Ma quanto impegno ! Quanta fatica !!

Data pubblicazione: 31-dic-2018 17.41.43

Buongiorno,

Sono una mamma pugliese di un bel bambino paffuto di 4 mesi di 7.5 kg il cui allattamento esclusivo è partito grazie alla tenacia (mia e sua) ed alla fame (sua). Nato di 3,8 kg, ha avuto un calo ponderale del 20% dalla nascita in una settimana dalle dimissioni nonostante lo attaccassi almeno ogni ora, nonostante il co-sleeping, la fascia, il contatto pelle a pelle, niente ciuccio e tanti integratori a base di galega e le tisane perché ho avuto la montata lattea dopo circa 10 giorni dalla sua nascita. Col caldo pazzesco di agosto abbiamo toccato "punte" di appena 2 pannolini al giorno sporcati di poche gocce d'urina, cristalli di urati attaccati al prepuzio e feci assenti per una settimana (dopo essersi liberato in ospedale del meconio a casa non ha più defecato). Il bambino ha iniziato a spellarsi tutto e ha cominciato ad essere sonnolento e a piangere sempre più flebilmente. Superato quest'incubo in cui tutti insistevano per dare L' AGGIUNTA e mio marito continuava a far venire i miei suoceri e parentame vario "a vedere il bambino" a casa, mentre io mi svegliavo anche ogni ora e mezza per tirare il latte e raccogliendo appena 2mL come somma dei due seni, con un dolore allucinante ai capezzoli che sentivo bruciare continuamente (nonostante la vitamina E costantemente spalmata in dosi generose) ho contattato la pediatra del consultorio che con immensa pazienza mi ha aiutato con massaggi e correzione della posizione. Il dolore è sparito ed abbiamo concordato di dare l'aggiunta per qualche poppata con la siringa mentre il bimbo era attaccato al seno e poi dopo un'altra settimana abbiato tolto l'aggiunta. Nessuno mi ha mai parlato di metoclopramide, purtroppo..altrimenti avrei provato anche con quella.

Ho sempre avuto la sensazione e la paura di avere la prolattina bassa nonostante i miei sforzi. Le mia amiche parlano (e li ho anche visti!!) di "zampilli" di latte quando il loro bambino si stacca, di magliette cambiate di notte a causa del latte che cola, di reggiseni zuppi e di latte che cola al solo sentire il bambino piangere.

Per me non è così, al massimo vien fuori sporadicamente una goccia dall'altro seno alcune notti mentre lo allatto. Il bambino è pacifico, piange solo quando non sta in braccio e richiede il seno più o meno ogni 2 ore e mezza/3 ed io cerco di svuotare entrambi i seni.

La mia domanda è: come devo fare per non perdere questo latte ottenuto con sudore e lacrime una volta rientrata al lavoro? Già ora vedo che di notte non ho più il seno gonfio e temo che stia diminuendo. Devo provare la metoclopramide?

Sono confusa e piena di dubbi.

Mi corregga se sbaglio: devo fare la poppata prima di uscire x andare a lavorare usando la tiralatte in parallelo mentre lo allatto. Cosa faccio se ne dovesse venir fuori poco? Aggiunta? Data col biberon, o con la siringa (sempre per il discorso di non farlo abituare al biberon?)? E questo non farebbe poi diminuire poi la sua richiesta di latte materno al mio rientro? In pausa caffè mi ricaverò un luogo in cui estrarre il latte da entrambi i seni, fino all'ultima goccia. Quel latte me lo porto a casa per farlo usare durante la mia assenza.

Mi può scrivere per favore passo passo cosa fare?

Altre domande di corollario, che mi fanno sembrare una psicopatica (eppure giuro che non sono una tipa ansiosa nella vita, anzi..):

Facciamo co-sleeping nel lettone con l'abat-jour acceso per "beccare "il capezzolo quando il bimbo ha fame ed evitare ragadi. La luce artificiale può essere concausa di una scarsa montata lattea?

Il bimbo rigetta il ciuccio e da un po' mette le mani in bocca. Io sono contenta perché so che fa parte del suo ampliare le conoscenze del mondo circostante e non voglio insistere col ciuccio, anche se "è un ottimo silenziatore" per il suo pianto tipico di quando non lo tengo in braccio. Alla luce del mio rientro al lavoro devo insistere col ciuccio per dare meno problemi a chi si occuperà di lui? C'è chi mi dice che è più facile poi togliere il ciuccio, piuttosto che sradicare l'abitudine di mettere le mani in bocca. Chi seguo? Non mi dica l'istinto...perché l'istinto è dicotomico! In alcuni momenti farei in un modo ed in altri farei altro.

Posso mandare a quel paese quelli che continuano a dire che devo lasciare il bambino per farmi una serata romantica?

Altra domanda da svitata: l'attività sessuale può influire (aumenta o diminuisce) sulla quantità di latte? Io in questi momenti ho voglia ZERO.( vedi anche liti per la questione parenti onnipresenti)

E poi una curiosità, spero non troppo stupida: sappiamo che nel latte materno ci sono gli anticorpi, che sono fondamentalmente proteine..la mia domanda è: gli anticorpi non vengono digeriti una volta bevuti? Me lo sono chiesto perché (che io sappia) molte terapie a base anticorpale vengono fatte tramite infusione e non per via orale proprio per evitare che gli anticorpi vengano digeriti.

Spero di non aver posto troppe domande banali,

La saluto e le auguro di cuore un buon 2019.

Gentilissima mamma,

Leggendo la Sua lunga e tribolata mail mi convinco che meriterebbe attenzione e sostegno maggiore di quelli che posso garantirLe con queste poche righe. "Meritare" è una cosa un pò diversa dall' "aver bisogno", in quanto emerge che Lei se l'è cavata egregiamente in situazioni quanto meno estreme.

Innanzi tutto, come ho già espresso in altre occasioni, sono convinto che parlare di "istinto" in allattamento e nella genitorialità in genere è una mistificazione. Ce lo dice la neurofisiologia con le nostre ampie aree corticali e gli imponenti emisferi cerebrali delle attività superiori che schiacciano le aree più arcaiche e sovrastate dell'istinto e degli automatismi.

E' chiaro che prevalgono la formazione, la personalità, l'esperienza, il percorso di vita, la cultura, gli schemi ed i condizionamenti sociali !

Quindi, da operatore di una professione scientifica, ritengo che la guida debba essere sempre l'oggettività e la ragione. Quindi ragioniamoci un pò sopra.

A fronte di un calo ponderale del 20 % del peso nascita, ritengo che non si possa fare a meno di una "messa in sicurezza" del bambino con una medicalizzazione che (altro che aggiunta di formula al biberon !), possa arrivare al ricovero ed al supporto infusionale endovena con soluzioni reidratanti o riequilibranti. L'astenia, la sonnolenza di un bambino così provato testimonia un forte squilibrio elettrolitico (ipersodiemia) ed acido-base (acidosi metabolica) che deve essere trattato senza se e senza ma al fine di mettere in salvo cervello, reni, cuore etc.

Quindi, attenzione a perseguire ad oltranza, ad occhi chiusi la cosiddetta via naturale della nascita!

La natura è indifferente alla salvezza individuale e confida nei grandi numeri !

Chi segue le mie mail sa quanto sono un fan entusiastico del co-sleeping, della fascia, del contatto pelle a pelle, di quanto detesti il ciuccio e quanto, con parsimonia, consigli gli "integratori".

E' noto che un eccesso di liquidi alla mamma possa far anche bloccare la lattazione per fenomeni di edema della ghiandola.

E' sempre bello sentire testimonianze di mamme riguardo colleghi pediatri che si impegnano e sostengono efficacemente l' allattamento. Bene !!

Lasci stare le amiche con i zampilli di latte ! Ogni donna ha il suo stile ed il suo ritmo di lattazione.

Donne che fanno le goccine di latte riescono tanto quante le zampillatrici.

L'uso della metoclopramide per aumentare il latte è ormai abbandonato a causa degli effetti collaterali (neurologici !) della molecola. Quindi, discorso chiuso. Non ci pensi nemmeno.

Lei dimostra di essersi molto preparata, di aver letto e di essersi informata molto sull'argomento !

Sa bene che occorre garantire lo svuotamento del seno per mantenere la lattazione (davvero conquistata a caro prezzo !).

Quindi, attacco al seno a casa e svuotamento in pausa caffè sul posto di lavoro con un tiralatte ben pulito.

Ripeto: tirarsi il latte è più importante per evitare il blocco della lattazione che per rifornirsi del prezioso liquido per le poppate in assenza.

Temo sempre che la mamma si faccia prendere dall'angoscia da prestazione: "Aiuto ! non ce la faccio a raggiungere i 150-180 cc che servono per la poppata quando non ci sono".

Questa angoscia non fa bene nè all'umore della mamma nè alla lattazione nè al rapporto mamma bambino.

Il latte estratto sul lavoro può stare a temperatura ambiente per 5 ore oppure, meglio, può essere messo in frigo dove può soggiornare sino a 72 ore (anche oltre).

A 4 mesi un bambino allattato al seno di solito ha le idee molto chiare. Preferirà il seno, è ovvio. Ma potrà anche prendere in assenza mamma qualche poppata al poppatoio senza "nipple confusion" !

Ce lo assicura anche il buon Jack Newman, esperto mondiale di allattamento.

Quindi, in questa fase, non trovo necessario il metodo della siringhetta, a 10 cc di latte per volta....

Dormire con il l' abat-jour acceso ... la reputo una vera tortura per Lei e .... Suo marito. Tra l'altro del tutto inutile.

E' dimostrato infatti che i lattantini nell'attacco al seno si lasciano guidare dal contatto e dall'olfatto e molto, molto, molto meno dalla vista.

La storia che il ciuccio si elimina più facilmente del dito in bocca è .. solo una storia. Sorvolo sulle plastiche tossiche (per tiroide, testicoli, ovaie, reni, cervello, etc.) che per decenni sono state usate per fare i ciucci !!!

Solo recentemente è stato bandito il bisfenolo (dal 2011 !), ma c' è ancora altro ....

Quindi bene le dita in bocca ! Molto meglio. Molto più logico e salutare.

Per quanto riguarda la vita di coppia ... posso solo parlare in termini di buon senso.

Non è obbligatorio uscire per "una serata romantica" se papà e mamma non ne hanno voglia.

La voglia può venire se si riconosce al partner un bisogno o un desiderio, a cui si vuole in qualche modo (per affetto o per solidarietà di coppia, fate voi) rispondere.

I parenti omnipresenti sono certamente destabilizzanti la coppia anzi il trio e vanno eliminati con decisione ed efficacia. Il papà è la persona deputata alla serenità ed alla sicurezza della propria famiglia ed è suo compito allontanare, marginalizzare gli elementi di disturbo. Lo può fare benissimo e senza incorrere in offese invocando le necessità di riposo, di privacy e di quiete della mamma.

Il sesso è una gran cosa. Una risorsa della coppia da coltivare e da tenere preziosa.

E' arcinoto che l'ossitocina è, oltre che del parto e dell'allattamento, anche l'ormone dell'orgasmo e quindi ...

Più ce n'è meglio è !

Gli anticorpi del latte di mamma, ovviamente, hanno una azione per lo più locale (intestinale).

Ma sono solo una delle migliaia di componenti bioattive del latte di mamma che vanno dalle cellule staminali ai fattori di crescita per cervello, intestino, linfociti etc., ormoni vari, agenti antitumorali di ogni ordine e grado.

Spero di esserLe stato utile e Le invio i miei migliori auguri per un migliore 2019

Dott GG