La leonessa bianca (1993)

Dal freddo della Svezia al caldo del Sudafrica

Titolo italiano: La leonessa bianca

Titolo originale: Den vita Lejoninnan

Anno di pubblicazione: 1993

Edizione: Marsilio (2003) - SuperPocket-Best Thriller (2012)

Pag.: 554

Prezzo: Euro 6.90

Finito il: 10/07/2012

Vantaggi: Buon giallo con personaggi ben approfonditi. Buona ambientazione

Svantaggi: Un po' lento

"La leonessa bianca" e' il terzo libro della serie con protagonista il commissario di polizia Kurt Wallander. Scritto nel 1993 da Henning Mankell (anche se il copyright riporta l'anno 1998, probabilmente un errore di stampa), e' arrivato in Italia nel 2003 edito dalla Marsilio e nel 2012 e' uscita la versione tascabile della SuperPocket nella serie Best Thriller, quella che ho letto io.

Henning Mankell, nato a Stoccolma nel 1948, e' ormai uno scrittore noto a tanti. Dalla biografia leggo che e' anche regista teatrale, ma per quanto mi riguarda lui rimane uno scrittore. La serie sul commissario Wallander e' quella piu' famosa, da cui ha preso vita una serie televisiva arrivata pure in Italia qualche anno fa, di cui pero' non ho ancora avuto modo di vederne un episodio. Mankell ha scritto anche altri romanzi non legati a Wallander, che per ora non ho letto.

Un accenno di trama

1992.

Sudafrica.

Un gruppo di boeri ultra-conservatori non accetta il modo in cui si stanno evolvendo gli eventi. Mandela e' uscito di prigione da un paio d'anni e il presidente De Klerk ne e' il diretto responsabile. L'unica soluzione e' organizzare un attentato che riporti la situazione in pugno alla minoranza boera e rimetta al loro posto i neri.

Svezia.

Louise Akerblom scompare. Il commissario Wallander della polizia di Ystad e' incaricato delle indagini. La scomparsa della donna, denunciata dal marito, non sembra avere alcun senso. Che fine ha fatto? E perche' e' sparita?

Il suo corpo senza vita viene scoperto in modo del fortuito qualche giorno dopo e il caso si trasforma in una indagine per omicidio. Ma se non ci sono sospetti, come puo' essere risolto?

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

554 pagine: e' questa la dimensione del libro che ho letto. Tante?

Dipende. Di carne al fuoco ce n'e' parecchia e le pagine si riempiono velocemente, soprattutto se la storia si rivela un tipico giallo svedese, che implica quindi una certa lentezza nel raccontarla. La bravura di Mankell diventa quindi quella di non trasformare questa lentezza in noia. E ci riesce: Mankell e' bravo nel suo mestiere.

I suoi personaggi sono approfonditi in modo quasi maniacale, e si arriva al fondo del libro sapendo praticamente tutto di tutti.

Questa volta poi la storia si divide in due parti, che procedono quasi in contemporanea in due continenti diversi, praticamente senza intrecciarsi. Wallander non va in trasferta: questa volta rimane nella sua Svezia alle prese con criminali senza scrupoli. E in Sudafrica incontriamo addirittura personaggi realmente esistenti, come De Klerk e Mandela, che Mankell usa senza problemi nella sua storia. L'ambientazione risulta perfetta, almeno per quel poco che conosco della storia attuale.

Wallander, come molti dei personaggi di Mankell, non e' un eroe. E' un uomo comune, soggetto quindi ad errori e colpi di fortuna. O di sfortuna. Qualche volta le indagini si risolvono quasi per caso. E qui sta il bello del "verosimile" che uno scrittore offre al lettore. La realta' non e' fatta di eroi o super-eroi, ma di uomini normali, con problemi da affrontare, il piu' delle volte da soli contro il mondo che li circonda.

Non credo ci sia altro da dire. Quindi non mi resta che consigliare questo libro agli amanti dei gialli nordici. A me e' piaciuto, nonostante la sua lentezza.

Buona lettura a tutti!