L'uomo che credeva di non avere piu' tempo (2005)

Perche' temere la morte?

Titolo italiano: L'uomo che credeva di non avere piu' tempo

Titolo originale: Et après ....

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: Sonzogno - Libri ORO n.18

Pag.: 372

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 29/02/2008

Vantaggi: Un romanzo ben scritto con una storia buona. Interessanti riflessioni di fondo

Svantaggi: L'idea iniziale non e' molto originale. Il finale e' prevedibile.

Premessa

"L'uomo che credeva di non avere piu' tempo" di Guillaume Musso si presenta nell'edizione della serie Libri ORO con una copertina rosa metallizzata e una ragazza bionda con candide ali d'angelo seduta di spalle sul titolo.

All'apparenza non sembra un romanzo che rientra tra i generi che di solito leggo ed e' per questo che quando l'ho visto per la prima volta in libreria l'ho scartato. Merito anche di una pessima abitudine della serie Libri ORO, che mettono in vendita i libri incelofanati, impedendo quindi al possibile lettore di dare un'occhiata all'interno, e soprattutto di rendersi conto del loro contenuto leggendo il riassunto della trama, che si trova ovviamente all'interno della sovracopertina.

Pero' la cara amica Mary mi ha dato un buon consiglio scrivendo una delle sue eccellenti opinioni su questo libro. E qualche giorno dopo il destino ha voluto che trovassi questo libro, che credevo oramai perso. Come potevo non prenderlo?

Decisione corretta? A voi giudicare da quanto scrivero' di seguito. Di solito pero' i consigli di Mary sono quasi sempre buoni (si contano sulle dita di una mano i casi in cui non ci siamo trovati d'accordo su una lettura).

L'autore

Dalla breve biografia riportata all'interno della sovracopertina si evince che Guillaume Musso e' francese. Il nome non dava molti dubbi in proposito, in effetti, ma poteva anche essere americano.

Comunque e' nato ad Antibes, nelle Alpi Marittime. Ha vissuto per un po' a New York. Rientrato in Europa, si e' laureato in Scienze economiche. Ora continua ad insegnare questa materia, nonostante il successo che i suoi libri hanno avuto.

Io confesso di averlo scoperto solo lo scorso anno grazie a questo libro. E nel frattempo ne e' uscito un altro nella serie Libri ORO, "Chi ama torna sempre indietro". Un altro invece e' appena arrivato in libreria e si trova solo in edizione rilegata.

Sembra che da "L'uomo che credeva di non avere piu' tempo" verra' presto ricavato un film con cast internazionale. Spero solo che non rovinino la trama del libro con inutili sciocchezze americaneggianti e una sceneggiatura stravolta.

Un accenno di trama

Nathan Del Amico e' un noto avvocato di grande successo. E' ancora giovane, ma ha gia' raggiunto livelli notevoli nella sua carriera legale. Si occupa del ramo "Fusioni e Acquisizioni" e non ha mai perso una causa in vita sua.

L'unico neo della sua vita e' un divorzio, quello che lo ha separato dall'amata Mallory, che ora vive a San Diego con la giovanissima figlia Bonnie. Nathan abita a New York e la lontananza dalla ex moglie gli pesa molto, ma e' quasi rassegnato all'idea di averla oramai persa. Cio' che invece non si permette di rompere sono i legami con Bonnie, che ama moltissimo, anche se la carriera gli ha sempre impedito di esserle vicino costantemente.

Nathan e Mallory si conoscono fin da bambini: lui era il figlio di una cameriera, mentre lei e' l'unica figlia della ricca famiglia per cui questa cameriera lavorava. E il loro legame si e' concretizzato veramente il giorno in cui lui, ancora bambino, rischia di annegare per salvare lei.

Un "bel" giorno si presenta nell'ufficio di Nathan un personaggio interessante: Garrett Goodrich. E' un medico, dottore in chirurgia oncologica e primario dell'unita' di cure palliative dello Staten Island Public Hospital.

Nathan pero' non ha problemi di salute e Garrett non ha bisogno di un avvocato.

Allora perche' Garrett compare nella vita di Nathan e sembra non volerne uscire? Si presenta nei momenti piu' impensati e inizia a parlargli della morte.

Che legame c'e' tra i due?

Lascio a voi scoprirlo.

Considerazioni e commenti

Come si capisce facilmente dal titolo italiano del libro, a Nathan si prospetta una morte imminente. Il titolo italiano e' fin troppo esplicativo e rovina parecchio la sorpresa finale. Molto meglio il titolo originale "Et après ....", che non dice nulla di particolarmente evidente, ma e' comunque significativo per chi leggera' il libro. Credo quindi che ci sia qualche testa da tagliare tra i dipendenti della Sonzogno.

A parte questo, la domanda di fondo e': cosa fareste se sapeste che state per morire?

E' una domanda che ricorre anche in altri libri e in qualche film. L'idea iniziale non e' quindi del tutto originale. Il protagonista e' un uomo di successo, che ha inseguito quel successo dimenticandosi quasi delle persone che ama, o forse proprio a causa loro. Quel che viene fuori e' che la vita e' molto di piu' di un milione di dollari sul conto corrente.

I soldi, il successo, la fama e il potere perdono importanza se si ha una vita vuota e con pochi affetti.

La vittoria in una causa legale e' niente se confrontata con l'abbraccio di una donna che ci ama o di un "Ti voglio bene" da parte di una figlia.

Sono le considerazioni a cui ovviamente giunge il protagonista del libro. Nathan non puo' continuare a fare la sua solita vita. E con questa rivoluzione improvvisa impariamo a conoscere il suo passato e i motivi che lo hanno portato a fare cio' che fa.

Guillaume Musso ci racconta una storia partendo da uno spunto poco originale, su cui pero' imbastisce qualcosa di diverso. E lo fa con una buona padronanza descrittiva, senza cadere nel melodrammatico ne' nella retorica. Il personaggio di Garrett Goodrich e' ben inserito nella storia e poco per volta, umanizzato e reso concreto, lo si impara ad amare perche' il suo compito su questa terra e' tra i piu' difficili che ci possono essere.

Cosa fareste voi se sapeste di dover morire?

E' una domanda che mi e' gia' capitato di farmi in passato, senza trovare una risposta certa, forse perche' non mi trovo in questa situazione. E' facile dire: vivi ogni giornata come se fosse l'ultima. Ma cosi' facendo, si tende a non fare programmi per il futuro e i programmi purtroppo sono necessari. L'idea di poter morire in ogni momento non puo' prendere possesso costante della nostra mente, secondo me.

Ho ridotto il proposito a qualcosa del tipo: se dovessi morire domani, avrei delle persone che mi amano e che continueranno a farmi vivere nei loro cuori? Credo sia l'unica vera domanda che ci si puo' fare. Cercare sempre di amare e farsi amare.

Ho paura della morte?

Sinceramente? Credo di si, anche se qualche volta la desidero perche' mi sento il peso opprimente di questa vita sulle spalle e sul cuore. Per ora pero' non e' ancora diventato insopportabile. E comunque ho paura di morire perche' ho paura di perdermi qualcosa di importante. Ma quando la morte arrivera', spero di accettarla senza grandi recriminazioni.

E voi avete paura di morire?

Con questa domanda chiudo.

Vi consiglio questo libro perche' e' decisamente ben scritto, con qualche sorpresa finale e una serie interessante di riflessioni di fondo. Non si puo' ignorare l'unica cosa certa della vita, che e' la morte. Ma non fatevi spaventare: questo libro non vi mettera' tristezza, se comprenderete a fondo i discorsi di Garrett.

Buona lettura a tutti!