Buick 8 (2002)

Un portale tra due mondi

Titolo italiano: Buick 8

Titolo originale: Buick 8

Anno di pubblicazione: 2002

Edizione: Sperling Paperback n.1063

Pag.: 462

Prezzo: Euro 9.20

Finito il: 20/11/2006

Vantaggi: Un racconto horror che fa venire i brividi per la buona capacita' narrativa dell'autore

Svantaggi: Non il migliore di King

"...sembriamo piu' dolci e giovani con i nostri veri sorrisi, quelli che facciamo quando siamo veramente felici e non stiamo soltanto cercando di seguire le regole di uno stupido gioco di societa'"

Ho voluto iniziare con le parole di Sandy Dearborn, uno dei protagonisti dell'ultimo libro di Stephen King che ho letto. Il motivo? Mi hanno colpito per la loro fresca e genuina verita'. Ma prima di buttarmi su una china pericolosa che potrebbe farmi riempire righe e righe di inutili sciocchezze (come penso alcuni di voi lettori abbiate pensato spesso leggendo altre mie opinioni), vado dritto al punto.

Il libro protagonista di questa opinione si intitola "Buick 8", edito dalla Sperling & Kupfer, nell'edizione economica della Sperling Paperback (n.1063) e venduto al prezzo di 9.20 euro. Il numero di pagine? 462. Quindi un signor libro come ci ha abituati da sempre l'autore, il grande e unico Stephen King. Grande e unico nonostante gli ultimi libri, non certo dei grandi successi ma nemmeno da buttare via. E con la quantita' di carta che le sue parole hanno riempito e i meravigliosi viaggi che ha assicurati a noi fedeli lettori, qualche intoppo ogni tanto si puo' anche perdonare, non credete?

"Buick 8" e' uscito nel 2002 e prima di leggerlo, pensavo potesse avere un qualche collegamento col vecchio e bellissimo "Christine (La macchina infernale)" (1983), ma la mia ipotesi e' miseramente naufragata, anche se un piccolo richiamo a quella vicenda c'e' all'inizio della storia. Ma e' talmente misero che puo' anche passare inosservato ai piu'.

La Buick del titolo e' un oggetto strano. Si potrebbe definire automobile, perche' ha la forma di una Buick RoadMaster color blu notte del 1954, ma sarebbe comunque una definizione sbagliata. Perche'? Semplice: l'oggetto in questione e' apparentemente perfetto in ogni dettaglio, a parte il fatto che non ha un motore funzionante, ne' un qualunque altro strumento tipico. Il cruscotto e' in legno (o almeno cosi' sembra) ma se si aziona una qualunque delle levette non succede nulla. E in piu' ci sono un paio di altre cosette interessanti e strane che lo contraddistinguono da tutte le altre Buick prodotte in America.

Questa auto (lasciatemi usare questo termine per semplicita') si trova "parcheggiata" nel capannone B vicino alla sede della squadra D della Polizia di Stato della Pennsylvania occidentale. E' un mezzo in custodia, nel senso letterale del termine. Abbandonata nel 1979 davanti ad un distributore di benzina, e' stata rimorchiata e messa nel capannone B e li' lasciata senza prendersi la briga di compilare moduli o lanciare segnalazioni agli altri corpi di polizia. Gli agenti della squadra D sanno benissimo che sarebbe inutile perche' il proprietario non si farebbe vivo.

La storia di quest'oggetto viene raccontata una sera del 2001 a Ned Wilcox, figlio di Curtis Wilcox, agente rimasto ucciso qualche mese prima in un banale incidente automobilistico. Banale? Forse no, chissa', in effetti a questo mondo le banalita' e le coincidenze potrebbe anche non essere tali, soprattutto quando hai a che fare per tanto tempo con qualcosa che non e' di questo mondo.

La squadra D, comandata da qualche anno da Sandy Dearborn, si e' accorta ben presto che la Buick non e' di questo mondo, a causa delle strane cose che ne sono uscite in tutti questi anni. E delle strane sparizioni che ci sono state.

Ma queste cose le lascio scoprire a voi.

Non sara' un racconto semplice. Io sono indeciso se inserirlo nel genere completamente horror oppure in un piu' ampio genere fantascientifico. E' in bilico, secondo me, come succede in alcuni altri libri di Stephen King.

Tralascero' la presentazione dell'autore: King e' un nome talmente famoso che e' impossibile non averne sentito parlare, anche se non si e' letto mai nulla di suo.

Mi limitero' a dire invece che sicuramente non e' il miglior libro di King. Non e' all'altezza di "It" o "Le notti di Salem" o "Christine" o "Shining" o altri ancora (la lista e' parecchio lunga). Comunque non e' nemmeno un brutto racconto. Perche' il pregio di King e' riuscire a trasmettere sensazioni, di solito brividi e paure, e riesce a farlo benissimo. Il suo non e' un linguaggio difficile o aulico ne' poetico, anche se qualche volta ci sono delle piccole perle come quella che ho usato all'inizio di questa opinione. Nessuno potra' mai associarlo a un Dante e un Petrarca (sarebbe un'eresia), ma nel suo genere King e' un Maestro. Perche' girare intorno ad un argomento quando lo si puo' eviscerare con poche e semplici parole, anche se non proprio gentili? Da questo punto di vista vi consiglio la lettura di "On Writing", un saggio sul modo di scrivere che mi ha aperto gli occhi su molti punti interessanti. Stephen King riesce a riportare sulla carta cio' che e' la vita di tutti i giorni, aggiungendovi scene a volte assurde che riescono pero' a catturare il lettore e a fargli pensare "Ma sei sicuro che si tratti di pura invenzione?".

Alcune volte, come ad esempio in "Misery" King riesce a copiare solo fatti plausibili perche' la mente umana riesce ad essere un horror migliore di qualunque "Alien".

Anche in questo "Buick 8" troviamo il solito King che su una storia poco plausibile (ricavata da un episodio vero della vita dell'autore, come racconta nelle note finali) e con alcune lacune riesce comunque a catturare il suo lettore.

Concludendo, posso dire che il libro non e' bellissimo, ma mi e' piaciuto lo stesso. E mi sento di consigliarlo agli appassionati del genere. A chi non ha ancora letto nulla di King pero' consiglio di iniziare dai libri un po' piu' vecchi, come "Shining" (1980) o "Stagioni diverse" (1982) o "It" (il mio preferito, del 1986) e altri ancora, perche' e' li' che troveranno le vere perle letterarie e la vera anima di questo scrittore.

Buona lettura a tutti!