Il corpo e il sangue di Eymerich (1996)

I vampiri di Eymerich

Titolo: Il corpo e il sangue di Eymerich

Anno di pubblicazione: 1996

Edizione: Mondadori - Piccola Biblioteca Oscar n.394

Pag.: 272

Prezzo: Euro 8.40

Finito il: 19/12/2006

Vantaggi: Romanzo tra storia, fantascienza e horror scritto bene e molto vivido

Svantaggi: Inadatto alle persone impressionabili

Pubblicato nel 1996, "Il corpo e il sangue di Eymerich", secondo il breve riassunto di copertina, dovrebbe essere il secondo libro scritto da Valerio Evangelisti con protagonista l'inquietante figura dell'inquisitore Eymerich. Dovrebbe, perche' "Le catene di Eymerich" risulta pubblicato nel 1995 e teoricamente dovrebbe raccontare la terza avventura di Eymerich. Quindi quale e' venuto prima?

Ma veniamo al protagonista di questa opinione.

Come nel primo romanzo di Evangelisti che ho letto, "Nicolas Eymerich, inquisitore", anche questo e' suddiviso in due vicende ambientate in tempi diversi e a capitoli alternati.

La prima vicenda e' ambientata in vari anni del XX secolo e segue la figura di uno scienziato, per la precisione un biologo, il dottor Lycurgus Pinks, un pazzo deciso a far scoppiare una specie di epidemia legata ad una malattia latente nel sangue delle persone di origine africana.

Nella seconda vicenda il protagonista e' il frate domenicano Eymerich, inquisitore generale dell'Aragona (personaggio che e' realmente esistito in passato) alla giovane eta' di trentotto anni. Siamo nel 1358 e Eymerich e' in trasferta in Francia, dove deve indagare su una setta di strani "vampiri", eretici che giocano con il sangue delle persone.

Che legame c'e' tra le due vicende?

Ovviamente e' il sangue, elemento comune ad entrambe, ma in che modo?

La spiegazione arrivera', per quanto inquietante e orribile.

Valerio Evangelisti (nato a Bologna nel 1952) da' vita ad un nuovo romanzo dal genere incerto. C'e' lo storico, grazie all'ambientazione nel XIV secolo e alla figura di Eymerich; c'e' il fantascientifico per quanto avviene nel XX secolo; e infine c'e' l'horror che dilaga in entrambe le vicende, soprattutto nel loro finale.

Horror, certo, che non trovo consigliabile ai lettori piu' impressionabili, seppur molto realistico. La Chiesa nella forma della Santa Inquisizione (che spesso di santo aveva ben poco), genera orrore ed io, seppur cattolico, non faccio fatica ad ammetterlo. Molte pratiche risultano di una ipocrisia incredibile, come ad esempio l'assoluzione per gli atti commessi nelle vesti di inquisitore. Per fortuna sono tempi lontani e almeno i roghi cristiani sono acqua passata. Ora e' qualche altra religione ad accendere roghi...

Tornando al libro, e' ben scritto e ambientato, coinvolgente e affascinante per quanto anch'io sono inorridito davanti al finale che ad un certo punto mi ha ricordato "La mascherata della Morte Rossa", racconto del grande Edgar Allan Poe ripreso anche in un vecchio albo a fumetti del Dylan Dog della Bonelli.

Concludendo, consiglio questo libro, che a me e' piaciuto, ai fan di Poe e agli appassionati di horror e storia. Non e' necessario leggere gli altri libri su Eymerich in quanto la storia e' al 99% indipendente da tutto il resto.

Buona lettura a tutti!