Inchiesta su Gesu' (2006)

Com'era l'uomo Gesu'?

Titolo: Inchiesta su Gesu'

Co-autore: Mauro Pesce

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Mondadori - Miti n.349

Pag.: 356

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 30/01/2008

Vantaggi: Una ricerca interessante, con spunti di riflessione su credenze e ipotesi. Indagine abbastanza obiettiva.

Svantaggi: Augias un po' sensazionalista. Svela poco di nuovo.

"Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo"

e' il sottotitolo a questo libro, "Inchiesta su Gesu'", di Corrado Augias e Mauro Pesce.

In questo libro Corrado Augias cerca di rispondere alle domande piu' frequenti sul Gesu' uomo: chi era? come e' vissuto? quali erano le sue idee? e cosa ha generato la sua venuta e la sua morte?

Sono domande che ci si puo' fare anche se non si ha una base cattolica come la mia. E sono domande a cui io, come cattolico, ho gia' da tempo trovato una risposta.

Gli ultimi tempi sono stati caratterizzati infatti da una rinnovata curiosita' nei confronti delle religioni, in alcuni casi alla semplice ricerca di risposte "obiettive", altre volte (spesso) solo per il gusto di cercare o creare inutili scandali. Un valido esempio e' dato dal successo di libri come "Il Codice Da Vinci" di Dan Brown, un thriller abbastanza banale se non avesse saputo sfruttare la credulita' e l'amore per gli intrighi della gente e imbastire cosi' un'accesa discussione con la Chiesa. Discussione che ha portato a questo libro la pubblicita' utile a farlo leggere da tanti milioni di individui.

Confesso di averlo letto anch'io, ma a differenza di tanta altra gente, l'ho preso per quello che era: un romanzo giallo-thriller con una spolverata di fatti verosimili, ma per la maggior parte campati in aria o creati ad arte. Non facciamo confusione sui significati: il termine "verosimile" infatti non significa "vero" ma "che ha l’aspetto del vero". C'e' una bella differenza!

Perche' invece tante persone hanno creduto alle cose raccontate da Brown?

Semplicemente perche' non si sono prese il disturbo di verificare se quanto ha scritto sia effettivamente vero oppure no. Molti condannano i cristiani dicendo che credono in falsita' imposte dalla fede, ma queste persone come si sono comportate? Hanno prestato fede alle parole di un semplice romanziere non supportate da prove sicure atte a dar loro credito. E' molto piu' facile e molto meno faticoso comportarsi in questo modo, non credete?

Mauro Pesce afferma che "esiste un pubblico interessato ai fatti religiosi, ma infastidito dai libri prodotti dalla Chiesa, illeggibili per chi non condivide quell'appartenenza. Questo da' spazio a dilettanti d'ingegno, che ritengono necessariamente vero quanto e' contrario all'asserita verita' della Chiesa."

E con questa premessa arriviamo al libro di Corrado Augias e Mauro Pesce, "Inchiesta su Gesu'", dove si cerca di rispondere alle domande che ho riportato sopra sfruttando questa volta fonti attendibili e ragionamenti abbastanza obiettivi.

Con un linguaggio alla portata del grande pubblico, il biblista Mauro Pesce affronta l'intervista di Augias spiegando le sue idee e le ipotesi piu' accreditate dal mondo laico. L'inchiesta viene divisa in diversi capitoli, tra i quali spiccano l'importanza di essere ebreo, i lati politici nascosti nella sua missione, la famiglia, le guarigioni, il processo e cio' che e' venuto dopo la sua morte.

Bisogna comunque non credere a tutto come se fosse oro colato. I libri di questo tipo bisogna sempre leggerli con senso critico, verificando quanto vi e' scritto e cercando conferme da altre fonti.

E, francamente, in cio' che scrivono Augias e Pesce non vi e' molto di nuovo, almeno per quanto riguarda le mie (seppur minime) conoscenze.

Io sono un ingegnere e non uno storiografo, quindi come faccio ad affermare una tal cosa?

Semplice, ho letto la Bibbia, Antico e Nuovo Testamento. Per trovare riscontri con le parole scritte in "Inchiesta su Gesu'", quasi sempre basta il Nuovo Testamento, anche se Pesce e Augias citano continuamente i vangeli apocrifi. Ma quello che ne viene fuori non e' molto diverso da quel che viene detto nei vangeli ufficiali, per quanto tutti cerchino di screditarli. Forse perche' e' piu' facile dare interpretazioni personali a piccoli frammenti che a libri arrivatici completi.

Volete un esempio?

Gesu' e' un ebreo di nascita, venuto in questo mondo inizialmente per salvare il suo popolo.

E' una cosa del tutto logica, visto che il popolo di Dio due millenni fa era solo quello ebreo. E' logico che Gesu' si preoccupi soprattutto di loro. Non nasce in un paese di religione diversa. E' ligio ai doveri imposti dalla religione ebraica. E' devoto a Dio.

Ma non puo' essere diversamente, essendo lui Figlio del Dio degli ebrei.

Ma Gesu' e' venuto _solo_ per gli ebrei?

Pesce cita una frase detta da Gesu' e riportata dal vangelo di Matteo (15,24):

"Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele".

Sembrerebbe cosi' nel leggere queste parole.

Eppure ci sono significati diversi che vi si possono attribuire se ci si prende il disturbo di vedere in quale contesto vengono dette. Prendiamo quindi l'intero episodio raccontato dal vangelo di Matteo (15, 21-28):

"Partito di la', Gesu' si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pieta' di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia e' crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola

Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella si avvicino' e si prostro' dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non e' bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini».«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesu' le replico': «Donna, davvero grande e' la tua fede! Ti sia fatto come desideri».

E da quell'istante sua figlia fu guarita."

Come cambiano le parole di Gesu' lette alla luce dei fatti al contorno?

La mia interpretazione e' che servivano a verificare la fede della donna cananea. E se si ha abbastanza fede, sia gli ebrei che i gentili (come vengono chiamati i non ebrei) possono ottenere che le proprie preghiere vengano esaudite. La fede non e' prerogativa degli ebrei.

E dopo la sua morte, i discepoli di Gesu' si sono sparsi per il mondo per illuminare tutti con le parole di Gesu'.

Come si puo' vedere, bisogna sempre accettare le affermazioni con spirito critico. E cercare le proprie conferme. Queste possono venire dalla propria fede, oppure da fatti assolutamente incontrovertibili. Qui pero' ci troviamo davanti a fatti storici, che possono avere interpretazioni diverse a seconda di chi li guarda. Un cristiano li vedra' in un modo, un ateo li leggera' diversamente. E il bello di Pesce e' che lui non vuole imporre alcuna idea, ma semplicemente esporre i fatti e le ipotesi proposte. Ognuno poi e' libero di pensarla come vuole, a seconda della sua fede religiosa o meno.

Un po' differente e' il comportamento di Augias che trasmette i suoi pensieri cercando il sensazionalismo. I capitoli hanno una premessa scritta da Augias, per poi proseguire nelle domande fatte a Pesce e nelle risposte di quest'ultimo. Nella premessa Augias esprime alcuni concetti (a mio avviso) discutibili come fossero cose risapute e certe. Poi arriva la domanda su questi concetti e Pesce ridimensiona il tutto alla luce dei fatti.

Non si ricavano certezze assolute da questo libro. La storia e' frutto di interpretazione. E in questo caso ci si trova davanti alla storia di Gesu', che viene raccontata in vari Vangeli, sia canonici che apocrifi (questi ultimi non sempre completi), ma viene citato poco o per niente da libri "esterni", cioe' scritti ad esempio da estranei quali gli storici romani e greci. Dal punto di vista di questi popoli, la figura di Gesu' non era cosi' importante da richiamare la loro attenzione.

Mi e' piaciuto questo libro?

Direi che e' stata una valida lettura. Su alcune cose mi sono trovato d'accordo perche' del tutto naturali e logiche, su altre continuero' ad indagare. Cio' che posso dire e' che questo libro non mi ha fatto cambiare le mie idee di credente. Hanno resistito all'"assalto" dell'interpretazione storica.

Certo sarebbe stato apprezzabile imbastire un confronto e fare le stesse domande sia a Pesce sia ad un teologo cristiano. Avrei trovato piu' giusto sentire entrambe le campane per avere una visione piu' completa del "mistero" Gesu' sia dal lato umano che dal lato divino.

Sarebbe interessante fare un tal confronto in una trasmissione televisiva, ma credo non sara' mai possibile trovare un chairman del tutto al di sopra delle parti che possa condurre il dibattito in modo corretto.

E sicuramente il nome di un sacerdote tra gli autori avrebbe allontanato una buona fetta del pubblico di lettori.

Concludendo, consiglio di leggere questo libro a coloro che sono curiosi di sapere qualcosa in piu' di Gesu', raccontato pero' con cognizione di causa e non in forma di romanzo. Sarebbe bene pero' che prima queste persone si leggessero la Bibbia. Per quanto se ne dica, rimane comunque la base della religione cristiana e senza questa lettura non si puo' proseguire nella conoscenza di una figura cosi' importante come quella di Gesu'. Come sempre, bisogna prima imparare a camminare e poi ci si puo' permettere di correre!

Buona lettura a tutti!