Trilogia del BarLume (2007-2010)

Il barrista e i vecchietti del Bar Lume

Titolo: Trilogia del BarLume

Anno di pubblicazione: 2007-2010

Edizione: Sellerio

Pag.: 419

Prezzo: Euro 18.00

Finito il: 13/06/2012

Vantaggi: Tre romanzi gialli scritti bene e divertenti. Ottimi

Svantaggi: Nessuno

Circa un mese e mezzo fa mi e' capitato tra le mani e ho letto "La briscola in cinque", romanzo d'esordio di Marco Malvaldi e primo romanzo della serie sul Bar Lume. Quel primo libro era nella classica edizione della Sellerio: dimensioni 17x12cm, copertina blu scuro, pagine sottilissime.

Il racconto mi ha conquistato ed ero a quel punto pronto a prendere gli altri libri della serie. Caso ha voluto che poco tempo fa mi sono capitati tra le mani i primi tre libri della serie raccolti in un unico volume. Prezzo 18 euro. Fatti due conti, mi conveniva decisamente comprare questo che non gli altri due libri separatamente.

Detto fatto. Per di piu' ho avuto anche la fortuna di trovare un collega disposto a prendersi il primo volume diventato doppio.

Ed ora eccomi qui: ho letto altri due libri della serie.

Si intitolano "Il gioco delle tre carte" e "Il re dei giochi". Scritti rispettivamente nel 2008 e nel 2010, continuano a raccontare le avventure dei personaggi che bazzicano il Bar Lume di Pineta, immaginaria cittadina toscana in provincia di Pisa a ridosso del mare. Pineta e' tranquilla nei mesi piu' freddi, ma si rianima d'estate con l'arrivo dei turisti.

I personaggi che bazzicano il Bar Lume sono eterogenei.

C'e' ovviamente il "barrista", Massimo Viviani, divorziato e ateo, laureato in matematica, cervello fino e battuta pronta.

C'e' Tiziana, dipendente di Massimo dalle procaci forme che aiutano ad attirare la clientela.

E c'e' il gruppo dei vecchietti: l'oste Aldo, unico ancora a lavorare nel suo "Il Boccaccio"; Ampelio, nonno di Massimo; il Rimediotti, politicamente di destra; e il Del Tacca, quello del Comune. Gli ultimi tre sono tutti pensionati e ultra ottantenni. Appassionati di carte, ma anche di biliardo, e soprattutto di pettegolezzi, sono sempre pronti ad ascoltare le chiacchiere e soprattutto a diffonderle nel paese.

"Il gioco delle tre carte" vede lo svolgersi di un congresso a Pineta, durante il quale un anziano professore giapponese muore. Quel che inizialmente sembra un semplice incidente si rivela poco dopo trattarsi di omicidio. Massimo, coinvolto con Aldo nella ristorazione delle pause-caffe' del congresso, viene convocato dal commissario Fusco per aiutarlo ad inserirsi nell'ambiente.

"Il re dei giochi" e' il biliardo, che Massimo ha installato da poco in una stanza sul retro del locale, colonizzata immediatamente dal quartetto dei vecchietti. Sulla statale avviene un terribile incidente, nel quale muore un ragazzo, mentre la madre finisce in ospedale. E' grave e presto anche lei muore. Disgrazia? Sembrerebbe, ma per il gruppo dei vecchietti qualcosa non torna. E un incontro/scontro col commissario Fusco mette presto le cose piu' in chiaro.

Queste sono, molto riassunte, le trame del secondo e del terzo libro della serie del Bar Lume. Al primo ho gia' dedicato una recensione, quindi non ne parlo.

Come il primo, anche questi si rivelano degli interessanti romanzi gialli. L'indagine non e' al centro del libro: fa quasi da sfondo o da co-protagonista. La vera protagonista e' la vita nel Bar Lume, animata dai suoi avventori nella tipica parlata toscana, che Malvaldi riesce a riprodurre nei vari dialoghi riportati.

Non sempre mi ritrovo d'accordo con le opinioni espresse dal barrista Massimo, ma so comunque apprezzarne la personalita' e rispettarne l'acume intellettivo. E Malvaldi sa portare il lettore al centro della storia: sembra quasi di stare al bar con Massimo e l'"ospizio" e ascoltare le loro chiacchiere.

Marco Malvaldi e' laureato in chimica. Ha gia' scritto un quarto libro sul Bar Lume, intitolato "La carta piu' alta" (2012), ma anche "Odore di chiuso" (2011), un poliziesco ambientato nel tardo Ottocento. Proprio un articolo su quest'ultimo ha richiamato la mia attenzione su questo scrittore. Si e' rivelata una felicissima scoperta.

Concludo consigliando la lettura di questi libri di Malvaldi. Probabilmente non entrerebbero nell'Olimpo della Letteratura, ma sono perfette letture di intrattenimento. Sono divertenti e spensierate, scritte bene e mai noiose, ottime quando si cerca qualcosa per distrarsi e distendersi.

Buona lettura a tutti!