La carta piu' alta (2012)

Quando tirare ad indovinare conviene...

Titolo: La carta piu' alta

Anno di pubblicazione: 2012

Edizione: Sellerio

Pag.: 198

Prezzo: Euro 13.00

Finito il: 25/10/2012

Vantaggi: Simpatico romanzo a tinte gialle, ben scritto e pieno di ironia toscana.

Svantaggi: Nessuno

Anche per Marco Malvaldi vale quanto detto all'inizio della recensione su "Una voce di notte" di Andrea Camilleri. Anche i libri di Malvaldi sono pubblicati dalla Sellerio. I suoi primi tre libri della serie Bar Lume sono stati raccolti in una versione piu' "leggera" economicamente. Ma una volta conosciuti i personaggi di Malvaldi, il quarto libro e' stato comprato nell'edizione "normale". Ed e' cosi' che sono arrivato a "La carta piu' alta", pubblicato nel 2012.

Anche questo libro fa parte della serie Bar Lume. Malvaldi pero' ha scritto anche un paio di libri indipendenti, che penso di scoprire presto.

Intanto sono tornato in Toscana, nell'immaginaria Pineta, in provincia di Pisa. Posto turistico d'estate grazie al mare, vede tanti bar e locali di ritrovo. Tra questi c'e' il Bar Lume, proprieta' di Massimo Viviani, il "barrista", e coproprieta', acquisita per usucapione, dei quattro vecchietti: il nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune e Aldo, unico ancora non in pensione in quanto ristoratore.

Un accenno di trama

I quattro vecchietti del Bar Lume sono alle prese con un nuovo caso, nato quasi per caso in seguito ad uno scambio di battute con Aldo: il suo locale e' bruciato e gli viene proposto una collaborazione con un centro benessere. Ma il modo in cui la proprieta' del centro e' stata ottenuta solletica la curiosita' dei vecchietti, che sentono odore di bruciato intorno alla morte del precedente proprietario.

E ovviamente chi ci va di mezzo e' il barrista Massimo, a cui tocchera' il compito di districare l'ingarbugliata matassa.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Dire di piu' della trama sarebbe voler rovinare la lettura del libro. La storia e' breve e ruota intorno all'indagine, ma di giallo si hanno solo le tinte perche' quel che Malvaldi ci presente e' un romanzo con ambientazione toscana. E' divertente immergersi tra i discorsi dei vecchietti, che se ne fregano di tutto e di tutti pur di riempire le loro ore libere con indagini inizialmente campate in aria che si trasformano ben presto in qualcosa di assolutamente reale. Il vero protagonista di tutto pero' rimane Massimo, laureato in matematica ma proprietario di un bar di cui va assolutamente fiero. Si sente appagato dalla sua vita e non la cambierebbe con nessun'altra.

La storia di Malvaldi fa di nuovo centro: e' divertente, ben scritta, senza tempi morti e con qualche riflessione campata quasi per caso tra una riga e l'altra ma che va diretta al cuore del lettore. E anche se non condivido alcune convinzioni dei suoi personaggi (probabilmente le stesse che ha anche l'autore), non posso fare a meno di trovare interessanti i suoi pensieri.

Amo questi libri per la stessa ragione per cui amo i libri di Camilleri su Montalbano: cambia l'ambientazione, ma rimane lo stesso spirito ironico e divertente. Il giallo passa quasi in secondo piano per dare spazio alla societa' e ai personaggi.

Sono libri che vorrei leggere lentamente per assaporarli completamente, ma ogni volta i miei propositi svaniscono: le storie mi rapiscono e scorrono via. E arrivare al fondo mi sorprende sempre.

Concludo consigliando la serie Bar Lume. A me e' piaciuta, ma credo si sia capito.

Buona lettura a tutti!