La casa delle anime morte (2008)

Il Carnaro

Titolo italiano: La casa delle anime morte

Titolo originale: Flesh House

Anno di pubblicazione: 2008

Edizione: Newton Compton - Pocket

Pag.: 469

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 22/02/2011

Vantaggi: Un buon thriller ben scritto con personaggi interessanti.

Svantaggi: Solo per stomaci forti

"Il collezionista di bambini", "Il cacciatore di ossa", "La porta dell'inferno": bastano questi tre titoli per ricordare a chi segue le mie recensioni il nome Stuart MacBride.

Scozzese di Aberdeen, dove ha ambientato i suoi libri, MacBride e' il creatore del sergente Logan McRae, cui e' stata dedicata una serie che in Italia e' arrivata edita dalla Newton Compton.

Io ho letto la versione Pocket, che questo mese ha sfornato la quarta avventura di McRae intitolata "La casa delle anime morte" (titolo originale "Flesh House").

Prima di andare avanti, vediamo di cosa parla il libro.

Un accenno di trama

1987

Aberdeen e dintorni sono sgomente davanti alle gesta del Carnaro, un serial killer che uccide le sue vittime come fa un tipico macellaio. E nello stesso modo, le riduce a pezzi di carne di varie dimensioni per darli da mangiare a persone piu' o meno ignare.

2007

Il Carnaro torna a colpire.

Eppure tutti sembrano sapere la sua identita', visto che Ken Wiseman era stato arrestato e condannato per gli omicidi di vent'anni prima. Rimesso in liberta' per un cavillo legale, deve ora nascondersi per sfuggire alla legge che lo bracca.

Le nuove vittime si susseguono a ritmo vertiginoso.

Il caso viene affidato all'ispettore Insch e al sergente Logan McRae.

Ma e' davvero tutto cosi' limpido e chiaro? Davvero Wiseman e' colpevole?

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Viste le domande finali dell'accenno di trama, qualche dubbio dovrebbe venire.

Un attento lettore di thriller sa che quando l'identita' di un serial killer viene svelata all'inizio di una storia, molto probabilmente si tratta di uno sbaglio.

Sara' cosi' anche qui? Ovviamente non posso dirvelo, altrimenti vi rovinerei il "piacere" di questa lettura.

Le virgolette sono d'obbligo, visto l'argomento. Ed e' per questo che consiglio questo libro solo a persone dallo stomaco forte. I vegetariani non dovrebbero avere problemi, tanto non avranno mai motivo di chiedersi se la carne che potrebbero avere nel piatto sia effettivamente di un animale oppure di origine umana. Gli onnivori, invece, come ad esempio il sottoscritto, povrebbero avere qualche piccolo dubbio. Nel mio caso ho preferito pensare che si tratta di un romanzo e non della realta' e continuare a mangiare carne (quasi) sicuro della sua provenienza.

A parte questo piccolo svantaggio, il libro di MacBride risulta un ottimo thriller. MacBride ha una buona tecnica di scrittura e sa catturare l'attenzione del lettore senza annoiarlo mai. Al quarto libro ormai si conoscono bene i personaggi principali, quindi, oltre a McRae, anche Insch, la Steel, la Watson, Colin Miller e la sua glaciale signora. E altri ancora. Le storie in serie hanno questo bell'aspetto: sembra sempre di tornare in famiglia, in una realta' che gia' si conosce e che ti avvolge come una calda coperta. Bisogna solo superare lo scoglio del primo libro e tutto diventa piu' facile.

Per di piu' in questo nuovo libro e' venuto (quasi) a mancare un problema presente nei precedenti: gli errori di stampa. Ce ne sono alcuni, ma in numero cosi' ridotto da passare inosservati e da rendersi accettabili.

Cos'altro posso dirvi? Il libro mi e' piaciuto molto e sto aspettando di leggere il prossimo, "Il collezionista di occhi", sperando che sia altrettanto bello.

Quindi chiudo consigliando questa lettura agli amanti dei thriller americani. Certo, l'autore e' scozzese, ma si posiziona allo stesso livello di un Connelly o di un Lehane. E non e' poco!

Buona lettura a tutti!