Avrei tanto voluto ... adesso però prende 900 ml di formula al giorno.

Data pubblicazione: 26-nov-2018 17.15.36

Gentilissimo Dr.Giordano,

nella continua ricerca di consigli utili per poter allattare mi sono trovata in questo fantastico indirizzo.

Prima di esporLe la mia situazione La ringrazio anticipatamente per l’importante aiuto che con passione e devozione da a noi mamme e ai nostri bambini.

La mia bambina è nata il 1 ottobre e l’ ho subito attaccata al seno perché consapevole dei benefici dell’allattamento al seno per la bambina e per me non volevo rinunciare a questo regalo della natura.

Credevo nel poter allattare nonostante mia madre ritenesse che difficilmente avrei potuto allattare visto che Lei in tutte le sue tre gravidanze non aveva prodotto latte.

Purtroppo il giorno stesso in cui sono stata dimessa dall’ospedale la bambina per più di 24 ore non ha urinato, non ha defecato e nel pannolino vi erano delle striature rossastre.

Così impaurita del fatto che non producessi latte, anche perché la bambina alla dimissione era al limite del calo fisiologico, mi sono recata al PS pediatrico dove mi sono state consigliate delle aggiunte di latte 40 ml tre volte a die che la bambina divorava. Nei giorni successivi la bambina si attaccava al seno, accettando però solo il seno sinistro, ma dopo mezzoretta gridava battendo la testa contro il mio petto e fino a quando non giungeva il momento dell’integrazione non si calmava.

Ho provato di tutto per poter allattare e non essendoci qui a Palermo consulenti della la Leche League sono stata da loro supportata telefonicamente così non ho dato il ciuccio, ho bevuto 3 litri di acqua al giorno e ho preso degli integratori per produrre più latte ma di latte solo qualche goccia spremendo, con il tiralatte ancor meno e la bambina era sempre più nervosa.

Purtroppo dal primo novembre, nonostante sia andata diverse volte al consultorio e dal pediatra per aiuto la conclusione è stata di passare a pieno dosaggio del latte artificiale continuando a dare il seno alla bambina per trasferirle almeno un po’ di anticorpi, ma la bambina rifiuta sempre di più il seno abituata ormai alla cascata di latte del biberon.

Ad oggi il senso di colpa e la voglia di allattare non mi abbandona e, poiché spremendo ancora esce qualche goccia di latte, mi chiedevo se a distanza di quasi due mesi fosse possibile, magari utilizzando il DAS (che ancora non ho provato), ancora allattare al seno oppure avendo già raggiunto a pieno il dosaggi di latte artificiale (attualmente 150 x 6) sia ormai molto difficile.

Grazie

Cordiali saluti

Gentile mamma,

onore al Suo impegno, comunque vada o comunque sia andata.

La Sua storia offre diversi spunti di riflessione (e di impressione).

1) consapevolezza ! (".... consapevole dei benefici dell’allattamento... ")

2) assenza di tradizione, di testimonianza, di aspettativa positiva ("... mia madre ritenesse che difficilmente avrei potuto allattare visto che Lei in tutte le sue tre gravidanze non aveva prodotto latte").

3) la disidratazione, un rischio sempre incombente (" ...per più di 24 ore non ha urinato, non ha defecato e nel pannolino vi erano delle striature rossastre..")

4) etc. etc. etc.

L'esperienza (negativa) di Sua madre va contestualizzata agli "anni 80", il periodo d'oro della formula e del biberon ! Non deve pesare sulle aspettative o sul destino di una mamma del terzo millennio.

La disidratazione del bambino allattato è para-fisiologica. Tuttavia i margini con la disidratazione spinta, quella che non ti fa urinare il pupo, sono molto sfumati. Va sempre tenuta nel giusto conto.

Trovo complessivamente equilibrato il suggerimento dei sanitari del PS pediatrico di somministrare piccole quantità di formula e di continuare l'attacco al seno.

Forse è stato proprio l'attacco al seno nella sua modalità (corretto per posizione, allineamento e contatto v. il sito) e ritmo (a mille e poi mille volte al giorno) il punto di criticità della Sua storia. Andrebbe pensato anche in vista di future gravidanze !

Il ciuccio è uno dei più grandi interferenti del corretto attacco. Personalmente detesto poche cose quanto le meravigliose tettarelle di pura plastica rosa per le femminucce e azzurra per i maschietti.

3 litri di acqua al giorno !!!??? Da non fare ! L'eccesso di liquidi, come è possibile leggere nel manuale OMS / UNICEF 24 ore, può essere causa di riduzione della produzione di latte !!!

Certamente l'abitudine ai flussi abbondanti dal biberon produce grande frustrazione quando si tenta di attaccare i bambini al seno. Per di più va ricordato che l'attacco al poppatoio è antitetico a quello al seno: nel primo caso si aspira dalla bottiglia, nel secondo si massaggia l'areola in gran parte in bocca per distillare il latte.

Adesso bisogna imparare a "gestire il proprio senso di colpa". Io credo che sia importante ed eticamente valido l'essersi messi autenticamente in gioco per il proprio bimbo.

Il successo è un'altra storia. Quello non possiamo garantirlo.

Nel Suo caso il DAS mi sembra un approccio piuttosto esasperato.

Direi di recuperare 1) le gocce di latte che residuano 2) il valore relazionale del contatto, attaccando al seno la pupona quando non è particolarmente affamata. So bene che sarà inevitabile l'odiosa sentenza "prende il seno come ciuccio" ....

Infine, per aumentare il Suo latte potrebbe certamente assumere il domperidone (una compressa da 10 mg tre volte al giorno).

E' una molecola farmacologica ad effetto prolattino-simile, però, come per il DAS, mi sembra un modo di agire troppo medicalizzante ....

Quindi concludo:

Si goda il più possibile il contatto con la Sua bambina.

Quello non glielo toglie nessuno

Cordiali saluti

Dott GG

Gentilissimo Dott Giordano,

grazie infinite per il Suo solerte aiuto.

Cordiali saluti