Calliphora (2003)

Menti perverse

Titolo italiano: Calliphora

Titolo originale: Calliphora

Anno di pubblicazione: 2003

Edizione: Mondadori

Pag.: ...

Prezzo: Euro ...

Finito il: 08/02/2005

Vantaggi: dopo aver letto i romanzi precedenti, ritrovare Kay Scarpetta e' sempre interessante.

Svantaggi: bisogna aver letto i romanzi precedenti e non farsi spaventare dalle inutili complicazioni del libro

Ennesimo capitolo della vita di Kay Scarpetta, una volta direttore dell'Istituto di medicina legale di Richmond, Virginia, ora consulente esterna residente in una tranquilla cittadina vicino a Miami, sua citta' d'origine.

Il titolo del libro prende il nome dalla Calliphora vicina, una mosca che depone le proprie uova nelle ferite aperte e sui cadaveri di cui si nutre, contribuendo cosi' alla loro decomposizione. Francamente e' un titolo che non ha particolarmente senso, visto che la Calliphora compare solo un paio di volte nel romanzo e non ha tutta questa importanza ai fini della storia.

Compare infatti all'inizio del libro, come regalo scherzoso da parte di una poliziotta, Nic Robilland, a Kay alla fine di un corso di aggiornamento da lei tenuto. E poi ricompare come diversivo, quando viene usata per nascondere l'esatta ora del decesso di Rocco Caggiano.

Ma veniamo alla storia vera e propria, o, piu' precisamente, alla serie di eventi apparentemente slegati tra loro.

C'e' un serial-killer che imperversa nella citta' di Baton Rouge (Louisiana), responsabile della scomparsa di una serie di donne bionde e laureate. Il killer in realta' sono una vecchia coppia di "amici", Bev Kiffin e Jay Talley, il cui vero nome e' Jean-Paul Chandonne, conosciuti nei romanzi precedenti.

C'e' Jean-Baptiste Chandonne rinchiuso nel braccio della morte nel Centro Polunsky (Texas), a pochi giorni dall'esecuzione. Jean-Baptiste e' il famoso Lupo Mannaro, fratello gemello di Jay Talley, gia' presente nei precedenti romanzi della Cornwell, chiamato cosi' per la malattia che fin dalla nascita ha deformato il suo viso e che ricopre il suo corpo di lunghi peli chiari, come appunto succede ai lupi mannari.

C'e' Benton Wesley, redivivo: l'avevamo creduto morto nei romanzi precedenti ed ora torna in vita. Si scopre che si e' fatto passare per morto per poter continuare un'indagine senza troppi pericoli. Una specie di programma ufficioso per la protezione dei testimoni.

C'e' un vecchio delitto, commesso a Baton Rouge, la cui vittima e' una donna, Charlotte Dard, morta per overdose. Viene riaperto e viene chiamata Kay a collaborare alle indagini.

C'e' una serie di lettere di Jean-Baptiste Chandonne spedite a Kay Scarpetta, Pete Marino (capitano della polizia di Richmond, ora trasferito), Lucy Farinelli e altri ancora. Lucy e' la nipote di Kay, con un passato nell'FBI e in una serie di agenzie governative, ora messasi in proprio a capo della InfoSearch Solutions, nome di copertura per l'Ultimo Distretto, agenzia investigativa quasi segreta. La vediamo all'inizio del libro sulle tracce di Rocco Caggiano, legale del Lupo Mannaro e della famiglia Chandonne, nonche' figlio (degenere) di Marino.

Lascio a voi scoprire il resto.

Per quanto mi riguarda, ho letto tutti i romanzi precedenti di Patricia Cornwell, ma anche cosi' ho faticato non poco a ritrovarmi. Nel libro vengono fornite alcune spiegazioni, che mi hanno permesso di ritrovare un minimo di orientamento. Ma per chi non ha letto gli altri romanzi, penso che sia quasi impossibile da digerire.

La trama poi e' complicata: troppi sotterfugi (a volte del tutto inutili) da parte di Wesley, che sembra avere una mente ancora piu' perversa dei serial-killer a cui dava (e da') la caccia quando lavorava per l'FBI.

Patricia Cornwell si e' un po' persa negli ultimi romanzi. I primi sono fantastici e infatti mi hanno aiutato ad apprezzare Kay Scarpetta e i personaggi intorno e mi spingono a leggere anche gli ultimi per ritrovarne le atmosfere. In particolare adoro Lucy, la nipote, con il suo passato di incompresa, genio dell'informatica, pilota di elicotteri, agente speciale, purtroppo (dal punto di vista maschile, visto che e' anche una bella ragazza) omosessuale.

Tornando a noi, penso che il libro poteva essere strutturato meglio, reso piu' semplice all'inizio e meglio impostato nel finale, che e' troppo sbrigativo. Kay Scarpetta fa la parte della super esperta, la super eroina che arriva sul posto e scopre cose "banali" che (sembra impossibile, eppure e' cosi') sono sfuggite alle autorita' del luogo e che portano alla soluzione del caso.

Per chi ha la passione del thriller dal punto di vista dei medici legali e che ha gia' letto qualcosa della Cornwell, penso che possa trovare il libro interessante, nonostante le sue pecche.

Per gli altri, be', e' molto meglio cominciare dai primi lavori della Cornwell nell'esatto ordine cronologico.

Buona lettura a tutti!