lesioni ai capezzoli - paracapezzoli e problemi connessi

Data pubblicazione: 28-giu-2015 13.37.38

Salve dottor Giordano! Ho seguito i suoi incontri al corso preparto e ci siamo conosciuti qualche settimana fa, quando è venuto a trovarmi in ospedale dopo la richiesta inviatale da mio marito, molto preoccupato per un mancato attacco del nostro piccolo ad uno dei due seni, dovuto probabilmente alla rottura della clavicola...

La situazione è migliorata, è arrivata la montata lattea, ho avuto qualche fastidio ma finora nessun ingorgo, e allatto regolarmente senza aggiunta di formule e formulicchie...ho passato dei momenti un po' fastidiosi e allora ho fatto una consulenza di allattamento con un'ostetrica per rivedere posizioni attacchi e quant'altro...solo che mi è rimasto un piccolo problema, fastidioso...premesso che il cucciolo si attacca bene, ha tempi di suzione un pochino prolungati (40 minuti...) solo la notte abbiamo qualche problema in più, e questo mi ha regalato due ragadi puntiformi per capezzolo, quella del seno destro si sta rimarginando, perchè anche di notte è un seno poco gradito, quella del seno sinistro, sembra aver seguito una fessurazione già presente con il risultato che...sembra mancarmi mezzo capezzolo...vorrei trovare una soluzione per velocizzarne la cicatrizzazione...ho pensato di usare saltuariamente un paracapezzolo in silicone, ho visto che il bambino non sembra infastidito da questa scelta...giusto il tempo di far rimarginare la ferita...visto che paradossalmente, l'attacco nel seno sinistro , nonostante tutto è meno fastidioso di quello al seno destro in cui la ragade è praticamente scomparsa...Lei cosa ne pensa?

Grazie in anticipo per la sua sollecitudine.

Con gratitudine

Gentile mamma,

mi complimento per l'impegno e la "gestione intelligente" che emergono dal Suo racconto.

In effetti nei primi 20-25 gg. dalla nascita il bambino é estremamente più richiedente la sera, dal crepuscolo in poi.

La cosa ha un serio fondamento fisiologico. Infatti la prolattina della mamma viene stimolata soprattutto nelle ore serali ed il bambino sembra saperlo bene !

Questo periodo si chiama "calibrazione della prolattina" e dura, come già detto, circa un mese.

Poi, una volta che il lavoro é stato concluso, il pupo riduce grandemente la richiesta di attacco notturno, almeno questa dovrebbe essere la regola.

Per quanto riguarda la durata dell' attacco ho sempre trovato davvero difficile giudicare quale sia la "giusta durata". Ritengo che se il bambino cresce e lascia il seno soddisfatto allora é la durata giusta. Invece ho sempre consigliato (e quanto continuo a leggere ed ascoltare da fonti specializzate lo conferma) di attaccare il bambino frequentemente seguendo i segni di richiesta.

Questo almeno nella fase di stimolo e consolidamento dell'allattamento, cioé ancora il primo mese.

Dei para-capezzoli condivido in pieno la posizione UNICEF-OMS: sono difficili da usare, da posizionare correttamente sulla mammella, senza che si deformino o si stacchino. La camera va riempita prima di latte estratto, ben bene. Producono uno stimolo di gran lunga più modesto sulla lattazione (manca il contatto !). Possono essere causa di lesioni sulla bocca del neonato e di ingorgo nelle mamma per estrazione incompleta del latte, ricettacolo di batteri e funghi se non lavati bene. Abituano il bambino ad un attacco innaturale con qualcosa troppo simile ad un ciuccio di gomma. In conclusione , meno si usano e meglio é.

Se dovessero essere davvero necessari per non gravare troppo sui capezzoli già provati direi di stare attenta al rischio sempre incombente dell'ingorgo mammario e di usare un tira latte al minimo segnale di tensione o indurimento.

Per una migliore e più rapida guarigione vale sempre il consiglio di lasciare i capezzoli scoperti, magari lasciando prendere un pò di sole (senza esagerare ovviamente). Un "atomo" di olio Vea può anche servire.

Cordiali saluti

Dott GG

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