Ultima sentenza (2008)

Un legal-thriller d'autore

Gia' pubblicato in: http://www.ciao.it/Ultima_sentenza_John_Grisham__Opinione_1248813

Titolo italiano: Ultima sentenza

Titolo originale: The Appeal

Anno di pubblicazione: 2008

Edizione: Ed.Mondadori - Miti n.385

Pag.: 496

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 18/11/2010

Vantaggi: Un buon legal thriller di Grisham, scritto bene e assolutamente realistico.

Svantaggi: Nessuno

Dopo tanto tempo, finalmente ho avuto la possibilita' di leggere un nuovo legal thriller scritto da colui che considero da sempre il re di questo genere: John Grisham.

Sono assolutamente di parte, lo so. Forse considero Grisham il re solo perche' e' con lui che ho scoperto questo genere letterario. O forse semplicemente perche' dopo aver letto tanti libri di tanti generi diversi, un po' esperto lo sono diventato davvero.

Lasciatemi mettere da parte un po' di modestia per una volta!

Ma bando alle chiacchiere.

Chi di voi non conosce John Grisham?

E' l'autore di capolavori come "Il socio", "L'uomo della pioggia", "Il momento di uccidere", "Il rapporto Pelican", "Il cliente" e tanti altri ancora. Volutamente ho citato alcuni dei libri da cui sono stati tratti altrettanti film di successo. E non sono gli unici. La lista potrebbe continuare ancora.

Il legal thriller e' un genere che ha visto la sua nascita da autori come John Grisham, Steve Martini, Richard North Patterson. Questi sono i nomi che a freddo mi vengono in mente.

Il genere mischia il thriller al legale, come dice il nome stesso: la storia che racconta solitamente riguarda cause legali e avvocati colti nell'esercizio delle loro funzioni, piu' o meno lecite e rispettose delle leggi. Ma fatta una legge, si trova facilmente qualcuno che sa come manipolarla a proprio vantaggio. E credo che molti italiani siano d'accordo sul fatto che succede anche nel nostro Paese.

A parte questo, ultimamente avevo letto pochi veri legal thriller di Grisham. Si era dedicato ad un bel "La casa dipinta" diversi anni fa, per poi passare a storie piu' da romanzo che da thriller.

In "Ultima sentenza" finalmente ho ritrovato tutta la maestria del re del legal thriller.

Scusate l'entusiasmo, ma sto scrivendo questa opinione subito dopo aver finito il libro.

E il finale mi ha colpito, negativamente ma non nel senso spiacevole del termine.

Prima di andare avanti, pero', vediamo un rapido riassunto della trama.

Un accenno di trama

Mississippi. Giorni nostri.

Dopo mesi di dibattiti in aula, un importante processo civile giunge al termine.

Ad una donna che si e' vista morire marito e figlio di tumori di varia natura viene riconosciuto un risarcimento astronomico tra danni materiali e punitivi: quarantun milioni di dollari.

La parte perdente e' la Krane Chemical, una grande industria chimica che fa parte di un ancor piu' importante impero finanziario.

Gli avvocati della Krane Chemical devono ora impostare la richiesta di appello alla Corte Suprema del Mississippi, che potrebbe ribadire il verdetto o annullarlo.

Carl Trudeau, amministratore delegato a capo dell'impero finanziario di cui fa parte la Krane Chemical, non e' intenzionato a perdere. Una buona occasione gli viene fornita dalle imminenti elezioni di uno dei giudici che formano la Corte Suprema. La giusta elezione infatti potrebbe rappresentare la chiave di svolta dell'intera faccenda.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Come dicevo sopra, sto scrivendo questa opinione poco dopo aver finito il libro.

Il titolo originale e' "The Appeal", decisamente piu' azzeccato del titolo italiano. Credo che la scelta di cambiarlo sia dovuta al fatto che esiste gia' un libro di Grisham intitolato in italiano "L'appello" e si poteva generare confusione. Alla fine non sono dispiaciuto di questa modifica.

La storia mi ha ricordato per un attimo "L'uomo della pioggia", grande libro nonche' film con Matt Damon. Ma mentre li' si seguiva tutto il processo civile, qui si parte dal fondo della storia e si va avanti. I due libri non sono collegati, hanno solo questa caratteristica in comune.

Un merito di Grisham e' quello di scrivere storie assolutamente realistiche, anche perche' parla di cose che conosce bene, essendo stato lui stesso un avvocato. Per tutta la storia mi sono aspettato una svolta classica: era nell'aria, si sentiva nel modo di scrivere di Grisham. E lui mi ha abituato a queste svolte.

Ma c'e' stata una svolta inaspettata che mi ha lasciato spiazzato. Bravo Grisham!

Non e' facile di questi tempi arrivare ad un tale risultato, soprattutto a causa di tutti i libri che ho gia' letto.

Se proprio vogliamo trovare uno svantaggio, posso dire che l'inizio e' abbastanza lento: purtroppo e' necessaria una buona preparazione alla storia. E a questo scopo e' dedicata la prima parte del libro, che sembra un po' stagnante. Ma e' solo momentaneo. Poi tutto si fa frenetico e... be', assolutamente buono per le mie aspettative.

Vorrei parlare del finale perche' ci sarebbero tante considerazioni da fare in proposito.

Pero', cosi' facendo, rovinerei la lettura del libro e questo va contro ogni mia regola di lettore e recensore. Odio chi, per scrivere recensioni, arriva a parlare di tutto, rendendo vana la lettura di un libro. Capita spesso, purtroppo. Casi del genere, ad esempio, si riscontrano spesso nelle interviste di Fazio a "Che tempo che fa".

Quindi chiudo qui consigliando assolutamente questo libro agli amanti del genere. Si torna al classico Grisham, ma e' un classico che fa piacere. Dire che il libro mi e' piaciuto a questo punto risulta del tutto superfluo, vero?

Buona lettura a tutti!