Tre tazze di tè (2006)

La lotta di Mortenson contro l'ignoranza

Titolo italiano: Tre tazze di tè

Titolo originale: Three Cups of Tea

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Rizzoli (2008) - SuperPocket (2011)

Pag.: 486

Prezzo: Euro 6.90

Finito il: 01/01/2013

Vantaggi: Biografia dell'opera di Mortenson in Pakistan e Afghanistan, ben scritta e fonte di riflessioni

Svantaggi: Nessuno

"La prima volta che dividi il tuo tè con un baltì, sei uno straniero. La seconda volta, sei un ospite onorato. La terza diventi parte della famiglia, e, per la nostra famiglia, noi siamo pronti a fare qualunque cose, persino morire. [...] Dottor Greg, devi trovare il tempo per condividere tre tazze di tè. Forse siamo ignoranti. Ma non siamo stupidi. Siamo vissuti e sopravvissuti qui per tanto tempo." (Haji Ali, pag.221)

è la frase che solitamente si trova riportata sulla copertina del libro "Tre tazze di tè" scritto da David Oliver Relin e rivisto da Greg Mortenson. L'autore comunque e' Relin: Mortenson ci ha messo il nome, ma anche molto altro e senza Mortenson questo libro non esisterebbe, come non esisterebbero tante altre cose ben più importanti.

Pubblicato nel 2006, questo libro è arrivato in Italia solo nel 2008 edito dalla Rizzoli. Io ho letto l'edizione SuperPocket del 2011. E' stata una lettura che mi ha tenuto compagnia durante le vacanze di Natale del 2012 ed è stata una lettura interessante. Tra tanti che fanno promesse su promesse senza poi mantenerle o mantenendole solo in parte, Mortenson è tra i pochi che promette e poi mantiene davvero.

Ma chi è Greg Mortenson?

Si scopre leggendo il libro. Ma iniziamo dall'autore. David Oliver Relin è "un giornalista e un viaggiatore; un reporter avventuroso e appassionato, vincitore negli Stati Uniti di importanti premi e riconoscimenti", o almeno questo si legge nella brevissima biografia sul retro del libro.

Greg Mortenson invece è il fondatore del Central Asia Institute (CAI). Dopo anni da appassionato scalatore, un insuccesso durante la scalata del K2 ha determinato il successo nella scalata di ben altre vette. Infatti l'insuccesso poteva costare caro a Mortenson, ma riesce a sopravvivere grazie all'aiuto degli abitanti baltì di Korphe. Korphe è un piccolo villaggio semi-isolato nel nord del Pakistan, dove la vita è dura. Gli abitanti, musulmani, devono sopravvivere a climi rigidi con il poco che la terra e la caccia (poca) riesce a dare.

La cosa più importante che manca però non è tanto il cibo per il corpo, quanto quello per la mente.

Quando nel 1993 Mortenson arriva a Korphe, i bambini sono quasi analfabeti: il sostegno statale è quasi nullo e i bambini, se vogliono studiare, devono farlo all'aperto, sul terreno ghiacciato. Mortenson però fa una promessa per ripagare l'aiuto ricevuto: quella di costruire una scuola per la comunità, aperta sia ai maschi sia alle femmine. E trova il consenso dell'intero villaggio, a partire da Haji Ali, il nurmadhar, praticamente il capo del villaggio.

Una promessa? Se ne sentono tante, poi non mantenute. Mortenson però decide di onorarla: deve solo trovare i fondi necessari. E...

... ed è questo che il libro racconta: la costruzione della scuola di Korphe, la creazione del CAI e la costruzione di decine di altre scuole, dedicate soprattutto alle bambine e alle ragazze, quelle che solitamente vengono considerate meno dalle comunità musulmane integraliste. Eppure Mortenson ci riesce, tra alti e bassi, tra aiuti inaspettati e condanne che possono costare la vita ad un infedele, spesso generate da ignoranza e corruzione.

Credo che il modo migliore per comprendere l'opera, fatta in prima persona, del dottor Greg (come lo chiamano in Pakistan) sia proprio leggere il libro. Riassumere le sue traversie e i suoi successi è impossibile.

Il libro si chiude quasi all'avvio della missione in Afghanistan, ma ciò che c'è in mezzo basta a capire quanto si può fare se se ne ha davvero la volontà.

La migliore lotta possibile contro il terrorismo (islamico in questo caso) non si basa su armi e carneficine, quanto piuttosto nel combattere l'ignoranza dei popoli. L'istruzione è il modo migliore per vincere, anche se purtroppo sono in pochi a capirlo.

Voglio inoltre porre un accento sulla grande volontà di apprendere e di andare a scuola da parte dei bambini pakistani e afghani: i bambini dei paesi civilizzati se la sognano, questa volonta', anzi in alcuni manca del tutto. E' proprio vero che quanto più una cosa si conquista, tanto più la si apprezza.

Prima di leggere il libro, devo ammettere la mia ignoranza dell'opera di Mortenson e del CAI. Ho scelto il libro dopo aver dato un'occhiata al riassunto della trama. Ed è stata un'ispirazione azzeccata, che mi ha spinto a regalarne una copia ad un amico, anche senza averlo ancora letto. Ora che l'ho letto, so di aver fatto la scelta giusta.

Per chi volesse saperne di più il libro cita due siti: www.threecupsoftea.com e www.penniesforpeace.org. Il secondo è di Pennies for Peace, che dal 1994 ad oggi ha raccolto più di otto milioni di dollari per la costruzione di scuole e la promozione della scolarizzazione in tutto il mondo.

Col solo nome di Greg Mortenson, si trova anche un altro libro, "La bambina che scriveva sulla sabbia".

Buona lettura a tutti!