La libreria del buon romanzo (2009)

Titolo italiano: La libreria del buon romanzo

Titolo originale: Au bon roman

Anno di pubblicazione: 2009

Edizione: e/o

Pag.: 402

Prezzo: Euro 11.00

Finito il: 25/01/2012

Vantaggi: Buon romanzo con una spruzzata di giallo. Ben scritto

Svantaggi: Buono, ma forse poteva essere meglio

Tanto per cambiare, vi tocchera' ascoltarmi mentre parlo di libri, i miei compagni di viaggio di ogni giorno, forse i piu' fedeli che potessi trovare nella vita.

Scegliendo bene, i libri assicurano compagnia, svago, divertimento, paura e tante altre emozioni. E soprattutto fanno viaggiare, non nella realta', ma nella fantasia. Quanto lontano portano nessuno lo sa mai aprendoli per la prima volta. La prima pagina rappresenta sempre una porta verso un mondo diverso che potrebbe riservare interessanti sorprese.

Come diceva Baricco nel suo "Castelli di rabbia"

"Chi puo' capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro? No, quella e' la sola e la piu' dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia."

E questa volta il libro di cui sto per parlare riguarda proprio i libri. Sono di nuovo loro i protagonisti della storia. Dopo "I libri di Luca" di Mikkel Birkegaard, "La libreria del buon romanzo" (titolo originale "Au bon roman") di Laurence Cossé ci riporta tra gli scaffali di una libreria.

Ma chi e' Laurence Cossé? Fino ad ora il suo nome mi era sconosciuto. E cio' che mi ha attirato di questo libro e' la sua trama.

La Cossé, scrittrice francese, e' autrice di numerosi romanzi di successo insigniti di vari premi letterari, almeno secondo la breve biografia riportata sul retro del libro. In Italia e' arrivata grazie alle edizioni E/O che hanno gia' pubblicato in passato "L'incidente".

Un accenno di trama

Tre strani incidenti, che di incidenti hanno ben poco, aprono la storia. Sono veri e propri attentati e capitano, apparentemente, a tre persone comuni in varie parti della Francia.

C'e' una sola cosa che accomuna queste tre persone: fanno parte di un comitato insieme ad altre cinque. Ma tra loro non si conoscono. A questo comitato e' delegato un compito importantissimo: la scelta dei libri venduti in una libreria di Parigi, gestita da Ivan e Francesca. La libreria si chiama "Au bon roman" ("Al buon romanzo") e il suo principale scopo e' quello di vendere solo buoni romanzi. Non gli interessano le ultime uscite, i grandi bestseller portati alla ribalta solo da una pubblicita' battente. Vuole proporre libri ben scritti che lascino soddisfatti i suoi clienti.

Quando Ivan e Francesca decidono di rivolgersi alla polizia per denunciare i tre crimini, ripercorrono il passato che li ha portati ad aprire la libreria che ha scatenato invidie ed aggressioni.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Qual e' il paradiso di un appassionato lettore? Una libreria di buoni libri.

Chi puo' dire se un libro e' buono oppure no? A questa domanda solo il tempo puo' dare una risposta. Solo che qualche volta il tempo puo' generare anche anonimato. Perche' i buoni libri che non ottengono la giusta pubblicita' e attenzione spariranno tra la polvere o in qualche baule nascosto in soffitta. E scrittori che potevano portare nel mondo le loro storie diventeranno persone insoddisfatte e tristi.

Per tornare alla prima domanda, io vorrei entrare in una libreria di buoni libri. Ed e' quella che intendono creare Ivan e Francesca, sfruttando otto scrittori di successo come comitato per la scelta dei titoli che rivestiranno gli scaffali del locale. Ovviamente questo e' un gesto controcorrente: al giorno d'oggi i libri si vendono con la pubblicita'. Libri spesso mediocri che potevano passare inosservati vengono spinti dagli editori quasi a forza sul mercato. Prendiamo un esempio? "Il Codice Da Vinci", un thriller non eccelso arrivato a vendere milioni di copie grazie ai presunti contrasti con la Chiesa di Roma. E sulla sua scia e' riapparso "Angeli&Demoni", sempre di Dan Brown, pubblicato in precedenza ma passato inosservato. Tra i due io ho apprezzato maggiormente "Angeli&Demoni", anche se devo confessare che senza il Codice, non l'avrei scoperto.

"La libreria del buon romanzo" e' un romanzo interessante, a tinte gialle. La Cossé ci porta nel mondo non sempre idilliaco dell'editoria, in questo caso francese. E attraverso Ivan e Francesca ci fa scoprire i metodi con cui i libri arrivano al cliente. L'intento di Ivan e Francesca e' apprezzabile, ma devo confessare che ad un certo punto della lettura anch'io mi sono domandato: ma chi da' loro il diritto di scegliere per il lettore? Gia' perche' un libro puo' piacere a dieci persone intellettuali e non piacere a tutti gli altri.

Loro invece ne fanno la politica della loro libreria. Magari hanno ragione e i titoli che vendono mantengono le promesse che ogni libro fa al proprio lettore. Ma questa, senza tanti giri di parole, puo' essere vista anche come una censura.

Detto questo, se un gruppo di persone vuole vendere particolari libri, ben libero di farlo. Chi ne cerca altri, va in altri posti.

Tornando al libro, un'altra domanda mi e' sorta durante la lettura: sarebbe stato venduto nella libreria di Ivan e Francesca?

La storia e' buona, il modo di raccontarla anche, ma non mi ha soddisfatto completamente. Eppure non posso dire che non mi sia piaciuto. In ogni caso da' da pensare e questo e' un altro segno della bonta' di un romanzo. E in questo caso per di piu' cio' su cui si pensa sono i libri, una delle mie passioni.

Non penso di essere un lettore eccelso. I miei gusti spaziano su tanti generi e non sempre cio' che leggo potrebbe piacere agli altri. Pero' mi da' sempre uno spunto di discussione e questo implica scoprire e imparare sempre cose nuove.

Ovviamente in questo libro c'e' il sogno di ogni appassionato di libri: lavorare in una libreria, magari averne una propria, vivere in mezzo ai libri consigliandone la lettura a chiunque sia interessato (e qui si potrebbe dissertare un po' tra i tradizionali libri di carta, pieni di fascino e profumi di inchiostro, e i piu' asettici e-book, per me un po' troppo aridi e senza anima, che impediscono persino un contatto umano con il libraio).

A ben pensarci, io in fondo ho una libreria formata dalle mie recensioni, e' solo virtuale e non vende nulla a parte le idee. Cio' che vi si trova sono consigli, chi mi legge e' libero di seguirli oppure no. Se poi un mio consiglio risulta utile a qualcuno, questo e' il miglior guadagno che posso desiderare.

Prima di chiudere, vi lascio un piccolo quesito? Chi e' il narratore che ci racconta la storia di questo libro? Si scopre alla fine, ovviamente, e qui la scrittrice bara...

Chiudo quindi consigliando la lettura di questo libro. Non e' eccelso, ma risulta comunque interessante. Aspetto le vostre opinioni.

Buona lettura a tutti!