Colorado Kid (2005)

Il primo mistery di King

Titolo italiano: Colorado Kid

Titolo originale: The Colorado Kid

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: Sperling&Kupfer

Pag.: 180

Prezzo: Euro 10.00

Finito il: 17/10/2005

Vantaggi: King si cimenta con un genere apparentemente nuovo per lui e il suo stile non cambia

Svantaggi: Lascia il lettore con l'amaro in bocca. Molto meglio il suo horror di sempre...

Eccoci al primo mistery di Stephen King. E' un genere apparentemente nuovo per lui e purtroppo per lui la trama non cattura il lettore. O almeno non l'ha fatto con me.

Mi dispiace perche' sono da sempre un fan del Re, ma rimango un fan che non si fa piacere qualcosa solo perche' porta la sua firma. Se devo criticare, lo faccio senza guardare in faccia nessuno. E forse lo faccio maggiormente con chi mi piace perche' penso che in fin dei conti, se deve continuare a piacermi, deve anche conoscere i miei gusti.

Il talento di Stephen King e' innegabile ma purtroppo qui ha preso una piccola cantonata.

La storia, di per se', non e' nemmeno male.

Conosciamo Stephanie McCann di Cincinnati (Ohio) appena uscita dalla scuola di giornalismo durante il suo stage presso un piccolo (microscopico) quotidiano, il Weekly Islander, con sede su una piccola isola della costa del Maine, Moose-Lookit Island, poco lontana da Bangor (residenza di King).

I suoi "datori" di lavoro sono due arzilli vecchietti: Vince Teague, che ha superato la novantina ma che e' ancora giovanile e pimpante, e Dave Bowie, che sembra avere la sua eta' ma che invece ha venticinque anni in meno. Il vero giornalista tra i due e' Vince. Dave si occupa principalmente di contabilita'.

Dopo un incontro con un giornalista del Globe di Boston alla ricerca di storie irrisolte e strane per una rubrica di prossima pubblicazione, Stephanie si ritrova in ufficio con Dave e Vince che la sottopongono ad una specie di esame per testare il suo spirito giornalistico. E le raccontano una vecchia storia, un caso irrisolto e misterioso degli anni Ottanta: si tratta del cadavere di uno sconosciuto rinvenuto su una spiaggia dell'isola da una giovane coppia di studenti.

Non posso raccontarvi altro della trama. Il libro si snocciola in appena 173 pagine con una breve postfazione dell'autore che le fa lievitare a 180. E' quindi abbastanza veloce da leggere. Ma sono state le 173 pagine piu' lunghe che ho mai letto di King. Non riuscivo ad andare avanti e se solo ero un po' stanco, gli occhi mi si chiudevano senza possibilita' di appello.

Devo avvertirvi (e per questo forse qualcuno di voi mi odiera') che non c'e' soluzione all'enigma, o almeno manca una soluzione chiara. A me qualche idea (una) e' venuta in mente ma King si guarda bene dal darmene conferma. E questo e' un altro dei punti deboli del libro.

Non servono a niente le "scuse" che King sembra accampare nella postfazione. Ci sono nella realta' gia' troppi misteri senza soluzione che almeno nei libri voglio una storia a cui apporre la parola FINE al fondo... o quasi.

La tecnica e la bravura di King nello scrivere non si discutono e si riconoscono anche questa volta, ma non bastano a risollevare la trama. Ed e' la trama a generare di solito un buon libro.

Consiglio questo libro ai fan di King, ma forse nemmeno a loro. Puo' essere perfetto come discussione di gruppo per scambiarsi idee sulla soluzione ma nulla di piu'.

Spero solo che la prossima volta King trovi qualcosa di meglio per provare un nuovo genere.

Buona lettura a tutti!