Fratello Mare (2006)

...verso un rifugio di pace...

Titolo italiano: Fratello Mare

Titolo originale: Francesco

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Sperling & Kupfer

Pag.: 198

Prezzo: Euro 12.00

Finito il: 23/10/2006

Vantaggi: Un romanzo scritto con l'anima. Una breve biografia di san Francesco intercalata al vivere quotidiano

Svantaggi: Solo la brevita' del libro

"La vita? Una questione di percezioni.

Se regolo al minimo le mie aspettative, la vita si trasforma in una serie di belle sorprese. Se poi comprendo che l'esistenza non mi deve proprio niente, saro' sempre grato e mi sentiro' fortunato per tutte le meraviglie che la vita stessa mi ha riservato ogni giorno."

Cosi' inizia l'ultimo libro di Sergio Bambarén intitolato "Fratello Mare" (titolo originale "Francesco") e uscito quest'anno nelle librerie al prezzo di 12.00 euro edito dalla Sperling & Kupfer.

A prima vista il prezzo sembra eccessivo, vista la brevita' del libro (le sue 198 pagine si leggono in poche ore) ma dopo averlo letto si comprende che il prezzo e' accettabile perche' il libro vale ogni euro speso e anche di piu'.

E' la prima volta che leggo un libro di Bambarén e nemmeno sapevo della sua esistenza come scrittore. Forse avevo sentito parlare del suo primo libro, "Il delfino", ma mi era passato di mente. E mentre girovagavo davanti allo scaffale dei libri di un supermercato ecco che mi capita tra le mani questo volume rilegato dalla sovracopertina bianca con un disegno molto stilizzato, il nome dell'autore in oro scolorito, la frase "L'autore de IL DELFINO" in azzurro subito sotto e il titolo "Fratello Mare" in blu scritto in maiuscolo. Sottotitolo "In viaggio con san Francesco verso un rifugio di pace". Questo riferimento a san Francesco mi ha spinto a prenderlo in mano. San Francesco e' infatti uno dei miei santi preferiti per la sua semplicita', senza ostentazioni inutili, senza ipocrisie e capace di trovare Dio in ogni istante e in ogni granello della nostra realta'. E anche per il suo amore per gli animali, nostri fratelli e sorelle.

"Dando, che si riceve;

Perdonando, che si e' perdonati;

Morendo, che si risuscita a Vita Eterna."

cosi' finisce la "Preghiera semplice" di san Francesco, riportata anche nella prima pagina del libro di Bambarén.

Tornando al discorso precedente, questo riferimento a san Francesco mi ha fatto prendere in mano il libro e leggere il breve riassunto riportato all'interno della sovracopertina. Dopo non ho potuto fare a meno di comprarlo e leggerlo senza lasciar passare in mezzo mesi e mesi come di solito succede, viste le cataste di libri che a casa aspettano e pretendono di ricevere un po' di attenzione.

Come ho detto prima, ci ho messo poche ore ad assaporarmi questo racconto.

E' una storia semplice, non c'e' una trama particolare, nulla di intricato come accade nei libri che di solito leggo, thriller o gialli dove trovare il colpevole risulta a volte difficile, per non dire impossibile. Qui tutto e' abbastanza lineare. E' il racconto di un tour fatto da Bambarén in Europa per promuovere i suoi libri e incontrare vecchi e nuovi amici. In particolare Bambarén passa prima dall'Italia, poi va in Germania e infine in Austria. Ma e' l'Italia il punto di partenza del racconto, con la voglia di Bambarén di ritrovare i luoghi vissuti da colui che lui chiama semplicemente e familiarmente Francesco, a volte invasi da una orrenda folla di turisti rumorosi e dissacranti che deturpano la poesia dei luoghi del santo, pregni di un fascino tutto particolare. E' facile farsi conquistare da questa poesia e capire le motivazioni di san Francesco, le sue scelte e la sua vita.

Ma non e' necessario andare ad Assisi per trovare Francesco. Bambarén lo scopre passando per la costiera amalfitana e poi in Germania e in Austria. Basta avere l'accortezza di vedere il mondo senza filtri e senza preconcetti.

"Stai attento a come vedi il mondo, perche' il mondo sara' esattamente come lo vedi tu"

dice a pagina 22 e quanta saggezza c'e' in questa semplice frase. Se noi vediamo il mondo in negativo, questo ovviamente ci apparira' grigio e nero, pieno di dolore e lacrime. Ma se ci sforziamo di vedere il sole, il soffio del vento che ci accarezza una guancia e sentire la bellezza che scorre nel canto della natura intorno a noi, allora avremo una possibilita' in piu' per essere felici. Anche se ovviamente non e' semplice. O forse siamo solo noi (io) a complicarci inutilmente la vita perche' non siamo in grado di sorridere al mondo.

"Quando la tua esistenza e' tutto un correre e un preoccuparsi, e' un po' come un regalo non aperto, gettato in un angolo. Ma la vita non e' una gara sfrenata. Prendila con piu' calma. Ascolta la musica, prima che la canzone finisca"

(pag.12)

Sembra quasi che Sergio parli all'altro Sergio, cioe' me stesso. E in un momento un po' particolare della mia vita, dove molte cose appaiono negative e tutto sembra cadermi addosso, le sue parole sono riuscite a risollevarmi un po' lo spirito.

Intercalati al tour di Bambarén si trovano dei capitoli biografici su San Francesco. Non vogliono essere esaurienti e non serviranno al lettore a conoscere tutto della vita di Francesco, ma riescono a sbirciare parentesi della sua vita che si uniscono bene al racconto dello scrittore e al suo viaggio nell'anima del lettore. Perche' Bambarén riesce a parlare al cuore. O almeno questo e' successo con me.

Gli esempi che vi ho riportato sono solo una piccola parte di cio' che si puo' trovare nel libro. Ci sono alcuni punti che mi sono piaciuti piu' di altri (come la regola delle settantadue ore oppure l'incontro con un vecchio senzatetto), ma qualitativamente si discostano dal resto per pochissimo. Anche se l'ho letto velocemente, mi sono assaporato ogni parola, forse perche' non la percepivo con la mente ma piuttosto con il cuore.

Non so se sono riuscito a rendere in pieno cio' che ho provato leggendo questo libro. Sicuramente, se non ci sono riuscito e non sono riuscito a convincervi a leggerlo, la colpa e' solo mia. Sono sicuro pero' che appena questo libro vi capitera' in mano e ne avrete letto anche un solo capitolo, allora riuscirete a capire quello che ho provato io.

Se volete un'altra prova della sua "bonta'", vi basti sapere che ho trovato il sito di Bambarén su internet e gli ho mandato un e-mail per complimentarmi con lui per il suo libro. E' la prima volta che faccio una cosa del genere e se conosceste la mia timidezza questa mia azione stupirebbe tanto voi quanto me. Ma ho voluto applicare la regola delle settantadue ore di Andrea, un'amica di Bambarén, e non lasciarmi fermare da continue e inutili riflessioni. A volte riflettere troppo sulle cose non e' un bene, bisogna lasciarsi andare e farsi trasportare dalla corrente.

Non so se Sergio mi rispondera' e in fondo nemmeno mi importa molto. Certo, mi farebbe piacere ricevere una sua lettera, ma non sto tutto il tempo a guardare la posta che arriva per trovare qualcosa di suo. Se risponde, bene, altrimenti... pace.

Intanto io ho iniziato a leggere "Il delfino", il suo primo libro, quello che nel 1994 gli ha portato la fama in molti paesi del mondo. Sergio Bambarén e' nato in Peru', e' vissuto per parecchi anni negli Stati Uniti per poi tornare in Australia, alla ricerca della sua onda perfetta (e' un surfista).

Leggere "Fratello Mare" e' un po' come leggere una parte della sua biografia ed e' anche questo uno degli aspetti che piu' mi e' piaciuto del libro.

Bambarén scrive senza filtri, un po' come di solito descrivo il mio modo di scrivere (collego direttamente la mente alle mani e i pensieri fluiscono sullo schermo o sul foglio senza alcuna regola o censura). Ma ovviamente lui e' molto piu' bravo.

Bellissimi sono anche i disegni stilizzati fatti da Oscar Astromujoff che visualizzano alcuni momenti particolari del racconto. Non sono perfetti, non evidenziano tutti i particolari della scena, ma sono comprensibili e nella loro semplicita' molto efficaci. Alcuni esempi si trovano come wallpaper sul sito di Bambarén e uno fa gia' bella mostra di se' sullo sfondo del mio computer.

Concludendo, vi consiglio questo libro. Dalle varie opinioni che leggo su Ciao, so che piacera' a molti degli utenti di questo sito. Provate!!! Poi mi direte.

Per convincervi ulteriormente vi lascio con un paio di altri piccoli gioielli di Bambarén:

"Quando perdi la cognizione del tempo significa che stai vivendo"

"Si nasce soli e si muore soli, a questo mondo, ma nel grande viaggio che e' la vita la gente che incontriamo e gli amici che ci facciamo sembrano candele che rischiarano l'oscurita' e ci guidano dove ne abbiamo piu' bisogno"

E' cosi' che vivo l'amicizia. Trovare una definizione cosi' calzante quasi per caso mi ha molto impressionato. Forse ha ragione Bambarén, le coincidenze non esistono e ho semplicemente trovato cio' che mi serviva in questo momento per un incredibile disegno di Dio. Dio a volte e' incomprensibile nel suo operato: molte volte non e' necessario nemmeno capire, ma solo accettare cio' che ci riserva, non credete?

Buona lettura a tutti!

p.s.: Bambarén ha risposto al mio e-mail!