smettere di allattare dopo 30 mesi !!!!!!!!

Data pubblicazione: 10-dic-2016 12.50.18

Buongiorno gentile Dott.

sono la mamma di una bimba di 30 mesi. Ho allattato mia figlia praticamente fino a ieri. Ho usufruito tante volte del servizio fornito da "allattamenti riuniti" non solo per ricevere risposte ai tanti dubbi e difficoltà incontrati durante il percorso arduo dell'allattamento, ma anche per cercare supporto psicologico, sempre trovato. Posso affermare quanto sia complicato "resistere" ai commenti superficiali e negativi di chi non conosce nulla sull'esperienza dell'allattamento e non può neanche lontanamente immaginare la magia di quel legame che si crea tra mamma e bambino. Tante volte ho nascosto e mi sono quasi vergognata di dare il seno a una bimba "grande", rinunciando a dover trovare sempre giustificazioni.

Non posso neanche raccontare la favola del "tutto bello e meraviglioso" perché a un certo punto, da qualche mese a questa parte, sono stata combattuta tra la gioia di accontentare mia figlia ancora attaccatissima alla sua "ninna" e la stanchezza fisica e mentale di questo speciale legame/vincolo. Ho cominciato a cercare consigli su come smettere di allattare e ne ho sentiti e letti di tutti i colori, alcuni agghiaccianti come il rossetto sul seno per simulare il sangue (ovviamente questi ultimi non provenienti da Lei né da questo sito). Non sono riuscita a seguirli forse perché, come ho letto diceva lei a qualche mamma, non ero veramente convinta. Se posso portare la mia esperienza, dico che non riuscendo a interrompere del tutto in maniera netta, ho cercato a poco a poco di allentare dove possibile. Ho iniziato per esempio dalla notte, con l'aiuto fondamentale del papà. Si perché non offrire il seno è significato far scaturire rifiuto e rabbia nei miei confronti da parte della bimba, come se dicesse "non mi dai ninna allora non ti voglio", e quindi meglio gli abbracci del papà. Ovviamente si tratta di sentimenti passeggeri ma difficili da accettare per una mamma.

E cosi a poco a poco la notte non ha chiesto più il seno e non si è neanche più svegliata come prima. Ma comunque rimaneva il latte la mattina, poi il pomeriggio e la sera prima di dormire. Diciamo che anche lei mi ha aiutato perché vedevo che la sera si attaccava pochissimo , a differenza di mattino e pomeriggio che piangeva disperata se non aveva il seno. Ho provato ad allentare ancora come ho potuto ma adesso ho deciso di smettere perché non sto più bene, provo troppo fastidio e non riesco più a gestirlo e cosi da due giorni non allatto. Cosi ho messo in pratica uno dei suoi consigli letti qui in cui Lei diceva di non prendere in giro il bimbo, non tentennare, dare un taglio netto, più facile da accettare per tutti. E cosi sto facendo, senza aceto né rossetto sul seno. Non so neanche io come sia riuscita a prendere questa decisione e non nascondo di sentirmi molto in colpa per mia figlia. Non è difficile solo per lei ma anche me, dopo due anni e mezzo pieni interrompere questo contatto. ho paura di perdere qualcosa e di togliere qualcosa a a lei, ma non sono riuscita ad andare oltre e mi dispiace tanto non aver potuto seguire il lento naturale allontanamento da parte di mia figlia.

La volevo ringraziare. Ho iniziato qui il percorso dell'allattamento(sono la mamma delle prime due mail che con grande mia gioia sono in copertina al suo sito) e lo termino qui, condividendo anche questo importante e difficile momento.

Chiedo un ultimo consiglio su cosa fare quando si smette di allattare, bisogna prendere qualcosa o tirarsi il latte? sono assolutamente impreparata.

Le invio i miei più cordiali saluti

Carissima mamma,

la ringrazio per questa Sua (ennesima) bellissima lettera. La Sua esperienza e le Sue emozioni mi arricchiscono.

Il punto, come Lei mi conferma, è proprio questo: cosa prova la mamma di fronte all'ipotesi di cessazione dell'allattamento ?? Di questo i libri ne parlano molto, ma molto meno della fase di partenza dell'allattamento. Ne dovremmo parlare di più.

I bambini sono lo specchio dei genitori e riflettono le emozioni, le certezze (o le incertezze), gli orientamenti dei genitori.

Ha mai visto cadere un bimbo per terra ? Certamente sì !

In una buona parte dei casi gira il capo verso mamma o papà e sta a guardare per un attimo. Se il genitore manifesta ansia, spavento o preoccupazione, il pupo scoppia a piangere (rilegge l'episodio-caduta come un fatto angosciante). Al contrario se i genitori non si scompongono più di tanto, il piccolo si rialza e torna a giocare.

Stessa storia con l'allattamento. La cessazione dell'allattamento .. la madre DEVE VOLERLA FORTEMENTE E SENZA MEZZI TERMINI !!!!

Sento da più parti questa storia del "distacco naturale" graduale, glissato.

Mi sembra l'ennesima favoletta post-moderna pseudo-etnica (come i tatuaggi "etnici" tanto di tendenza, ma di quale etnia siano non lo sa nessuno perchè sono falsi e del tutto inventati).

Mi viene in mente, invece, l'immagine della leonessa che ad un punto del suo percorso di madre, scaccia senza mezzi termini (SI MOSTRA ASSERTIVA) il leoncino cresciuto e pasciuto, ma che "ci prova" ancora ad attaccarsi alle mammelle. Questa è la via autenticamente naturale. Serenza, decisa, lineare, trasparente, non politicamente corretta se vogliamo, etc. etc.

Il bimbo piange perchè la mamma gli fa intravedere la possibilità di una "apertura" e quindi "ci prova".

Hai voglia di aspettare che quello capisca, che si allontani da solo.

Cosa deve prendere ... secondo me anche nulla.

Quel minimo di ingorgo, dovuto alla mancanza di estrazione, farà da segnale di stop alla Sua lattazione. Certo se dovesse palpare una zona dura e dolorosa o peggio infiammata, la storia cambierebbe.

Ma questa evenienza saprebbe bene affrontarla.

Nel caso conoscesse bene l' inglese, Le consiglierei il sito dei Breastfeeding support groups dove si ritrovano mamme che hanno allattato per almeno due anni .

avanti ed "Ad maiora"

Dott GG

Grazie mille per il suo aiuto anche questa volta. Chiedere consiglio su come smettere di allattare a lei promotore dell'allattamento mi dava un po' di disagio, ma come sempre ha saputo darmi spunti e supporto. È esattamente così: paura di procurare un trauma alla bambina, paura di essere rifiutata, paura di cessare di darle quella protezione (anche di anticorpi) data finora, paura di toglierle momenti di gioia. Questi sono i veri e piu forti sentimenti che mi hanno accompagnato e frenato dal prendere la decisione di smettere di allattare. Ma sono tutte paure di mamma (facente parte della categoria delle ansiose oltretuttp) che capisco avere trasferito alla bimba. La ringrazio perche non avevo proprio considerato l'aspetto che lei spiega in modo chiaro con l'esempio della leonessa e del cucciolo. Mi creda vedo la cosa in modo diverso adesso: la bimba che cresce e che cammina da sola e che ha bisogno del mio aiuto per farlo. È un'immagine positiva che mi rende certamente piu serena e forte. Un'immagine totalmente diversa da quella evocata da "taglia sto cordone ombelicale, se no la danneggi", spesso sentita e da me rifiutata e respinta.

Consultero' certamente il sito che mi segnala. Magari Troverò anche qualche suggerimento su come sostituire il latte materno, nel senso che a lei non piace né il latte vaccino né vegetale, né lo yogurt. È veramente unico il latte materno, evidentemente nessun'altra bevanda gli somiglia.

La ringrazio porgendole i miei migliori auguri di Natale e Buon anno.

Informazione di servizio: le chiedo se per caso svolga attività privata per poter portare a visita mia figlia che soffre da tempo di stipsi e non vediamo molti miglioramenti con la cure del medico di base.

E' vera stipsi (feci DURE emesse una volta ogni morte di papa - 10 gg) oppure pseudostipsi (feci cremose emesse un giorno sì e due tre giorni no) ?? Nel secondo caso è un ritmo naturale.

Non è scritto da nessuna parte che dopo l' età del lattante un cucciolo debba avere ancora alla base della sua alimentazione latte (di altre specie animali) o derivati dal latte (di altre specie animali) !!

Il pezzo di grana dato ogni tanto è sufficiente a coprire ogni bisogno.

Dott GG