Data pubblicazione: 22-gen-2015 7.48.21
Gent. Dott. Giordano,
Su consiglio dell' associazione Famiglie per mano mi rivolgo a Lei per un parere circa l'opportunità di proseguire con l'allattamento in concomitanza con un farmaco che dovrei iniziare ad assumere al più presto: deltacortene 25mg. La dottoressa che me lo ha prescritto mi ha consigliato di interrompere l'allattamento, secondo lei prendere il farmaco per togliere il latte sarebbe la soluzione migliore, in tal modo la bambina smetterebbe di cercare la tetta. La bambina ha 9 mesi e nonostante i due pasti di pappa al giorno cerca moltissimo il seno, non solo per un fatto alimentare credo. Non vorrei causarle un trauma ma non posso aspettare che sia lei a decidere quando smettere di poppare, come avrei voluto.
In questa situazione vorrei avere il Suo consiglio.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo cordiali saluti,
Gentile mamma,
complimenti per il traguardo raggiunto !
9 mesi di allattamento sono qualcosa.
Va detto come premessa che il problema farmaci / allattamento é considerato (dalla letteratura scientifica e dagli specialisti di allattamento) marginale dopo l'inizio della alimentazione complementare (alias svezzamento), in quanto la dose ipotetica di farmaco nelle 24 ore per kg di peso di bambino é di solito meno che irrisoria.
In buona sostanza il dubbio di (possibili o improbabili) reazioni esiste durante l'apice dell'allattamento esclusivo cioé intorno a due-tre mesi, anche perché il bambino é anche un pochino immaturo.
Queste le linee generali.
In merito alla Sua specifica richiesta, il Prednisone (il cui nome commerciale é proprio Deltacortene) é un tipo di cortisone
prescritto comunemente per patologie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus, piastrinopenia autoimmune etc.).
Leggendo la monografia di Hale su farmaci ed allattamento si trova che solo "piccole quantità sono secrete nel latte", appena alcuni microgrammi (milionesimi di grammo) per litro.
Lo stesso autore scrive che solo per dosi superiori a 40 mg/die e per lunghi, lunghi periodi é possibile teorizzare ipotetici disturbi della crescita, che però non sono mai stati individuati in casi reali. In ogni caso, ripeto, questa ipotesi sarebbe da applicare all' allattamento esclusivo dei primi mesi, non al cosiddetto "allattamento tardivo", il Suo, quando la quantità giornaliera di latte si riduce sensibilmente !
Lo stesso autore che ho citato, il prof Hale, conclude con un giudizio sintetico di "safe" cioé sicuro.
Io la inviterei a consultare per ogni dubbio o richiesta il ns portale: "allattamenti riuniti" Villa Sofia - Cervello
Le ricordo che sono attivi in Italia diversi numeri verdi e non di consultazione immediata per farmaci ed allattamento:
il 800883300 del TIS di Bergamo
lo 06 3050077 del TIS di Roma
potrebbe anche passarli, in tutta umiltà e rispetto, al Suo curante, alla dottoressa, per casi analoghi al Suo
Saluti
Dott GG
Gent.mo Dott. Giordano,
grazie per la solerte risposta e per il chiarimento; ho l'artrite reumatoide e forse dovrò rinuciare a una seconda gravidanza per fare il trattamento completo, ma nell'immediato devo prendere solo cortisone per un mese (il nome dell'altro farmaco ora mi sfugge ma blocca la riproduzione cellulare, se ho ben capito, e mi hanno avvertito che è assolutamente da non assumere in allattamento). Stando a quello che mi dice lei, sembra che per un mese ancora potrò procrastinare l'interruzione dell'allattamento, meglio così. Contatterò i recapiti che lei mi ha fornito per eventuali ulteriori necessità.
La ringrazio nuovamente e Le porgo cordiali saluti
Mi dispiace davvero per la Sua patologia.
Comunque ribadisco che la terapia con il deltacortene é sostanzialmente compatibile con l'allattamento, specie se post-svezzamento come il Suo.
Un allattamento di oltre sei mesi) riduce il rischio di artrite reumatoide nella donna del 25 % circa, se un anno ancora di più.
L'allattamento ha anche un effetto modulante sul sistema immunitario materno.
In buona sostanza giova sempre a tutti.
Un caro saluto
Dott GG
PS:
I recapiti glieli ho forniti non per essere sbrigativo e non "esser più disturbato", ma per diffondere l'idea
della scientificità provata e documentata della compatibilità (o raramente non compatibilità) della terapia con farmaci in allattamento
Le fonti non mancano e sono a disposizione di tutti: dei pazienti, ma anche dei medici curanti.
Ancora caro saluto
Dott GG
Gentilissimo, davvero.
Nel frattempo ho anche trovato sul sito dell'AIFA un articolo che conferma quanto Lei mi ha detto sui corticosteroidi, ma mette in guardia contro i farmaci biologici come il METOTREXATE, che sto rimandando ma non so per quanto ancora potrò rimandare. Questo il link http://www.farmaciegravidanza.gov.it/content/artrite-reumatoide
Al prossimo incontro con la reumatologa saprò il da farsi, per ora continuo ad allattare finché posso : mia figlia ne trae un conforto enorme, è chiaro che non si tratta di alimentarsi per lei, è proprio un fattore anti-stress, ha spesso incubi, sonno agitato, e dorme poco. La tetta la rasserena enormemente, non saprei come fare altrimenti per calmarla, anche se fra non molto temo che qualcosa mi dovrò inventare.
Grazie ancora per i chiarimenti e per il tempo che mi ha dedicato,
Cordialmente,
Ecco, é proprio lo spirito positivo che auspicavo !
Brava
Dott GG