Il tailleur grigio (2008)

Il pensionamento fa male...

Titolo: Il tailleur grigio

Anno di pubblicazione: 2008

Edizione: Mondadori

Pag.: 156

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 21/03/2010

Vantaggi: Romanzo ben scritto nello stile Camilleri

Svantaggi: Trama non eccezionale

Andrea Camilleri e' uno scrittore che ha oramai conquistato grande fama e la deve soprattutto ad un suo personaggio, Salvo Montalbano, commissario di polizia di stanza a Vigata, fantasiosa cittadina della fantasiosa provincia di Montelusa nella realissima Sicilia.

Solitamente non leggo libri che non abbiano per protagonista Montalbano. Qualche volta pero' mi capita di fare delle eccezioni. E' successo con "Il tailleur grigio", romanzo pubblicato nel 2008 dalla Mondadori, che non ha Montalbano per protagonista, ma risulta comunque ambientato a Montelusa.

Il genere non e' poliziesco, ne' storico come altri libri di Camilleri. E' "semplice" narrativa, scritta "alla Camilleri", cioe' in quel siciliano italianizzato che caratterizza tutti i suoi libri e che me l'hanno fatto apprezzare come scrittore.

Un accenno di trama

Il protagonista, di cui non si sa il nome, e' un alto funzionario di banca.

Lo incontriamo nel suo primo giorno di pensionamento, quindi fuori dal suo tran tran quotidiano.

Si alza sempre alla stessa ora, le sei, ma per quel giorno le cose andranno diversamente perche' non ha programmi o impegni lavorativi.

La sua vita passata e' sempre stata scandita dal lavoro in banca. Ora deve cercare un modo per riempire diversamente le sue giornate.

Al suo fianco c'e' Adele, la seconda moglie, molto piu' giovane di lui e molto libera. E lui sa bene dove questa liberta' la porta abitualmente, ma ha preferito ignorare la cosa, almeno fino a quando non diventa di pubblico dominio.

Qualcuno pero' se n'e' accorto: l'ultima lettera anonima ricevuta gli ha svelato cio' che la moglie fa nel tempo libero. Ma quella lettera risale a qualche anno prima e lui ha preferito non darle troppo peso.

E il tailleur grigio?

Be', lascio a voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

La trama risulta un po' povera, vero?

Il romanzo e' formato da appena 156 pagine e si legge in fretta. Non ha una storia cosi' complicata e rivelarne troppo porterebbe a raccontarla tutta rovinandone la lettura.

Vi chiederete anche il motivo del titolo che ho usato per questa opinione.

E' quello piu' adatto, visto cio' che capita al nostro protagonista da quando va in pensione.

Camilleri ci racconta la sua storia saltando avanti e indietro nel tempo. E gira intorno alla bella Adele, una _femme fatale_ che riesce ad ottenere tutto cio' che vuole da un marito che reputo, in fin dei conti, un debole. Preferisce la tranquillita' che ricava dall'ignorare certi particolari di chi gli sta accanto. E non ha quindi alcun diritto di lamentarsi di cio' che gli capita nel finale, molto triste.

La storia mette in cattiva luce due cose: la donna e il pensionamento.

Non c'e' molto altro da dire. Il romanzo non e' eccezionale e sicuramente non aiuta a rendere al pubblico la bravura dello scrittore. E' piu' un racconto lungo che un libro, ma questo e' il meno. E' la storia in se' che sembra non decollare bene. Io mi aspettavo qualcosa di diverso dopo le prime pagine. E invece si prende tutta un'altra strada.

Lo consiglio?

Si, ma solo agli amanti di Camilleri. A chi non lo conosce consiglio di iniziare dai libri su Montalbano. Il modo di raccontare e' lo stesso, ma le storie sono sicuramente meglio strutturate.

Buona lettura a tutti!