bambino in Utin ... come faccio ?

Data pubblicazione: 29-mag-2020 6.17.36

SUD

Buonasera Dottor Giordano,

Le scrivo poiché ho estremo bisogno del suo aiuto.

..... è nato mio figlio XX peso kg 4,120. Abbiamo avuto un travaglio di 18 ore conclusosi con parto Cesareo.

Durante il travaglio mio figlio è andato in sofferenza fetale, dunque è fuoriuscito del liquido amniotico verde.

Dopo il parto cesareo mio figlio è stato circa due ore in nurseria e poi è stato portato in camera con me e si è attaccato subito al seno dal quale è uscito il colostro. È stato fantastico!

Il giorno dopo ha continuato ad attaccarsi, a volte si addormentava subito dopo essersi attaccato, poi si svegliava e si attaccava nuovamente. Una meraviglia.

Poi arriva la batosta: il mio piccolino viene trasferito in terapia semi-intensiva e messo in incubatrice poiché ha contratto un'infezione (a causa del liquido amniotico verde), ci dicono che verrà trattato con antibiotico per 5 giorni e così difatti sta accadendo fino ad ora.

Ora la questione è la seguente: Da quando Alessandro è stato trasferito in terapia semi-intensiva viene nutrito con latte artificiale XXY, ad oggi è già arrivato a 60 ml per poppata (totale 8 poppata, una ogni tre ore). Domani passerà a 70 ml per poppata.

Contemporaneamente, da quando lui e io ci siamo separati, ho iniziato immediatamente a tirare con il Tiralatte, all'incirca ogni tre ore o tre ore e mezza. Ho notato che il mio seno giorno dopo giorno va cambiando, diventa più duro e le mammelle più grandi (consideri che la mia taglia è una 2' scarsa) e inoltre di notte ho avvertito qualche dolorino al seno destro. In più a volte durante il giorno c'è qualche gocciolio.

La mia titubanza è la seguente: il quantitativo che produco è poco. Le faccio un esempio pratico: 2 poppate fatte ieri sera + 2 stamattina = 20 ml di latte in totale.

Dottore cosa mi consiglia di fare ? Ci tengo con tutto il cuore e con tutta me stessa ad allattare mio figlio. Il fatto che per ora, oltre ad essere separati, venga pure alimentato con latte artificiale mi distrugge.

Ho seguito i suoi incontri sull'allattamento materno e so quanto è importante e soprattutto quanto ne beneficiano i piccoli.

Naturalmente non le nascondo che a causa di quanto successo sono moralmente distrutta, non riesco a dormire e in più fortemente fisicamente dolorante per via del cesareo che è stato fatto dopo 18 ore di travaglio.

Confido in lei.

Spero con tutto il cuore di poter ricevere i suoi consigli.

Grazie per la Sua disponibilità

In attesa di Sue

Carissimi mamma X e "piccolo" (si fa per dire) Y,

felice di avere vostre notizie ed un modo di auguri ad entrambi !

Sono arci-sicuro che questo momento di difficoltà si esaurirà al più presto.

"Presto" da intendersi nel metro delle indagini e terapie neonatologiche, cioè di alcuni giorni.

Non si tratta di una condanna definitiva, ma solo di un intoppo momentaneo.

Nei neonati il "liquido verde" non è causa, ma piuttosto conseguenza di una qualche sofferenza.

Il bimbo in grembo risponde alle situazioni di stress o di sofferenza acuta scaricando poco o molto meconio che va a colorare vistosamente il liquido amniotico. Dato che stress o sofferenza possono essere collegate fra le altre cosa ad una infezione (più spesso ascendente) i miei colleghi hanno proceduto ad i preliminari tests sierologici riscontrando qualcosa che ha consigliato di salire di livello. ...

almeno me lo spiego così, non conoscendo proprio bene il caso.

Adesso si tratta di superare questo momento di difficoltà e di prepararsi al ritorno di Y.

Occorre far capire alla mammella che si sta, anzi si è attrezzata alla montata lattea che deve darsi da fare. Occorre estrarre il latte ogni tre ore circa e scaricare.

Per favore non si tormenti con i paragoni del biberon-style.

"Se loro ne danno 60 cc al biberon, io devo estrarre dalla mammella altrettanti 60 cc ogni tre ore ... sob !

orrore e costernazione "

Non funziona così: 50 cc di latte di mamma fanno molto meglio il lavoro di 110 cc di formula !

Le quantità non sono sovrapponibili come efficacia e bio-attività.

Certo il bambino si abitua pericolosamente allo stile biberon: flussi grandi e veloci. E peggio ancora al ciuccio.

Per questo sarà necessario ri-educarlo tenendolo per il maggior tempo possibile fra i due seni quando sarà possibile

Ri-familiarizzare con il seno.

Spero di averLe offerto almeno una pillola di ottimismo.

Un caro saluto

Dott GG

Buongiorno Dottor Giordano,

La ringrazio per la Sua celere risposta e soprattutto per le Sue parole.

Volevamo informarla con grande piacere che Y ieri è tornato a casa.

Abbiamo provato subito con l'allattamento, ma abbiamo avuto difficoltà perché lui si attacca e si stacca in continuazione, e naturalmente di conseguenza si innervosisce molto, urla continuamente e piange disperatamente. Io e mio marito supponiamo che ciò avvenga perché non si sazia essendosi abituato al biberon.

Inoltre in incubatrice è stato abituato al ciuccio, a casa stiamo cercando già di allontanarlo per quanto sia possibile.

Come detto nella precedente mail, ci tengo con tutto il mio cuore a dare il mio latte ad Alessandro, dunque sto continuando con il Tiralatte ogni 3 ore, prendo Silimarina una bustina la mattina e una la sera, bevo più di 2 litri d'acqua al giorno e faccio i miei tre pasti sani e regolari al giorno. Tirando con il Tiralatte qualche giorno fa ero arrivata ad un picco di 25 ml (per me un'enorme traguardo), da ieri invece gli ml che tiro stanno scendendo (nonostante ciò continuo a crederci).

Cosa fare? come ci consiglia di gestire la sua alimentazione? Dato che a partire da lunedì 25 maggio ha iniziato a prendere formula, partendo da 30 ml per poppata, più un aumento di 10 ml al giorno, dunque oggi è già arrivato a 90 ml per poppata. Il pediatra del nido (che ha seguito il decorso di Alessandro per tutta la scorsa settimana) ci ha consigliato di farlo attaccare al seno, ma ha detto anche che essendo un bimbo grosso (nascita kg 4,120 e alle dimissioni kg 4,130) e mangione sarebbe utile integrare con quello artificiale.

Inoltre il moncone ombelicale non è ancora caduto (è nato il 23 maggio), nel foglio di dimissioni viene indicato di applicare XXX al giorno fino alla caduta del moncone.

Consideri che ormai è nero e secco e qualche pezzetto si va sgretolando da solo al cambio pannolino. Sinceramente vorremmo evitare l'applicazione di prodotti esterni e seguire madre natura che lo farà cadere da solo. Cosa ci consiglia in merito ?

In attesa di Sue

Grazie sempre per la disponibilità

Gentile mamma e papà,

felice di sapere del ritorno di YYY

Adesso occorre ri-educare il pupo, ma anche la mamma, al contatto.

I testi specializzati parlano di "lasciar familiarizzare il bambino al seno", in pratica tenerlo svestito fra le mammelle scoperte (pelle contro pelle). E' una pratica che i soliti saccentoni bolleranno di "vizio", "moda", "rischio incolumità mentale" della mamma e del bambino etc. etc. ma si tratta di un punto imprescindibile.

Attaccare al seno non è "avvitare" al seno, ma un contatto fiducioso di due attori che si conoscono bene.

Quindi, no ciuccio, il più grande interferente dell'allattamento, ed attacco frequente.

Non servono altre magie.

Anche la prescrizione di bere più di 2 litri di acqua al giorno non è del tutto condivisibile.

Il manuale UNICEF/OMS mette in guardia da questa indicazione, in quanto l'iper-idratazione potrebbe addirittura diminuire la produzione di latte ..

In sostanza, la mamma mangia e beve quello e quanto normalmente è abituata e si sente.

Per quanto riguarda il tralcio ombelicale, io sono un sostenitore della vecchia garzina arrotolata "a sigaretta", umida di alcool (spirito rosa !), strizzata un pò ed avvolta alla base del tralcio. L'alcol evapora e si porta via l'umidità residua del tralcio che mummifica più rapidamente.

Saluti

Dott GG