Data pubblicazione: 3-set-2018 22.21.46
Buongiorno Dottore,
Sono una neo-mamma che ha seguito i suoi corsi lo scorso mese di luglio ed ho una bimba meravigliosa nata in ospedale il 12 agosto, settimana terribile, in cui tutti erano in ferie ed essendo il reparto sotto organico, non si trovava nessuno che potesse aiutarti, o a cui poter chiedere consigli o fugare dubbi sull’allattamento.
Costanza é nata 3.420 kg, alla dimissione pesava 3.100 kg e nei primi 10 gg ho dato solo il mio latte, nonostante un ingorgo avuto subito, dopo tre giorni, alla comparsa della montata lattea e nonostante lei fosse irrequieta, affamata ed insoddisfatta, e nonostante i dolori lancinanti al capezzolo per le ragadi ed al seno, per le ghiandole infiammate ed accumuli di latte.
Tornando al controllo in ospedale i suoi colleghi mi dissero di integrare con latte artificiale almeno la sera, non essendo cresciuta quasi nulla in 10gg.
Diedi quindi 60 ml di latte artificiale la sera, sempre dopo la poppata al seno che dura sempre almeno mezz’ora circa.
Nei gg successivi la situazione é peggiorata perché lei era sempre più insoddisfatta, piangeva di continuo, il seno era sempre più gonfio e dolente, nonostante gli impacchi caldo umidi e i massaggi, e poi mi resi conto con il tiralatte che mi usciva pochissimo latte, ne tiravo non più di 10/20 ml a volta.
A quel punto un pediatra mi disse di continuare ad attaccarla al seno ogni poppata, dopo aver fatto impacchi caldi e massaggi al seno, e subito dopo di dar comunque la poppata con 100ml di latte artificiale, ogni 3 ore, seguita poi dallo svuotare il seno con il tiralatte, e nel frattempo prendere una bustina di più latte e due compresse di peridon al giorno.
Da una settimana faccio sempre così, mia figlia ha 22 giorni ed ha appena ripreso il calo fisiologico, pesa 3,450, 30 g in più rispetto alla nascita.
In tutto ciò vorrei poter tornare ad un allattamento naturale esclusivo, ma nn vedo miglioramenti con il mio latte, ne esce pochissimo e non riesco a capire se ciò avviene perché vi é sempre un ingorgo o perché ne produco poco.
In tutto ciò ormai mi é chiaro che la suzione di C. é molto debole e discontinua perché si assopisce al seno e comunque ciuccia molto lentamente.
Mi é stato detto dal pediatra anche che lei ha il frenulo corto e questo potrebbe influire sull’attacco al seno, che a prima vista sembra adeguato, ma dato che ho sempre dolori e ragadi, potrebbe non essere così perché la bimba non riesce a muovere bene la lingua.
Dopo averle raccontato la storia della mia piccola, vorrei qualche Suo prezioso consiglio e vorrei anche essere indirizzata verso qualche centro o specialista che possa seguirci da vicino in questo percorso; avrei tanto voluto farlo con Lei, ma in ospedale mi hanno detto che non era possibile avere appuntamento per visita con Lei.
Grazie in anticipo, un caro saluto
Gentilissima mamma,
sono davvero dispiaciuto per l'andamento così problematico di un percorso che dovrebbe essere solo fisiologico.
Mi pare di capire che uno dei problemi principali della storia sia stato l'ingorgo.
L'ingorgo è sempre una brutta bestia. E' causa di ragadi perchè il seno va "a palla" ed il capezzolo diventa poco protrudente e/o è effetto delle ragadi perchè la suzione dolorosa, poco efficace, scorretta in caso di ragadi ostacola lo svuotamento del seno.
L'ingorgo provoca di per sè blocco della lattazione !!! Danneggia il patrimonio ghiandolare !!! Rende irritabile il bambino !!
Quindi, è prioritario SEMPRE in prima battuta risolverlo: drenare il latte con un buon tiralatte ogni tre ore !!! Sino a che l'ultimo grumetto sia scomparso.
Evitando di strapazzare la mammella con spremiture violente ! Usare solo leggerissimi massaggi. Gli impacchi caldo umidi sono stati recentemente sconsigliati.
Se il problema è il latte bloccato e la mammella ingorgata. NON VEDO PERCHE' ostinarsi ad usare galattogoghi (cioè Peridon e più latte .... ) per fare ancora più latte che resta bloccato e danneggia ancora di più la mammella .....
Mi pare di capire anche che Lei somministra 7 poppate di formula da circa 100 cc. ... In effetti 700 ml coprono il fabbisogno di un bambino di 4 chili ...
Quindi, si lascia poco spazio alla copertura con latte di mamma.
Il punto, ritengo, non è di votarsi ideologicamente ad una "mission impossible" del ritorno ad un allattamento esclusivo, ma cercare di mantenere il più possibile la funzione residuale della ghiandola, che è stata così duramente provata.
Non posso che consigliarLe di attaccarsi frequentemente (il più spesso possibile ! NON OGNI TRE ORE DOPO IL BIBERON) e profondamente (a lungo) la Sua bimba. Evitare il ciuccio !!!! Ciuccio che addestra i bimbi ad un atteggiamento della boccuccia diametralmente opposto a quello utile per l'attacco al seno (e favorisce così le ragadi).
La formula ... quella non mi sentirei di eliminarla sic et simpliciter. Però è certo che le quantità attuali sono già belle ed abbondanti e quindi non aumenterei sicuramente.
Il punto, sec. me, è che il groviglio di problemi è scaturito dalle solite, banali difficoltà iniziali. Posizione, attacco corretti. Supplementazione di formula minuscola e centellinata se necessaria (la vs pupina era scesa quasi de 10 % del peso nascita).
Però adesso è "inutile piangere sul latte versato". Calza proprio al ns caso ed alle ns tematiche.
Restiamo in contatto
Cordiali saluti
Dott GG
PS il frenulo corto ... non mi convince molto. Comunque si può sempre dare un occhiata ....