Ritorno al lavoro - ingorgo - lesione del capezzolo e residuo gonfiore
Data pubblicazione: 18-apr-2019 21.06.54
Gentile Dott. Giordano,
sono una mamma che allatta da 5 mesi. Con fatica sono riuscita ad arrivare a questo traguardo, dal momento che ho sofferto per le ragadi per i primi due mesi e mezzo, e ancora oggi ho diversi fastidi e dolori. In particolare, le scrivo perché un paio di mesi fa, dopo essere tornata a lavorare, il mio seno sinistro si è riempito di dotti ostruiti. che hanno creato grumi sottocutanei e puntini bianchi sul capezzolo. Per fortuna, con impacchi, spremitura manuale, massaggi e tanta pazienza, ho risolto il problema, anzi, il mio seno produce un flusso più copioso di latte e il mio bimbo mangia con più soddisfazione. Il problema è che, molto probabilmente dopo aver smussato con l'ago la punta di uno di questi dotti ostruiti, si è creata un'abrasione (è infatti uscito molto sangue al momento) e da almeno tre settimane è ancora presente. Alla piccola ferita, che si riapre ogni volta che il bimbo si attacca o che uso il tiralatte, si accompagna la parte circostante del capezzolo dolorante, rossa e gonfia, e ho notato una parte sottostante violacea, quasi fosse un ematoma. Il capezzolo mi fa molto male ad ogni attacco, molto meno durante la poppata, e permane un dolore dopo la poppata, perché la ferita rimane aperta per un po'. Non so cosa fare, ho provato anche a usare per un'intera giornata solo il tiralatte da quel lato, e inoltre continuo a mettere l'olio vea dopo ogni poppata. Negli ultimi giorni, sembra infine, che la situazione stia peggiorando, come se la ferita si stia allargando. Vorrei riuscire ad allattare ancora, almeno fino allo svezzamento, ma mi piacerebbe godermi quest'ultimo periodo senza dolore.
Cosa mi consiglia di fare?
La ringrazio per la disponibilità e per il suo impegno.
Gentilissima mamma,
complimenti per i Vostri traguardi raggiunti in allattamento, ma soprattutto auguri per il Vostro allattamento futuro.
Io spero proprio che questo non sia "l'ultimo periodo" e che Lei, dribblando gli inevitabili commenti "Ma daì ! Vorresti ancora allattare ? 5 mesi sono stati anche troppi !", continui e continui e continui in tutta libertà e tutta serenità sino a quando "la mamma vorrà ed il bambino sarà disponibile" come dice l'UNICEF / OMS.
Purtroppo il ritorno al lavoro, lo può vedere dalle tante mail sull'argomento, ha in sè un fortissimo rischio di ingorgo !
Occorre vigilare e prevenire dotandosi di un buon tiralatte (o buone mani in caso di drenaggio manuale) e di una pausa di dieci minuti agni tre ore di lavoro.
Ripeto non tanto per recuperare angosciosamente il tantum di latte per la poppata per il bebè in assenza della mamma. Quanto per garantire la buona salute della mammella.
La Sua descrizione, al di là della lesione/abrasione del capezzolo. mi fa ipotizzare che l'ingorgo non sia mai del tutto stato risolto, ma che si sia incentrato su una precisa zona come scrive Lei: "parte circostante del capezzolo dolorante, rossa e gonfia, e ho notato una parte sottostante violacea, quasi fosse un ematoma" = ingorgo.
Ritengo che per avere ragione della lesione superficiale dobbiamo risolvere questo ristagno localizzato di latte ormai infiammato.
Le consiglierei, pertanto, di assumere un antinfiammatorio (ibuprofene 200 mg tre volte al giorno dopo i pasti) per alcuni giorni (4-6).
A meno che Lei non soffra di una qualche controindicazione ai FANS.
Poi ... la storia è quella che Lei già sta vivendo: drenare ed attaccare il in maniera corretta.
Il fatto che Lei abbia sofferto di ragadi recidivanti può essere un segno di attacco non del tutto canonico.
Siamo a 5 mesi quindi c'è una intesa consolidata fra mamma e bambino. Tuttavia Lei consiglio di valutare bene le solite cose:
bocca aperta a forno, pancia contro pancia e non rivolta in aria. allineamento testa spalla sederino, mento poggiato. non risucchi, etc. etc.
Le lesione superficiale, a mio parere, dovrebbe essere meno grave di quanto sembri. Bastano poche gocce di sangue per colorare un litro di latte e qualche goccia in più per configurare come una emorraggia.
La guarigione dovrebbe avvenire più rapidamente esponendo all'aria il capezzolo per più tempo possibile al giorno ed evitando di tenere coppette assorbi latte umide per troppo tempo. Sono in vendita delle "conchiglie" di argento puro che possono accelerare la guarigione, ripeto, della abrasione. Hanno un certo costo (anche se creme e pomate ormai costano tanto quanto) però le evidenze sono che una qualche cosa in più fanno.
E' necessario accertarsi che il tiralatte abbia una coppa di diametro adeguato ! Non troppo piccolo (la coppa prende solo parte del capezzolo), nè troppo grande (ingloba gran parte dell'areola).
Ribadendo la necessità di risolvere prima l'ingorgo localizzato ed infiammato, Le porgo i miei più cordiali saluti e spero di esserLe stato utile.
Dott GG