Data pubblicazione: 17-mar-2020 18.24.56
Gentile Dott. Giordano,
Le scrivo in merito ad un verosimile problema di ingorgo mammario.
Ho provato a trovare qualche risposta tra le righe delle mail inviateLe dalle altre mamme ma, nonostante tutto, reputo che, sebbene il problema sia comune, ogni vissuto necessiti di una risposta personalizzata.
A fine gennaio sono diventata mamma di una splendida bimba.
La gravidanza è stata regolare ed il parto è avvenuto a termine (purtroppo si è reso necessario il taglio cesareo per mancato impegno della parte presentata e rottura delle membrane avvenuta già da 24 ore).
Ho iniziato sin da subito l’allattamento esclusivo al seno e, a parte qualche ragade al capezzolo sx, che nei primi giorni mi ha dato un po’ di fastidio, tutto sembrava procedere bene.
Premetto che soffro da anni di mastopatia fibrocistica e che, a sx, ho sempre avuto cisti di dimensioni ragguardevoli (oltre 4 cm) per le quali non ho mai preso provvedimenti, a maggior ragione visto che, con la gravidanza si pensava potessero regredire spontaneamente.
Circa tre giorni fa, si è ripresentato il problema delle ragadi e, a causa del forte dolore, ho allentato le poppate dal seno sx.
So di avere commesso l’enorme sbaglio di non utilizzare da subito il tiralatte ed il risultato è che negli ultimi giorni ho la mammella sx tesa e molto dolente.
Ho provato con la doccia calda, con l’applicazione locale di calore e ho utilizzato il tiralatte per cercare di risolvere quello che sembra essere un ingorgo.
Purtroppo, però, non ho ottenuto grandi risultati, nel senso che, con il tiralatte, esce pochissimo latte e la mammella continua ad essere tesa.
Tengo a precisare che ho continuato ad attaccare la bimba, cercando di alternare le mammelle ad ogni poppata.
Non ho segni di flogosi, non ho rialzo termico, ma l’ecografia mostra delle grandi cisti di circa 5 cm a contenuto disomogeneo (latte?).
(Se lo ritiene opportuno posso inviarLe le immagini ecografiche delle cisti).
A questo punto Le chiedo: ha senso continuare così sperando che nei prossimi giorni si possa ottenere qualche miglioramento?
Non Le nascondo che sono un po’ scoraggiata anche se spero di riuscire a risolvere il problema e continuare questo bellissimo percorso a due..
Finora, come farmaci, ho preso soltanto il paracetamolo a scopo antalgico (500 mg bid) ma mi chiedevo se non fosse meglio utilizzare l’ibuprofene a scopo anti infiammatorio e a quale dosaggio (Moment 200mg tid?)
In attesa di ricevere i Suoi preziosi consigli,
Le invio cordiali saluti.
Gentile mamma,
sì ha proprio ragione: l'ingorgo è una esperienza, ahimè, troppo diffusa.
Così diffusa perchè i meccanismi sono gli stessi, i soliti di sempre e sono spesso (se non quasi sempre) legati a false indicazioni e perentorie prescrizioni che sembrano fatte apposta per farlo venire:
1) poppate ad orario "per dare il tempo allo stomachino di digerire" ed uso del ciuccio !
2) la schiacciata del seno con il dito per "lasciare il nasino libero", che fa scivolare la bocca sulla punta del capezzolo provocando suzione inefficace, bambino frustrato ed arrabbiato, ragadi !
3) i famosi dieci minuti per lato !!!!! Che bella regolicchia !
4) Le posizioni acrobatiche della mamma che si contorce, si piega sul bambino, messo in posizione biberon (a panza all'aria)
piuttosto che in posizione corretta: pancia bimbo sempre ed interamente (non di sbieco) a contatto con del corpo della mamma e con la bocca aperta "a leone"
5) la diffidenza verso l'uso dei FANS (quasi tutti e del tutto compatibili con l'allattamento - eccezione il Naprossene in terapia continuata) e la falsa credenza che la mamma che allatta può assumere "SOLOOOO LA TACHIPIRINA !".
6) Il ritardo del drenaggio preventivo ... per "il timore che poi scenda troppo latte e peggiori l'ingorgo".
7) I panni belli caldi consigliati "per sciogliere i grumi nel seno" (come se fossero noci di burro da fare in padella !) e che peggiorano la flogosi.
Insomma, ce ne è per tutti i gusti e la prego di scusare l' avvilimento che traspare dalle mie righe ....
Per quanto riguarda il Suo caso specifico, NON credo che la mastopatia fibrocistica pre-esistente c'entri granchè.
Tutte le mamme hanno un qualche grado di mastopatia.
Penso che Le possa essere utile la consueta check list valida per tutte le mamme e cioè
a) valutare i modi e la posizione di attacco. Ha le spalle ben sostenute contro la spalliera della poltrona o della sedia ?
oppure allatta seduta sul bordo del letto o sul margine della sedia ?
b) il bambino è pancia contro pancia ? ha il collo leggermente inclinato in alto oppure ce l'ha ripiegato sul petto ?
c) ha la bocca ben aperta? é in linea testa spalle sederino ? oppure è tutto storto ?
Penso Le possa essere utile la lettura del documento "uso del tiralatte" che trova utilizzando la funzione "cerca nel sito" del portale in alto a Dx. Il tiralatte va utilizzato non in fretta e furia, ma dopo alcuni interventi propedeutici necessari che stimolano l'ossitocina: Mettersi da sola in un locale silenzioso, magari il bambino in piena vista. Applicazione di panni piacevolmente appena TIEPIDI. Massaggio delicato verso l'areola etc.
I FANS sono, secondo me, indispensabili: l'ingorgo, ripeto ancora una volta, si accompagna sempre ad una quota di infiammazione che deriva dalla sofferenza delle celluline ghiandolari e dallo stravaso di piccole quantità di latte nei tessuti circostanti. I FANS riducono l'edema e quindi l'ostruzione dei dotti, dei tubicini.
Vanno continuati ben oltre la sensazione del "che bello mi è diminuito !".
Farmacologicamente sono compatibili con l'allattamento per un milione di motivi che per brevità non riporto.
A meno che la mamma non soffra di una qualche patologia pregressa che li controindichi !
Prima scelta l'ibuprofene al dosaggio di 200 mg tre volte al giorno ai pasti.
Mi auguro di esserLe stato utile.
Un mondo di auguri e ... avanti !
Dott GG
PS: Il paracetamolo, come Lei ha ben scritto, non ha effetto antinfiammatorio, ma solo antidolorifico ed antipiretico.
Grazie mille per i consigli, la gentilezza e la celerità della risposta.
Buona serata