La casa dei corpi (2003)

Era una notte buio e tempestosa...

Titolo italiano: La casa dei corpi

Titolo originale: A Blind Eye

Anno di pubblicazione: 2003

Edizione: PiEmme

Pag.: 349

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 15/08/2008

Vantaggi: Un buon giallo con due interessanti protagonisti. Scritto bene.

Svantaggi: Non mi ha convinto la mossa iniziale.

Era una notte buia e tempestosa...

E' cosi' che potrebbe iniziare questa opinione, per due ragioni, una legata alla trama e l'altra alla giornata che mi ha portato all'ultima pagina di questo libro.

"La casa dei corpi" (titolo originale "A Blind Eye") e' il terzo libro scritto da G.M. Ford con protagonista Frank Corso, giornalista e scrittore di successo dall'elevato cinismo. Insieme a lui c'e' la seconda protagonista della serie, Meg Dougherty, fotografa dall'aspetto un po' particolare.

Ma perche' "una notte buia e tempestosa"?

Perche', iniziato durante le ferie estive, la seconda meta' di questo libro mi ha tenuto compagnia durante un pomeriggio di pioggia, tuoni, fulmini e grandine. Mentre gli elementi imperversavano fuori casa, battendo sui vetri come batteristi impazziti, io mi sono immerso nella lettura del libro di Ford e il tempo e' volato come una piuma sulle ali del vento (burrascoso), leggera e veloce.

Prima di continuare, vediamo di cosa parla, dando significato alla prima ragione del titolo usato per questa opinione.

Un accenno di trama

Frank Corso e' in fuga.

E' ricercato dalla polizia del Texas perche' deve testimoniare davanti ad un Gran Giuri' sulle informazioni contenute in un suo libro appena scritto riguardante un crimine. Ma l'informazione principale che dovrebbe dare al Gran Giuri' gli manca sottoforma di prove e sono proprio queste che il Texas pretende da lui. Non rispondere significa farsi qualche mese in galera. Quindi l'unica cosa da fare e' scappare, in attesa che scadano i termini di convocazione del Gran Giuri'.

Nella fuga Frank coinvolge anche l'immancabile Meg Dougherty, la sua fotografa preferita, dal passato drammatico. Il suo corpo e' infatti interamente ricoperto di tatuaggi e scritte oscene, "dono" di un ex fidanzato drogato arrabbiato per essere stato lasciato. La sua presenza non passa inosservata in pubblico e per questa ragione, Meg veste un lungo mantello vampiresco che le dona un'aria molto originale.

C'e' solo un problema: all'esterno dell'aeroporto in cui Frank e Meg sono bloccati e' in corso una tempesta di neve che ha reso impraticabili strade e piste.

Frank pero' non si da' per vinto e, noleggiata un'auto, cerca di raggiungere con Meg l'aeroporto di Madison, da cui forse gli aerei riescono ancora a partire.

Ma il ghiaccio sulla strada provoca un grave incidente e la coppia si rifugia in una vecchia fattoria abbandonata. Sotto il pavimento in legno di una stalla, divelto per alimentare il fuoco, Frank rinviene tre corpi ormai scheletrici.

A chi appartengono quelle ossa?

E chi ha ucciso quelle persone, lasciando al loro fianco un album di foto rappresentanti una donna a cui e' stato tagliato il viso rendendola irriconoscibile?

A voi scoprirlo, insieme alla seconda storia che viene raccontata in parallelo.

Le mie considerazioni

G.M. Ford non si smentisce.

Continua a raccontare le avventure di Frank Corso e di Meg Dougherty con lo stesso metodo usato nei due libri precedenti, "La furia" e "Fiume nero", editi tutti dalla PiEmme in Italia.

Dopo tre libri (pubblicati stranamente nell'ordine esatto della serie originale), posso ormai dire di conoscere Corso e la sua compagna di avventure (a volte anche di vita).

Corso e' un bravo giornalista e scrittore, autore di bestsellers che gli hanno fruttato parecchi soldi. E' un uomo cinico e pratico, che non si tira indietro davanti a nulla e che, se fiuta una buona storia, la azzanna e non se la lascia scappare fino alla sua conclusione. E' anche incosciente e qualche volta le sue scelte non sono proprio oculatissime.

Come ad esempio mettersi in macchina mentre fuori infuria una tormenta di neve e ghiaccio. Il buon senso consiglierebbe di aspettarne la fine o almeno che le strade siano un po' praticabili. Ma evidentemente il buon senso di Corso all'inizio di questo libro e' andato in vacanza. E' questo l'unico svantaggio che ho trovato durante la lettura di questa storia, cioe' il modo in cui Corso e Meg arrivano a scoprire i corpi nella fattoria.

Per quanto riguarda Meg Dougherty, e' una ragazza interessante. Provata dall'esperienza dei tatuaggi che la costringono a subire l'attenzione del pubblico che la circonda, poteva uscirne depressa oppure rafforzata. Lei ha scelto la seconda e affronta il mondo a testa alta. In Corso ha trovato un compagno d'avventure alla sua altezza. Incontratolo per la prima volta in "La furia", la loro storia si e' approfondita trasformandoli in una coppia per un po' di tempo. Abbandonate le velleita' romantiche, i due sono rimasti amici e Meg continua a fare le foto per i libri di Frank, nonche' seguirlo, volente o nolente, nelle sue indagini.

A parte quel dubbio sul modo d'iniziare la storia, questo libro mi e' piaciuto molto perche' contiene molta azione e molte sorprese. Nulla di profondo o riflessivo, ma risulta una buona lettura per gli amanti del giallo americano. Non mi sono mai annoiato e ho goduto dei dialoghi tra i personaggi, che amo molto, con scambi di battute veloci e ironiche.

Concludendo, lo posso definire un buon libro che consiglio agli amanti del giallo americano. Sarebbe meglio iniziare da "La furia" per imparare a conoscere al meglio i protagonisti, a causa di certi riferimenti al passato che li' vengono spiegati con qualche particolare in piu'.

Buona lettura a tutti!