La setta di Cambridge (1996)

Titolo italiano: La setta di Cambridge

Titolo originale: An Unholy Alliance

Anno di pubblicazione: 1996

Edizione: TEA - Editrice Nord (2008)

Pag.: 367

Prezzo: Euro 8.60

Finito il: 07/09/2010

Vantaggi: Un buon giallo medievale ben scritto e ben ambientato

Svantaggi: Nessuno

Poco tempo fa ho gia' parlato di un libro di Susanna Gregory.

E a meno di due settimane di distanza eccomi a parlare di un altro suo libro, cui avevo gia' accennato nella mia precedente opinione.

Susanna Gregory e' lo pseudonimo usato da Elizabeth Cruwys (nata nel 1958), docente all'Universita' di Cambridge. Ha creato la serie con protagonista il dottor Matthew Bartholomew ambientata proprio a Cambridge nel XIV secolo.

"La setta di Cambridge" (titolo originale "An Unholy Alliance"), secondo libro della serie su Bartholomew, e' stato pubblicato nel 1996, ma in Italia e' arrivato solo due anni fa edito dalla Nord ed e' solo di quest'anno l'edizione tascabile della TEA.

La serie conta in tutto sedici libri, ma per ora in Italia siamo arrivati solo al terzo, ancora in edizione rilegata.

Vediamo di cosa tratta la storia.

Un accenno di trama

1350 d.C..

Cambridge, Inghilterra.

La citta' si sta lentamente riprendendo dal passaggio della peste che ha lasciato strascichi dolorosi alle spalle.

La malattia, rimasta ancora sostanzialmente sconosciuta per quanto riguarda la cura, e' considerata da molti un castigo divino. Solo che, a dispetto delle previsioni, sono state colpite anche persone apparentemente innocenti, come ad esempio i bambini. E molti degli abitanti di Cambridge, dopo essere guariti, si sono ammalati nell'animo e hanno iniziato ad abbandonare Dio per passare a sette che adorano il diavolo.

Il dottor Matthew Bartholomew e' impegnato su due fronti: da una parte ci sono gli studenti di Michaelhouse, college in cui risiede e insegna, che presto avranno la discussione per diventare a loro volta medici; dall'altra si deve occupare dei suoi pazienti, la maggior parte dei quali appartenenti alle classi piu' povere della citta'.

A questi compiti se ne aggiunge un altro: il rettore dell'Universita' richiede il suo intervento per indagare sulla morte di un uomo il cui cadavere e' stato trovato chiuso in un baule contenente importanti documenti dell'istituzione.

In questo compito Bartholomew viene aiutato da padre Michael, monaco benedettino e docente di Michaelhouse.

Nel frattempo in citta' si aggira un assassino di prostitute e nessuno sembra riuscire a fermarlo.

A voi scoprire il resto della storia.

Le mie considerazioni

Alla fine non ce l'ho fatta ad aspettare.

Solitamente faccio passare un po' di tempo tra due libri della stessa serie.

Ci sono ovviamente alcune eccezioni, come ad esempio i casi in cui ho a disposizione tutti i libri di una serie e voglio vederne il finale.

In questo caso pero' "La setta di Cambridge" e' solo il secondo libro della serie e mi mancano ancora i successivi quattordici.

Ma era gia' li' ad attendermi nel mucchio delle future letture e visto che il primo mi era piaciuto ho letto anche questo, che ha ribadito il mio giudizio.

Susanna Gregory ha dato vita ad una nuova avventura medievale di Bartholomew e l'ha fatto bene.

Ha un buon modo di scrivere che attira e cattura l'attenzione del lettore.

L'unico problema che vedo e' che e' necessario leggere i libri nel giusto ordine di pubblicazione per riuscire a capirne tutti i riferimenti. Ma e' un problema di poco conto, visto che siamo solo al secondo della serie e il primo non e' ancora fuori catalogo.

Per quanto riguarda la storia, risulta ben ambientata (da non saltare la nota storica alla fine del libro, che purtroppo mancava nel volume precedente) e ha personaggi accattivanti, con aspetti positivi e negativi che li rendono interessanti umanamente e psicologicamente.

Bartholomew e' un medico all'avanguardia che fugge i metodi fumosi del suo tempo per applicare cure piu' efficaci. Purtroppo troppe persone considerano come eresie le sue idee e questo potrebbe essere pericoloso in un periodo storico dove un'eresia veniva estirpata in modo radicale.

C'e' solo una piccola stonatura nella trama: il libro precedente iniziava la sua storia nel 1348 e proseguiva anche l'anno successivo. In questo invece si parla degli avvenimenti la' raccontati come se fossero capitati due anni prima. Se siamo nell'estate del 1350, direi che i conti non tornano.

Si tratta comunque di una stonatura trascurabile.

Tornando a noi, in questa seconda avventura ritroviamo molti dei personaggi del libro precedente.

Tra gli altri ricompare, quasi come co-protagonista, padre Michael, il "pingue" monaco che ama ingozzarsi oltre misura. E' dotato di una mente arguta per riflettere sulla situazione e trarne interessanti soluzioni. Dopo alcuni avvenimenti e' diventato la "spia" del vescovo, fatto niente affatto segreto, anzi accettato da tutti, anche grazie al carattere estroverso del personaggio.

Un altro aspetto interessante consiste nell'analisi degli strascichi della peste, non solo per quanto riguarda la salute delle persone che ha colpito piu' o meno direttamente, ma anche per la paura che ha saputo instillare nell'animo della gente.

Una malattia dell'anima e' piu' difficile da curare di una del corpo e la peste ha colpito sia il corpo che l'anima delle persone. Alcune, consideratesi tradite da Dio, si sono rivolte verso altre potenze, non rivelatesi tali alla fine dei conti.

Caso strano, tutto cio' si puo' ricollegare al libro "Caterina" di Antonio Socci, letto poco tempo fa.

Non credo ci sia altro da dire in proposito.

Concludo quindi consigliando questo libro agli amanti dei gialli medievali. A me e' piaciuto molto e spero di leggere presto la terza avventura di Bartholomew. Consiglio, come gia' detto sopra, di leggere prima "I segreti di Cambridge".

Buona lettura a tutti!