allattamento doloroso

Data pubblicazione: 25-set-2019 11.06.20

Buongiorno Dottor Giordano,

mi chiamo S., ho 30 anni e sono mamma di un bimbo nato con cesareo d'urgenza il 6 settembre 2019. L'ho attaccato al seno da subito ma con il passare dei giorni sono subentrati i dolori. Inizialmente il dolore interessava solo un seno e solo il momento dell'attacco, adesso mi fanno male entrambi i capezzoli e il dolore, lancinante, perdura durante la suzione (seppure di minore intensità rispetto all'attacco) e persino dopo, poiché i capezzoli sono così sensibili che al minimo sfioramento fanno molto male. Le ostetriche hanno sempre detto che il bimbo si attacca bene e non mi sembra di avere ragadi, non essendoci lesioni evidenti. Sono molto scoraggiata perché questo dolore sta minando la mia volontà di allattare e ogni volta che il bimbo piange per me è un incubo perché penso di doverlo attaccare e quindi soffrire.

L'allattamento è esclusivo e non stiamo usando il ciuccio. Inoltre il bambino vuole stare attaccato sempre, giorno e notte, a volte sto ore ed ore di seguito perché piange appena lo stacchiamo e non c'è modo di calmarlo, e questo peggiora la situazione. Spero possa aiutarmi perché ci tengo veramente ad allattarlo, ma così non posso continuare.

Ultima domanda: come ho scritto le ostetriche hanno detto che il bimbo si attacca bene, a volte però ho il dubbio che prenda poca porzione di seno, e Le vorrei chiedere come fare in tal caso a fargli prendere più areola e a fargli aprire la bocca di più. Non so materialmente come fare!

Attendendo un Suo riscontro la ringrazio anticipatamente

Gentile mamma,

complimenti ed onore al Suo impegno ed alla Sua tenacia.

Il dolore ai capezzoli è un evento che accomuna quasi tutte le mamme.

Le cause più frequenti sono legate alle modalità di attacco.

Nelle foto inviatemi il capezzolo appare un pochino abraso sulla punta e, in via formalmente didattica,

il pupo potrebbe in effetti migliorare l'aggancio.

Potrebbe aprire un pò di più la bocca, poggiare il mento sulla mammella ed inarcare appena appena il collo

abbracciandolo e pressando lievemente SULLE SPALLE (non sul culetto e testina come vedo spesso fare).

Attenzione: si tratta di miglioramenti formali ! Ho esperienza di una infinità di bambini poppare attaccati

molto peggio di così che non provocano alcun disastro alla mamma.

Comunque, il vostro è oggettivamente un attacco migliorabile (un pochino almeno).

D'altra parte non conoscendo il bambino, non posso escludere la mal-posizione isolata della lingua.

Suppongo però che un Pediatra l'avrà pur visitato e, visto che Lei non lo scrive, non avrà rilevato per es. frenulo corto

(corto = che deforma la lingua a cuoricino quando il bambino la protrude).

Una possibilità potrebbe essere anche la sussistenza di una piccola infezione da funghi (c.d. candidiasi della areola),

in particolare sulla base del dato "il dolore -lancinante- persiste dopo che il pupo si stacca".

Da verificare, in questa prospettiva, se coesistono segni di infezione da funghi in altre sedi:

bruciore o prurito vaginale (o sul glande del partner) oppure candidiasi orale del bambino.

In caso di candida del capezzolo, oltre alle comuni indicazioni di

1) tenere il capezzolo scoperto per più tempo possibile durante la giornata

2) lasciarvi asciugare sopra qualche goccia di latte

è indicata la somministrazione, fra una poppata e l'altra (diciamo 3-4 volte al giorno), di

una piccola quantità di daktarin oral gel, un antimicotico gel che si usa per le stomatiti da funghi e che pertanto

NON necessita risciacquo prima di attaccare il bambino nella poppata successiva.

Sulla scorta del buon senso Le consiglierei di fare un pò tutto: migliorare la posizione, tenere il seno scoperto ed applicare qualche goccia di latte e piccole quantità di daktarin oral gel.

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Dott GG