Zeus e altri racconti (2006)

La prima raccolta di Manfredi (?)

Titolo: Zeus e altri racconti

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Mondadori - Oscar n.1653

Pag.: 207

Prezzo: Euro 8.80

Finito il: 27/10/2008

Vantaggi: Cinque racconti storici o con radici storiche scritti abbastanza bene.

Svantaggi: Non sono eccezionali, a parte l'ultimo.

Valerio Massimo Manfredi e' un nome che gia' da solo evoca grandi personaggi dell'antica Roma.

Dal mio punto di vista, l'ho sempre associato alla storia, soprattutto greca e romana, con qualche incursione anche nel periodo medievale.

In questo caso, forse per la prima volta (non ne sono del tutto sicuro e per questa ragione ho messo un punto interrogativo nel titolo), Manfredi ha pubblicato una raccolta di racconti, edita dalla Mondadori nel 2006. Si intitola "Zeus e altri racconti".

Raccoglie cinque racconti i cui titoli sono:

    1. Zeus

    2. Bagradas

    3. Il cavaliere invisibile

    4. Regina viarum

    5. L'ultimo Natale

Il primo, Zeus, e' quello che da' il titolo alla raccolta ed e' anche il piu' lungo (circa 75 pagine). Scritto in prima persona e ambientato ai giorni nostri, narra l'avventura del giovane direttore di un piccolo museo italiano esperto di storia e manufatti greci, che si trova per puro caso sulle tracce di un capolavoro dell'antichita'. Il titolo del racconto indica ovviamente un collegamento con il signore dell'Olimpo.

Bagradas e' ambientato in epoca romana durante le guerre puniche e ha una connotazione leggermente piu' fantastica. Il protagonista e' un soldato sardo esperto nel seguire tracce che viene incaricato di far luce sulla misteriosa scomparsa di soldati romani nelle vicinanze del fiume Bagradas, vicino a Cartagine. Chi ne sara' il responsabile? Cartagine?

Il cavaliere invisibile e' ambientato all'epoca dei cavalieri templari. Un cavaliere diretto verso la Spagna per aiutare re Alfonso nella guerra contro i Mori, viene incaricato da un templare di consegnare un prezioso pacco al vescovo de Ururoa. Cosa conterra' di cosi' prezioso? E perche' la sua consegna si rivela cosi' pericolosa?

Regina viarum e' la via Appia romana. Sempre ambientato in epoca romana, al tempo di Scipione l'Africano, racconta un intricato giallo di natura politica che sara' alla base della caduta di un'importante famiglia del Senato.

L'ultimo Natale e' il racconto che mi ha messo piu' tristezza e che mi ha anche colpito piu' nel profondo. Il protagonista e' Clemente XV, l'ultimo Papa cattolico, costretto alla vigilia di Natale a lasciare San Pietro e il Vaticano perche' il numero dei suoi fedeli e' risultato inferiore a quello delle persone di fede islamica.

"La gente ha dimenticato che cos'era il Natala una volta, ha dimenticato cosa significa dire le orazioni, andare alla Novena, recitare il rosario il mese di maggio con il profumo delle rose, davanti all'immagine della Vergine. Le cose importanti erano le automobili, le vacanze, gli abiti firmati, il sesso, il successo. Quando una civilta' perde l'anima, e' condannata. E nulla la puo' salvare. Si crea un vuoto che viene riempito da qualcos'altro: da altre convinzioni, da altri ideali, da un'altra religione... Non c'e' rimedio. Oppure, se c'e', lo sa solo Dio..."

queste sono le amare parole scambiate tra l'anonimo Papa rivestito dei panni del comune cittadino e un barista romano.

Mai parole sono state piu' precise e applicabili al nostro tempo.

Tra poco ci sara' Natale.

Quanti di noi si stanno gia' lambiccando il cervello per trovare il regalo giusto per i loro amici e famigliari?

E quanti si ricordano invece cosa c'e' realmente alla base del Natale?

Natale non e' nei regali che si fanno e si ricevono.

Natale e' spiritualita', e' la gioia nel ricordare la speranza insita nella nascita di Cristo.

Il Natale e' cristiano, e' una ricorrenza religiosa.

Mi fanno sorridere coloro che non sono credenti eppure lo festeggiano. Cosa festeggiano se non credono in Dio e in Gesu'?

Francamente mi sembrano ipocriti: gli altri giorni tuonano contro il Papa e la Chiesa e insultano Dio, ma a dicembre si accendono le luminarie, si rivestono con festoni gli abeti, forse si fa pure il presepio e tutto viene messo in un angolo, in attesa di riprenderlo magari gia' il giorno dopo.

Queste sono alcune delle riflessioni che questo racconto mi ha suscitato, insieme alla caduta di un Papa, che spero rimanga solo nell'immaginario di uno scrittore. Per fortuna c'e' un barlume di speranza nel finale del racconto.

Con questo concludo consigliando questa raccolta di racconti agli appassionati di storia.

Non sono eccezionali, anche se sono scritti abbastanza bene. L'unico veramente eccezionale e' l'ultimo, l'unico che mi ha colpito nel profondo.

Buona lettura a tutti!