ragadi, seno abbondante, ingorgo, tanta voglia di allattare

Data pubblicazione: 2-giu-2020 19.05.24

SUD

Gentile Dott. Giordano,

La mia piccola nata da 13 gg. Dal primo istante, la sua voglia di attaccarsi al seno e la mia di allattarla non è stata agevolata da un buon attacco. Ho chiesto ripetutamente aiuto, mostrando sin da subito i segni di un attacco sbagliato: ragadi su entrambi i capezzoli. Ho anche espresso la mia perplessità sulla grandezza del mio seno (8 abbondante), sulla grandezza della mia areola e sulla presenza di un capezzolo molto piccolo e un po’ retroflesso. Una volta rientrata a casa la piccola aveva bisogno di mangiare di più rispetto a ciò che riuscivo a darle (anche a causa del calo e di un po’ di ittero). In ospedale mi hanno detto di integrare un po’ di artificiale. A distanza di 5 giorni dalla nascita è arrivata la montata lattea e il giorno seguente il primo ingorgo a sinistra e il giorno seguente a destra. Ho usato il tiralatte 3 volte in un giorno e mezzo (anche perché la piccola non si attaccava più). Ma credo fermamente nei benefici del latte materno e nell’esperienza dell’allattamento. Così ho riproposto il seno e lei ha ripreso a ciucciare sperando che l’attacco migliorasse. Ma le ragadi sono peggiorate. A sinistra ho uno spacco profondo e piango dal dolore sino a temere il momento di doverla allattare. Credo che sia mio dovere per amore darle serenità e in questo momento viene meno. Non so cosa fare. Metto l...e spalmo latte materno. Ma non esistono creme magiche se il problema è l’attacco. Un errore che sono certa di fare è allontanare l’areola dal suo nasino schiacciando un po’ il seno .

Non so che fare ma ho tanta voglia di non mollare. Grazie del suo tempo.

Gentile mamma,

un mondo di auguri per la Sua nascita e, comunque, un riconoscimento al Suo impegno.

La prego di inviarmi il form compilato nelle varie parti. E' importante, sia ai fini di archivio della ns attività, sia

(e soprattutto !) per acquisire alcuni dati della mamma che scrive.

Purtroppo la storia che Lei narra non è nuova. Attaccare al seno un bambino NON è nè facile, nè istintivo/automatico, nè sostenuto da un contesto che pur si dichiara universalmente "a favore dell'allattamento".

Questo allattamento che spesso mi sembra un fenomeno mistico, magico, imperscrutabile in cui chissà come una mamma dovrebbe barcamenarsi fra false indicazioni, dolori, ferite chirurgiche, prescrizione di ciuccio, etc.

Il cattivo attacco deriva da cattiva posizione della mamma e del bambino.

Una mamma che spesso espone appena, appena il seno come un "vedo-.non-vedo", con l'areola a metà coperta dal reggiseno . Bambino del tutto vestito, immancabile bavaglino compreso con scritta "sono il tesoro della zia" che è una coperta, una ennesima barriera con la mamma, bodyno con collettone che copre il mento e se non bastasse un bel lenzuolino "a salsiccetta", per tenerlo al pulito e protetto dalle correnti d'aria. Se avessimo i raggi X vedremmo il pupone più contorto che non si può con collo totalmente ruotato verso un lato, pancia verso il soffitto, un braccino ficcato sotto l'ascella della mamma, che immancabilmente poggia la mano sul culetto, invece che raccolte sul dorso (io, da vecchio chitarrista, la chiamo presa "a chitarra elettrica" perchè con l'altra mano di solito sulla testina è come se suonasse il bambino ! ) e che spinge lateralmente e fa sfuggire dalla bocca il capezzolo.

Poi dulcis in fundo, il ditino che schiaccia il seno per far respirare ... se anche ci fosse stata una probabilità di una presa profonda e completa dell'areola (NON DEL CAPEZZOLO IN PUNTA), con questa manovra ce la saremmo giocata.

Quindi, il primo consiglio è familiarizzare con il bambino nudo (SOLO PANNOLINO) e far familiarizzare il bambino con il seno (a torace nudo)

Fantastico ! Non si capisce come dovrebbe essere il seno ideale per l'allattamento.

Quando è piccino, non c'è ghiandola ! Quando è abbondante, il bambino si potrebbe intimorire e non trovare l'areola.

Questi, di solito, sono giudizi non proprio della mamma, ma suggeriti da terzi. Per questo mi permetto di censurarli .

Ogni seno è adatto di per sè al suo compito. AMEN

Per funzionare bene, un seno richiede soltanto che venga drenato, scaricato ad intervalli adeguati. Non tre o quattro volte al giorno, ma 9-14 volte al giorno. Meglio se con la suzione del bambino. Se non bastasse manualmente o con tiralatte almeno ogni tre ore con riposo notturno di 6 ore circa.

Sul portale Allattamenti Riuniti google site trova tutto: posizione, attacco, video tutorial come usare un tiralatte o drenare manualmente, etc. etc. Utilizzi la funzione in alto a Dx della home page "cerca nel sito".

L'ingorgo è facilitato dalle ragadi, perchè queste sono espressione di un attacco inefficace (quello in punta sul capezzolo. Efficace = gran parte della areola in bocca, mento ben poggiato sul seno, bocca aperta a leoncino, etc, etc.)

L'ingorgo da parte sua, proprio perchè il seno va a palla, facilita l'insorgenza ed il perdurare delle ragadi.

Le ragadi guariscono prima se

1) si scarica il seno

2) tenendo il seno scoperto per il maggior tempo possibile (aria e sole)

3) mettendo qualche goccia di colostro ad asciugare sopra

4) dispensando da visite amici e parenti e rimanendo SOLI in casa (uno dei rari vantaggio del tempo di COVID 19) .

5) ovviamente NON dando il ciuccio che abitua ad una presa "in punta" a boccuccia semichiusa "a cuoricino".

Il ciuccio è sconsigliato da tutte le società scientifiche per tutto il periodo di consolidamento dell'allattamento (cioè grosso modo i primi 20-30 gg).

Come Lei ha ben detto NON esiste una pomata magica contro le ragadi.

Utilizzi il portale e restiamo in contatto

Dott GG

Che dire? Infinite grazie e proverò a fare tesoro delle sue parole.

Grazie ancora; cercherò di aggiornarla presto.