Un posto nel mondo (2006)

La filosofia di Federico

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Titolo: Un posto nel mondo

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Mondadori - Miti n.365

Pag.: 270

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 26/06/2010

Vantaggi: Un buon romanzo con interessanti riflessioni

Svantaggi: Argomento simile al precedente "E' una vita che ti aspetto"

"Un romanzo per aiutare i giovani (e non solo) a riappropriarsi dei loro sogni"

dice il Corriere della Sera sul retro della copertina dell'edizione Mondadori - I Miti (n.365).

Il libro in questione e' "Un posto nel mondo" scritto nel 2006 da Fabio Volo.

In se' la frase non ha torto, la trama e' piena di interessanti riflessioni. Ma c'e' un "MA".

Vediamo prima di cosa parla il libro.

Un accenno di trama

Michele e' un giovane che ha tutto: un appartamento di sua proprieta', un lavoro da giornalista che gli rende bene, una vita sociale molto attiva e dei buoni amici.

Si puo' dire soddisfatto?

Lui ritiene di si.

Il suo migliore amico, praticamente un fratello, si chiama Federico, che ad un certo punto inizia a farsi delle domande e a mettere in dubbio le loro vite. Un giorno sparisce: inizia a girare il mondo senza una meta precisa, alla "semplice" ricerca di se stesso.

E quando torna qualche anno dopo sembra aver trovato cio' che cerca. Da amico qual e', cerca di trasmettere cio' che ha scoperto a Michele. Un tragico incidente costringera' Michele a rivedere la sua vita.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Se avessi seguito pedestremente la storia raccontata dal libro, vi avrei dovuto rivelare il finale, visto che il libro inizia praticamente dalla fine.

Non e' un gran male, la filosofia e' buona e non manca di mordente.

Michele ricorda come al solito i protagonisti degli altri libri di Fabio Volo che ho letto (e credo ricordi da vicino il suo creatore). Ma oltre a questo, anche la storia ricorda un altro libro di Volo, "E' una vita che ti aspetto": la' c'era un medico che costringeva Checco a svegliarsi e a vivere; qui invece c'e' Federico.

La filosofia alla base della storia e' accattivante, su questo non ci sono dubbi, e piena di argomenti giusti e per la maggior parte condivisibili.

Tra tutte la questione che bisogna amare se stessi prima di amare qualcun altro. Altrimenti l'amore diventa un bisogno dell'altra persona, qualcosa che si arriva a sopportare e destinata inesorabilmente a finire. Innamorarsi e amare sono due cose differenti.

Non condivido le scelte fatte da Michele per la sua vita nel finale, ma posso capirle.

Forse semplicemente non ho compreso e messo in atto la filosofia spiegata da Federico, anche perche' sono differenti le basi da cui parto.

Non voglio andare oltre. Il libro e' formato solo da 270 pagine e si legge velocemente. E raccontarne troppo rovina la sua lettura. Preferisco che lo scopriate da soli e ne ricaviate le vostre riflessioni.

Eventualmente se ne puo' discutere dopo.

Concludo consigliando questo libro. Credo sia una lettura impegnata travestita da lettura leggera. E' adatta per l'estate e chissa' che non si torni dalle vacanze con qualche idea interessante in piu' oltre alla tanto agoniata abbronzatura. Certo, la storia non e' originalissima... ma in fondo ha davvero importanza?

Buona lettura a tutti!