Il cacciatore di aquiloni (2004)

"Per te questo e altro!"

Titolo italiano: Il cacciatore di aquiloni

Titolo originale: The Kite Runner

Anno di pubblicazione: 2004

Edizione: PiEmme

Pag.: 389

Prezzo: Euro 17.50

Finito il: 29/11/2007

Vantaggi: Storia di un'amicizia tormentata scritta in modo impeccabile

Svantaggi: Nessuno

"Per te questo e altro!" e' la frase rappresentativa della storia raccontata da Khaled Hosseini nel suo "Il cacciatore di aquiloni", un libro che ha avuto tantissimo successo e che, forse per questa ragione, non contavo ancora di leggere. Ero infatti in attesa dell'edizione tascabile mentre nelle librerie si trova ancora l'edizione a 17.50 euro. Per una mia regola personale, salto le edizioni cosi' care per non intaccare troppo le mie finanze, gia' tanto ridotte per i tanti libri che comunemente compro.

Ma il destino mi e' venuto in aiuto e un amico mi ha prestato il libro.

Dopo tante opinioni entusiastiche, ho potuto verificare di persona la loro veridicita'. Perche' un libro puo' piacere a tanti, ma oggettivamente non tutti hanno gli stessi gusti ed esistono anche le mosche bianche. Ne ho avuto vari esempi.

Ma di cosa parla questo libro?

Di un'amicizia nata fin dagli anni Sessanta.

In verita' la storia parte effettivamente dal 1973 a Kabul, dove vivono Amir e Hassan, i due piccoli protagonisti della vicenda.

Amir e' un pashtun, orfano fin dalla nascita della madre morta durante il parto. Amir e' anche l'unico figlio in un famiglia benestante: il padre e' un uomo tutto d'un pezzo, che ha saputo farsi da se' e che non ha paura di niente. Ha le sue idee e va avanti per la sua strada senza farsi condizionare dalla religione o dalla tradizione se non il minimo indispensabile perche' i suoi affari non ne risentano.

Hassan invece e' un hazara, uno sciita, figlio di Ali, da sempre servo della famiglia di Amir. Gli hazara sono ritenuti un popolo inferiore e cosi' sono trattati dagli altri afgani. Ma Hassan si considera comunque fortunato: il padre di Amir lo tratta benissimo e ha come amico lo stesso Amir. Hassan e' un ottimista, vede la vita con serenita'. Non gli importa di essere un servo figlio di un servo o di non poter andare a scuola per imparare a leggere le affascinanti storie che ogni tanto Amir gli legge. Forse quest'ultima cosa lo addolora, ma non si deprime: la vita puo' riservargli tante altre piacevoli sorprese. E se cosi' non e', perche' preoccuparsi inutilmente?

Tante cose accomunano Amir e Hassan: hanno la stessa eta', entrambi senza madre (la madre di Hassan e' andata via abbandonando Ali e suo figlio subito dopo la sua nascita), vivono nella stessa casa e passano tanto tempo insieme.

Ma Amir e' un debole e, nonostante i punti in comune, l'amicizia (o meglio, adorazione) di Hassan e' quasi a senso unico.

Tutto sommato, sembra una vita tranquilla e serena, almeno fino al 1975, anno in cui capita qualcosa che incidera' su questa situazione quasi paradisiaca, qualcosa che portera' tanto dolore, tanti sensi di colpa e una voglia di riscatto.

Penso che il riassunto della trama si possa fermare qui. Non vi ho detto molto, lo so, ma preferisco lasciare a voi il compito (il piacere) di scoprire il resto della storia e soprattutto l'identita' del "cacciatore di aquiloni".

Il bello di una storia sta, secondo me, nella sorpresa che attende il lettore pagina dopo pagina. E, francamente, a me non piace sentirmi raccontare troppo la storia da altri, mi piace invece scoprirla poco per volta per conto mio e lentamente assorbirla rivivendola con la mia "palestrata" fantasia.

Inoltre il libro e' scritto in prima persona attraverso gli occhi di Amir e questa caratteristica e' un ulteriore modo per coinvolgere il lettore.

Cosa ne penso?

Da un libro cosi' apprezzato dal pubblico ci si aspetta tanto, a volte troppo e si corre il rischio di rimanere delusi.

In effetti cosi' mi e' successo leggendo le prime pagine.

Intendiamoci: e' scritto benissimo. Ma non mi sembrava che meritasse tutto il successo che ha invece ottenuto dal pubblico.

Pero'... mi sono dovuto ricredere mentre approfondivo la conoscenza di Amir, di Hassan e delle persone intorno a loro.

Parte della delusione iniziale mi e' derivata anche dalla profonda avversione verso il protagonista, la sua debolezza e soprattutto la sua mancanza di coraggio. Sinceramente non so come mi sarei comportato io al suo posto, ma mi piace pensare che qualcosa in piu' e di diverso l'avrei fatto perche' non riesco a concepire e a perdonare il tradimento di un'amicizia.

Hosseini riesce ad esprimere bene le sensazioni dei suoi personaggi e trasporta il lettore in un mondo a cui non si e' abituati. Almeno per quanto riguarda noi occidentali. Ci ritroviamo in Afganistan prima dell'invasione russa e poi lungo gli anni fino alla dittatura talebana con le sue efferatezze in nome di un Dio che forse non si conosce veramente. Dio e' amore, e' comprensione, ma qui Dio e' solo punizione e intolleranza allo stato puro. E non e' cosi' che si puo' concepire o almeno non e' cosi' che riesco a concepirlo io. Nemmeno nel Corano si ha un Dio del genere, sebbene molti ritengano il contrario. Confesso di non aver ancora letto il Corano. Non sarebbe una tragedia, visto che sono cristiano, ma penso che potrebbe servirmi a capire meglio questi fratelli di fede. In fondo abbiamo lo stesso Dio.

Chi e' il cacciatore di aquiloni? Bella domanda. E soprattutto, cos'e' un cacciatore di aquiloni? Per scoprirlo vi tocchera' leggere il libro e sara' un'esperienza interessante e forse unica. E' un esempio di ottima narrativa come pochi altri da me incontrati.

Per quanto riguarda Khaled Hosseini, e' nato a Kabul ed e' figlio di un diplomatico. Nel 1980 la sua famiglia ha ottenuto asilo politico negli Stati Uniti. La sua professione ufficiale e' il medico e penso che questo sia il suo primo romanzo, di cui la DreamWorks ha gia' comprato i diritti per un film. Chissa' quando uscira'!

Vista la sua biografia, si capisce che Hosseini ha preso molto della sua vita per scrivere il libro.

In libreria si puo' gia' trovare il secondo libro, "Mille splendidi soli", che spero di leggere presto per cercare di rivivere la magia che sa creare questo scrittore con le sue parole, anche se di solito la seconda opera non riesce quasi mai ad eguagliare la prima, se questa ha avuto un successo cosi' grande.

Lo consiglio?

Penso che si sia capito benissimo quale sia la mia risposta a questa domanda.

Certamente si!

E lo consiglio a tutti: e' pieno di sentimenti, e' avventuroso, ha un tono anche leggermente giallo. E' un mix di tutti questi generi e puo' piacere a tutti, anche a quelli dai gusti piu' difficili.

Buona lettura a tutti!