Predatore (2005)

I predatori della Dr.Scarpetta

Titolo italiano: Predatore

Titolo originale: Predator

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: Mondadori - Miti n.341

Pag.: 469

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 23/03/2009

Vantaggi: Un giallo abbastanza ben scritto con buoni personaggi

Svantaggi: E' meglio del precedente, ma siamo ancora lontani dalla bonta' della prima Cornwell

Dopo tanto tempo, rieccomi a leggere un'altra avventura della dottoressa Kay Scarpetta, fortunato personaggio creato dalla penna di Patricia Cornwell, da molti considerata una regina del giallo "analitico". Con questo termine indico i gialli che hanno per protagonisti anatomo-patologi intenti ad analizzare cadaveri e prove scientifiche alla ricerca di un indizio che porti a definire l'identita' della vittima e del colpevole. Un altro nome illustre di questo genere e' Kathy Reichs con la sua Temperance Brennan, che in realta' e' un'antropologa forense specializzata in ossa e scheletri.

La Cornwell e' stata, forse, la prima a interessarsi approfonditamente di questo settore di indagine, prendendo a piene mani dalla sua esperienza sul campo. Ho sentito alla radio che la sua mania di perfezione l'ha spinta ad imparare a pilotare elicotteri per poter essere piu' realistica nel creare un altro dei suoi personaggi, la nipote Lucy della Scarpetta. Ma questo e' solo un altro lato della psicologia di questa scrittrice.

La Cornwell non si e' fermata al solo personaggio della Scarpetta (come invece ha fatto la Reichs, che continua a sfruttare la sua Brennan senza darle un attimo di tregua). Esistono infatti altre due serie. Ma nel complesso posso affermare che non possono rivaleggiare con l'eroina principale di questa scrittrice, sia per debolezza dei personaggi, sia per la poca bonta' dei racconti.

Unica eccezione e' data da "Ritratto di un assassino", dove viene tratteggiato l'identikit di Jack lo Squartatore e gli viene data anche un'identita'. Qui siamo di fronte ad una vera e propria analisi dei delitti e degli indizzi che hanno caratterizzato la storia di questo serial killer inglese, descritti in modo assolutamente perfetto con vividezza di particolari, che colpiscono la sensibilita' del lettore in profondita'. Lo consiglio quindi solo a chi non e' debole di stomaco.

Ma torniamo al nostro libro, "Predatore", o "Predator" che e' il titolo originale. La traduzione sara' corretta?

Vediamo un accenno di trama e poi potremo parlarne.

Un accenno di trama

Kay Scarpetta e il suo team stanno indagando sulla morte di Johnny Swift, neurochirurgo di Broward, Florida, apparentemente suicidatosi: la causa potrebbe essere la depressione creatasi dopo un'operazione alle mani che avrebbe compromesso la sua capacita' di operare. Ma e' davvero cosi'? Vari indizi sembrano portare le indagini verso un'altra direzione, quella dell'omicidio.

In contemporanea Benton Wesley sta portando avanti una serie di test su criminali seriali. La "cavia" al momento e' Basil Jenrette, uno stupratore-torturatore-assassino. Il progetto di Wesley si chiama "Predator", cioe' Prefrontal Determinants of Aggressive-Type Overt Responsibity e "studia il ruolo dei lobi prefrontali nell'aggressivita'".

Allo stesso tempo Wesley indaga anche sul cadavere di una donna rinvenuta con degli strani tatuaggi rossi a forma di mano in vari punti del corpo. Gli stessi tatuaggi compaiono sul corpo di una delle amanti occasionali di Lucy, conosciuta in un bar.

Quale nesso accomuna tutti questi casi? E la violazione del sistema informatico dell'istituto creato da Lucy e' connesso a tutto questo?

A voi scoprirlo...

Le mie considerazioni

"Predatore" e' una traduzione corretta del titolo originale "Predator"?

Dipende da cosa l'autrice voleva intendere. Se intendeva il programma portato avanti da Benton Wesley, allora era sicuramente meglio non tradurlo. Se invece intendeva un predatore seriale, cioe' un uomo con tendenze sadiche e omicide, allora potrebbe andare bene.

Certo l'ambiguita' del titolo americano era decisamente migliore.

Detto questo, la storia scritta dalla Cornwell e' da reputarsi migliore di alcune del passato piu' prossimo, anche se siamo ancora lontani dalla bonta' dei primi libri. Anche questo e' scritto in terza persona. E ha delle complicazioni nella trama. Le indagini e le avventure dei personaggi si intrecciano in modo quasi casuale all'inizio, tanto che si tende a perdersi. Poi, ad un certo punto, avviene la svolta e tutto corre veloce, quasi si volesse finire il prima possibile, anche saltando passaggi e riassumendo le spiegazioni.

O almeno e' quello che mi e' parso leggendolo.

Non posso dire di essere rimasto deluso da questo libro, ma certo sono abituato a cose migliori.

In ogni caso ho acquistato l'avventura successiva di Kay Scarpetta e continuero' a seguirla. Ma solo lei: lascio perdere le altre serie che sono ancora peggio di questa.

Patricia Cornwell ha riportato in questa storia tutti i personaggi principali: oltre a Kay Scarpetta, ritroviamo il burbero Pete Marino, la strana Lucy Farinelli (da sempre la mia preferita, purtroppo scopertasi omosessuale) e Benton Wesley, resuscitato in "Calliphora".

Concludendo, consiglio questo libro ai fan della Cornwell. A chi non la conosce invece consiglio di iniziare dai primi della serie, sicuramente i migliori. E proseguire.

Buona lettura a tutti!