari con un buon tutorial o con le ottime spiegazioni del portale LLLI.
Per quanto riguarda il peso di Sua figlia, non è così terribile. E' dimostrato che molti bambini recuperano il peso nascita ben oltre il 14° giorno. MIA FIGLIA per esempio recuperò a 22-23 gg di vita con mia grande ansia confesso.
Se la bimba è idratata, evacua spruzzetti di feci da latte, è tutto sommato serena e si stacca soddisfatta allora si può dare fiducia.
Il problema non è l'allattamento ma quanto interferisce con il pattern ormonale ipotalamico, a cominciare con la nascita per taglio cesareo (attenzione, che non critico perchè sicuro della corretta indicazione del collega ginecologo).
Quindi spero di ri-sentirla presto ed avere buone notizie.
Con stima
Dott GG
PS posso inserire le foto che mi ha inviato nel mio archivio ed utilizzarle per scopi scientifico-formativi ?
Corsi di aggiornamento, incontri con le mamme, congressi etc. ?
"Le ricordo che le dimensioni della coppa DEVONO INGLOBARE L'INTERO CAPEZZOLO ED UN PAIO DI MM DELL'AREOLA ALLA BASE DEL CAPEZZOLO. " intendo il cono di aspirazione della coppa!
Gent.mo dott. Giordano,
grazie per le belle parole, mi confortano.
se il problema è il tiralatte posso provare la coppa più grande già in dotazione del medela swing maxi elettrico. La spremitura manuale la vedo difficile sul mio seno, sento fastidio, riesco giusto a spremere poche gocce.
Quindi la bambina non può aver causato quei tagli? Continua ad avere un attacco serrato, in particolare il labbro inferiore non è per nulla estroflesso.
Riguardo la sovrainfezione, mi preoccupa questa evenienza, per questo per 3/4 gg ho applicato la pomata Apno (mupirocina, betametasone e miconazolo) e la situazione è migliorata, la secrezione gialla diminuita e la lesione è più asciutta ma ho comunque dolore. Cosa posso fare da ora in poi per far rimarginare il tutto? Va bene usare acqua ossigenata x disinfettare le lesioni e poi la pomata apno o quale altra? Lo stafilococco può dare problemi alla piccola? Come cicatrizzante cosa mi consiglia?
Quanto al peso, lo ha recuperato al 20/21mo giorno. Oggi pesa 3.420 kg e lunedì 22 avrà un mese.
Voglio assolutamente continuare, se può mi indichi un modo per evitare che le ferite si infettino complicando il tutto e per ricostruire il tessuto mancante (a dx manca uno strato di pelle sul lato esterno, a sx c'è invece un taglio alla base, lato esterno). Non so a chi rivolgermi perché sul posto non ci sono operatori la leche legue e nemmeno ibclc e i pediatri non se ne occupano/preoccupano. Sto facendo tutto da sola.
Grazie per l'aiuto.
Ho letto meglio la sua risposta, pensa ci sia infezione alla luce delle nuove foto? Sono preoccupata
Le coppette d'argento sarebbero d'aiuto?
Gentilissima,
un attacco scorretto produce primariamente abrasione (come passare la carta vetrata) sulla punta del capezzolo per opposizione della lingua che anzicchè
SOTTO il complesso capezzolo/porzione della areola si trova DAVANTI e lo schiaffeggia in continuazione SENZA RIUSCIRE A SCARICARE IL LATTE.
La lesione da tiralatte è tipicamente semicircolare alla base o di lato del capezzolo.
Sì Lei ha un piccolo punto infiammato sulla punta, ma nulla di che.
Secondo me è prevalente la lesione da tiralatte per coppa troppo piccola, poco contenitiva.
La lesione non è infetta o almeno, quello che si vede è siero e fibrina che trasuda e si coagula.
I germi sono dappertutto e qualche stafilococco ci sarà, più come contaminazione che come infezione.
Escludo rischi per la bambina. Non usi acqua ossigenata perchè è epitelio-lesiva. Insomma brucia le celluline giovani che cercano di riparare la lesione.
Tenga il seno scoperto il più possibile per asciugare la lesione. Al massimo asporti le crosticine con estrema delicatezza con della bambagia umia di fisiologica e stop.
Sospenda le creme per qualche giorno e dia il tempo alla natura di fare il suo corso.
Mi faccia sapere. La bimba va attaccata quando è tranquilla e si comincia a guardare intorno. MAI QUANDO PIANGE ED E' ARRIVATA !
Metta da parte il ciuccio ! Attacchi senza orari e senza lunghi intervalli . Tenga il seno sgonfio e tutto andrà bene.
Mi tenga informato.
Dott GG
ps:
per quanto riguarda il peso mi sembra che qualcosa si muove.
Diamoci tre gg di tempo, pesiamo la pupa e vediamo dove andiamo.
E' possibile che si sia strutturato un atteggiamento oppositivo al seno per un qualche elemento di frustrazione ricorrente.
Integratori ... ancora integratori
Buongiorno dott.re Giordano
Rieccomi a chiederle un informazione in merito a integratori per il dito a scatto.
In attesa di fare una mirata fisioterapia a settembre, posso prendere "XXXYY" come consigliato dal medico? Le ricordo che mia figlia ha tre anni e mezzo e si attacca al seno solo per addormentarsi il pomeriggio e la sera.
La ringrazio sempre in anticipo.
Gentile mamma,
davvero ... basterebbe l'età di Sua figlia per chiudere ogni questione su ogni farmaco ed allattamento, ma davvero tutti (esclusi traccianti radioattivi per scopi diagnostici).
Volendo proprio gettare via alcuni minuti e qualche rigo, occorre dire ancora una volta che
1) gli integratori per definizione sono prodotti che contengono sostanze presenti in natura e nel cibo che assumiamo quotidianamente, magari in dosi variabili, ma li assumiamo da varie fonti alimentari.
2) non sono farmaci in senso stretto, tant'è che per la loro commercializzazione non è necessaria l'autorizzazione del nostro Ministero della Salute (non sono detraibili dalle tasse), ma una semplice "comunicazione" della azienda che li produce
3) Il prodotto che cita Lei contiene "collagene, oli vegetali (borragine), bioperine, vitamine e minerali"
Quindi, nessun problema (e quale potrebbe essere ?)
Cordiali saluti
Dott GG
PS mi viene da pensare che nessuno si pone il quesito della compatibilità dei farmaci assunti dalle mucche da latte (antibiotici, cortisonici a fiumi per le frequenti mastiti) che contribuiscono alla quota proteica della formul (alias "latte artificiale")
Allattamento misto
Dottore buongiorno,
dopo averle scritto ieri ho letto tutte le domande e le risposte nel suo portale, per cui ho tolto ieri mattina completamente il ciuccio sostituendolo con il seno, non ho proposto il seno al bambino da affamato ma sempre leggendo i primi segnali, ho integrato tre poppate nelle 24 ore con 60 ml di latte in formula, prima lo attaccavo al seno, poi biberon e poi di nuovo seno, è cambiato il colore delle feci che da verdissime stanotte avevano anche del giallo, sento che ha un po' di aria in più nel pancino.
Noto che nel momento dell'attacco al seno sembra proprio avere una bocca a forno ma appena si rilassa e addormenta prende solo il capezzolo. L'idea che io ho è quella piano piano di togliere completamente il latte in formula così da potere lasciare il mio latte tirato quando dal 1 Settebre dovrò ritornare a lavorare.
Volevo anche chiederle una cosa, se il bambino è sereno e si addormenta al seno posso escludere che sia ancora affamato giusto?
Io prendo Lutein Latte, è un buon integratore secondo lei?
La ringrazio anticipatamente
Carissima,
l'unico vero integratore è darci giù di attacco corretto, frequente e prolungato.
Poi se la mamma si sente più serena assumendo la pillolina ... ben venga.
Se ne impipi dell'aria nel pancino.
Non pensi al 1° settembre e si goda agosto con Suo figlio.
Consulti il portale inserendo le parole chiave "ritorno al lavoro".
Le preannuncio che è importante scaricare il seno in una pausa caffè sul posto di lavoro non tanto per recuperare latte quanto per evitare un pericoloso ristagno che o produce lo stop della lattazione o innesca un ingorgo - mastite.
Se può riduca ancora un tantino la formula. Le feci giallo oro sono un certificato che sta andando tutto bene
Auguri
Dott GG
Problemi all'avvio .... vasospasmo ? candida ? frenulo corto ?
Buongiorno Dott. Giordano,
Ho partorito domenica scorsa e ho iniziato fin da subito l’allattamento esclusivo al seno, ci siamo anche incontrati durante la mia degenza e ha controllato il corretto attacco del bimbo.
Ho sempre provato dolore ai capezzoli fin dai primi attacchi. Il dolore però è andato a peggiorare fino a diventare ora quasi insopportabile, persiste anche dopo la poppata, il capezzolo diventa bianco per qualche secondo appena il bimbo si stacca e persiste questo dolore di spilli e ipersensibilità (mi danno fastidio i vestiti e persino l’acqua), inoltre lo sento irradiarsi anche al resto del seno, specialmente in quello sinistro.
L’attacco del bimbo mi sembra sempre corretto e il capezzolo non esce a forma di rossetto ma perfettamente tondo. Non mi sembra di vedere lesioni sulla cute e il colore è abbastanza roseo. Dopo le poppate faccio sempre uscire qualche goccia di latte e la passo sul capezzolo per poi lasciarlo asciugare e applico l’olio vea spray due volte al giorno.
Cercando online ho visto che potrebbe trattarsi di vasospasmo o forse di candida, ma non so come procedere né come capire cosa non va. In più il bimbo ha il frenulo corto, non so se può essere questa la causa. Altra questione, ieri per calmare il bimbo di notte abbiamo dato il ciuccio, cosa che non faremo più perché ho notato che ora il bambino ha più difficoltà ad attaccarsi e si innervosisce più facilmente nel tentativo.
Ci tengo particolarmente a proseguire l’allattamento, in più il bimbo sembra soddisfatto e gradire le poppate, ma comincio a soffrire parecchio e vorrei trovare una soluzione al più presto.
Spero di essere stata esaustiva e di ricevere presto una sua risposta.
Buona giornata,
Gentilissima,
complimenti per la preparazione che emerge dalla Sua mail.
Sottoscrivo tutto.
Sì ! Potrebbe essere una candida impiantatasi su una situazione di macerazione cutanea. ... tutto sommato il Daktarin gel ha un costo non proibitivo, non è tossico, non necessita risciacquo prima o dopo l'attacco e tanto vale metterne una piccola quantità, ripeto piccola perchè le mamme tendono ad esagerare ed il tubo finisce subito,
e lasciarvelo asciugare all'aria dopo ogni poppata.
Il frenulo corto .... mah ! E' una diagnosi spesso operatore dipendente e si tende a diagnosticarlo a dismisura.
Certo è che molto dipende dal contatto/attacco mamma bambino: Posizione comoda della mamma con le spalle ben poggiate, allineamento del pupo, mento ben poggiato sull'areola, bocca a leone, semiluna di areola sopra il labbro sup. etc.
Se mi ricordo bene il bambino si attaccava bene ed i capezzoli erano ben protrudenti .
Provi ad assumere la posizione semireclinata (esistono molti tutorial sul web), semisdraiata su una catasta di cuscini tipo pascià, il bambino sulla pancia SENZA BAVAGLINO, SENZA COLLETTINI O TUTINE STRANE, vestito del solo body e lasciato a l seno per tutto il tempo necessario.
Per quanto riguarda il capezzolo che resta bianco per qualche secondo, la spiegazione più probabile sta nel cattivo attacco del bambino e nel dolore.
Dovremmo chiederci se diventa bianco anche il controlaterale non coinvolto nell'attacco. In ogni caso potrebbe essere utile, oltre alla eventuale correzione dell'attacco e della posizione, riscaldare un pò il capezzolo con un panno tiepido (NON CALDO AGGRESSIVO !).
Restiamo in contatto
Dott GG
PS Ovviamente niente ciuccetto
Muscoril e diclofenac
Buongiorno gentile dottore Giordano.
Ho dovuto fare un'iniezione di Voltaren e muscoril.
Allatto mia figlia, che ha 3 anni e mezzo, solo per addormentarsi il pomeriggio e la notte.
Vorrei sapere quanto tempo fare passare prima di poterla riattaccare al seno.
Ho letto che per il Voltaren non ci sono problemi ma che il muscoril è ad alto rischio.
Attendo una sua risposta e la ringrazio in anticipo.
P.s. cosa potrebbe accadere se passasse attraverso il latte?
Gentilissima,
formalmente dopo la somministrazione di muscoril, la bibliografia consiglia di astenersi dall'attacco al seno per 3 e mezzo / 7 ore, tanto dura l'emivita della molecola.
Sì ! Si tratta di un farmaco incompatibile con l'allattamento, anche se l'età della piccina e la paucità dell'attacco dovrebbe metterla al sicuro.
D'altra parte mi chiedo ... è un farmaco da assumere obbligatoriamente ?
Oppure già l'antinfiammatorio sarebbe sufficiente ?
Cordiali saluti
Dott GG
PS ecco qui il link
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/thiocolchicoside/product/
Allattamento tandem ma la grande non si schioda !
Buongiorno carissimo dottore ,
eccomi nuovamente qui a chiederle un consiglio.
Sono mamma di .... 3 anni e ... quasi 2 mesi.
Sono qui a chiedere consiglio perché ho difficoltà con la mia primogenita,ciuccia tanto ,mi chiede il seno spessissimo,la notte ciuccia più lei che la bimba di 2 mesi ,e ammetto che sono davvero molto stanca .
La mia primogenita è sempre stata sin dalla nascita ,molto attaccata al seno,stava ore a ciucciare.
La notte ciucciava e continua a ciucciare senza tregua,adesso per me con un altra bimba neonata è molto stancante.
La bimba di 2 mesi è l’opposto ,ciuccia ,si sazia, si stacca e se è il caso sta anche 2/3 ore senza seno,la notte ciuccia poche volte .
Invece la bimba di 3 anni continua a chiederlo spesso,come può immaginare adesso con l’arrivo della sorellina tutto si è accentuato.
Fino adesso ho cercato di assecondare le sue richieste ,ma adesso dopo 2 mesi ammetto che sono stanca.
Mi sento in una situazione difficile ,non so come fare ,e cosa fare per allontanarla dal seno ,proprio adesso che c’è la sorellina che ciuccia .
Grazie ancora e scusi sempre !
Carissima mamma,
io direi di giocare sulla vanità !
La grandetta dovrebbe capire che ormai non appartiene più al mondo dei piccini.
Non può essere assimilata alla sorellina !
Altrimenti, dovrà accontentarsi dei giochi di una bimba di due mesi, non so i peluche primitivi dei bimbi piccoli piccoli e dovrà vedersi togliere i giochi da bambina di tre anni perchè evidentemente abbiamo sbagliato a darglieli !
Quindi se vuole essere trattata da lattantino di due mesi dovrà anche pagare lo scotto e stare chiusa in casa, stare nelle culletta, fare il bagnetto come lo fa la sorella ... insomma tutte le limitazioni e tutte le cose noiose. Non potrà prendere il gelato perchè i bambini di due mesi non lo mangiano !
Provi così
Cordiali saluti
Dott GG
Ho smesso di allattare a 2 anni e mezzo ... e sono di nuovo in cinta
Buonasera dott. Giordano, le scrivo per aggiornarla visto che il suo parere mi è stato molto utile e di supporto. Ho smesso, da 3 giorni, di allattare il mio bimbo che il mese prossimo fa 2 anni e mezzo.
Come mi suggeriva, si deve sentire di essere autenticamente pronte e, così, devo dire che finora non ci sono scene da panico ma solo un poco di nervosismo in più e di delusione quando lo chiede e io gli dico che è finito e lo distraggo con altre cose (tra cui biscotti al cioccolato che per ora abbondano!). Altro comportamento che ho notato è che tollera con più difficoltà il distacco da me, per esempio non vuole andare al centro estivo (che poi è dove ha fatto il nido tutto l'anno), dove invece andava con piacere. Per cui al momento lo sto assecondando e passiamo molto tempo insieme, cercando per lo più di fare attività all'aperto.
Poco dopo averle scritto, ad Aprile sono rimasta incinta per cui sicuramente anche questo ha contribuito alla mia presa di decisione, sebbene la ringrazio perché, grazie a quanto letto da altre mail, non mi sono sentita in obbligo di terminare subito l'allattamento appena scoperta la gravidanza, pensando magari a chissà quali ripercussioni negative. Mi sono presa invece il mio tempo e devo dire che anche mio figlio in questi ultimi mesi ha fatto tantissimi cambiamenti tra cui migliorare e aumentare tantissimo il suo linguaggio (che come le dicevo fino a 2 anni era molto ridotto e mi era stato suggerito di addebitare la cosa proprio all'allattamento...).
Sicuramente io e mio figlio dovremo ancora lavorare per consolidare la fine di questa parte della nostra relazione che è stata bellissima e intensa ma mi sento fiduciosa che la relazione rimarrà tale nonostante la fine dell'allattamento.
Le chiedo inoltre se devo fare qualcosa per il seno, io lo vedo più gonfio ma non ho fastidio per cui non sto facendo niente in realtà.
Grazie ancora e al prossimo allattamento!
Gentilissima,
congratulazioni per la nuova nascita e complimenti ancora per il Suo "stato di Servizio"
di allattamento.
Se il seno dovesse riempirsi sino a dare fastidio, meglio alleggerire un pochino. Non svuotarlo del tutto ma alleggerirlo.
Per quanto riguarda il Suo pupone, bene così !
Secondo me il rischio nasce dalla possibilità di un Suo senso di colpa, come se fosse responsabile di avergli sottratto qualcosa, e di mettere in opera tattiche riparatorie o risarcitorie.
Non c'è nulla di peggio per un bimbo della percezione di genitori che si sentono colpevoli:
1) Se si sentono in colpa allora devono essere davvero "colpevoli di" ed io sono un poverino, una vittima, svalutato etc.
2) Se loro sono titubanti o non sanno che pesci prendere, allora la mia famiglia non è quel porto sicuro ed inattaccabile che credevo. Non esistono certezze ! Aiuto !
Quindi, decisa, niente risarcimenti perchè non c'è nulla da risarcire nel percorso di normalità che avete intrapreso. Niente contrattazione perchè la mamma è il Leviatano fonte di certezze, anche se dolci.
Si va al centro estivo perchè già era così e sospendendo l'allattamento nulla è cambiato. Non ti devo dimostrare nulla, se non che ti voglio bene sopra ogni cosa.
Cordiali saluti e buon caldo
Dott GG
Propiltiouracile
Buonasera dottore,
Mi hanno dato il suo nome per avere delucidazioni in merito ad un farmaco che devo assumere.
... sono la mamma di un bimbo di 8 mesi. Sto allattando e purtroppo mi hanno diagnosticato una malattia tiroidea.
Mi hanno detto di smettere di allattare ma io non voglio. Tuttavia voglio essere sicura di non fare del male.
Mi hanno prescritto il propycil 50. Lei mi rassicura che posso assumerlo?
Grazie mille per la sua attenzione
Cordiali saluti
Gentile mamma,
il propiltiouracile è un farmaco di prima scelta per la mamma malata di tiroide iper funzionante.
Non richiede alcun tipo di prudenza e peraltro il Suo pupone ha 8 mesi e quindi ormai il latte di mamma non costituisce più l'alimento esclusivo e quindi
ogni valutazione tende a diventare capziosa.
La invito a consultare il portale Allattamenti Riuniti ed utilizzazione la funzione lentina in alto a Dx mettendo la parola chiave giusta (es propiltiouracile)
https://sites.google.com/a/villasofia.it/allattamento/project-updates/propiltiouracileetiroiditedih
In questa maniera otterrà immediata risposta ai Suoi quesiti
Cordiali saluti
Dott GG
Antistaminici
Buonasera,
sto allattando al seno il mio bimbo nato poco più di un mese da. Da circa 10 giorni ho un grosso sfogo rosso e pruriginoso a forma di chiazza in entrambi i semi, in più ho sfoghi con puntine rialzate e pruriginose in tutto il corpo. Il medico mi ha consigliato un antistaminico e volevo una consulenza per sapere quale sia il meno invasivo durante l’allattamento.
Grazie in anticipo
Cordialmente,
Gentilissima mamma
mi scuso per il ritardo con cui rispondo. ... Spero che Lei nel frattempo abbia consultato il portale "allattamenti riuniti" google site, utilizzando la funzione lentina in alto a Dx. Se così ha fatto avrà trovato un gran numero di consulenze a tal proposito
(https://sites.google.com/search/villasofia.it/allattamento?query=antistaminici&universe=classic&scope=site&showTabs=false)
Se invece non l'ha fatto le ribadisco che i "moderni" antistaminici (loratadina, cetirizina) sono considerati compatibili con l'allattamento e non richiedono particolari strategie prudenziali. Insomma si allatta e via.
Ma siamo certi che si tratti di "allergia" ? Potrebbe essere una infezione cutanea ? L'impetigine può essere pruriginosa ....
In ogni caso profitto per invitarla a
1) NON DARE IL CIUCCIO per tutto il periodo di stabilizzazione dell'allattamento (tutto il primo mese !) come sancito dalle società scientifiche italiane ed internazionali
2) ad allattare "a richiesta" cioè quando il pupo comincia a girarsi a Dx e Sx e MAI quando arriva il pianto !
3) a svuotare entrambi i seno e stare bene attenta al ristagno di latte o a zone grumose o peggio dure del seno
4) a NON usare l'antibiotico in caso di primo rialzo febbrile da ingorgo infiammato, ma IBUPROFENE (FANS) e tiralatte.
5) a non dare aggiunte con il biberon come spesso accade "per abituarlo anche con il biberon"
Cordiali saluti
Dott GG
.... ne approfitto per chiedere una cosa… è normale che quando siamo in casa durante il giorno(non la notte) il mio bimbo voglia stare perennemente attaccato al seno anche per fare un pisolino altrimenti piange o comunque nn dorme?
Faccio bene ad assecondarlo o do vita a cattive abitudini? Lui ha circa un mese e mezzo.
ALLATTAMENTO A RICHIESTA !!!!
CIOE' QUANDO CHIEDE IL BAMBINO SENZA SE E SENZA MA
Auguri
Dott GG
Tosse ed "integratori" per la tosse
Salve dottore, Stiamo procedendo con allattamento esclusivo al seno, a richiesta.
Da qualche notte ormai sono disturbata da una tosse che non mi dà tregua, tosse secca e grassa, stizzosa che mi fa mancare il fiato. Sto procedendo con prodotti naturali quali latte caldo e miele, limone, ma con pochi risultati.
Mi è stato suggerito di assumere ..... per tosse secca e grassa, ... compresse gola e aerosol con soluzione fisiologica.
Che ne pensa?
Grazie sempre per la sua disponibilità,
Gentilissima,
mi scuso per il ritardo nella risposta, ma in atto sono in ferie (tornerò fra qualche gg in ospedale) e sono felicemente full time con mia figlia.
La Sua descrizione della tosse ("che fa mancare il fiato ... ") mi suona preoccupante ... Ha fatto un tampone ? E' vaccinata per la pertosse ?
Il prodotto che Lei cita è classificato "integratore naturale al piacevole gusto di eucalipto e di miele" ... quindi c'è ... solo l'aroma dell'eucalipto e del miele. Nessun problema riguardo la compatibilità con l'allattamento ovviamente
Si faccia un tampone !
Saluti
Dott GG
Anemia sideropenica: il latte di mamma fa bene o male ?
Gentilissimo dottore Giordano,
sono la mamma di un bimbo di 13 mesi che pesa 8kg e 450 grammi. Fino ai 4 mesi e mezzo è stato allattato esclusivamente al seno, dopodiché ho iniziato con lo svezzamento. Le scrivo per una patologia che nell'ultimo mese è stata diagnosticata al mio bambino un'Anemia sideropenica microcitica, con valori di emoglobina 7,9 sideremia 23 e ferritina 5,1.
Ho cercato sul forum qualche quesito inerente ma non ho trovato nulla, quindi vorrei chiederle per chiarire il mio grande dubbio:
Posso continuare ad allattarlo? Mi dicono di no.
Può il latte materno in questo caso aggravare la situazione anziché dare un giovamento?
Il mio compagno è africano, ciò può incidere in qualche modo?
La ringrazio anticipatamente, per il tempo dedicatomi.
Gentilissima mamma,
il peso del Suo bimbo in termini assoluti non è "terribile". Va comunque interpretato secondo la storia clinica dalla nascita ad oggi ed in termini di velocità di crescita. Se è nato pretermine o di basso peso (< 2,5 kg) per es. e se quindi adesso stia correttamente triplicando il peso di partenza. ....
Mi sembra incredibile che si possa asserire che il latte di mamma "faccia male" o "sia svantaggioso" o "distolga dal giusto cibo".
Le controindicazioni scientifiche al latte di mamma sono 1) l'AIDS della madre, 2) la galattosemia, 3) la malattia delle urine a sciroppo d'acero (queste due ultime situazioni sono genetiche ed emergono alla nascita ) poi null'altro.
Se il bambino è particolarmente vulnerabile (leucemia, malattia infettiva importante, COVID, broncopolmonite, gastroenterite tossica, malattia infiammatorio cronica dell'intestino, etc) il latte di mamma diventa ancora di più importante, alla stregua di una medicina !
La cosa è ben risaputa, riconosciuta, ribadita da tutti i protocolli, le linee guida internazionali (e del ns Ministero della Salute), non è un'opinione ma una evidenza scientifica come dire che il sole sorge da est. Amen !
I bambini alla fine del primo anno di vita hanno dei valori di emoglobina piuttosto ridotti rispetto la nascita e rispetto le età che seguiranno per vari motivi fisiologici.
Se però l'emoglobina e la ferritina (la sideremia è un test che non dice nulla) vengono a trovarsi significativamente al di sotto dei valori soglia, tanto da preoccupare il curante, la causa andrebbe cercata 1) nell'insufficiente apporto di ferro, ac. folico e vit C con l'alimentazione (siete una famiglia di osservanza vegana ?), 2) nel mancato assorbimento o in una ipotetica perdita (stillicidio) intestinale (celiachia in primis) oppure 3) "varie ed eventuali" (cause molto più rare).
Il latte di mamma NON c'entra nulla, anzi .... Contiene poco ferro ma questo è assorbibile 6 -8 volte di più di quello della formula artificiale e CURA e PREVIENE ogni forma di infiammazione latente intestinale che invece è motivo di perdita subcontinua di piccolissime quantità di globuli rossi.
Sono sicuro che il Suo curante saprà vagliare l'ipotesi n 2 (perdita o non assorbimento) con i soliti test per la celiachia in primis e spero non siate una famiglia di strettissima osservanza vegana anche nell'alimentazione del vs pupone.
Cordiali saluti
Dott GG
PS il papà africano potrebbe entrarci per qualche forma di talassemia tipica dell'etnia (per es. la alpha), però non mi spiegherei i valori così bassi di ferro ...
l'azione combinata di scarsa produzione di emoglobina e scarso assorbimento di ferro (!?).
In ogni caso il latte di mamma va lasciato in pace
Integratori per colon irritabile
Buonasera gentilissimo dottore ho bisogno di un'informazione siccome ho problemi di colon irritabile e dolori forti allo stomaco volevo sapere se posso tornare ad assumere un integratore che in passato mi ha molto aiutata cioè il priacol all'atto da 2 mesi e volevo essere certa di non recare danni al mio bambino. Cordiali saluti.
Gentile mamma,
il Priacol contiene lattobacilli, camomilla, semi di finocchio, magnesio ed enzimi (trealosio, beta-galattosidasi ) credo proprio che non vi possa essere alcun rischio per il Suo pupone (intossicazione da camomilla via latte di mamma !?).
Gli enzimi tra l'altro vengono "digeriti" nel Suo intestino e non entrano nel sangue ...
Cordiali saluti
Dott GG
Che noia questo metronidazolo !
Carissimo Dott. Giordano, una persona a me molto cara si trova a dover assumere Metronidazolo (Vaginel) per via orale, 2 compresse x 250 mg, 3 volte al giorno, a causa di una febbre persistente. La sua piccolina, di 3 settimane, è stata finora allattata esclusivamente al seno ma si trova adesso separata dalla mamma, che è stata ricoverata e tira il latte per mantenere tutto il sistema che ben conosciamo (la mamma ha seguito il suo corso!!) e che (spiace dirlo) è attualmente costretta a buttare. Sul sito questa molecola è al centro di un dibattito in merito alla compatibilità con l’allattamento; nel caso specifico, in vista di un ricongiungimento mamma-figlia in ospedale, come dovrebbe comportarsi? Potrebbe proporre l’assunzione del medicinale per via vaginale? Inutile dirle che tutto il contorno delle “comari” (per usare una sua espressione) vuole dissuadere questo ricongiungimento, facendo magari anche leva sull’impossibilità di allattare. Lei cosa ne pensa?
La ringrazio sempre e spero di leggere presto la sua risposta.
PS:
l centro antiveleni di Bergamo ha detto di allattare fino ai primi 7 giorni di terapia. I medici in ospedale si ostinano a dire di no.... proponendo addirittura la famosa pillolina (per smettere di allattare). Abbiamo quindi una mamma in preda alla confusione!! Adesso fortunatamente la bimba è con lei ed è ancora più assurdo non allattarla, tirare il latte e buttarlo.
Spero di ricevere presto sue nuove.
Gentilissima,
il metronidazolo, come Lei ha bene scritto, evoca posizioni apparentemente contrastanti. Questa discondanza (apparente) deriva dalla diversa attitudine e sensibilità degli autori che sono chiamati a pronunciarsi.
Premesso che in tutti i casi di terapia in una donna che allatta andrebbe valutata sempre (non solo nel caso della Sua amica) la possibilità di alternative farmacologiche parimenti affidabili (e non la costante possibilità di smettere o non allattare!), il noto portale e-Lactancia giudica il metronidazolo una molecola del tutto compatibile in allattamento.
Proprio su e-lactancia si legge " Viene escreto nel latte materno in quantità moderate ma clinicamente insignificanti (van Wattum 2019, Geballa 2018, Zhang 1997, Passmore 1988, Heisterberg 1983, Erickson 1981, Gray 1961). La dose relativa pediatrica può raggiungere il 10,6% (van Wattum 2019) Non sono stati osservati problemi nei bambini le cui madri lo stavano assumendo (Passmore 1988, Gray 1961), ad eccezione di un possibile caso di diarrea (Clements 1980). I livelli plasmatici in questi bambini non sono rilevabili o sono molto bassi (Passmore 1988, Gray 1961). Il metronidazolo può far diventare rossi i fluidi corporei e dare un sapore amaro o metallico al latte (Chin 2001, Andersson 1981), senza che ciò sia dannoso. Ci sono vecchi studi che hanno mostrato effetti cancerogeni nei ratti che ricevevano dosi elevate. Questo non è stato dimostrato nell'uomo (Falagas 1998, Fahrig 1997, Beard 1988, Roe 1985), ci sono ancora molte polemiche (Adil 2018, Friedman 2009) e il metronidazolo è uno degli antibiotici più utilizzati in vaginale, intestinale e altre infezioni e il cui uso nell'uomo si sta diffondendo (Adil 2018, Sobel 2015).Autorizzato e ampiamente utilizzato in pediatria. La dose per i bambini di età inferiore ai due mesi è di 15 mg/kg/die e per quelli di età superiore ai due mesi è di 30 mg/kg/die (AEMPS 2018).Sebbene le opinioni siano divise (Huang 2016), essendo controindicato per alcuni (van der Woude 2015 e 2010, Nielsen 2014, Yarur 2013), varie associazioni mediche, esperti e consensi di esperti ritengono che il suo uso sia sicuro durante l'allattamento ( Hale 2017 p 647, Schulze 2014, Kong 2013, Rowe 2013, Bar-Oz 2003, Einarson 2000, Rubin 1986). Quando la dose è elevata, alcuni autori raccomandano di attendere da 12 a 24 ore dopo la somministrazione prima di allattare al seno al fine di ridurre al minimo l'esposizione (Damas 2015, Huang 2014, Rowe 2013, CDC 2010, WHO 2002)."
Di più non so
Cordiali saluti
Dott GG
Antibiotici ed allattamento
Buonasera,
non so se potete aiutarmi....
Ho una bimba di 4 mesi che prende esclusivamente il mio latte.
Da un paio di mesi combatto con infezione vie urinarie (1.000.000 escherichia coli)che ho scoperto durante un controllo di routine visto che soffro di calcoli renali.
In più ho avuto negli scorsi 3 anni dei problemi di allergia dopo aver assunto alcuni antibiotici (ampicillina e rocefin).
Ho provato a curare infezione con il monuril ma la carica batterica è rimasta invariata.
Dovrei provare altro tipo di antibiotico escludendo quelli a cui risulto resistente o allergica ma non so se allattando li posso assumere:
- CEFOXITINA
-CEFOTAXIME
-ERTAPENEM
-MEROPENEM
-AMIKACINA
-GENTAMICINA
Vi risulta fra questi un antibiotico che potrei assumere?
Grazie e buon lavoro
Gentile mamma,
tutti gli antibiotici che Lei ha elencato sono assorbibili SOLO per via parenterale cioè per puntura intramuscolare o endovena. Per bocca NON si assorbono.
Per questa e diverse altre considerazioni più specialistiche il loro utilizzo nelle mamma che allatta è assolutamente compatibile. Non è un mio giudizio personale, ma una valutazione condivisa da tutte le fonti scientifiche accreditate.
Cordiali saluti
Dott GG
PS sono pochissimi (sulla punta delle dita di una mano) i farmaci non consentiti in allattamento.
Cacca del bambino = alimentazione della madre ?
Dottore buonasera,
Sono nuovamente qua a chiedere un suo consulto, il mio bimbo che compirà 3mesi il 4/06
Ha sempre moltissima aria allo stomaco, fra l'altro davvero molto puzzolente. Da un mesetto circa siamo passati da fare cacca ad ogni poppata a non farla più per giorni interi, la mia pediatra mi ha detto di non fare clisteri se non è particolarmente infastidito e così faccio alla fine la fa ogni 4/5 giorni in maniera spontanea.
Do 10 gocce di colinox due volte al giorno da un mese, E non ho risolto nulla. Lui è abbastanza sereno solo che questa aria tende a Tenerlo molto sveglio di giorni, non appena prende sonno spesso si sveglia perché deve fare aria, quindi nonostante non sia sofferente non mi sembra normale che debba avere così Tanta aria al pancino.
Come posso aiutarlo? (Io ho un alimentazione sana, non bevo bevande gassate e mi concedo solo 2 massimo3 caffè al giorno )
Grazie in anticipo per il suo prezioso aiuto
Cordiali saluti
PS
Non ho specificato che faccio allattamento esclusivo al seno, che mi hanno detto che è colpa della aria che ingurgita mentre mangia ????? Ma in realtà non so quanto questa teoria sia attendibile e volevo un suo parere.
Carissima mamma,
innanzi tutto sfatiamo questa storia che le feci del bambino dipendono dalla alimentazione spicciola della mamma, cioè se mangia pasta e fagioli o pasta e lenticchie oppure sushi (al quale preferisco la pasta con le sarde !) oppure kiwi oppure riso in bianco ... non si capisce per quale magia dai pori galattofori dei capezzoli dovrebbe uscire un infuso vegetale di quello che la mamma mangia.
Bellissima la favola delle "verdure con il filo" che possono dare coliche al bambino.
Secondo: Per quale meccanismo dal seno di mammà dovrebbe uscire aria (forse un errore del chirurgo plastico ?). E per quale meccanismo il bambino, pur ingoiando aria durante la poppata dovrebbe farla progredire dallo stomaco per metri e metri e metri di intestino tenue sino al colon e lì mettere tutto sottosopra.
Infine, i bambini, tutti i bambini, dopo le prime settimane passano fisiologicamente da un numero di scariche pressocchè pari al numero delle poppate ad evacuazioni diradate sino a una ogni tre o quattro al giorno. Tutto ciò sembra tradire le aspettative dei genitori per cui ogni lamento o segno di infastidimento viene ascritto a queste feci bloccate nel pancino. Saggia la Sua Pediatra di famiglia di NON eseguire clisteri a volontà (anche i clisteri possono produrre dei danni !) .
In realtà se le feci non sono asciutte/dure, ma si mantengo cremose, non è lecito parlare nemmeno di "stipsi". Quindi non si fa nulla, non fosse altro che per non strutturare strani riflessi condizionati per i quali si fa cacca solo se qualcosa sale su per il retto.
Essendosi impennate le temperature, credo sia ragionevole offrire un pò di acqua fra le poppate (le scimmie in natura lo fanno con gli scimmiotti) anche se potrebbe bastare semplicemente aumentare il numero delle poppate.
Cordiali saluti e complimenti per il Suo percorso !
Dott GG
Allattare fa peggiorare la vista ?
Carissimo Dott. Giordano,
Le scrive la mamma veterana di un bimbo di 3 anni, che ha deciso serenamente di "staccarsi" dal seno della mamma dopo 2 anni e 2 mesi. Bilancio dell'allattamento? Montagne russe, partenza in super salita, tante emozioni, difficoltà, traguardi, lotte, insicurezze, soddisfazioni... tutto testimoniato dalle numerose email che ci siamo scambiati (e dalle mille volte GRAZIE che continuerò a dirle).
Le scrivo oggi perché, ad una visita oculistica, ho notato un peggioramento nella vista. Molto delicatamente il medico mi ha chiesto se avessi allattato.... ebbene, la rivelazione: è quella la causa!!!
Devo dire che questa non l'avevo mai sentita! Non ho trovato nulla sul suo sito (che continuo a consigliare a chiunque) e mi sembra il caso di "colmare" questo vuoto ;)
Con l'occasione le mando i miei saluti e il mio milleunesimo GRAZIE !!
A presto
Gentilissima mamma,
Le rispondo rapidissimamente .... NOOOO allattare non peggiora la vista !
E' un falso mito, sfatato mille volte, ma che è duro a morire nel sentire e nell'immaginario di molti !
E' chiaro che la miopia è, purtroppo, una patologia più o meno velocemente progressiva e che dopo i 40 anni ... arriva la presbiopia !
Io ne so qualche cosa ! Sono arrivato a tre diottrie e mezzo, mezzo cecato, e ... giuro sul mio onore, non ho mai allattato.
Un abbraccio a Lei ed a tutte le mamme di Italia che leggono
Dott GG
Quel nodulino sospetto che è stato bucato ....
Buonasera Dottore,
Le scrivo nella speranza mi possa dare delle indicazioni perché mi sento abbandonata e sono disperata. Ho un bimbo di 2 mesi che sto allattando al seno. 3 settimane fa ho sentito un nodulo al seno dx. Sono andata da un ecografista senologo che mi ha detto che era necessaria una biopsia per capire cosa fosse questo nodulo di 3 cm. L'ho fatta 9 gg fa e da lì sono iniziati dei grossi problemi. Inizialmente dal forellino di inserzione dell ago usciva del materiale..sembrava latte ma a volte era molto denso a volte molto liquido. Mi ha visto un chirurgo che mi ha detto semplicemente di fare degli impacchi caldi con acqua e amuchina. 4 gg fa il forellino si è tappato e da ieri sera metà seno è diventato rossissimo sento duro nella zona del forellino e fa male. Stamani mi è salita la febbre a 38 ma nel pomeriggio è scesa senza tachipirina o altro. Mi hanno rivisto e mi hanno detto di interrompere l allattamento e prendere l antibiotico. Io però ho chiesto alla pediatra che mi ha dato augmentin x 2 e mi ha detto che posso continuare ad allattare. Mi sento abbandonata. La clinica che mi ha fatto la biopsia mi ha daro il risultato che è galattocele mi hanno detto che sono fortunata che non sia qualcosa di maligno e che devo smettere di allattare. Non mi hanno detto nemmeno cosa ho esattamente. Perché si è formata questa zona dura se si tratta di pus o latte. Niente. Nessun altro medico a cui mi sono rivolta si vuole prendere la responsabilità di un "danno che non hanno fatto loro". E dunque io ho iniziato l antibiotico ma non so se basterà e se si tratta di un ascesso se va drenato o addirittura avrò bisogno della chirurgia. Tra l altro questa cosa non è capitata a nessuno che conosco perché poi tutti mi hanno detto che è stato folle bucare una mammella in allattamento. Non so cosa pensare. La prego mi dica qualcosa su cosa posso fare e cosa mi posso aspettare.
Grazie
Gentile mamma,
Da come la racconta Lei, la storia sembrerebbe spiegarsi così:
Il nodulino che Lei sentiva, con altissima probabilità, era quanto restava di un piccolo ingorgo (stasi di latte) circoscritto da un minimo di infiammazione. Infiammazione che intercorre più o meno importante sempre in caso di ingorgo.
Certo, l'ecografia è un ottimo strumento di indagine e deve, ovviamente, essere eseguita da mani esperte di mammelle in allattamento.
L'immaging, suppongo, doveva documentare una piccola area con una zona ipo o anecogena (per il contenuto liquido/latte).
Quanto esce, pardon, quanto usciva dal forellino era semplicemente latte e celluline ghiandolari più o meno degenerate con un pò di cellule infiammatorie, ma assolutamente innocuo ai fini dell'allattamento. Insomma al bambino non poteva fare alcunchè di male.
E' sancito da decenni che anche in caso di pus franco dal seno (per es. in caso di ascesso) il bambino deve continuare a prendere il latte di mamma in tutta sicurezza.
Condivisibile la prescrizione della collega Pediatra dell'antibiotico, da assumere però per 10 gg.
Da aggiungere però, obbligatoriamente, l'antinfiammatorio. Per es. l'Ibuprofene al dosaggio di almeno 400 mg tre volte al giorno per i primi giorni (i protocolli dicono ancora di più ... ma 400 mg può andare bene) e di 200 mg tre volte al giorno dopo qualche giorno, sempre in accompagnamento alla terapia antibiotica. Ovviamente il FANS vanno assunti dopo i pasti ed in assenza di intolleranze individuali o patologia gastrica.
La mammella VA SVUOTATA il più spesso possibile. MEGLIO se in bocca al bambino. Quindi l'attacco va implementato per frequenza e per durata.
Se non bastasse allora c'è il tiralatte o lo svuotamento manuale. MA E' OBBLIGATORIO SVUOTARE SINO ALL'ULTIMA GOCCIA !!!
In nessun caso l'allattamento va sospeso. E' molto probabile che qualcuno Le consigli di prendere la pillolina magica che fa "asciugare il seno" e "fa passare tutto". Non c'è alcuna indicazione e non si "asciuga" un bel niente. L'infiammazione resta bella come è.
Se dopo 48 ore di antibiotico, FANS e svuotamento la sintomatologia non dovesse migliorare allora occorrerebbe fare un esame colturale del latte e/o cambiare antibiotico (clindamicina al dosaggio giusto).
Al termine di questa storia di infiammazione e, forse, di (un pò di) infezione è inevitabile che resti una qualche cicatrice interna (come in tutte le mastiti) che deformi i dotti e che quindi predisponga ad ulteriori ingorghi e ad infiammazione di ingorghi.
Quindi la vigilanza (svuotare spesso il seno) dovrà essere ancora più serrata.
Se l'attacco al seno malato dovesse risultare doloroso, allora è consigliabile far iniziare la poppata dal seno sano e continuare, non appena il bambino appaia meno agitato per la fame, dal seno malato. Ripeto, NON vi è alcuna indicazione alla sospensione dell'allattamento.
Io sono fiducioso che questa situazione possa sfiammarsi e Lei possa continuare in serenità.
Ah, dimenticavo, è possibile che per qualche tempo Lei continuerà a sentire sotto le dita il nodulino residuo dell'infiammazione (fibrosi).
Non si impressioni con le paroloni tipo "galattocele" ....
Buona domenica
Dott GG
PS:
Una grande esperta in Italia di Patologia della mammella in lattazione è la Dott.ssa Paola Pileri dell' Istituto Sacco di Milano, ginecologa IBCLC, etc ... .
Mi tenga informato e consulti il portale allattamenti riuniti, utilizzando la lentina di ricerca in alto a Sx
Buonasera Dottore,
La ringrazio per la risposta, è stato davvero gentile a dedicarmi un pò del suo tempo nonostante tutti gli impegni di lavoro e famiglia. Non è da tutti.
La aggiorno..come le avevo scritto venerdì ho iniziato l'antibiotico. Sabato si è riaperto il forellino e ha riniziato a uscire materiale..questa volta mi sembrava più giallo e corposo e così sono andata al fast track ostetrico dell'ospedale dove mi ha visto la ginecologa di guardia che ha spremuto un po e ha detto che era pus dato da infezione entrata dal forellino stesso. Dunque l'infermiera mi ha drenato manualmente questo pus..a quanto pare il lastrone duro che sentivo era proprio pus. Mi hanno detto di farlo drenare a mano 2 volte al giorno e continuare sia l antibiotico che l allattamento. Dunque in questi giorni l'ho fatto drenare a mia mamma che è un'infermiera. Inizialmente era davvero abbondante. Ieri sera in diminuzione. Stamani era meno denso e misto sangue sembrava in esaurimento però poi schiacciando improvvisamente è riuscito latte. Cioè era chiaramente diverso dal pus del giorno prima ed era sicuramente latte. Mi è ripreso lo sconforto perché mi sembra di essere tornata all'inizio che c'era latte poi s'è chiuso il foro s'è infiammato tutto e poi quando si è aperto c'era pus. Ho chiamato l'ostetrica che mi aveva visto ma lei dice di non preoccuparsi anzi meglio che non c è quasi più pus e che l'antibiotico sta facendo effetto. Io però penso che se come dicono loro con la biopsia mi hanno bucato un dotto del latte questo dotto forse si era chiuso e invece ora pigiando l'abbiamo riaperto e dunque riesce di nuovo latte dal suo "canale" che andrà ad accumularsi dove non deve e di nuovo si ripeterà il circolo nfiammazione/infezione. Sono molto scoraggiata e non so nemmeno se fare di nuovo la "spremitura" o lasciar chiudere il foro ma poi una volta chiuso cosa succede?? Davvero sto perdendo fiducia che la cosa si risolva. Ora comunque sono al quinto giorno di antibiotico che proseguirò fino al decimo. Esternamente il seno non è più arrossato (per ora).
Lei cosa pensa che dovrei fare e che potrebbe succedere a questo punto? Resto in attesa di una sua risposta e la ringrazio fin da subito tantissimo.
Grazie e buon lavoro.
Carissima mamma,
sono "quasi" contento che la natura abbia trovato il giusto sfogo alla Sua situazione.
Certamente dove si accumula materiale infiammatorio con una componente più o meno spiccata di infezione, lì si impone un drenaggio.
L'evoluzione naturale delle raccolte, quella che la vecchia medicina desiderava, è la fuoriuscita verso all'esterno.
A questo punto però occorre evitare il rischio, come Lei ben intuisce, di cronicizzazione .
A mio modesto parere di Pediatra (non sono un Chirurgo !) va bene lo svuotamente manuale DELICATO della raccolta, ma facendo BEN ATTENZIONE a non essere troppo GENEROSI DI SPREMITURE E MANIPOLAZIONI onde evitare che flogosi e sovrainfezione si diffondano nei tessuti mortificati dal ns intervento.
Consiglierei di continuare piccole dosi di FANS (Ibuprofene 200 mg due o tre volte al giorno), non fosse altro che aiutano l'antibiotico a diffondere meglio dentro la lesione.
Bene i dieci gg di antibiotico .. e se ne facesse anche qualcuno in più non sarebbe male. Sec il "Documento di indirizzo operativo sulla identificazione precoce e gestione della sepsi in Ostetricia”, Regione Lombardia, 2018" occorrono formalmente 14 gg di terapia
per il corretto trattamento di una mastite , anche se dieci gg spesso sono sufficienti .
Per il resto sono fiducioso che la natura farà il suo corso. Se la flogosi si spegne, il forellino si chiuderà e residuerà sono un pò di tessuto fibrotico. Allora occorrerà solamente essere un pò più vigile nei confronti di ogni avvisaglia di ingorgo anche localizzato.
Eviti di applicare roba calda !
Sono sicuro che andrà tutto bene.
Continui ad allattare
Buona serata
Dott GG
C'è una fase per tutto (titolo dato dalla mamma)
Bilancio e sentimenti di una mamma alla fine di un allattamento di 3 anni
Buongiorno Dott. Giordano,
non so se si ricorda di me o delle tante email che le ho scritto.
Sono la mamma di XX, nata il / /2019 che, alle soglie del compimento del suo terzo anno, ha deciso che la tetta non la vuole più.
Ho provato a proporla e mi ha guardata come se non l'avesse mai presa, anzi potrei avere intravisto una linea sottile di sconcerto nei suoi occhi :P
Ho avuto l'onore di vivere una delle esperienze più belle e appaganti per una madre e per una donna.
Allattare spesso è stata dura, prima i dolori di adattamento alla suzione, poi la stanchezza del sonno notturno interrotto, poi la voglia di riprendere un po' di controllo del proprio corpo che si scontra con la consapevolezza che prima viene il bambino, quindi niente profumo che può infastidirlo, vestiti adatti all'allattamento, prontezza di riflessi e capacità di adattamento per allattare in qualunque luogo e condizione.
Insomma, tutte le madri sono madri e chi allatta non è migliore di una che non lo fa, ma quando allatti è tutto diverso, l'esperienza di madre è diversa e questo non può negarlo nessuno.
Inutile nascondersi dietro un dito, noi donne siamo emotive, siamo un concentrato di contraddizioni, paure, ma mai come quando hai un figlio impari a mettere tutto in gioco e a conoscerti.
Dal mio canto ho imparato ad accettare di non essere una madre perfetta e ho accettato di poter essere nervosa e stanca di allattare e un attimo dopo rendermi conto di quanto fosse bello poter dare calore e conforto alla mia bambina con il gesto più naturale che esista.
Ho fatto i conti con le voci di chi sparava a zero sulla mia scelta di allattare fino a tre anni, anche da mamme che avevano allattato solo per pochi mesi perché "così il distacco è meno doloroso per il bambino".
Anche oggi che questa esperienza si è conclusa vivo sensazioni contrastanti. Sono felice perché è stato un bellissimo percorso che si è concluso con naturalezza, ma mi sento come se avessi perso il mio paracadute, quel "mezzo" che mi salvava quando non sapevo cosa fare. Ad esempio penso che quello che mi mancherà di più sarà non poterla allattare quando sta male. Ci si sente inutili in quelle situazioni in cui si può fare poco, ma con il seno nutri, dai conforto e rassicuri, così anche quei brutti momenti passano.
Insomma, un tempo per ogni cosa e ogni cosa a suo tempo. Spero tanto di poter rivivere tutto questo un giorno.
Grazie, Dott. Giordano per il regalo che lei fa a tutte le future mamme che incontra. grazie di vero cuore
Carissima mamma,
è sempre un grande onore esser messo a ... anzi diventare parte di un percorso così avvincente ed appassionato come il legame
di una mamma che allatta il proprio bambino.
Appassionato sino ad essere travolgente e totalizzante ... come un grande amore, che quando, purtroppo, termina o, anche, si trasforma in altro ci lascia svuotati e smarriti.
Chi non ha mai provato queste sensazioni o non ne è permeabile non potrà mai capire di cosa stiamo parlando.
Purtroppo, per noi genitori, o meno male, per loro, i bambini crescono e diventano persone complete e diverse da noi in un processo continuo di identificazione e distacco.
Il nostro lavoro di genitori però non cessa mai. Quello di una mamma poi ... meno che mai !
E non sarebbe egoismo, ma solo una risposta all' ordine naturale, aprirsi ad una nuova gravidanza se si è giovani (come Lei) ed in buona salute ...
Un caro saluto ed un bacio alla Sua principessa
Dott GG
Cresce bene ?
Buonasera dott. Giordano,
Le scrivo ancora in merito al mio E. che ha compiuto 8 mesi per avere un suo parere. Il bimbo è stato da sempre allattato esclusivamente al seno e l'allattamento, tra alti e bassi, sta proseguendo tuttora anche se da un solo seno, visto che il bimbo da circa 3 mesi rifiuta categoricamente l'altro seno.
Da quando ha compiuto sei mesi ho iniziato l'alimentazione complementare, ma il bimbo rifiuta le pappine, assaggia giusto un paio di cucchiaini e poi serra la bocca e se insisto piange disperato. Quindi in pratica si nutre ancora quasi esclusivamente del mio latte. Teoricamente questo non dovrebbe essere un grosso problema, visto che il latte fino ai dodici mesi di età rappresenta l'alimento principale per un lattante, ma mio figlio da qualche mese sta crescendo pochissimo (circa 500 gr in 3 mesi).
È nato 3135 gr per 52 cm, con il calo fisiologico è arrivato a 3020 gr e adesso pesa 7500 gr ed è alto 70 cm. Di questo passo all'anno di età non arriverà mai a triplicare il peso alla nascita.
Le riporto di seguito il peso del bambino in questi 8 mesi: ..................
La mia pediatra non sembra essere molto preoccupata e a parte l'urinocultura (il cui esito è stato negativo) non mi ha prescritto altro.
Secondo lei è normale che la crescita del bambino sia così lenta? Può essere dovuto al fatto che si nutre da un solo seno? C'è qualche approfondimento diagnostico che mi consiglia di fare o sono solo le paranoie di una mamma?
Aggiungo che dal seno che il bimbo non prende più mi tiro regolarmente il latte (circa 90 gr ogni tre ore, eccetto la notte) nella speranza che prima o poi lo accetti nuovamente. Ho provato a somministrarglielo con la tazzina perché rifiuta il biberon, ma ne beve al massimo 30 gr e solo se sbriciolo un biscotto dentro..
La ringrazio in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi.
Cordialmente.
Gentile mamma,
innanzi tutto mi sento di congratularmi con Lei per il Suo impegno e ... con la collega Pediatra per l'approccio "normalizzante" riguardo la crescita di Suo figlio.
Nel tentativo di smorfiare i movimenti dei numeri/peso dei bimbi nel primo anno di vita è facile farsi catturare da false strade medicalizzanti ed ansiogene.
Come bene ha detto Lei il latte di mamma fornisce il necessario al bambino per molti mesi (anche oltre l'anno, anche oltre i due anni).
Un solo seno è sufficiente per nutrire anche due gemelli, figurati un solo pupo, per il principio della ampia "riserva funzionale" che ci è stata data per TUTTI GLI ORGANI NECESSARI alla sopravvivenza ed alla riproduzione (polmoni, reni, fegato, testicoli, ovaia, mammelle !).
E' vero che i bimbi dovrebbero (grosso modo triplicare) il peso nascita all'anno di vita, ma questo NON deve produrre oppressione mentale per la mamma !
I lattanti DEVONO innanzi tutto STARE BENE ! Quindi non è tanto il peso crudo da considerare, quanto eventuali segni d'allarme per una qualche patologia o disturbo (ma questo vale anche per bambini che pesano tanto).
Se il Suo pupo cresce, fosse anche 200 gr al mese, e NON ha alcun segno (il tono muscolare, la reattività, il sorriso sociale, la voglia di guardarsi intorno, le prime paroline, le feci, il turgore, etc sono NORMALI), allora AMEN.
E' molto probabile che il potenziale e la velocità di crescita di Suo figlio siano proprio questi ed in tal caso può essere controproducente forzare.
Gli proponga cibi gustosi, in piccole quantità, anche piluccando dal piatto di papà e di mamma. Gli metta in mano un tozzetto di pane bagnato di olio di oliva oppure uno spicchio di arancia (biologica = quella con i puntini neri sulla buccia NON quella cerata con il parassiticida)
Cordiali saluti
Dott GG
SARS -COV 2
Salve dottore
La seguo da un po' e la ringrazio per il suo portale che è una fonte inesauribile di informazioni!
Allatto esclusivamente al seno la mia bimba di 4 mesi, in questi giorni mio marito è risultato positivo al covid (io ancora negativa). Siamo entrambi vaccinati con tre dosi, io vaccinata in gravidanza e terza dose durante i primi mesi di allattamento.
Non abbiamo ancora fatto il tampone alla bimba ma da ieri la temperatura sale e scende, max 37'5, nasino chiuso ma è abbastanza tranquilla. La mia pediatra di base le ha prescritto comunque Tachipirina in supposte mattina e sera per tenere a bada l'infezione, quindi anche in assenza di febbre, non ritiene necessario altro se non gocce nasali.
Non ho reperito sul portale informazioni sul covid ai neonati ma sono un po' preoccupata visto che la febbre va e viene.
La ringrazio anticipatamente per i suoi consigli!
Saluti
Gentilissima mamma,
l'infezione da SARS COV 2 nei lattanti, come negli adulti, può dare luogo a forme differenti. Nei bambini per lo più decorre con segni di infiammazione delle alte vie aeree e nasino chiuso. D'altra parte questi bambini mangiano in maniera sufficiente e dopo qualche giorno cessa la febbre, anche se il naso otturato persiste per diverso tempo ed ancora di più la positività al test molecolare.
L'allattamento è sempre utile e sempre consigliabile (il latte di mamma è zeppo di immunoglobuline classe A e modulatori dell'immunità) anche se la mamma diventa positiva, anche se febbricitante.
Quindi la terapia è pulizia del nasino con soluzione fisiologica con la siringhetta (senza ago) e/o spray e paracetamolo se febbre.
Il cortisone è sconsigliato. Io direi SEMPRE sconsigliato.
Ovviamente il ricovero diventa necessario se insorge dispnea, respirazione assai difficoltosa, febbre molto alta ed insufficiente alimentazione.
Questo è tutto.
Auguri di buona Pasqua
Dott GG
Ha 26 mesi, è ancora allattato e dice poche parole ... E' colpa mia ?
Buonasera dott.Giordano, le scrivo arrivati a 26 mesi di allattamento del mio bimbo che cresce e sta bene. Si pone la questione della fine dell'allattamento che mi tortura da almeno 6 - 7 mesi...mio figlio si sveglia moltissime volte e richiede di essere preso dal lettino e molto spesso di ciucciare. Si addormenta dopo aver ciucciato ed essere stato un poco dondolato. Questa modalità fa sì che mi occupi solo io di addormentarlo e di alzarmi durante i risvegli.
Mi è stato suggerito dalla pediatra che ciucciare e dondolare sono comportamenti da lattante e di cambiare modalità di addormentarsi e smettere di allattare. Questo anche perché il bambino non dice ancora molte parole (anche se sta iniziando rispetto a qualche mese fa) e mi ha detto che la suzione può ostacolare. È così secondo lei?
Adesso anche io sono molto stanca ma finora non mi sono sentita forte nel prendere questa decisione per cui mi torturo da sola cercando consigli su come fare e alternando sensi di colpa e di insicurezza. Ho provato ad addormentare il bambino nel lettino e a volte ci siamo riusciti ma sempre dopo aver ciucciato e da qualche giorno la richiesta di attaccarsi è addirittura aumentata...per me il percorso di allattamento è stato davvero bello ma il termine mi sembra troppo difficile e mi sta facendo angosciare. Le scrivo per sapere se secondo lei c'è un legame tra suzione e linguaggio e se mi consiglia di concentrarmi sulla fine dell' allattamento o sul cambiare modalità di addormentamento.
Grazie
Gentilissima mamma,
innanzi tutto complimenti per il Suo percorso di allattamento ed onore al Suo grande impegno di madre !
Ribadisco quanto scritto tante volte. Smettere o continuare, in ogni fase del percorso dell'allattamento, dovrebbe essere frutto della scelta libera, ponderata ed individualizzata della coppia mamma / bimbo.
E' riprovevole che l'ambiente circostante carichi una madre che allatta oltre l'anno di sensi di colpa, per improbabili addebiti. Un esempio tipico é la storia della crescita giudicata (il più a torto) stentata ed attribuita alla tetta che distrae il bambino dai veri cibi. Nel secondo anno di vita l'aumento complessivo è di soli 2-3 chili in 12 mesi ed anche nel terzo anno di vita il latte di mamma copre gran parte del fabbisogno calorico, vitaminico, etc dei bambini.
Il latte di mamma quindi non fa "passare l'appetito", ma soprattutto NON inibisce l'acquisizione del linguaggio, anzi !
Lo sviluppo cognitivo è potenziato grazie alla spinta alla maturazione ed alla crescita del sistema nervoso centrale. La risonanza magnetica nucleare rivela che la sostanza bianca del cervello dei bambini allattati aumenta di volume in maniera proporzionale alla durata dell'allattamento.
Ma anche gli strumenti anatomico-funzionali necessari alla composizione dei suoni si sviluppano meglio nei bambini allattati che in quelli nutriti con biberon ed assoggettati al ciuccio !
La lingua dell' allattato è più mobile e spinge i denti anteriori e stimola la crescita della branca orizzontale della mandibola. Anche il palato si modella in maniera fisiologica.
Il povero bambino da ciuccio ha maggior rischio di affollamento dentario (denti storti) e carie. Senza contare i muscoli orbicolari delle labbra !!! Insomma, se c'è qualcuno che è a rischio per cattiva articolazione della parola è il pupo non allattato. Lo si ritrova ripetuto e confermato in tutte le indagini e procedure nazionali ed internazionali.
Certamente 26 mesi di allattamento sono un fantastico traguardo, una medaglia che potremmo anche appendere in vetrina e spolverarla nei ricordi.
Il modo naturale per stoppare è la messa in campo di tutto un corteo CONVINTO, PERENTORIO, ASSERTIVO, NON TENTENNANTE; NON COLPEVOLIZZANTE, SERENO, DISTACCATO, QUASI FATALISTA di messaggi "non verbali" (mimica, tono muscolare, braccia, inclinazione del capo, etc) da indirizzare al bambino.
Ma affinché siano efficaci e recepiti senza troppo chiasso, questi messaggi devono avere il crisma dell'autenticità e devono scaturire da un esame interiore della mamma che SI CONVINCE di voler cessare. Se manca proprio questa sincera volontà e questo convincimento ogni tentativo non può essere che fallimentare.
Quindi NON è il bambino che si stacca, ma la mamma che decide di smettere e lo stacca.
Piuttosto, se il linguaggio a 26 mesi Le (la mamma è il migliore giudice) sembra piuttosto poverello, limitato a poche parole, Le consiglierei di sottoporre il Suo bambino alla valutazione specialistica di un neuropsichiatrica infantile .
Non è mai esagerato pensarci e non è mai troppo presto individuare alcune situazioni che possono giovarsi di un intervento riabilitativo precoce.
La prego di darmi vostre notizie ed auguro una buona Pasqua a tutta la Sua famiglia dal profondo del mio cuore.
Dott GG
Buongiorno dott. Giordano, la ringrazio tanto per la sua risposta, come sempre, attenta, chiara e velocissima nonostante sia un periodo festivo.
Grazie per gli interessanti chiarimenti degli aspetti legati allo sviluppo del linguaggio.
Sicuramente cercherò di rivolgermi più a me stessa per capire quando smettere di allattare ( con l'atteggiamento che descrive lei) invece di sentire mille pareri che inevitabilmente sono contrastanti e mi appesantiscono. Purtroppo, anche senza volerlo, ci sono ancora tanti giudizi più o meno velati che rendono più difficili i passaggi e i cambiamenti dell'essere genitore.
Tanti auguri di una Buona Pasqua a lei e alla sua famiglia.
Carissima,
il primo dovere è di NON colpevolizzarsi per colpe che, tra l'altro, nel 99 % dei casi NON esistono.
La situazione tipo di un allattamento che cessa senza scossoni nè per mamma nè per bimbo è quella della mamma lavoratrice.
E' un motivo oggettivo ed ineluttabile quello per il quale si passa al distacco dalla tetta.
Il pupo avverte lo shift in corso e l'accetta con serenità. Anzi spesso la mamma rimane pure male di questo suo atteggiamento perchè lo interpreta come "indifferenza" a qualcosa che reputava importantissima e per la quale si era svenata per tanti mesi.
Ventisei mesi sono tanti. Non nel senso di troppi o in maniera eccessiva o dannosa.
Ma costituiscono un patrimonio consolidato con il quale si potrebbe passare SERENAMENTE e SENZA FRETTA anche ad altro quando e se ci si sentisse pronti.
Auguri
Dott GG
Ovuli come terapia farmacologica per aborto spontaneo
Gent.mo dott. Giordano,
Sono mamma di una bimba di 3 anni che ultimamente si attacca solo pochi minuti il pomeriggio e/o la sera prima di addormentarsi. Avevo da poco iniziato la mia seconda gravidanza ma la settimana scorsa, ad una visita di controllo, il mio ginecologo ha constatato che purtroppo c’era stata una interruzione e dovevo quindi sottopormi o a terapia farmacologica (fortemente consigliata da lui) o a raschiamento. Ricordo di aver chiesto al ginecologo se la terapia farmacologica poteva creare problemi per la mia bimba e mi pare di aver capito, nella confusione mentale del momento, che non ci fosse nessun problema perché le pillole erano somministrate per via vaginale.
Lunedì in ospedale al momento del ricovero ripeto la stessa domanda alla caposala che mi risponde di porre la domanda al medico che mi avrebbe visitata ed elude ulteriormente la domanda dicendomi che ormai a tre anni la bambina era grande e avrei potuto anche staccarla definitivamente.
Quando sono stata visitata dal medico di turno, in balia degli eventi, mi è mancata la lucidità di richiedere conferma per l’ennesima volta.
La bimba si è poi attaccata al seno più di 12 ore dopo la somministrazione di queste pillole per i soliti 5-10 minuti prima di addormentarsi ed eccezionalmente un’altra volta per la stessa durata durante la notte.
Ieri mattina ho notato diversi piccoli puntini sulle guance della bambina. Potrebbero essere spuntati a causa mia? Potrei aver causato indirettamente una intossicazione da farmaco?
Mi scuso per essere stata così prolissa ma sono parecchio in ansia e in colpa di aver potuto sbagliare qualcosa e di non essere riuscita a tutelare adeguatamente la salute di mia figlia.
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta.
Cordiali saluti.
Gentilissima mamma,
mi dispiace per l'esito della Sua nuova gravidanza e capisco bene il dispiacere che
ciò ha comportato all'interno della Sua coppia.
Nella mail Lei non scrive il nome della molecola usata per favorire l'espulsione del prodotto del concepimento. Suppongo, tuttavia, che si sia trattato di una candeletta a base di prostaglandina, principio farmacologico utilizzato per indurre le contrazioni uterine.
Lei ha diversi motivi per stare tranquilla e non sentirsi tirata in ballo per .... estremamente improbabili effetti da "intossicazione da farmaci" lla Sua pupona allattata.
1) Si tratta di un allattamento davvero "maturo" ! Una bimbona grande e grossa con tutti i sistemi metabolici cresciuti e sviluppati. Per inciso, si smette quando ci si sente pronti. Potrebbe anche essere il momento, ma lo decidete voi in tutta autonomia.
2) I farmaci ad "uso locale" generalmente sono ben compatibili a tutte le età
3) Le prostaglandine sono una componente "naturale" del latte di mamma, hanno una emivita (durata di azione) breve e vengono metabolizzate (distrutte dall'organismo) in pochissimo tempo
Una delle molecole più utilizzate è il misoprostolo.
L'utilissimo portale e-lactancia gli da "bandierina verde" (quindi via libera)
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/misoprostol/product/
Cordiali saluti
Dott Giordano
Ritorno al lavoro
Gentile dottore,
l'allattamento al seno, procede bene ma spesso sono fuori per lavoro e, dal momento in cui la piccola quando siamo insieme ne approfitta per ciucciare altrettanto spesso, non riesco a conservare abbastanza latte che consenta di coprire il mio allontanamento. Oramai, sto esaurendo le scorte che previgentemente avevo raccolto. Sto valutando di integrare a brevissimo, mio malgrado, con il latte artificiale quando non ci sono.
........
Grazie per la meticolosità con cui si approccia ai nostri bimbi.
Attendo un suo feedback e le auguro una buona giornata.
Cordialmente
Gentile mamma,
... E' importante estrarre il latte sul posto di lavoro, meglio se ogni tre ore oppure anche prima se si sente una tensione da seno pieno, NON tanto per accumulare il necessaire da utilizzare in absentia, quanto per NON dare alla mammella il segnale di STOP che promana dal ristagno intra-ghiandolare di latte.
Quando si è a casa, per favore, STATE CON I BAMBINI (attaccati è meglio) NON con i tiralatte ! Poi se la quantità estratta di latte non dovesse coprire il fabbisogno, pazienza, daremo una formula LIQUIDA. La formula in polvere è a forte rischio di contaminazione da enterococchi, va ricomposta versando i misurini relativi in acqua a 66° (quando nel pentolino fa le bollicine sul fondo) ed in ogni caso SONO SCONSIGLIATE (non vietate ma sconsigliate) DALLA AGENZIA DI SICUREZZA EUROPEA PER GLI ALIMENTI per bambini sotto i 30 gg di vita.
Quindi, quando si è a casa ci si tiene il pupone attaccato in contatto pancia-contro-pancia, senza vestitini, nè tanto meno bavaglino (!), con il proprio petto scoperto da reggiseno, camicia, vestaglia etc.
Le ricordo che il latte va tirato sino all'ultima goccia ed un paio di minuti oltre (a vuoto) con la foto del bimbo davanti, in un ambiente il più rilassato e silenzioso possibile. Inoltre il latte può stare in freezer per 6-12 mesi ed in frigo per 3 o 4 gg.
Infine, non è mai stato pubblicato il caso di lattante intossicato da latte avariato della propria madre, che io mi ricordi almeno.
Cordiali saluti
Dott GG
PS Il latte miracolosamente ritorna se la mamma lo tira più spesso.
Il Domperidone ha come effetto collaterale l'aumento del latte e viene consigliato in tutto il mondo alle mamme dei prematuri per aumentare i volumi.
E' sconsigliato formalmente nelle donne che soffrono di aritmie, ma ai dosaggi che di solito consigliamo (una compressa da 10 mg tre volte al giorno a prescindere dai pasti)
è assai improbabile che accada qualcosa.
DOTTO OSTRUITO (seguito ...)
Caro dottore,
La volevo informare che il problema si è ripresentato per la terza volta. Dopo 24 massimo 72 ore dopo che riesco a liberare e drenare il seno, l'ingorgo si ripresenta. Sono stata in ospedale e purtroppo non mi hanno dato tanto aiuto. Mi hanno detto di fare impacchi caldi e fare mangiare spesso il piccolo. Purtroppo, se non riesco a liberare il seno mi hanno detto che devono incidere per liberare questo ascesso. Applico tutte le procedure che mi ha spiegato ma non vedo risultati, anzi, il seno peggiora. L'incisione è davvero la soluzione? Cosa comporta? Dovrò sospendere l'allattamento? Mi scusi se mi rivolgo a lei ma non so più cosa fare.
Cordiali saluti e grazie.
Cara mamma,
non capisco bene ...
Lei ha un ingorgo recidivante parziale su un dotto lattifero ostruito oppure un ascesso ????!!!
Sono due cose ben diverse con indicazioni ben diverse !
L' ingorgo va drenato in tutti i modi come Le ho già descritto. Possono essere utili gli antinfiammatori (ibuprofene 200-400 mg tre volte al giorno dopo i pasti)
soprattutto se la cute soprastante è anche un pò arrossata.
Sono da utilizzare con estrema prudenza i panni "caldi" nel seno va devono essere non più che tiepidi !!! Se caldi infiammano di più e peggiorano il quadro.
Sono inutili gli antibiotici, a meno che non siamo in presenza di una mastite: febbre alta da più di 24 ore, brividi, abbattimento, ingorgo pazzesco !
Se si tratta di un ascesso (raccolta saccata di pus DIAGNOSTICATA CON UNA ECOGRAFIA) allora vanno fatti gli antibiotici adatti a dosaggio adatto e per un periodo adatto (non si tratta certo dello zimox o anche del rocefin preso per tre gg.)
Se l'ascesso ha un diametro superiore a 5 cm allora va inciso e drenato.
IN NESSUNO CASO LE PROCEDURE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI CONTEMPLANO L'USO DELLA FAMOSA "PILLOLINA CHE FA SECCARE LA MAMMELLA".
Anzi la dichiarano "controindicata". Tra l'altro non secca proprio nulla ed il latte ingorgato resta dove è e l'ascesso dove si trova.
Certamente il bambino va attaccato spesso e le "incrostazioni di latte" che ostruiscono i pori lattiferi vanno asportati delicatamente come Le ho spiegato
Cordiali saluti
Dott GG
DOTTO OSTRUITO
Gentilissimo Dottor Giordano buongiorno, mi rivolgo a lei per un aiuto. Sono una mamma di un bimbo di 13 mesi che allatto ancora. Premetto che ho ancora tanto desiderio di allattare il mio bambino anche perché mio figlio non è tanto amante del cibo e la sua fonte principale di nutrimento è ancora il mio latte. Fortunatamente cresce molto bene pesa 11 kg per 80 cm.
Da qualche giorno ho un problema al seno destro. Ho un Dotto lattifero bloccato e ne consegue che una parte gonfia e non riesce a drenare. La prima volta sono riuscita a liberare la punta bianca sul capezzolo e il seno ha cominciato a drenare.... Con le varie poppate è ritornato morbido. Adesso si è verificato lo stesso problema ma non riesco a liberarlo, comincia a fare male e ho paura che si possa trasformare in mastite e di dover interrompere l'allattamento. Il mio medico non sa cosa fare, devo andare in ospedale? Se non riesco a liberare questo Dotto cosa posso fare? Fiduciosa di un suo riscontro, cordiali saluti.
Carissima mamma,
innanzi tutto complimenti per il Suo percorso di allattamento !
Va anche detto che il latte di mamma provvede ad una quota strepitosa dei bisogni nutrizionali del bambino anche nel secondo e, perchè no, nel terzo anno, senza contare gli apporti in termini di componenti bioattive (citochine, ormoni, cellule staminali, interferon, growth factor per cellule nervose, immunitarie etc. etc.)
Questo con buona pace di chi ancora va dicendo ERRONEAMENTE in giro che a sei mesi il latte diventa acqua. ...
Il dotto ostruito deriva dalla deposizione di piccoli coaguli più o meno calcificati sullo sbocco di un dotto. La causa è sempre quella: Poco attacco e poco deflusso.
Il problema è che se si blocca un dotto, non riesce a drenare la parte di ghiandola corrispondente che si ingorga e si può infiammare con quello che segue.
Il dotto ostruito va trattato immediatamente. Esistono diversi metodi che usano comunque una abrasione con un qualche strumento. Il meno traumatico è strofinarsi delicatamente, ma continuativamente con un asciugamano ruvido (quello all'antica senza ammorbidente) sotto la doccia tiepida. Un altro metodo usa il bicarbonato: Mettersene un cucchiaino sul capezzolo, un pò umido e strofinarlo con il dito in movimenti circolari. Oppure il guanto di crine, sempre con molta cautela.
Ancora, per i casi più refrattari si usa uno spillo. La capocchia smussa per "grattarlo" o, ma bisogna stare molto attenti e sarebbe di competenza di un sanitario esperto, la punta.
Nella mia esperienza se si alternano bicarbonato ed asciugamano di solito tutto si risolve.
L'ingorgo va risolto, dopo aver rimosso l'ostacolo, con DELICATI MASSAGGI verso il capezzolo ed un uso moderato di antinfiammatori, se non controindicati per motivi personali (Ibuprofene da 200 a 400 mg tre volte al giorno - i protocolli prevedono dosi più alte, ma di solito basta).
IN NESSUN CASO L'ALLATTAMENTO VA SOSPESO, MENO CHE MAI IN CASO DI MASTITE DERIVANTE DA INGORGO. SI OTTIENE SOLAMENTE IL PEGGIORAMENTO DELLA SITUAZIONE.
Un caro saluto
Dott GG
PS mi manda un riscontro di come Le è finita ?
Riprendere ad allattare dopo 5 mesi
Sono mamma di una bimba di 5 mesi e mezzo. Purtroppo a fine ottobre ho dovuto sospendere l'allattamento in quanto avendo una patologia mi era stato consigliato di iniziare a riassumere un farmaco che assumevo ancor prima della gravidanza e che purtroppo non è idoneo ad allattamento..così il ginecologo mi fece assumere Dostinex, da lì la bimba ha assunto del latte mio conservato che avevo tirato per altro mese e in aggiunta latte artificiale. Ho una bimba che soffre di disturbo del sonno e che non si rilassa con nulla io vorrei tanto riprendere ad allattare per cercare nuovamente quel momento nostro che la faceva rilassare tanto...ovviamente sospenderei il farmaco anche perché la patologia dopo risonanza magnetica abbiamo constatato essere stabile...la mia domanda è sì può riprenedre ad allattare dopo quasi 5 mesi? Io ad oggi se provo a premere il seno esce sempre qualche goccia di latte..non so se potrebbe essere un buon segno. A chi dovrei rivolgermi per provare far produrre nuovamente latte? Grazie in anticipo per pa risposta.
Gentile mamma,
riprendere ad allattare dopo 4-5 mesi di sospensione non è facile, ma nemmeno impossibile.
Gioca moltissimo la comprensione reciproca mamma-bambino in termini di abbraccio, posizione, attacco, segnali di richiesta ed accoglimento dei segnali.
E' consigliabile un adeguato periodo di "riabilitazione" all'allattamento con rinnovato e (adeguatamente) prolungato contatto pelle a pelle (bambino e mamma ben scoperti !), magari in posizione semireclinata, stando lontani dalle malelingue che tireranno fuori immancabili discorsi di "vizio" e "cattive abitudini".
Si tratta di metterci davvero sotto in termini di tempo e spazio e cuore.
Esistono protocolli per l'allattamento da parte di donne che adottano dei bambini e che quindi NON sono state incinte. Questi protocolli utilizzano il Domperidone, un farmaco che ha come effetto collaterale quello di fare scendere il latte.
Io non conosco i Suoi problemi di salute e pertanto non so se il farmaco sia compatibile. Posso solo dire che è formalmente controindicato per le donne che soffrono di aritmie cardiache, anche se ai dosaggi molto bassi che di solito noi usiamo (una compressina da 10 mg tre volte al giorno) è assai improbabile che emergano effetti indesiderati.
Sarei molto curioso di sapere quale sia stato il farmaco a causa del quale Lei è stata costretta ad interrompere l'allattamento ...
Cordiali saluti
Dott GG
Io ho interrotto l'allattamento in quanto ho la sclerosi multipla da 6 anni e assumevo prima della gravidanza e ho ripreso ormai da quasi 5 mesi il tecfidera(dimetilfumarato) il neurologo mi aveva consigliato di riiniziare ma dopo la risonanza magnetica effettuata a febbraio è tutto invariato e la situazione e' stabile. Io non voglio precludermi do allattare per una patologia che a quanto mi hanno anche detto è aiutata naturalmente dalla gravidanza e allattamento. A maggior ragione che la mia bimba è molto nervosa nel prendere sonno e so che quando era legata a me attraverso il seno non soltanto si nutriva ma le donato principalmente tanta serenità e si addormentava serena. Ho solo il dubbio che lei non voglia più il seno dopo tutti questi mesi...
Gentile mamma,
ho fatto una rapida ricerca sulla molecola in questione e sulla compatibilità in allattamento tramite il portale che di solito uso in questi casi
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/dimethyl-fumarate/product/
Credo che possa attaccare il bambino, peraltro già cresciutello, senza particolare ansia.
Se conosce l'Inglese visiti Lei stessa il portale con il link di cui sopra, in ogni caso ecco il contenuto in Italiano (un semplice google traduttore)
"Dimetilflumarato: Antinfiammatorio e immunomodulatore utilizzato nel trattamento della psoriasi e nelle forme recidivanti di sclerosi multipla. Somministrazione topica e orale ogni 12 ore
I suoi dati di farmacocinetica, e l'ampio volume di distribuzione e la breve emivita, spiegano (Almas 2016) il passaggio trascurabile al latte materno osservato (Ciplea 2020).
I possibili effetti collaterali sono rari e generalmente non gravi (gastrointestinali e leucopenia), senza presentare effetti immunosoppressivi o una maggiore frequenza di infezioni (AEMPS 2015, EMA 2017). Varie società mediche e/o consenso di esperti considerano l'uso di questo farmaco durante l'allattamento al seno possibilmente sicuro (Hale, Alroughani 2016, Briggs 2015), sebbene altri differiscano (Langer 2019). L'esposizione può essere ridotta al minimo del 90% attendendo 3 ore per allattare nuovamente al seno dopo l'assunzione del farmaco. Fino a quando non saranno noti ulteriori dati pubblicati su questo farmaco in relazione all'allattamento al seno, potrebbero essere preferibili alternative note più sicure (Langer 2019, Cree 2013), specialmente durante il periodo neonatale (cioè sotto i 28 gg di vita) e in caso di prematurità. Data la forte evidenza che esiste sui benefici dell'allattamento al seno per lo sviluppo del bambino e per la salute delle madri, è opportuno valutare il rischio-beneficio di qualsiasi trattamento materno, compresa la chemioterapia, consigliando individualmente ogni madre che desidera di continuare con l'allattamento ( Koren 2013)."
Ho tirato il latte con tanta fatica, però mi sono accorta di non aver rispettato le corrette procedure !
Lo butto via ?
Buonasera,
sono la mamma di un bimbo di 5 mesi allattato esclusivamente e felicemente al seno, grazie anche agli incontri da lei tenuti. Fra meno di una settimana torno al lavoro e da gennaio faccio scorte tirando il latte con estrema fatica. È stato molto difficile trovare il momento per tirare visto che il mio bimbo si attacca frequentemente e da un seno la produzione è minore; non ho mai voluto tirare il latte la mattina, perché lavorerò proprio le mattine. Non sono mai riuscita a tirare grandi quantità (e tralasciamo cosa ha voluto dire questo a livello psicologico, almeno all'inizio...) e avevo dunque trovato la soluzione di estrarre una volta al giorno, tenere il latte in frigo e unire il latte di due o tre giornate, refrigerato e portato alla stessa temperatura.
Oggi ho fatto una ricerca, anche su questo portale, e ho letto che può essere unito il latte tirato nelle 24 ore. Può dunque immaginare il mio sconforto. Cosa faccio? Posso usarlo lo stesso?
Grazie mille per l'attenzione, a per tutto
Gentilissima mamma,
bello sentirla di nuovo. Complimenti per il Suo impegno e spiacente per le Sue angoscie, tra l'altro
mi permetta immotivate !
Benissimo, quando si è ancora a casa, attaccare il bambino al seno piuttosto che darsi da matti con un tiralatte di plastica !
Normale che un seno ne produca di meno (il c.d. "seno pigro") rispetto all'altro (il c.d. "seno bravo") : Accade a tutte le mamme !!! Dico al 100 % delle mamme.
Frequentissimo che una mamma non riesca a tirare grandi quantità di latte (spesso ci si inibisce pure)
Infine, la "vexata quaestio": Le regole da seguire nella conservazione e refrigerazione del latte !
Va puntualizzato che le procedure di stoccaggio e conservazione del latte di mamma, nascono in Terapia Intensiva Neonatale e sono finalizzate alle migliori pratiche di sicurezza biologica per i neonati pretermine o patologici, quindi i neonati estremamente fragili.
Le stesse procedure sono state esportate per l'uso di tutti i giorni anche per ex-neonati, per lattanti patatoni di 5, 6, 8, 9 mesi etc. che non sono fragili.
Quindi, certamente la Sua raccolta non è stata certo secondo procedura corretta ...
ma visto che l'alternativa sarebbe gettare via del prezioso latte di mamma (orrore !!!!) se vuole il mio parere ... attenzione, a puro titolo personale .. io lo darei lo stesso.
Sarà sempre un alimento più valido di certe formule in polvere, mal conservate (es. pacchetti aperti da tempo immemorabile) e mal preparate (vedi acqua tiepida da thermos), che vedo ricostituire da molte mamme quando sono in giro.
Tutti gli studi che ho avuto tra le mani confermano la bontà del latte di mamma anche tenuto in frigo per molti più giorni di quanto prudenzialmente consigliato.
Quindi .. avanti così !
Piuttosto si prepari un bel tiralatte da portarsi al lavoro per scaricare un pò i seni in una pausa, pena un bell'ingorgo o la scomparsa del latte e si prepari tanta pazienza perchè il bambino tornerà ad attaccarsi di sera/notte !
Lo fanno tutti quando la mamma torna al lavoro. Cercano di tenere alta la lattazione con uno stimolo extra.
Se ne impipi se non riesce a tirare la quantità necessaria di latte da dare in Sua assenza.
Quando si trova a casa il tempo è prezioso e va impiegato per relazionarsi con il pupo e non con tiralatte e contenitori.
Se la quantità del Suo latte estratto, al top per qualità ed importanza, NON dovesse bastare ... allora sì, utilizzi la formula. Non è peccato, non è fallimento, non è sconfitta.
Cordiali saluti
Dott GG
Areola scolorita e pallini duri ...
Buongiorno dott. Giordano, ho un bambino di quasi 4 mesi e lo allatto esclusivamente dal giorno della nascita.
Circa due mesi fa ho avuto un piccolo ingorgo al seno destro, risolto nel giro di una o due settimane. In quell'occasione mi sono accorta che l'areola è diventata molto più chiara dell'altra. Può essere dovuto all'ingorgo? È una questione di circolazione? Noto che quando scaldo il seno (subito dopo poppata o sotto la doccia) torna un pò di colorito. Non è dolente, non da fastidio, è solo "sbiadita". Aggiungo che nonostante l ingorgo si sia risolto noto che quando il seno è pieno si formano di nuovo dei pallini duri nei dotti che poi spariscono completamente dopo la poppata. Il bambino sembra attaccarsi bene ed è molto vorace. Purtroppo non riesco a variare molto le posizioni di allattamento perché non sembra piacergli stare in posizioni diverse dalla classica culletta.
Secondo le dovrei valutare controlli approfonditi o questo schiarimento è una cosa fisiologica?
Grazie dottore e complimenti per il blog, ho trovato davvero molte informazioni interessanti.
Gentile mamma,
complimenti per il SUo percorso di allattamento.
Mi sembra di capire che più che altro si tratti di uno "scolorimento", una depigmentazione dell' intero disco dell'areola e non lo sbiancamento dinamico del capezzolo, come può vedersi in caso di cattivo attacco o di vasospasmo.
In questo caso probabilmente si tratta di un lascito dell' ingorgo, della infiammazione dell'ingorgo sull'areola.
Comunque, non essendo dolente e non accompagnandosi ad altri segni o sintomi non me ne preoccuperei più di tanto.
Non mi è ben chiaro perchè Lei debba "scaldare il seno dopo la poppata" o sotto la doccia. Spero che non Le sia stato suggerito sulla base della diffusa credenza che "il calore scioglie il latte e gli ingorghi".
L'ingorgo si previene attaccando bene il bambino (posizione, allineamento, pancia contro pancia, bocca aperta a leone, mento poggiato, etc), "a richiesta", evitando il ciuccio, scaricandosi bene bene il seno se fosse necessario (leggi: se dovesse rimanere ancora pieno dopo le poppate) o manualmente o con un buon tiralatte.
Cerchi di non arrivare a sentire tutti questi pallini nel seno e cerchi di attaccare prima o di scaricare prima. Eviti le poppate "ad orario" e consenta le ciucciatine in notturna.
L'unico vero rischio che intravedo nella Sua narrazione è quello che si ripresenti un bell'ingorgo !
Se ricorrenti possono distorcere la struttura dei dotti e creare le premesse per le successive ricadute.
Una buona serata e grazie per il Suo feed back (molto gradito)
Dott GG
Buonasera,
grazie per la risposta, mi ha tranquillizzata!
Non allatto ad orario, circa ogni 3h a seconda della richiesta e cerco sempre di svuotare il seno incriminato!
Ho spiegato male la questione del calore. Non scaldo il seno di proposito; ho notato che dopo la poppata (areola più calda perché è stata in bocca) o sotto la doccia torna un pò di colorito.
Ad ogni modo cercherò di non far gonfiare troppo il seno per evitare altri ingorghi!
Grazie ancora
Grazie a Lei per le precisazioni !
Quello strano nodulo alla fine dell'allattamento ...
Buonasera,
dopo 26 meravigliosi mesi di allenamento al seno la mia bimba ha deciso spontaneamente di non attaccarsi più, io non ero stanca ma non ho insistito più di tanto. Ormai allattava solo la sera, e da 20 mesi solo dal seno sinistro. Nello stesso, adesso dopo 7 mesi dell'interruzione dell'allattamento ho scoperto un nodulo, duro e di forma irregolare. Non ho preso nulla per "fare andare via il latte" ha fatto tutto la natura senza creare mastiti, ingorghi o dolore. Ora mi chiedo se questo nodulo può essere (scusi se l'ipotesi è del tutto ignorante) latte coagulato o qualcosa del genere. Ovviamente ho già prenotato una visita, ma devo attendere 10 giorni e inizio un pò a preoccuparmi. Grazie sempre, buona serata e buon lavoro.
Gentilissima mamma,
complimenti per la Sua "anzianità" di allattamento.
Suppongo che il nodulo si trovi sotto o vicino all'areola ...
Sarebbe utile sapere se sia comparso all'improvviso o lentamente, se era già presente durante l'allattamento o sia comparso subito dopo.
Considerando tutte le probabilità metterei al primo posto un galattocele, un residuale ristagno locale di latte con un pò di infiammazione intorno che conferisce la consistenza aumentata.
D'altra parte però è bene escludere giudiziosamente ogni altra ipotesi alternativa.
Bene la visita senologica. Utili una mammografia o un'ecografia che in mano esperte sono dirimenti.
Fatto ciò starei serena. La prego di darmi notizie
Dott GG
Si vaccina la mamma e si vaccina il bambino !
Buonasera Dott.Giordano
Sono la mamma di un bimbo di 16 mesi che tutt'ora allatto.
Complimenti per l'utilissimo blog !
Volevo sottoporle un quesito riguardo il vaccino anti covid ( in realtà avrei chiesto anche se fosse stato un altro tipo di vaccino).
A giorni dovrò fare la 3 dose , o booster, di vaccino covid19.
5 giorni dopo , il mio piccolo riceverà la prima dose di MPRV+Men C
considerato l'allattamento in corso e i pochi giorni di distanza tra il mio vaccino ed il suo, potrebbero esserci interazioni e quindi è meglio che rimandi il mio vaccino di un paio di settimane oppure secondo lei posso stare tranquilla?
grazie mille
Carissima mamma,
complimenti a Lei per il Suo allattamento !
Purtroppo in tema di allattamento e vaccinazioni, specie quella anti COVID, si sommano suggestioni vecchie (vecchissime direi) e nuove
Ritorna il tema della "contaminazione del mistico sangue di madre divenuto bianco", contaminazione che può trasmettere al pupo vizi, venefici e deformità.
A tutto ciò aggiungiamo le stramberie complottistiche che girano sui vaccini da 20 e più anni...
Figurati quello anti COVID ad RNA ! Un acido nucleico che chissà come opera e cosa combina !
Razionalmente non riesco ad ipotizzare nessuna plausibile interazione fra la terza dose di vaccino SARS-COV 2 alla mamma ed il MPRV+Men Cal ns bimbo, se non una famiglia felice ed al riparo da guai infettivi non indifferenti.
Peraltro la prego di non indugiare ulteriormente per la vaccinazione MPRV ! La stagione delle virosi infantili è alle porte ed il morbillo è una brutta malattia.
Vaccinatevi !
I vaccini sono sicuri ed approvati da tutte le istituzioni, agenzie, società scientifiche nazionali ed internazionali.
Il latte di mamma vaccinata è pieno zeppo di Immunoglobuline di classe A, di cellule staminali immuno-orientate e di citochine.
Cordiali saluti
Dott GG
Grazie mille, e' stato esaustivissimo !
La ringrazio per l'appoggio che da all allattamento!
Una buonissima giornata
Smettere di allattare per esaminare meglio il seno ?
Buonasera Dott. Giordano,
Mi auguro che lei stia bene.
Le scrivo questa mail poiché avrei bisogno di un suo supporto e consiglio.
Ho scoperto da poche settimane di essere portatrice della mutazione genetica Brca1 pertanto dovrò iniziare a sottopormi ad una serie di esami come da prassi.
Dopo un consulto con il professor Veronesi sono stata invitata ad interrompere l’allattamento il prima possibile poiché lo stesso può altèrare l’esito degli esami.
Non avrei mai pensato di chiedere a lei ma non so davvero come fare, mi dicono tutti che sia solo forza di volontà ma ogni volta che .... ( che ad oggi ha 2 anni e 4 mesi) cerca il seno e provo a negarglielo è davvero dura.. anche perché non molla
Esiste una figura/ consulente che possa aiutarmi a terminare questo percorso con la stessa serenità con la quale ho iniziato?
La ringrazio in anticipo e sappia che un pensiero va sempre a lei ogni volta che penso al percorso fantastico che ho fatto con la mia piccola ....
Buona domenica.
Gentilissima,
sono molto lieto di avere Sue notizie.
La mutazione BRCA 1 indica la minore bravura di alcuni enzimi che riparano il DNA.
Ne deriva l'aumento del rischio che, a seguito dell'azione di "agenti tossici"
(radiazioni, metalli pesanti, pesticidi, plastiche varie, etc), le rotture o le alterazione
delle catene DNA rimangano stabili e possa scattare la cellula mutata, neoplastica, e tutto quello che consegue.
Si tratta di un rischio, pur alto, e non di una condanna !
Il buon senso e le buone pratiche cliniche suggeriscono la messa in campo di strategie preventive più strette.
La migliore strategia preventiva (sai che novità) è l'allattamento protratto al seno che riduce epidemiologicamente il rischio cancro nella popolazione donne BRCA1 del 25 e più % (H Jernstrom, 2004, Joanne Kotsopoulos, 2012).
Quindi allattare necesse est, anche in questo caso ed anzi ancora di più in questo caso.
Il prof. Veronesi probabilmente teme che il seno denso "da allattamento" possa rendere l'ecografia e/o la mammografia meno sensibili.
Tuttavia il seno nella fase tardiva dell'allattamento è già molto meno "denso" che nella fase florida (due-tre mesi).
Inoltre, man mano che il numero delle mamme che allattano cresce (grazie a DIO !),
sono sempre di più i senologi con buona dimestichezza con i seni allattanti o che hanno allattato (il seno matura dopo l'allattamento e maturo ed evoluto resta).
Una mammografia ben fatta riesce a cogliere i segni di neoplasia (microcalcificazioni e non solo) anche in un seno non del tutto trasparente come da signorina.
Sua figlia ha 2 aa e mezzo e si fa le ciucciatine al seno. Bene !
E' un traguardo invidiabile che augurerei ad ogni mamma. Se tutte le mamme allattassero così le morti da cancro del seno risparmiate ogni anno sarebbero molte migliaia .
Questa esperienza meravigliosa si potrebbe chiudere qui con tutti gli onori del caso.
Come ho già detto tante volte non esistono farmaci speciali o tecniche psicologiche particolari per stoppare l'allattamento.
La mamma deve innanzi tutto SENTIRE sinceramente ed ESSERNE CONVINTA che si sia passati ad un tempo "altro". Con i suoi gesti, la sua postura, la voce, le paroline, il suo linguaggio verbale e non verbale manderà un messaggio UNIVOCO di stop che farà desistere il bambino.
Ma se non ne fosse intimamente davvero convinta, se dentro di sè non volesse davvero farlo per una brutta sensazione di abbandono, di perdita, allora non ne uscirà mai.
I bambini (al contrario degli adulti) sono persone serie. I giochetti, i tatticismi, le meline, il prendere tempo, i gesti di facciata non fanno parte del loro bagaglio. Si sgamano subito i tentennamenti !
Un caro saluto
Dott GG
Quel "liquido trasparente" .... sarà nutriente ?
Ci siamo sentiti in passato diverse volte ,sono mamma di una bimba bellissima di 2 anni e mezzo ,e in attesa della seconda bimba (sono alla 23’ settimana).
La mia bimba prende ancora la tetta,soprattutto durante i risvegli notturni,e per addormentarsi.
Ho un dubbio ..
Se attualmente abbia latte o meno???
Ho provato a spremere manualmente ed è fuori uscito un liquido trasparente..
È normale?
È possibile che non ci sia latte ?
Grazie scusi
Tanti saluti
Gentile mamma,
esistono diversi studi che attestano come il latte di mamma riesca a coprire una buona parte dei fabbisogni in termini di vitamine del gruppo B e di proteine nobili anche nel terzo anno di vita.
La storia del "liquido trasparente" che esce dal seno è antica ed è uno dei tanti motivi di disistima delle mamme verso le proprie competenze.
In realtà è noto che il "primo latte" (in Inglese "fore milk") è più traslucido perchè più ricco di lattosio e meno di grasso, al contrario del "secondo latte", quello che viene fuori dopo diversi minuti di poppata e che è più grasso e meno zuccherato ("hind milk")
E' chiaro che la mamma sta lì a guardare con sospetto questo liquido che sembra acquoso e poco affidabile, ma non considera che la panna è lì in attesa di venir fuori dopo qualche ciucciatine.
Quindi, doppi auguri ancora e buona serata
Dott GG
Dubbio e timore
Gentilissimo Dottore,
in un periodo così critico in cui il COVID-19 dilaga con molta velocità e facilità, mi chiedevo.. Una mamma positiva al Covid può continuare ad allattare? C’è il rischio che vi sia la presenza dell’RNA virale nel latte materno?
Premetto che io sono vaccinata e allatto una bimba di sette mesi.
La ringrazio per l’attenzione, a presto.
Gentile mamma,
il virus SARS - COV 2 si trasmette per via aerogena (nel 99.9999 % dei casi) e (un pochino pochino) per via indiretta.
Il latte di mamma NON contiene particelle virali infettanti. E' una certezza scientifica mondiale.
Il latte della mamma vaccinata o guarita contiene invece anticorpi di tipo IgA anti COVID
(come nel caso di ogni virus contro il quale la mamma è immunizzata)
e tante altre componenti immunitarie note (interferon, fattori di crescita linfocitari, cellule staminali etc) e non note !
Allattare si deve sempre !
La società scientifica dei Neonatologi Italiani lo supporta. Ha scritto fior di documenti che sono stati presi a modello da tutto il mondo.
Se la mamma è in fase acuta allatta con la mascherina e, prima di allattare, si lava le mani e se tossisce si lava anche il petto, anche se da non tutti ritenuto indispensabile.
Insomma NON allattare espone i bambini a rischi maggiorati di SIDS, Diabete, Linfomi, malattie infiammatorie croniche intestinali, etc ed anche di SARS -COV 2
Cordiali saluti
Dott GG
PS Le allego dei documenti che spero potrà e vorrà leggere e cmq far girare sui Suoi social
Grazie ! (ingorghi ricorrenti + riflesso di emissione)
Buongiorno Dott. Giordano,
L'avevo già contattata nel 2019 quando, pentita per aver preso il dostinex, le avevo chiesto consigli per riallattare la mia prima bambina. Grazie a lei non solo sono riuscita nell'impresa, ma ho continuato ad allattarla sino a quando la bambina ha compiuto due anni. Quest'anno sono diventata di nuovo mamma del piccolo XX che allatto esclusivamente al seno da quasi 4 mesi e il suo blog continua ad essere per me un importantissimo punto di riferimento da consultare per qualsiasi problema. Ad esempio, tra il secondo ed il terzo mese del bambino, mi sono trovata ad affrontare un rifiuto persistente del seno (si inarcava e piangeva disperatamente appena gli proponevo il seno) e consultando il suo blog ho capito che poteva trattarsi di riflesso di emissione troppo forte. Ho adottato tutti gli accorgimenti da lei indicati e per fortuna il problema è rientrato.
L'unico problema che mi affligge tuttora è che sono soggetta frequentemente ad ingorghi (almeno uno a settimana che, ormai grazie a lei so bene come gestire), è come se il seno non si fosse ancora ben calibrato alle esigenze del bambino..
Grazie per quello che fa e per il sostegno che dà a noi mamme. Purtroppo di professionisti formati in allattamento ed empatici come lei ce ne sono ancora troppo pochi!
Un caro saluto.
...... Per gli ingorghi ricorrenti in passato ho avuto buoni risultati con il tè verde ...
una tazza di tanto in tanto, senza esagerare. Il tè verde agisce come vasocostrittore (blando) e riduce un pochino la produzione di latte ...
Mi faccia sapere
Ancora Auguri
Dott GG
Sganciarsi dai paracapezzoli ed avviare bene l'allattamento ... continua
Si lo sto facendo e ammetto che accetta di più il seno tranne se è in crisi di pianto.
In quel caso il “maledettissimo” paracapezzolo è l’unica soluzione. Il biberon l’ho quasi eliminato del tutto ma in compenso lui vuole stare attaccato al seno h24. Ogni volta si addormenta ciucciando, lo metto nel lettino e subito si sveglia e piange che vuole riattaccarsi al seno….il tutto in loop per tutto il giorno e la notte. È normale questa sua richiesta continua? Sto resistendo a questo ritmo perché ci tengo tanto all’allattamento al seno sperando che prima o poi si regolarizzi un po’.
Grazie sempre per i suoi consigli utilissimi.
Carissima mamma,
quello che Lei sta vivendo è
a) la rieducazione al seno (quello vero di mamma !)
b) l'avvio dell'allattamento di una primigravida (cioè di una mammella che NON HA MAI allattato) del 2021 con tutti gli interferenti presenti e passati (modalità del parto ? TC ? inizio precoce allattamento ? farmaci ? parenti ? etc. )
Le esperienze successive (la seconda e la terza gravidanza) sono di solito molto più agevoli non solo perchè la mamma è una veterana (conoscenza della posizione e dei segni di attacco del bambino) ma anche perchè la mammella ha MEMORIA EPIGENETICA del percorso fatto. Prova ne è che nelle secondipare la montata lattea arriva prima e che l'allattamento è fattore di protezione dal cancro del seno.
Quindi, niente di straordinario o di strano.
La fase di avvio, di calibrazione della mammella dura circa 20-30 gg.
Poi molte mamme si stupiscono come mai improvvisamente il pupo diventa "buono"
Sempre a patto che sia stato possibile fare un buon lavoro sulla mammella in questi 20-30 gg (no ciuccio, attacco libero, attenzione agli ingorghi, no aggiunte, etc)
Cordiali saluti
Dott GG
FANS, ETORICOXIB, COLECOXIB
Gentile Dott. Giordano,
La ricontatto, in merito ad una terapia antinfiammatoria per un dolore al ginocchio. Il medico ortopedico mi ha prescritto 1 cpr/die per 5 gg di ARCOXIA 90 mg ma mi ha detto che non sa se sia compatibile con l’allattamento o meno. Allatto mia figlia (terzogenita) di 5 mesi (in modo esclusivo). Ho provato a vedere sul sito e non ho trovato nulla
La ringrazio molto.
A presto,
Gentile mamma,
in merito al Suo quesito va detto che in atto non sono disponibili studi specifici sul passaggio dell' etoricoxib (il principio attivo dell'arcoxia) nel latte.
D'altra parte, le conoscenze sulla farmacocinetica (le specifiche della molecola) lasciano supporre che non passi in quantità significativa.
E' pur vero che le fonti scientifiche consigliano per un criterio di generica prudenza di ricorrere a farmaci analoghi (FANS) meglio conosciuti e più studiati. Per es. Ibuprofene a dosaggio adeguato e colecoxib , della stessa famiglia dell' etoricoxib.
https://www.e-lactancia.org/breastfeeding/etoricoxib/product/
Cordiali saluti
Dott GG
PARACAPEZZOLI
Salve Dottore,
ho un bimbo di 2 settimane, nato 2,800 kg e con un calo fisiologico di 335g. Da subito ho iniziato l’allattamento al seno ma non ho ricevuto il supporto necessario. In clinica l’ostetrica mi consigliò di adoperare i paracapezzoli ed effettivamente il bimbo si attaccava più facilmente ma adesso vorrei eliminarli anche perché a detta di altre ostetriche non ne ho bisogno ma ormai lui si è abituato a questi e senza si innervosisce! Vorrei l’aiuto di una figura esperta per poterli eliminare del tutto e avere il contatto pelle a pelle con il mio bimbo.
Inoltre, e questo è il problema più grande, alla dimissione mi è stato consigliato di integrare con latte artificiale. Il bimbo ad oggi pesa 3,140 kg recuperando quindi il peso perduto. Vorrei tanto eliminare il latte artificiale e mantenere l’allattamento esclusivo al seno ma dopo ore di allattamento lui si ribella , non si vuole più attaccare (forse si stanca?) ed è affamatissimo. Infatti si calma solo dopo l’aggiunta del biberon. Credo si sia abituato a quelle quantità di latte che io non riesco a produrre evidentemente. Cosa posso fare? Diminuisco l’artificiale gradualmente?
Grazie in anticipo per la sua risposta.
Gentile mamma,
i paracapezzoli sono indicati esclusivamente per i bambini prematuri, con la boccuccia molto piccola e per brevissimi periodi, i più brevi possibili.
Gli inconvenienti sono innumerevoli:
Si spostano, possono dare abrasioni dell'areola e/o della bocca del bambino, possono facilitare infezioni, non consentono il contatto diretto sulla pelle della mamma, non permettono lo svuotamento completo della mammella (e quindi lo stimolo necessario ad ottenere la giusta produzione di latte), hanno una forma innaturale (sembrano ciucci !) che nulla ha a che vedere con il capezzolo e l'areola vera, etc.
Ecco perchè l'OMS e la letteratura specializzata li sconsiglia o per lo meno spinge a farne un uso molto limitato.
Personalmente ho una cordiale antipatia per questi presidi, ma in tutta onestà ho visto anche alcune mamme allattare anche a lungo indossandoli.
Certamente va eliminato l'uso dei ciucci, interferenti di prima grandezza dell'allattamento e le aggiunte di formula vanno contenute (leggi gradualmente ridotte) il più possibile.
Occorre fare una "rieducazione" alle forme VERE della mamma e del suo seno con "annidamento" prolungato sul seno a torace scoperto e bambino svestito.
Preferibilmente in posizione semi inclinata, come in poltrona bella comoda e scivolata, con un cuscino dietro le reni.
IL contatto pelle-a-a pelle prolungato giova molto per entrare in sintonia VERA con il pupo.
Se ha timore che si possa raffreddare metta una copertina, ma su entrambi ed eviti gli avvolgimenti a salsicciotto del pupo così come il bavaglino (che fa da diaframma).
Il seno va svuotato al minimo, dico minimo, segno di "pieno", nonostante l'attacco. Il residuo di latte che ristagna è un fortissimo segnale di stop sulla lattazione.
Cordiali saluti e buona IMMACOLATA !
Dott GG
ancora ingorgo !
Gentile Dottore Giordano,
Sono la mamma di un bambino di 18 mesi allattato al seno a richiesta fino a ieri. Credo che ieri abbia drenato forse troppo poco il seno con il tira latte..stanotte avrei voluto drenare ancora perché sentivo una leggera tensione ma sono riuscita a farlo poco perché il bambino desiderava me per tranquillizzarsi.. Stamattina uno dei due seni era dolente e con dei dotti gonfi, per fortuna sono riuscita a drenarlo, il seno si é sgonfiato ma provo comunque molto dolore al minimo tocco. Avrebbe dei consigli da darmi. Grazie.
Gentile mamma,
l'ingorgo è una evenienza che può capitare in ogni fase dell'allattamento dall'avvio a tre anni etc.
La causa principale come Lei ha ben detto è la sproporzione fra latte prodotto e latte estratto. Quindi momenti critici sono quando inizia la alimentazione complementare o quando la mamma torna al lavoro o si assenta o non può attaccare il pupo così frequentemente come era solita fare.
L'ingorgo è sempre una brutta bestia perchè si accompagna SEMPRE ad una quota di infiammazione legata alla sofferenza delle cellule ghiandolari.
Quindi, soprattutto se il semplice sfioramento fa tanto male, sarebbe bene accompagnare ogni intervento sulla mammella alla assunzione di un pò di Ibuprofene
(anche 200 mg tre volte al giorno dopo i pasti) A MENO CHE NON SI SOFFRA di una qualche patologia o disturbo che lo renda controindicato !
Poi drenaggio, sempre drenaggio.
1) attaccando il pupo più spesso
2) manualmente e DELICATAMENTE
3) con un buon tiralatte e con una pressione di aspirazione NON TROPPO VIOLENTA.
I panni "caldi per sciogliere il latte" sono da evitare ! Servono solo ad aumentare l'infiammazione.
I panni APPENA TIEPIDI, possono essere utili prima del drenaggio.
Se ha ancora dubbi consulti il portale ALLATTAMENTI RIUNITI google site.
Auguri e complimenti per il Suo percorso di allattamento
Dott GG
PROGRAMMARE UNA GRAVIDANZA O FARE LA TERZA DOSE DI VACCINO ANTI COVID ?
Buongiorno Dottor Giordano,
desideravo ricevere delle informazioni sulla terza dose del vaccino Covid.
Sto provando ad avere il secondo figlio, (il primo, Angelo allattato per 2 anni e 2 settimane, grazie ai suoi fantastici consigli) e non so se prenotare la terza dose del vaccino. Alcuni dottori consigliano di interrompere per circa 4 mesi il tentativo di avere figli dopo il vaccino.
Lei potrebbe consigliarmi in merito?
Cordialità
Gent.ma mamma,
ritengo "la messa in cantiere" di nuove vite quanto di meglio si possa fare nella vita e sono SEMPRE d'accordo.
Per quanto riguarda l'indicazione di "interrompere per almeno 4 mesi il tentativo di avere figli", vorrei fare un piccolo ragionamento alla luce delle indicazioni ad interim del ns Ministero della Salute, che allego.
Il ministero aveva ribadito già in diverse occasioni che
1) "Si raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, con vaccini a mRNA, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre."
Le donne vanno vaccinate in gravidanza sia perchè in gravidanza vi è la probabilità moltiplicata per diverse decine di volte di farsi un COVID brutto da Terapia Intensiva, sia perchè così possono passare gli anticorpi protettivi al feto.
2) "Sebbene la vaccinazione possa essere considerata in qualsiasi epoca della gravidanza, ad oggi sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre. Le donne che desiderino vaccinarsi in questa epoca gestazionale devono valutare rischi e benefici insieme a un sanitario anche alla luce dell͛evidenza che la febbre, che rientra tra le possibili reazioni al vaccino, può causare un aumento del rischio di malformazioni congenite."
Quindi, in una fase "embrionale" precoce della gravidanza è saggio essere genericamente cauti su tutto: Farmaci, alcol meno che mai, cibi (v. pesci di grossa taglia contaminati dal mercurio), vaccini che possono dare una reazione febbrile evitabile.
3) "Si sottolinea che, se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c'è evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza. Inoltre,se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre".
Quindi, se ci si fa il vaccino e poi si scopre di essere incinta, come è successo a tante donne sia in fase sperimentale che in fase di distribuzione del vaccino. Non succede proprio nulla.
In parole povere potremmo dire che se Lei si dovesse vaccinare subito dopo il ciclo, quindi con la certezza di NON essere gravida, anche se Le dovesse venire una reazione febbrile (di solito di scarsa entità) non accadrebbe proprio nulla.
Buona serata
Dott GG
Buongiorno Dott. Giordano,
ci siamo sentiti più di un mesetto fa per un consiglio sui farmaci che stavo prendendo durante l’allattamento. Adesso la bimba ha tre mesi e io ho dovuto fare un intervento al cuore ma non avendo potuto risolvere totalmente il problema sono costretta a fare una nuova terapia. Devo prendere metoprololo 100 mg 1/4 per due volte al giorno e flecainide 100 mg 1 compressa due volte al giorno oltre alla provvisoria cura anticoagulante enoxaparina sodica da 4000 due al giorno. Il problema me lo pongono principalmente per il flecainide in quanto pare passi nel latte in quantitativo più discreto rispetto ad altri. In ospedale quasi sconsigliavano l’allattamento, il centro antiveleni mi consiglia un misto oltre a monitorare bene la bimba ( cosa che mette un po’ di ansia ). Io non so che fare, ho praticamente tutti contro e non vorrei arrecare danni alla bimba ma dall’altro lato il mio desiderio di allattarla è forte. Nel frattempo lei sta prendendo l’artificiale (visto che sono anche mancata diversi giorni) e io tiro il latte il quale sta drasticamente diminuendo. Volevo un consiglio da lei su come procedere ed eventualmente come intensificare nuovamente la produzione del latte. Inoltre, che danni potrebbero esserci per la piccola, disturbi momentanei o danni permanenti? Sono sempre più avvilita da questa situazione e mi dispiace che il 90% della gente, compresi i medici, tratta l’argomento con superficialità dicendomi che tanto i bimbi crescono lo stesso.
Grazie mille per la sua attenzione.
Saluti
Gentile mamma,
complimenti per il Suo impegno e grazie per avermene messo a parte.
In merito ai farmaci
1) il metoprololo è un beta-bloccante considerati compatibili con l'allattamento dalla Accademia Americana di Pediatria. Gli studi di farmacocinetica effettuati NON hanno rilevato il farmaco nel sangue dei bambini allattati e non sono riportati effetti collaterali nei lattanti.
Una generica prudenza è invocata (ma lo si fa sempre) per l'allattamento degli estremi prematuri.
http://www.e-lactancia.org/breastfeeding/metoprolol/product/
2) della enoxeparina vorrei NON parlarne più: E' una molecola immensa e non riesce a passare dal sangue al latte.
3) Della fleicanide ho personale esperienza perchè l'abbiamo usato nel ns reparto come antiaritmico in neonati piccolini. Sebbene passi nel latte, la dose teorica ingerita dal lattante con il latte NON raggiunge nemmeno il 6 % della dose terapeutica che noi medici gli somministreremmo se soffrisse di aritmia e dovessimo metterlo in terapia, anche con una dose materna di 200 mg al giorno.
La solita Accademia Americana di Pediatria la considera una molecola del tutto compatibile con l'allattamento.
http://www.e-lactancia.org/breastfeeding/flecainide-acetate/product/
Come può vedere, con 5 minuti di ricerca ed analisi delle fonti scientifiche giuste è possibile salvare una madre volenterosa (come Lei) dalla interruzione ingiustificata di un allattamento di successo !
Tra l'altro l'allattamento è associato a valori pressori arteriosi diminuiti nella mamma:
fa da antipertensivo naturale
Auguri per un felice Natale a Lei ed alla Sua bella famiglia
Dott GG
Pseudo stipsi durante lo svezzamento
Gentile mamma,
ho espresso tante volte il mio parere sulle stipsi e le pseudo-stipsi nei lattanti. Purtroppo noto che frequentemente si accusa il seno di "disturbare" la "corretta" crescita ponderale del bambino, quella prevista dai centili canonici, senza considerare che questi centili sono stati estratti da "gruppi" di bambinoni nutriti al biberon, quindi iperalimentati.
Quindi la conclusione, secondo questa tesi, sarebbe che il seno "confonde" il bambino e non lo fa crescere bene.
In realtà, è ampiamente noto che il bambino allattato naturalmente è un longitipo:
cioè magro ed alto !
Essere o non essere: o Suo figlio non cresce perchè è malato ed allora deve essere sottoposto ad indagini di approfondimento oppure è un bambino sano allattato longitipo piuttosto che ciccione come i bambini nutriti innaturalmente.
Per quanto riguarda la "stipsi", moltissimi bambini evacuano una volta ogni tre o quattro giorni.
Il problema si pone NON se il bambino si sforza e fa le boccacce (normale !), ma se le feci risultano dure !
Allora, piuttosto che ricorrere alla chimica, forse è meglio usare la nutraceutica termine che fa "figo" e che significa "dare i cibi giusti".
Cioè lenticchie, fagioli, ceci e soprattutto cipolle bollite, potenti e fantastici lassativi naturali. E poi latte di mamma a volontà, anche dopo il pranzetto a mò di dessert !
Perchè il latte di mamma fornisce lattobacilli quelli giusti e varie sostanze lassative.
Quindi .. non mi pare ci siano problemi
Dott GG
Grazie mille
Per la sua risposta!! Mi rincuora tantissimo, nonostante io creda fermamente nell’allattamento, stavo
Cominciando a preoccuparmi e a pensare di sbagliare qualcosa! Proveremo con la cipolla e sempre tanto latte di mamma e speriamo vada meglio. Grazie!!