L'ultima porta del cielo (2001)

Bambini in pericolo!

Titolo italiano: L'ultima porta del cielo

Titolo originale: One Door Away From Heaven

Anno di pubblicazione: 2001

Edizione: Sperling & Kupfer

Pag.: 756

Prezzo: Euro 19.00

Finito il: 01/05/2006

Vantaggi: Una storia che mischia fantascienza, thriller ed etica. Personaggi ben approfonditi. Ritmo che si fa via via piu' frenetico.

Svantaggi: Nessuno.

"Che cosa troverai dietro alla porta che e' a una porta dal Paradiso?"

E' questo l'indovinello che si nasconde dietro il titolo di questo libro, "L'ultima porta del cielo", scritto da un veterano del genere, Dean Koontz. Ma di quale genere? A mio parere, la storia mischia la fantascienza al thriller, con una mano di vernice etica. L'etica serve a dare al racconto il realismo che si nasconde nelle profondita' piu' buie e malefiche dell'animo umano.

Ma vediamo prima di cosa parla.

Le storie sono essenzialmente tre.

La prima prende lo spunto dall'incontro tra Micky e Leilani.

Micky, al secolo Michelina Bellsong, e' una bella ragazza di trent'anni dal passato torbido. La bellezza, che molti vorrebbero e per cui molti sarebbero disposti a tutto per averla, per Micky e' sempre stata una maledizione. Le ha portato molti, troppi, guai sottoforma di uomini. Prima quelli con cui sua madre si legava, individui che non si fermavano davanti alla sua giovane eta' pur di soddisfare i loro sordidi bisogni, aiutati spesso dalla madre di Micky che preferiva non vedere cio' che succedeva. E poi quelli a cui la stessa Micky si e' legata e che alla fine l'hanno portata ingiustamente in carcere per alcuni mesi. All'inizio della nostra storia Micky abita nella roulotte della zia Gen, un'adorabile vecchietta con qualche problema di memoria dopo che un rapinatore le ha sparato alla testa. I problemi riguardano i suoi ricordi: a volte fa confusione tra realta' e film cinematografici, una finzione abbastanza innocua. Micky e' in cerca di un lavoro per fare un po' di soldi e ricominciare a vivere. Ma al suo fianco c'e' anche lo spettro dell'alcool a tenerle compagnia alcune sere della settimana.

Una mattina, in attesa di riprendersi da una sbornia, Micky si sdraia a prendere il sole e fa la conoscenza di Leilani, una "pericolosa giovane mutante". E' questa la definizione che la bambina da' di se.

In realta' Leilani non e' una mutante: e' parzialmente disabile dalla nascita. Ha una gamba non perfettamente formata che deve essere inserita in un tutore per permetterle di camminare. E ha una mano deforme. La causa di queste deformita' non e' da attribuirsi a qualche malattia infantile, ma solo alla tossicodipendenza della madre, che da sempre prova ogni tipo di droga in una lenta ricerca di autodistruzione. Anche Sinsemilla, la madre di Leilani, e' una donna di straordinaria bellezza che attira gli uomini piu' strani. Attualmente il patrigno di Leilani e' Preston Maddoc, un uomo che, a quanto racconta la bambina, e' un "cacciatore" di UFO e un medico fanatico di bioetica, nonche' un assassino plurimo.

Micky e' incerta se credere alle parole di Leilani, che sembra sincera e spigliata e che nasconde la sua vita sotto un mantello di ironia e cinismo.

La seconda storia riguarda Noah Farrel, un ex poliziotto diventato investigatore privato. Incontriamo Noah mentre e' alle prese con uno dei suoi tipici casi, smascherare un marito infedele. Solo che il marito in questione e' un politico di grande potere disposto a tutto per non farsi sfuggire la sua ricchissima moglie.

Noah ha un passato burrascoso e una sorella, Laura, ricoverata in una clinica psichiatrica in uno stato quasi vegetativo per un tragico "incidente".

La terza storia riguarda un bambino in fuga. E' solo e disperato. I suoi inseguitori sono degli spietati assassini che hanno trucidato la sua famiglia e sono decisi ad eliminare anche lui. Raggiunta una fattoria isolata, il bambino si introduce in casa e ruba un po' di soldi e qualche vestito alla famiglia che vi abita. Poco dopo aver lasciato la casa, sente grida e urla di dolore e capisce che i suoi inseguitori sono riusciti ad avvicinarsi e stanno uccidendo la famiglia che inconsapevolmente gli ha fornito un po' di aiuto. Il bambino non puo' fare altro che continuare a fuggire, accompagnato ora da un cane, quello della famiglia Hammond, le ultime vittime dei suoi inseguitori. Oltre al cane, il bambino si impossessa anche dell'identita' del figlio degli Hammond, Curtis, che usa per interagire con le persone che incontra lungo la strada.

Come si collegano queste tre storie? A voi scoprirlo.

Ci vorra' un po' perche' il libro e' formato da 756 pagine, ma alla fine tutto avra' un senso.

L'autore e' Dean Koontz, che in passato ho gia' incontrato leggendo "Il fiume nero dell'anima" e "Intensity", storie che rientravano piu' specificatamente nel genere thriller. "L'ultima porta del cielo" invece e' un misto tra thriller e fantascienza, quest'ultima inaspettata leggendo il riassunto della trama riportata nella sovracopertina.

Koontz vive e lavora in California. Ha scritto oltre cinquanta libri e venduto milioni di copie in tutto il mondo. Inoltre ha un sito ufficiale (www.deankoontz.com) nel caso si volesse ottenere qualche informazione in piu'.

Tornando al libro, l'ho trovato un po' troppo lungo, ma non saprei dire quale parte poteva essere ridotta o eliminata. Alla fine tutto ha una ragione e si concatena perfettamente a formare una storia dal ritmo via via piu' veloce e intenso. I personaggi sono costruiti abbastanza bene, con un notevole approfondimento psicologico che permette al lettore di entrare nella loro anima.

Purtroppo, anche se il romanzo e' di pura fantasia, richiama una realta' concretissima, quella della bioetica. Si tratta di una filosofia che, secondo le parole dell'autore ricavate da una nota finale, "incarna l'inumana essenza del fascismo, esprime il disprezzo per la liberta' individuale, per i disabili e per le persone piu' deboli, che in passato ha contraddistinto tutte le forme di totalitarismo". I seguaci della bioetica perseguono una "etica distribuzione delle risorse mediche, ritenute limitate, fissando determinati standard che permettono di stabilire chi deve essere curato e chi no". Per loro alcune vite hanno un valore morale e sociale superiore alle altre, mentre altre comportano solo un inutile spreco di risorse. Quindi i vecchi, i disabili, i malati di mente e tutte le persone che hanno qualche difetto fisico potrebbero (e dovrebbero) essere eliminate per "accrescere la felicita' del mondo".

Viene a cadere quindi la sacralita' della vita, sostituita dalla sacralita' della qualita' della vita.

E' strano come il destino a volte giochi dei tiri cosi' mancini. Incosapevolmente mi sono trovato a leggere due libri abbastanza simili nell'arco di un mese, questo e quello di Socci che riguardava non solo l'aborto, ma anche (e me ne rendo conto solo ora) la bioetica.

"Quando la morte di un neonato disabile porta alla nascita di un altro neonato con migliori prospettive di una vita felice, l'ammontare totale della felicita' sara' maggiore se il neonato disabile viene ucciso. La perdita di una vita felice per il primo bambino e' ampiamente controbilanciata dal vantaggio di una vita piu' felice per il secondo. Di conseguenza, se uccidere un neonato emofiliaco non ha effetti negativi su altre persone, dovrebbe essere... giusto ucciderlo".

Queste parole sono riportate a pag.386 del romanzo e sono tratte dal libro "Etica pratica" di Peter Singer, dell'Universita' di Princeton. Non credo si tratti di un personaggio di fantasia: i suoi pensieri hanno la spietatezza della nostra realta'. E infatti, da una rapida ricerca in internet, si trovano decine di siti collegati a questo discutibile personaggio e alla sua filosofia ancora piu' discutibile.

Con questo chiudo dicendo che il libro mi e' piaciuto perche', in mezzo ad una storia romanzata, propone al lettore anche alcuni interessanti spunti di riflessione, non solo riguardanti la bioetica di cui ho parlato su, ma anche la vita in generale, che agli occhi di un estraneo puo' apparire decisamente difficile da comprendere.

Buona lettura a tutti!

P.S.: e la risposta all'indovinello scritto all'inizio dell'opinione? Be', leggete il libro e la scoprirete!