Il primo giorno (2009)

L'alba dei nostri padri

Titolo italiano: Il primo giorno

Titolo originale: Le premier jour

Anno di pubblicazione: 2009

Edizione: SuperPocket (2011) - Rizzoli (2010)

Pag.: 428

Prezzo: Euro 6.90

Finito il: 03/05/2012

Vantaggi: Buon romanzo d'avventura con una spennellata romantica. Ben scritto.

Svantaggi: Nessuno

Tra alti e bassi, eccoci ad un altro libro di Marc Levy, l'autore che ricordo con piacere soprattutto per il primo libro che ho letto, "Se solo fosse vero". Ne ho letti altri dopo e alcuni erano buoni, altri un po' meno. Eppure, nonostante l'altalenante bonta' delle sue storie, continua ad incuriosirmi.

Autore francese, secondo la brevissima biografia sul retro del libro, Marc Levy ha "venduto complessivamente piu' di venti milioni di copie" in tutto il mondo.

Il libro di cui voglio parlare in questa recensione si intitola "Il primo giorno" (titolo originale "Le premier jour"), scritto nel 2009 e arrivato in Italia l'anno successivo edito dalla Rizzoli. Io ho letto la versione SuperPocket uscita nel 2011.

Le storie di Levy solitamente trattano un genere a meta' tra il romantico e un altro genere, solitamente fantastico, ma anche avventura. Di cosa tratta questo?

Un accenno di trama

Keira e' una paleontologa francese.

Adrian e' un astrofisico inglese.

Teoricamente non avrebbero nulla in comune. Eppure le loro vite sono intrecciate, prima attraverso un breve flirt estivo e poi in una spasmodica ricerca.

Adrian cerca "dove inizia l'alba" e Keira cerca il primo uomo.

E se le due cose fossero collegate?

Durante uno scavo in Etiopia a Keira viene regalato un ciondolo. Ma perche' quel ciondolo, dopo una serie di analisi, sembra interessare tanta gente?

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Sono stato abbastanza criptico con la trama? Mi spiace, non potevo fare diversamente. Penso che dire qualcosa di piu' possa rovinare la lettura del libro. O almeno sarebbe cosi' per me se qualcuno mi rivelasse troppo di una trama. Per questa ragione, consiglio di non leggere la trama sul retro del libro: io l'ho letta solo dopo e posso dire che sembra rivelare un po' troppo.

Questa volta Levy mischia il lato romantico con l'avventura, un po' alla Cussler o alla Cooper perche' la ricerca che conducono Adrian e Keira sembra portare ad una scoperta strabiliante che molti temono.

Il libro e' una specie di diario scritto da Adrian in prima persona, anche se contiene capitoli senza averlo come protagonista. E' ben scritto, come al solito, e riesce a rapire il lettore. Da qui e' facile capire che mi e' piaciuto, anche per il finale che a qualcuno potrebbe lasciare un po' di amaro in bocca. Ovviamente non posso dirvi il motivo, se non che esiste un proseguo della storia intitolato "La prima stella della notte" (2009).

I personaggi sono ben strutturati e approfonditi, anche se rimango perplesso su un fatto secondario, e cioe' l'uso del lei tra Adrian e un suo collega. Forse sara' un errore di traduzione (eppure in francese questa distinzione non e' ambigua come nell'inglese), ma viste le avventure che vivono e i rapporti che stabiliscono, sarei stato piu' propenso ad usare il piu' amichevole tu tra i due personaggi.

E con questo chiudo consigliando la lettura del libro agli amanti dell'avventura. Non e' un libro indipendente, ma e' comunque l'inizio di una storia, per ora divisa in due parti. Levy solitamente non scrive serie, ma e' gia' la seconda volta che divide una storia in due parti.

Buona lettura a tutti!