Testimone inconsapevole (2002)

Un Perry Mason made in Italy

Titolo: Testimone inconsapevole

Anno di pubblicazione: 2002

Edizione: Sellerio Palermo

Pag.: 316

Prezzo: Euro 11.00

Finito il: 28/03/2007

Vantaggi: Un buon legal thriller, ben raccontato in buon italiano da un esperto del settore

Svantaggi: Inizialmente un po' dispersivo

Gianrico Carofiglio e' un nome che ultimamente mi e' capitato di sentire spesso al mattino.

Alzarmi presto ha degli svantaggi, ma anche alcuni vantaggi. Tra questi c'e' la possibilita' di sentire una dj di Radio Monte Carlo che, alternandosi a canzoni interessanti, racconta di tutto un po'. A volte parla di oroscopo, altre di notizie curiose successe nel mondo. Tra queste infila anche i suoi gusti letterari. Da qui e' saltato fuori il nome di Gianrico Carofiglio nelle presunte vesti di bravo scrittore, a cui la dj sembra molto legata intellettualmente.

Dopo due o tre volte che si sente una cosa, la curiosita' di verificare la sua veridicita' cresce, soprattutto se riguarda la letteratura e se si e' un lettore appassionato come il sottoscritto. Cosi' e' nata la mia voglia di scoprire le effettive doti di Carofiglio. Il caso poi ha voluto che il suo primo libro si trovasse gia' nella mia libreria, comprato qualche mese fa con l'intento di leggerlo subito e poi rimasto li' a prendere polvere insieme a tanti altri compagni di "sventura" in attesa del momento piu' opportuno. E quel momento e' arrivato.

"Testimone inconsapevole" ha avuto finalmente i suoi giorni di gloria e la possibilita' di uscire dall'anonimato grazie alle parole di una dj. Strano il destino, eh?

Il protagonista del libro si chiama Guido Guerrieri, 38 anni, abitante a Bari, dove si trova anche il suo studio legale esperto in cause penali, di cui lui e' l'unico titolare. Tra i suoi clienti c'e' un po' di tutto, dai personaggi legati alla criminalita' organizzata (la cui conoscenza puo' sempre tornare utile in particolari circostanze) a pesci piu' piccoli e piu' innocenti. Guido fa il difensore e cerca di dare a tutti il meglio delle sue prestazioni professionali come prescritto dalla legge. Ma all'inizio del libro Guido ha un piccolo tracollo emotivo che incide molto sul suo lavoro: la moglio Sara chiede la separazione.

Guido non e' un santo: qualche colpa c'e' e ne e' consapevole. Ma il suo mondo cambia bruscamente, troppo bruscamente forse, e inizia a spuntare qualche problema di equilibrio interiore.

Per curarlo il modo migliore si rivela essere quello di trovare una causa impegnativa in cui buttarsi anima e corpo per non pensare troppo. Questa arriva quasi per caso, sotto forma di Abdou Thiam, un senegalese accusato del sequestro e dell'omicidio del piccolo Francesco Rubino. Le prove contro di lui sembrano schiaccianti e Guido ha molti dubbi sulla sua innocenza.

Ma accetta comunque la sua difesa... e il resto rimane a voi da scoprire.

Gianrico Carofiglio, nato a Bari nel 1961, sa esattamente di cosa si sta parlando, essendo un magistrato antimafia. E si scopre uno scrittore decisamente molto bravo.

Dopo un'iniziale dispersione (la descrizione della vita di Guido nella prima delle tre parti in cui e' diviso il libro sembra non condurre a nulla) la storia prende vita e il personaggio riesce a conquistare l'attenzione. Il fatto che il libro sia scritto in prima persona (quasi fosse autobiografico) aiuta molto a prendere in simpatia Guido e a calarsi nei suoi problemi.

Per uno come me che adora i legal thriller, trovarne finalmente uno ambientato completamente in Italia e scritto per di piu' da un italiano e' stata una vera manna. Abituato ai Paul Madriani di Steve Martini, Perry Mason di Erle Stanley Gardner e ai personaggi di John Grisham, ero curioso di scoprire come funzionava veramente la giustizia italiana e come si svolgeva un processo. Finalmente sono stato accontentato in modo magistrale, perche' Carofiglio spiega tutte le procedure in maniera comprensibile anche per quelli completamente a digiuno di questa materia.

Certo definire legal thriller il libro di Carofiglio mi suona un po' stonato, eppure e' quello il genere cui appartiene, anche se si avvicina piu' ad un romanzo per come e' raccontato.

Forse a causa dell'editore che lo ha pubblicato, la Sellerio di Palermo, mi ha ricordato un po' Andrea Camilleri e il suo Montalbano. Carofiglio non scrive in dialetto, anzi usa un italiano corretto, ma il suo modo di presentare l'ambiente, i personaggi e le situazioni sono riconducibili a Camilleri. Ma non deve essere trattato come un clone perche' non lo e', si tratta solo di una semplice assonanza.

Si trovano anche alcune piccole perle di saggezza, tra cui vi segnalo

"Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente"

ma non e' Carofiglio ad averne la paternita', bensi' Dostojevskij in "Memorie del sottosuolo".

Questo pero' e' un altro degli aspetti di Guerrieri che mi piacciono, la sua passione per la lettura e la sua capacita' di riuscire a ritagliarsi un po' di tempo tutto per se', cercandosi un angolo tranquillo circondato dalla natura e immergendosi nella lettura di un libro, magari gia' letto e riletto piu' volte in passato ma che ogni tanto si ha voglia di ritrovare forse, semplicemente, per scoprire le differenze nelle sensazioni che vengono generate in diversi momenti della vita. Leggere un libro a varie eta' non produce lo stesso effetto ogni volta, perche' nel frattempo le nostre esperienze si sono accumulate e le nostre opinioni possono essere cambiate. E' difficile trovare un libro che non cresce con noi, sempre che si tratti di un buon libro. Qualche anno fa magari non mi sarei soffermato sulle riflessioni interiori che invece mi colpiscono adesso: c'era piu' spensieratezza, meno ricordi da digerire e la vita mi si presentava davanti ancora come un sentiero inesplorato e pieno di belle speranze. Ho persino paura di rileggere alcuni libri perche' col passare del tempo li ho un po' idealizzati e scoprire che non sono quello che credo mi farebbe troppo male... forse.

Ma non divaghiamo e torniamo alla realta'.

Il personaggio di Guido e' protagonista di altri due libri:

"Ad occhi chiusi" del 2003 e "Ragionevoli dubbi" del 2006, editi sempre da Sellerio, tra i quali Carofiglio ha inserito un romanzo indipendente, "Il passato è una terra straniera" pubblicato pero' da Rizzoli nel 2004.

Per continuare a scoprire Guido e la sua vita, ho gia' preso i due libri che lo riguardano perche' sono curioso di sapere come va avanti la nuova relazione amorosa nata circa a meta' di "Testimone inconsapevole" e che sembra presentare spunti interessanti.

Concludendo, mi sento di consigliare senza riserve questo libro agli amanti dei romanzi e dei legal thriller. Se non avete ancora letto Carofiglio, credo che sia meglio iniziare da questo perche' la prima parte della storia serve a conoscere bene Guido Guerrieri.

Confesso che fino a qualche anno fa fuggivo i libri italiani perche' non riuscivano a darmi quello che gli autori stranieri mi trasmettevano. Da un po' di tempo pero' le cose sono cambiate e ho scoperto scrittori italiani notevoli come Camilleri, Carofiglio, Manfredi, Evangelisti, Terzani e tanti altri ancora. Questa e' un'ulteriore prova di come i gusti possono cambiare con l'avanzare dell'eta'.

Buona lettura a tutti!