Il giornale di Rodafà. Rivista online di liturgia del quotidiano

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Il Prof. Stefano Parenti sarà ordinato presbitero a Roma

di Stefano Sodaro


Mentre in Medio Oriente divampano orrendi baleni di guerra – con l’attacco dell’Iran a Israele, la notte scorsa, mediante missili e droni –, l’Eparchia di Lungro, una delle quatto circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche di rito bizantino (“orientali”, per appunto) del nostro Paese, assieme a Piana degli Albanesi, al Monastero di Grottaferrata ed all’Esarcato Ucraino, annuncia ufficialmente e solennemente l’ordinazione presbiterale del Prof. Stefano Parenti a Roma domenica 28 aprile prossimo nella Chiesa di Sant’Atanasio, adiacente al Pontificio Collegio Greco.

Riportiamo dal testo della Circolare pubblica del Vescovo eparchiale di Lungro, mons. Donato Oliverio, datata 31 marzo 2024: «Il prossimo 28 aprile, domenica V di Pasqua, della Samaritana, nella Chiesa di Sant’Atanasio di Roma, in Via del Babuino, riceverà l’imposizione delle mie mani per il sacerdozio il Diacono Stefano Parenti.

Con la sua famiglia il Diacono risiede a Roma, dove è Professore ordinario di Liturgie Orientali presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e docente presso l’Università di Regensburg.

Vi esorto a ringraziare Dio del dono di un nuovo sacerdote, che il Signore fa alla nostra Eparchia, e ad accompagnare all’altare l’eletto di Dio con costante preghiera. Da questo momento lo accogliamo nel presbiterio diocesano nello spirito di quella comunione che scaturisce dalla nostra partecipazione al sacerdozio ministeriale di Cristo.».

Il Prof. Parenti fu ordinato diacono nella stessa chiesa domenica 12 febbraio 2023 ed il sottoscritto direttore di questo settimanale era presente. Ci permettiamo di rinviare al numero 701 de “Il giornale di Rodafà”.

E scrivevamo sul numero 700 (ci sia perdonata, per una volta, un’autocitazione): Il senso di questo settecentesimo del nostro settimanale, in questa domenica 12 febbraio 2023, lo si può cogliere, segnalando – è un fatto pubblico, dunque non si tradisce alcuna riservatezza – che cosa accade alle ore 10:30, proprio di questa medesima domenica, a Roma, nella chiesa di Sant’Atanasio, attigua al Pontificio Collegio Greco, in Via del Babuino, nei pressi di Piazza di Spagna, allorquando il liturgista di chiarissima fama Prof. Stefano Parenti (https://www.anselmianum.com/it/docenti?task=renderScheda&id=26) riceverà l’ordinazione diaconale in rito bizantino dalle mani dell’Arcivescovo Giorgio Demetrio Gallaro, Segretario del Dicastero per le Chiese Orientali. E noi ci saremo.

“Il giornale di Rodafà” nacque, infatti, dopo dieci anni dalla discussione di una tesi in diritto canonico, presso l’allora Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Siena, avente ad oggetto: “L’ammissione al presbiterato degli uomini sposati nel diritto delle Chiese Orientali Cattoliche”. Da esse venne poi il libro “Keshi. Preti sposati nel diritto canonico orientale” (http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1336160.html), di cui fu autore il direttore di questo nostro giornale. E controrelatrice di quella discussione di tesi fu la compianta Prof.ssa Anna Lina Ravà, che aveva partecipato alla lotta partigiana.

Forse, dunque, non è difficile immaginare l’emozione, la commozione pure, di chi da trent’anni sta studiando l’effettiva applicazione del principio conciliare contenuto al n. 16 del Decreto del Vaticano II “Presbyterorum Ordinis”, che ci siamo permessi di ricordare domenica scorsa. E pertanto, con domenica 28 aprile 2024, non sarà più vero che non sia mai stato ordinato al presbiterato a Roma un uomo sposato cattolico di rito orientale.

È giusto, anzi doveroso e necessario, che la notizia non presti il fianco a nessun tipo di polemica, che sarebbe del tutto pretestuosa ed infondata alla luce della legittima disciplina delle Chiese Cattoliche Orientali secondo cui può avvenire l’ordinazione presbiterale di chi viva in matrimonio, ma è indubbio che quell’evento sacramentale sia atto a divenire una pietra miliare di una nuova autocoscienza ed autoconsapevolezza della Chiesa di Roma.

Il nostro settimanale sarà ancora presente, con il suo direttore, alla Liturgia di ordinazione presbiterale del Prof. Parenti, condividendo la gioia non soltanto sua, bensì dell’intera Comunità Ecclesiale, dell’Eparchia Italo-Albanese di Lungro e della Chiesa Italiana cui l’Eparchia appartiene a pieno titolo.

Sarà posto un segno di pace domenica 28 aprile a Roma. Un’apertura a quella “convivialità delle differenze” che non può rimanere slogan, ma deve diventare concreta prassi ecclesiale.