Pane e tempesta (2009)

I racconti del Nonno Stregone

Titolo: Pane e tempesta

Anno di pubblicazione: 2009

Edizione: Feltrinelli - Universale Economica n.2235

Pag.: 251

Prezzo: Euro 8.50

Finito il: 26/09/2012

Vantaggi: Buon romanzo, ironico e divertente, ben scritto

Svantaggi: Nessuno

Stefano Benni si salva sui racconti brevi. E anche se "Pane e tempesta" dovrebbe essere etichettato come romanzo, si salva comunque grazie alla sua suddivisione pratica in racconti. E' forse per questo che mi e' piaciuto piu' di tanti altri.

"Pane e tempesta", edito nel 2009 dalla Feltrinelli, e' l'ultimo libro di Benni che ho letto. E riprende una traccia dal suo libro forse piu' famoso, cioe' "Bar Sport".

Un accenno di trama

Montelfo, ai giorni nostri, e' un paesello immaginario, magico e realistico allo stesso tempo.

E' abitato da personaggi quasi mitici, come il Nonno Stregone con presunto sangue indiano nelle vene e una propensione a raccontar bugie fantasiose. Oppure Ispido Manidoro, che sa aggiustare qualunque cosa e l'attuazione della sua capacita' influisce pesantemente sulle sue prestazioni sessuali. O anche il vecchio Archimede detto Archivio, la memoria del paese. Poi ci sono le storie d'amore, come quella tra Piombino e Alice, giovani e inesperti, o tra Sofronia e Rasputin tra i fornelli.

La vita del paese ruota intorno al Bar Sport, la cui esistenza e' in pericolo a causa di costruttori senza scrupoli.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Stefano Benni mischia alla storia la sua innata ironia e ovviamente tracce delle sue preferenze politiche. Quindi il solito minestrone, ma nel solito minestrone si trovano tante cose buone.

Il richiamo al passato del Bar Sport, quasi un accenno, si perde nella vita del paese, le cui vicende sono raccontate dal Nonno Stregone. E da qui si snodano i racconti che rendono la trama leggera e divertente, con qualche spinta verso la riflessione.

"Pane e tempesta" si legge in fretta: ha solo 251 pagine, ma non e' solo per questo che si legge in fretta. Le frasi di Benni scorrono tranquille catturando il lettore e trasportandolo in un luogo fantastico e sereno, ben lontano dalla frenesia delle citta' tipica delle nostre vite, la stessa frenesia che cerca di soverchiare Montelfo.

Non credo ci sia altro da dire, se non che il libro mi e' piaciuto e lo consiglio. Sarebbe meglio leggere prima "Bar Sport" per cogliere i riferimenti.

Buona lettura a tutti!