Smettere di allattare a 21 mesi !!! Madre lavoratrice !

Data pubblicazione: 20-ago-2020 21.10.21

Buongiorno,

Ho un quesito sul dostinex.

Vorrei interrompere l’allattamento, mio figlio ha 21 mesi e partirò la prossima settimana per un viaggio di lavoro di 2 giorni. La volontà era di interrompere lentamente ma il latte non cala e ho continui ingorghi.

Vorrei prendere il dostinex per accelerare il processo di fine allattamento ma ho paura che al rientro il bambino non si sia Ancora “dimenticato” e voglia attaccarsi di nuovo. Cercherò ovviamente di dissuaderlo ma vorrei capire se nel caso volessi concedergli una poppata al giorno si possa fare o è controindicato.

Grazie dell’aiuto e del prezioso servizio che fornite!

Un saluto,

Gentile mamma,

innanzi tutto complimenti per il Suo curriculum di allattamento!

Davvero di tutto rispetto.

Il Dostinex è, a mio avviso e come tanti aspetti della gestione dell'allattamento, un grande "incompreso". Per molti sembra essere "la pillola che risolve tutti i problemi dell'allattamento". Sempre lì in attesa, invitante, generosa, amica delle mamme, dal post parto ai due anni, ogni volta che vi sia qualche dubbio, qualche difficoltà o qualche incomprensione sull'allattamento...

Ha come principio attivo la Cabergolina una molecola che blocca energicamente la prolattina e che ha, purtroppo, una emivita molto lunga ed effetti che possono durare anche settimane.

La prolattina è un ormone indispensabile nel c.d. "periodo di calibrazione" (prime 4-6 settimane). Nella fase tardiva della lattazione la gran parte dei lattociti PERDONO I RECETTORI DELLA PROLATTINA e producono il latte per meccanismo "paracrino" (parola difficile per dire che se ne vanno per i fatti loro), in relazione al meccanismo di svuotamento del seno.

Ne deriva che il Dostinex è terribilmente efficace nel primo mese, ma molto meno nei mesi successivi.

Attenzione ! NON agisce sul latte già prodotto, che ristagna.

In conclusione, assumere il farmaco, NON mette al riparo da ingorghi e mastiti, che vanno prevenute e trattate con estrazione parziale o totale (in assenza di suzione del pupo) di latte, antinfiammatori ed, eventualmente, antibiotici !

Le modalità, le strategie e lo stile della cessazione dell'allattamento sono frequente motivo di riflessione per le mamme. "E' meglio smettere improvvisamente o progressivamente togliendo alcune poppate"; "il bambino si traumatizza ?"

"E' meglio scaricare regolarmente il seno con la possibilità che continui a produrre latte o lasciarlo gonfio con il rischio che si ingorghi ?"

Il punto, lo ripeto tutte le volte che una mamma mi scrive a tal proposito, è che per smettere di allattare bisogna essere convinti di volerlo davvero fare !

Spesso (quasi sempre) le mamme inviano al bambino messaggi non verbali, gesti, atteggiamenti del corpo e del viso, che sembrano dire "Il seno non te lo do ... però se insisti quasi quasi ...".

Il bambino, che è una persona seria e lineare, non capisce i tentennamenti obliqui, si trova disorientato e spesso è frustrato e nervoso.

Quindi il punto, come sempre, è soprattutto relazionale: contatto e comunicazione.

La mamma dovrebbe farsi un esamino di coscienza. Capire bene se vuole davvero smettere o se, piuttosto, sta rimettendo la questione alla scelta del povero lattante che per propria natura e condizione continuerebbe ancora senza problemi (Nota bene: l'OMS ed il ns MInistero si sono espressi sulla validità dell'allattamento prolungato anche dopo i 2 anni).

In merito al Suo caso specifico, credo proprio che al ritorno dalla Sua assenza per motivi di lavoro, il pupo tornerà di nuovo alla carica ... a meno che non si inviino quei famosi messaggi non verbali, assertivi ed irrevocabili di stop.

Il che non significa volersi mostrare "cattive" !

Con stima

Dott GG

PS: dalla mail penso si capisca che c'è l'indicazione a svuotarsi il seno, 3-4 volte al giorno o più, durante il Suo viaggio di lavoro.